Un'Estate Fa, recensione della serie SKY con Lino Guanciale

Un'estate fa, la nuova serie tv di Sky, ci ha convinti fino in fondo, offrendo un contesto crime arricchito da una cura generale da non sottovalutare.

Autore: Nicholas Massa ,

"Mi ricordo il calippo […], l’odore della brace dalle 5 del pomeriggio […], il gettone per i telefoni e le 200 lire del Super Mario…", così inizia Un'Estate Fa, la nuova serie thriller targata Sky Original, realizzata da Fabula Pictures in collaborazione con Sky. Al centro della sua intricata trama tra passato e presente, si sviluppa un crimine che, a distanza di anni, non ha ancora trovato spiegazioni o ragioni logiche, giocando con le emozioni dei suoi personaggi e con un profondo senso di nostalgia fugace che li porta a ricordi sfumati e alla ricerca di un momento della loro vita, sia lontano che vicino.

Un'estate fa però, non è una storia crime come le altre, poiché la sottile linea che separa ciò che è da ciò che è stato viene costantemente messa in discussione dallo stesso protagonista Elio Santamaria (interpretato da Lino Guanciale e Filippo Scotti), spezzato in due dalla sua mente, e tormentato da una serie di memorie che sembrano collegarsi alla scomparsa di una ragazza, quella amata e sempre irraggiungibile, pronte a mettere in dubbio continuamente il suo percorso dall'adolescenza all'età adulta.

Le scelte che ha fatto, l'uomo che è diventato oggi e il ragazzo che è stato, sono il risultato di qualcosa ancora incerto agli occhi delle persone che lo conoscono davvero o che lo hanno conosciuto di sfuggita per poi svanire nell'ombra. Vi ricordiamo che è disponibile dal 6 ottobre 2023 tutti i venerdì su Sky Atlantic (e anche su NOW) con due nuovi episodi in uscita settimanale.

Di cosa parla Un’estate fa?

Un'estate fa svela il proprio potenziale partendo da un mistero oscuro che collega direttamente il presente dei personaggi principali al 1990, con un periodo della loro vita ormai lontanissimo, in cui è necessario fare chiarezza su alcune cose che sono accadute e che ancora non hanno trovato una giustificazione attuale. 

Così la narrazione si concentra su due linee narrative distinte: una in cui la polizia e il protagonista Elio indagano sul ritrovamento di Arianna (Antonia Fotaras) nello scheletro di un'auto vecchia riemersa dalle profondità più torbide di un lago, e l'altra riguarda un'estate in cui la vita di tutti è cambiata per sempre. La scomparsa di questa giovane ha alimentato leggende, pettegolezzi e una serie di falsità ancora adesso mai dimenticate.

Courtesy of F. Di Benedetto o M. Bellucci
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Ph. credit F. Di Benedetto o M. Bellucci

Le indagini sul corpo di Arianna, tuttavia, rivelano una verità scomoda e drammatica: è stata uccisa da qualcuno. Gli occhi di tutti si posano quindi su Elio, dato il suo passato legame con lei e il fatto che non ricordi nulla di quei mesi, mettendolo al centro di un'indagine senza conferme presenti. Dopo il funerale della ragazza, lo troviamo quindi sconvolto al punto da finire fuori strada con la sua auto e perdere conoscenza.

Questo pericoloso incidente cambierà radicalmente la sua esistenza, poiché, dopo aver perso i sensi, si risveglierà proprio in quell'estate del 1990, rivestendo i panni del suo sé adolescente, con la memoria che inizierà a tornargli sotto forma di esperienze vissute in prima persona e di mal di testa difficili da gestire e comprendere. Mentre il mondo prosegue scavando nelle prove attuali, Elio si impegnerà anima e corpo per fare chiarezza su un capitolo della sua vita che aveva evitato e cancellato fino a quel momento.

Un'estate fa e il continuo movimento temporale

Un’estate fa è uno di quei prodotti che vuole mettere in chiaro le proprie potenzialità fin dal primo momento. Il dispiego creativo alla sua base (il cast comprende anche: Claudia Pandolfi, Antonia Fotaras, Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon, Alessio Praticò, Tobia De Angelis, Martina Gatti, Luca Maria Vannuccini, Sofia Iacuitto, Anna Ferzetti, Orlando Cinque, Alessio Piazza, Ginevra Francesconi, Francesco Foti, Denis Fasolo, Luciano Scarpa, Massimo De Santis, Francesco Della Torre, Giovanni Buselli, Giulio Tropea, Giulio Turbolente, Giovanni De Giorgi, Eleonora Giovanardi, Claudio Bigagli, Paolo Triestino, Elisabetta De Palo, Agnese Nano e Massimo Dapporto) giustifica la cura generale di un prodotto che s’impegna tantissimo a costruirsi partendo da due dimensioni precise, sia dal punto di vista narrativo che formale.

Nel presente, ci troviamo a fare i conti con una manciata di inquadrature perfettamente adatte alle storie di genere giallo e crime (con una fotografia sempre scura e spenta, e una serie di dubbi coerenti con la dimensione cromatica fatta per lo più di ombre), mentre nel 1990 tutto cambia, immergendosi in una nostalgia accesa dai colori e dagli elementi tipici della spensieratezza adolescenziale. Qui si nota una particolare attenzione nella ricostruzione di un periodo storico facilmente riconoscibile nei suoi elementi tipicamente italiani più distintivi.

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Ph. credit F. Di Benedetto o M. Bellucci

Muovendosi con equilibrio su un sottile filo rosso che collega presente e passato soggettivo, Un'estate fa riesce ad ammaliare per la ricercatezza generale di alcune sue scelte in termini di messa in scena, scenografia e costumi, valorizzando il tutto con un carico emotivo e psicologico che aspetta ancora di trovare se stesso e tutte le risposte a quello che è successo.

Gli episodi a comporre l'insieme narrativo sono ben bilanciati nel rivelare le questioni fumose alla base del racconto, anche se la quantità di dettagli e piccole cose offerte richiede un'attenzione ulteriore che, a volte, complica ulteriormente le cose. È impossibile non farsi rapire dallo stile di questa serie tv (specialmente se si è legati alla stessa nostalgia di fondo), capace di sconvolgere le certezze degli spettatori, immergendoli in un mistero dai toni torbidi e affascinanti, fugaci e impegnativi.

 

Vale la pena vedere Un'estate fa?

Un'estate fa, nel suo complesso di sensazioni e modelli classici, è un mix che funziona. Intrattiene, sa emozionare e riesce a tenere incollati dal primo all'ultimo episodio. Fabula Pictures e Sky sono riusciti a confezionare un prodotto che sa come attrarre il pubblico casalingo, proponendo un mistero che oscilla continuamente tra la dimensione onirica soggettiva di un protagonista problematico e la realtà effettiva dei fatti, vissuti attraverso un piglio narrativo sia classico che surreale.

È la fusione di tutti questi elementi a rendere Un'estate fa interessante; non solo la tipica storia crime con i suoi modelli triti e ritriti, ma un vero e proprio viaggio introspettivo in cui la psiche ferita di qualcuno diventa la scusa per esplorare il passato e comprendere le ragioni profonde di un'amnesia apparentemente ingiustificata, in un percorso in cui passato e presente sembrano muoversi in parallelo giocando una partita a scacchi con la realtà palese delle cose, in modo intrigante e affascinante.

 

Commento

Voto di Cpop

75
Un'estate fa ricorda, per certi versi, l'anima socio-psicologica di Twin Peaks (è ovviamente un paragone azzardato) nelle sue dinamiche narrative, e nel modo in cui si muove da una scoperta e l'altra, ruotando sempre e comunque intorno alla scomparsa, totalmente immotivata e prematura, di una giovane donna. Qui, però, è la realtà stessa delle cose a essere messa sotto esame attraverso una lettura generale traslata dal protagonista principale. Un approccio del genere gioca continuamente con le possibilità narrative di una storia imprevedibile, prendendo in esame anche possibilità più ampie, complesse e sfaccettate che vanno oltre i cliché del genere crime.

Pro

  • Un mistero che sa come tenere incollati dall'inizio alla fine.
  • La cura generale in termini di messa in scena, scenografie e costumi (specialmente nelle sequenze narrative ambientate nel passato).
  • Un cast credibile e sul pezzo dall'inizio alla fine.

Contro

  • In alcuni casi si dilunga troppo su alcune piccolezze che avrebbero potuto essere trattate in maniera più immediata.
  • Alcuni messaggi di fondo meriterebbero maggior approfondimento e discussione.
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