Suburræterna, la recensione: il grande ritorno delle lotte di potere romane

Suburræterna è la nuova serie Netflix ambientata dopo gli eventi di Suburra. Tra alti e bassi riesce comunque a catturare l'attenzione degli spettatori.

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Autore: Giovanni Arestia ,
Serie TV
5' 31''

Arriva su Netflix, quasi di soppiatto, la nuova attesa serie televisiva che porta avanti la storia, ormai conclusa, di Suburra. Il suo nome è Suburræterna e ha già fatto il suo debutto alla Festa del Cinema di Roma 2023 e al Lucca Comics & Games stupendo tutti gli appassionati della serie originale che non si aspettavano un proseguo. Tra gli autori sono presenti sapienti penne come Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli mentre alla regia troviamo Ciro D'Emilio per i primi quattro episodi e Alessandro Tonda per gli ultimi quattro, due nomi che oltre a essere amici, annoverano una lunga collaborazione con la casa di produzione Cattleya. 

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Il progetto protagonista di questa recensione si inserisce nel periodo post Suburra, nonostante il finale avesse gettato un'ombra di tristezza sulla narrazione venendo a mancare la figura di Aureliano. La prospettiva con cui è nata Suburræterna, infatti, è quella di un racconto ambientato tre anni dopo quei drammatici eventi donando agli spettatori la possibilità di seguire l'evoluzione di altri personaggi iconici come Angelica, Spadino, Nadia e Cinaglia. Per far ciò sono stati inseriti nuovi volti, non sempre perfettamente, che comunque arricchiscono l'arco narrativo con nuovi intrighi e nuove sottotrame. 

Suburræterna: Roma si ama e si odia

Roma continua a essere il palcoscenico dei complessi intrecci che coinvolgono politica, chiesa e famiglie criminali. La lotta di potere è sempre in agguato, sono troppi gli interessi in ballo, tuttavia le soluzioni spesso nascondono insidie, colpi di scena e tanta violenza. A questo si aggiunge una Giunta Comunale in grande difficoltà, i cittadini in rivolta e il Vaticano nel pieno di una crisi identitaria intera. È proprio nei momenti come questi che la criminalità trova spazio per le sue lotte di potere e chi cova rancore per anni finalmente può emergere. 

È il caso dei tre fratelli Luciani, guidati da Damiano (interpretato da Marlon Joubert) nonché il nuovo marito di Angelica (Carlotta Antonelli ne veste ancora una volta i panni), che scatenano una serie di eventi a catena per vendicare la loro situazione di emarginati a causa del potere della famiglia Anacleti. Allo stesso tempo il trono della fazione politica impegnato da Cinaglia del sempre ottimo Filippo Nigro, divenuto erede di Samurai, è minacciato da un nuovo contendente, Ercole Bonatesta (interpretato da Aliosha Massine). Come se non bastasse anche il potente cardinale Nascari (interpretato da Alberto Cracco) inizia a trovarsi attaccato da una fazione più progressista capitanata dal cardinale Armando Tronto dell'attore Federigo Ceci.

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È facilmente comprensibile come tutto questo porti a violenza, anche psicologica, e a lotte intestine anche dentro le varie famiglie. Perché? C'è un nuovo grande progetto in ballo e si chiama stadio della Roma. Manca solo una persona all'elenco: Alberto Anacleti, conosciuto come Spadino e interpretato dall'amato Giacomo Ferrara. Dopo gli eventi drammatici di Suburra, ha deciso di cambiare vita partendo per Berlino e coltivando la sua passione come DJ. Tuttavia si trova costretto a tornare a Roma malvolentieri per ristabilire gli equilibri e l'onore distrutto della sua famiglia. 

Vecchi problemi, nuove soluzioni

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Suburræterna mette in mostra vecchie e nuove lotte familiari, alleanze e tradimenti. Parliamoci chiaro, la mancanza di Alessandro Borghi si sente sia perché è un attore di altissimo livello sia perché creava un'alchimia con gli altri personaggi davvero unica (quella tra lui e Spadino è stato il vero fulcro di ben tre stagioni). Tuttavia vecchi e nuovi personaggi fanno di tutto per mantenere forte quel climax che ha reso celebre la serie originale, riuscendoci più di quanto ci saremmo aspettati, ma allo stesso tempo portando avanti alcune vicende che sanno di stantio già visto.

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Ora vi è un nuovo duo centrale, composto da Nadia, la fiamma amorosa di Aureliano interpretata da Federica Sabatini, e Angelica. Due amiche unite dal dolore con la prima che risulta ancora più sola e dubbiosa di ciò che le gira intorno e la seconda più forte e determinata anche dopo aver trovato un nuovo amore. Non ha la stessa solidità dei due sopracitati protagonisti, ma riesce comunque a creare una buona dose di intrighi e si fa apprezzare abbastanza. 

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Cambia l'approccio alla narrazione, adesso si dà più importanza alle emozioni, ai conflitti interiori e al dolore, ma anche alla voglia di rivalsa e di vendetta. Basta poco per capovolgere solide alleanze e ribaltare le carte in tavola. La regia e la sceneggiatura compiono un buon lavoro nel rendere il tutto facilmente comprensibile anche a coloro i quali non hanno avuto modo di vedere la serie originale fino alla fine e bilanciano bene le scene drammatiche, con quelle d'azione e quelle più introspettive. Per donare maggiormente enfasi ci pensa anche una colonna sonora potente e ritmata ben amalgamata con le scene in qui viene inserita. 

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In Suburræterna, poi, emergono alcune tematiche forti e scottanti già introdotte nella serie originale, come la corruzione, i segreti del Vaticano, la violenza e l'omosessualità vista ancora come una debolezza o un qualcosa di cui vergognarsi e fonte di pregiudizi, di allontanamenti familiari e professionali e di minacce. La serie tratta questi argomenti con coraggio e determinazione, tuttavia non è esente da cliché o forzature narrative condite da un'interpretazione, soprattutto da parte di alcuni membri del cast, non proprio brillante. 

Conclusioni

Suburræterna è in definitiva un prodotto valido che rievoca le emozioni e le trame già osservate in Suburra. Questo è un bene perché ne riprende tutti gli aspetti positivi come una trama coinvolgente e fitta di intrighi, ma anche i difetti come le forzature narrative e i cliché. Questa volta, purtroppo, emerge anche un altro importante difetto ovvero il voler riportare in auge la potenza narrativa e attoriale di Suburra con un cast che non riesce a sostituire per carisma e per interpretazione alcune importanti mancanze.

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Ci riesce il cardinale Tronto, un uomo subdolo e misterioso con molti scheletri nell'armadio, e ci prova Bonatesta, un politicante coraggioso, determinato e con un passato drammatico, ma il resto è abbastanza piatto e poco incisivo e non riesce a entrare nei cuori degli spettatori. In ogni caso gli otto episodi di cui è composta la prima stagione sono tosti, contorti, avvincenti e ricchi di suspence e colpi di scena. C'è uno Spadino sempre meraviglioso anche se molto diverso da Suburra. Insomma, crediamo bastino questi elementi per invitarvi a vedere la nuova serie.

Commento

Voto di Cpop

77
Suburræterna è un progetto coraggioso fin dall'idea iniziale, perché provare a riprendere un'opera perfettamente chiusa ritornando a quelle stesse vicende che hanno visto l'eliminazione di personaggi amati non è roba da poco. Infatti le difficoltà si vedono a partire da un cast non sempre brillante, soprattutto con le new entry, e arrivando a una trama tanto coinvolgente e dinamica, quanto piena degli stessi cliché e le stesse forzature osservate in Suburra. In ogni caso gli intrighi di potere e l'energia drammatica vi cattureranno a tal punto che vi dimenticherete i vari difetti.

Pro

  • Un gradito ritorno tra le lotte di potere romane
  • Ottimi intrighi e una trama ricca di colpi di scena
  • Che bello ritornare a vedere Angelica, Spadino, Nadia e Cinaglia...

Contro

  • ...purtroppo i nuovi innesti fanno difficoltà a emergere
  • Ritornano i cliché e le forzature della serie originale
  • Alcune vicende sanno di già visto e la soluzione è abbastanza telefonata
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