True Detective: Night Country, recensione: segreti e morte tra i ghiacci

Autore: Manuel Enrico ,

Dalle atmosfere accecanti della Louisiana alle fredde nevi artiche. Due antitesi racchiudono True Detective, serie crime creata da Nic Pizzolato, che giunta alla sua quarta stagione cerca di ritrovare quell’alchimia che aveva reso la prima stagione una delle migliori proposte seriali crime degli ultimi dieci anni. True Detective è uno dei punti fermi della consacrazione di HBO come il paradiso della serialità, una realtà capace di toccare diverse suggestioni narrative senza perdere di smalto, nonostante una seconda stagione capace di vanificare un cast eccellente e una terza stagione che ne ha dovuto scontare il peso, patendo una critica preventiva che ne ha vanificato il carisma. È in questa congiuntura che si presenta ora True Detective: Night Country, quarto capitolo di questa serie antologica, in arrivo in esclusiva su Sky Atlantic dal 15 gennaio, disponibile su Sky e Now.

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La natura antologia di True Detective ha consentito a Pizzolato di muoversi liberamente negli States, passando dalla Louisiana alla California, toccando l’Arkansas. Situazioni differenti, ambienti sociali differenti che mettono a nudo anime spezzate e inacidite, a tratti in cerca di una redenzione, ma infine sempre fagocitate dall’oscurità che si annida nell’uomo, segnate inesorabilmente nel loro profondo. Un tratto che è ancora più graffiante se ricordiamo che ogni stagione di True Detective prende vita da eventi reali, romanzati all’interno delle indagini delle diverse coppie di investigatori, ma che sono echi di un mondo ferino. Questa cifra emotiva di True Detective è rimasta inalterata all’interno della serie, e da quanto ci ha mostrato l’anteprima di True Detective: Night Country lo spirito autentico della serie è tornato a farsi sentire prepotente.

True Detective: Night Country, la nuova scena del crimine è l'Alaska

Ispirata alla misteriosa sparizione presso il passo Dyatlov, in Russia, di un gruppo di escursionisti poi ritrovati morti nel proprio campo base, True Detective: Night Country sposta l’attenzione degli spettatori nelle gelide atmosfere dell’Alaska.

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True Detective Night Country

Presso una base di ricerca isolata dalla civiltà, la Tsalal Artic Research Station, otto ricercatori spariscono in circostanze poco chiare. La stazione è priva di segni di lotta, non ci sono tracce di violenza ma solo tracce di una routine inspiegabilmente spezzata. Unico elemento dissonante è il ritrovamento di una lingua umana, mozzata e si cui sono presenti segni che si ricollegano a un caso irrisolto. A occuparsi dell’indagine è Liz Danvers (Jodie Foster), capo della polizia locale di Ennis che si ritrova a dover indagare su questa sparizione misteriosa. La sua indagine, in particolare il macabro ritrovamento, attira l’attenzione di Evangeline Navarro (Kali Reis), che vede in questo indizio un legame con un suo caso irrisolto. Le due investigatrici sono destinate quindi a collaborare, vincendo un’iniziale ritrosia e trovando un’intesa che consenta loro di venire a capo di un mistero che esula i confini della base scientifica e si spinge sin nella comunità di Ennis.     

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Sin dalle prime battute, True Detective: Night Country mostra di preservare alcuni dei tratti fondamentali della serie, a partire dalla sigla. Non solo con la presenza di una colonna sonora le cui note introducono alle atmosfere spigolose e urticanti, ma con una sequenza di immagini che intrecciano la quotidianità spartana di questo ambiente alle tensioni narrative presenti negli episodi. Un primo passo intenso e oculato, che predispone lo spettatore al giusto mood, tramite un attento gioco di richiami sonori che viene preservato all’interno della serie, con una colonna sonora minimal che punta soprattutto alla presenza di una serie di effetti che puntualizzano l’intensità dell’indagine.

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True Detective Night Country

Come da tradizione della serie, la connessione tra il crimine e il vissuto personale degli investigatori coinvolti è il vero trait d’union. Danvers e Navarro sono due donne costrette a lottare quotidianamente con una posizione solitamente maschile, che le porta a sviluppare una corazza emotiva che, per quanto vissuta in modo differente, crea un legame emotivo tra loro. Una necessità, soprattutto quando la loro indagine le porta ad andare oltre i confini della scena del crimine per scavare nella cittadina di Ennis, mettendo a nudo criticità e segreti a lungo nascosti, che potrebbero rivelarsi centrali nella soluzione del caso. Issa Lopez, showrunner e regista, imposta la centralità della vita privata delle due donne con piglio deciso e a tratti ruvido, ma sempre con delicatezza, lasciando emergere le loro fragilità e le situazioni irrisolte che animano le loro azioni. 

Nuovamente, True Detective mira a legare la componente crime alle tensioni sociali del territorio. In Night Country questa intenzione di traduce nell'intrecciare la sparizione dei ricercatori con la difficile convivenza tra la cultura dei nativi e la visione utilitaristica e corporativa, che mira invece allo sfruttamento delle risorse, a scapito delle tradizioni locali. Un contrasto che si manifesta con sempre maggiore intensità man mano che i pezzi di questo inquietante puzzle si incastrano. 

Morte, segreti e vendetta nel freddo cuore dell'uomo

Un contesto narrativo ricco e in apparente contrasto con il territorio gelido Ennis e dell’Alaska. Sensazione acuita dalle tonalità fredde e sovente buie, complice l’oscurità che attanaglia queste latitudini periodicamente, teatro perfetto per aggiungere tensione e un senso di smarrimento all’interno di un’indagine complessa. L’inserimento di tratti misticheggianti è al contempo un tramite per enfatizzare peculiarità dei personaggi quanto per instillare un senso di inquietudine che ammalia, attira in questa vicenda umana insondabile.  Un fascino evidente, costruito sulla tensione serpeggiante tra gli attori di questo dramma umano , in cui emergono aspetti che potrebbero imporsi come un fil rouge che lega l’indagine in Alaska a quanto visto nella prima stagione, con il ritorno della simbologia della spirale.

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True Detective Night Country

A sostenere il telaio emotivo di True Detective: Night Country sono principalmente Jodie Foster e Kalie Reis. La Foster torna in un ruolo che inevitabilmente riporta alla mente Clarice Sterling, la sua investigatrice de Il Silenzio degli Innocenti, ma Liz Danvers si discosta profondamente da quella caratterizzazione, ne è in parte evoluzione ma rimane una vita differente. Indurita dalla vita e dal ruolo, tenace e ma venata da crepe dell’anima, la Danvers si muove su schermo con sicurezza, respingente verso gli altri e inarrestabile. Jodie Foster le presta anima e corpo con una recitazione misurata, nervosa e fatta di piccole gestualità, compressa in alcuni frangenti, esaltandone la personalità con una perfetta crasi tra racconto fisico e orale, dando a ogni dialogo un tocco muscolare con le sue espressioni e le sue movenze.

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Kalie Reis è la perfetta partner per la Foster. Navarro è più giovane ma comunque inasprita da una vita in un luogo inospitale e ruvido, cui si unisce il suo retaggio legato ai nativi. Deve convivere con una situazione interiore complessa e trovare il modo di creare una propria sfera privata in cui sentirsi libera, dove trovare leggerezza dopo le brutalità viste nel lavoro. Espressività contratta e presenza fisica sono l’essenza della recitazione della Reis, il cui personaggio concede rari momenti di apertura e di alleggerimento, occasioni in cui l’attrice non manca di mostrare la propria sintonia con il proprio alter ego. Compresi rimpianti e rimorsi, per una tragedia mai risolta che ancora la tormenta.

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True Detective Night Country

Il mondo in cui si muovono Navarro e Danvers è popolato da volti chiusi, segnati da una vita al limite e portati in scena da un cast di livello, in cui figurano facce note come Christopher Eccleston e Fiona Shaw, che portano questa quarta iterazione dell’antologia crime a creare una felice sinergia tra tutte le sue componenti. Le vette della prima stagione rimangono ancora inarrivabili, ma l’indagine tra i ghiacci dell’Alaska mostra il DNA dello spirito originario di True Detective.

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Commento

cpop.it

80

Il mondo in cui si muovono Navarro e Danvers, le due investigatrici di True Detective: Night Country è popolato da volti chiusi, segnati da una vita al limite. Un contesto narrativo ricco e in apparente contrasto con il territorio gelido Ennis e dell’Alaska. Sensazione acuita dalle tonalità fredde e sovente buie, complice l’oscurità che attanaglia queste latitudini periodicamente, teatro perfetto per aggiungere tensione e un senso di smarrimento all’interno di un’indagine complessa. L’inserimento di tratti misticheggianti è al contempo un tramite per enfatizzare peculiarità dei personaggi quanto per instillare un senso di inquietudine che ammalia, attira in questa vicenda umana insondabile.  Un fascino evidente, costruito sulla tensione serpeggiante tra gli attori di questo dramma umano

Pro

  • Ritorno alle atmosfere autentiche di True Detective
  • Jodie Foster e Kalie Reis son una coppia perfetta
  • Caratterizzazione dell'ambiente sociale ben delineata

Contro

  • Alcune scene decisamente forti
  • -
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