Yellowjackets 3, recensione: il macabro che non passa mai di moda

Leggi la nostra recensione della terza stagione di Yellowjackets, la serie TV horror di successo disponibile in esclusiva su Paramount+.

Autore: Francesca Musolino ,

La serie horror Yellowjackets candidata agli Emmy, è ritornata in esclusiva streaming su Paramount+ con la sua terza stagione disponibile sul servizio a partire dal 14 febbraio 2025. La squadra di calcio femminile delle Yellowjackets, dopo essere precipitata nei boschi a causa di un incidente aereo, si ritrova a vivere una sopravvivenza estrema per un anno e mezzo, durante il quale il lato più oscuro dell'essere umano prende spesso il sopravvento su tutto il resto.

Composta da dieci episodi totali, Yellowjackets 3 prosegue la storia della serie TV suddivisa tra il passato delle giovani protagoniste e il loro presente in età adulta, in cui le ex giocatrici devono fare i conti con i fantasmi nati in quei boschi che continuano a ritornare a galla. Ecco di seguito la nostra recensione sulla terza stagione di Yellowjackets.

I punti di forza di Yellowjackets

La serie TV Yellowjackets, nonostante abbia raggiunto il traguardo di una terza stagione, continua a mantenere alto l'interesse senza perdere il precedente ritmo. Un dettaglio non da poco, considerando che sempre più spesso alcuni titoli televisivi, dopo un pilot esplosivo, non riesco a replicare il medesimo successo con i successivi sequel. Gli episodi di Yellowjackets 3 offrono in sostanza la stessa ricetta che ha portato in precedenza all'apprezzamento di questo contenuto televisivo, giocando su alcuni elementi funzionali ben consolidati.

Primo fra tutti, il continuo alternarsi tra il passato e il presente dei protagonisti che rende intrigante la storia, poiché i dettagli vengono svelati poco per volta e fino alla fine non si può mai dare nulla per scontato. I personaggi principali muoiono tanto nel passato quanto nel presente, perciò chi è sopravvissuto in precedenza non è detto che possa necessariamente avere vita lunga in seguito e viceversa. Un escamotage già visto nelle passate stagioni della serie, con Yellowjackets 2 che si conclude con l'inaspettata morte di Natalie in età adulta, preceduta dalla dipartita di Travis. Mentre, sempre nel presente, Van e Lottie vengono mostrate soltanto da un certo punto in poi, facendo inizialmente credere che le uniche ad aver fatto ritorno a casa dopo l'incidente aereo siano state Shauna, Taissa, Misty e la stessa Natalie.

Un'altra caratteristica fondamentale che arricchisce la trama di Yellowjackets anche nella terza stagione, è la capacità di mescolare toni di tensione drammatica con pause più leggere e quasi ironiche, segnando un tratto distintivo costituito da una narrativa versatile. Sebbene la serie TV sia prevalentemente di genere horror e thriller, non mancano momenti che smorzano gli aspetti più cupi e macabri, permettendo allo spettatore di fare una pausa da alcune disturbanti visioni ma senza sminuirne l'importanza o l'effetto scenico. E proprio quando si ha l'impressione che la storia stia andando in una determinata direzione, all'apparenza innocua, arriva il colpo di scena in grado di ribaltare quanto visto fino a quel momento.

Anche in Yellowjackets 3, la musica riveste nuovamente un ruolo di rilievo. Non soltanto come colonna sonora, ma perfino come colonna portante in determinate sequenze, che risultano ansiogene o emozionanti in base al tipo di contesto. La scelta di un ineccepibile cast, sia per le protagoniste adolescenti e sia per la loro versione adulta, si riconferma essere il principale biglietto da visita della serie TV, con una convincente recitazione e una straordinaria somiglianza fisica tra le due controparti, rendendo ancora più verosimile il racconto seppur di fantasia. La storia della terza stagione ambientata nel passato pone inoltre più rilievo su alcuni personaggi minori delle Yellowjackets, che in precedenza si limitavano a fugaci comparse. Questo rende più stimolante la visione, nell'attesa di scoprire se si tratta solo di pedine sacrificabili a fini narrativi oppure se, anche nel presente, tali figure possono giocare un ruolo fondamentale al pari (o quasi) delle altre protagoniste.

Yellowjackets 3 rivela un passato sempre più oscuro

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Yellowjackets 3 - Tai, Van, Jeff e Shauna seduti in chiesa

La terza stagione di Yellowjackets prosegue sulla precedente scia rinnovandosi nei diversi scenari. Nel finale della seconda stagione il gruppo - nel passato - perde la baita a causa di un incendio restando così nell'immediato senza un riparo. Tuttavia, prima di quel momento, i personaggi hanno affrontato ben di peggio ed è proprio l'ennesimo evento negativo a dar loro l'input per risorgere dalle proprie ceneri. Yellowjackets 3 mostra le protagoniste più combattive e motivate rispetto a prima, complice anche la fine del gelido inverno, poiché rispetto ad altri membri del gruppo loro sono ancora vive, nonostante tutto. Sicuramente le Yellowjackets non hanno vinto le nazionali e non hanno potuto dimostrare al mondo il loro talento calcistico, ma la vera sfida si è rivelata essere fuori dal campo di gioco dove il premio in palio non è il podio ma la loro stessa vita.

Nel presente invece, sempre in Yellowjackets 3, avviene in un certo senso l'esatto contrario a seguito degli ultimi drammatici avvenimenti. La tragica morte di Natalie ha sconvolto tutti e in particolare Misty che, seppur involontariamente, ha messo fine personalmente alla vita della sua amica. In qualche modo, per un motivo o per un altro, le protagoniste sembrano destinate a non avere mai pace e, soprattutto, a rivivere quasi dei déjà vu di tutto quello che credevano di essersi ormai lasciate alle spalle. Quando si ritrovano finalmente tutte insieme, a distanza di venticinque anni, in poco tempo le Yellowjackets devono dire addio per sempre a Natalie e riportare Lottie in terapia, mentre Taissa e Van affrontano le conseguenze del cancro che ha colpito quest'ultima.

Il non rivedersi per tanto tempo è stato come aver chiuso una porta lasciando indietro i loro trascorsi e ricominciando una nuova vita da capo, ognuna per la propria strada. Un passato che però inevitabilmente ritorna, quando le amiche sono di nuovo faccia a faccia in quello stesso presente in cui, volenti o nolenti, devono fare i conti con le proprie azioni. Il precedente ricatto subito da Jeff (marito di Shauna), attraverso cui i terribili segreti delle Yellowjackets rischiavano di uscire allo scoperto, è stato il fattore scatenante per via del quale le donne adulte sono tornate a essere le stesse ragazze di quei boschi. Shauna e Misty hanno commesso degli omicidi, Nat ha provato a uccidere sé stessa mentre Taissa ha ripreso a soffrire di sonnambulismo, arrivando a decapitare il suo cane e spaventare suo figlio. Ma è davvero il passato che ritorna a tormentarle o forse quel lato oscuro è sempre stato presente in ognuna di loro? La verità è che da quando si sono ritrovate, le Yellowjackets hanno anche ritrovato quanto credevano di aver lasciato in quei boschi. E, forse, è stata proprio l'assenza di quelle sensazioni forti e di quel legame che le univa un tempo, a renderle nel presente delle persone incomplete e infelici.

A partire da Lottie che, mentre sembra aver trovato una stabilità mentale con la sua comunità, è disposta a sacrificare ancora una delle sue amiche, seppur non sia realmente necessario alla sopravvivenza del gruppo come accadeva in passato. Taissa, mentre si trova in piena crisi coniugale e rischia di perdere la custodia del figlio, dopo aver rivisto Van diventa quest'ultima la priorità sul resto, portandola a compiere azioni discutibili pur di rimanere con lei. Misty, da quando è morta Natalie, sta affrontando la sua perdita allo stesso modo di come era accaduto a Shauna con Jackie. Entrambe hanno instaurato verso le rispettive amiche una relazione morbosa e simbiotica, come se non riuscissero a vivere senza di loro e, a tratti, come se invece volessero essere loro stesse Natalie e Jackie. Non a caso Walter, l'hacker frequentato da Misty, cerca di far presente a quest'ultima che il suo rapporto con le Yellowjackets è tossico e le condiziona fin troppo la vita, rendendola di fatto un'altra persona.

Infine c'è Shauna, colei che con il suo comportamento forse rappresenta meglio di tutti il concetto di fondo. Mentre inizia a frequentare Martin, il suo amante che in un secondo tempo ha ucciso, Shauna riprova con lui a cercare quelle emozioni perse durante l'adolescenza commettendo alcune "bravate". Ma non solo. Anche in seguito Shauna continua a compiere gesti immaturi e impulsivi, mettendo a volte a rischio sé stessa o la sua famiglia. Quindi perché farlo? Perché evidentemente le Yellowjackets sono proprio così e quei boschi non hanno fatto altro che far emergere la loro vera natura. Se in passato poteva trattarsi soltanto di sopravvivenza, nel presente hanno invece la libertà di scelta. Eppure, nonostante ciò, continuano sempre a fare la scelta sbagliata, perché è l'unica che riesce a farle sentire davvero vive.

Conclusioni su Yellowjackets 3

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Yellowjackets 3 - Alcune delle protagoniste adolescenti fissano qualcuno seduto

La terza stagione di Yellowjackets non solo conferma la solidità della serie, ma evidenzia anche la capacità degli autori di mantenere viva l'attenzione del pubblico senza sacrificare la profondità della narrazione. Nonostante alcuni elementi discutibili, come la gestione della storyline dei ricercatori che poteva essere sviluppata diversamente all'interno della trama complessiva, la stagione riesce comunque a regalare momenti di tensione e riflessione.

Un elemento particolarmente interessante in Yellowjackets 3 è il confronto tra le giovani versioni delle protagoniste e le loro controparti adulte, un aspetto introdotto per la prima volta seppur, ovviamente, attraverso sogni e allucinazioni. Questo incontro ha messo ancora più in evidenza l'incredibile somiglianza fisica tra le coppie di attrici, sottolineando l'eccellente lavoro di casting, dando inoltre alle protagoniste adulte l'opportunità di affrontare letteralmente il proprio passato. Rivedere la propria giovinezza, così strettamente legata al traumatico periodo nei boschi, aggiunge ulteriore intensità emotiva alla narrazione.

Il finale di stagione rappresenta un importante punto di svolta, riportando l'interesse ai livelli delle prime due stagioni e dimostrando quanto Yellowjackets sia in grado di evolversi senza tradire la propria essenza. L'equilibrio tra suspense, dramma e horror continua a essere il marchio distintivo della serie, accompagnato da un cast impeccabile e da scelte registiche che rendono ogni episodio unico. In definitiva, Yellowjackets 3 si conferma una degna prosecuzione di una saga che non ha paura di addentrarsi nelle pieghe più oscure dell'animo umano, lasciando al pubblico un forte impatto e numerosi interrogativi sul destino delle protagoniste.

Immagini di copertina e di questo articolo tratte dalla serie TV Yellowjackets. Crediti: Entertainment One, Lionsgate Television, Beer Christmas, Lockjaw, Showtime Networks

Commento

Voto di Cpop

83
Yellowjackets 3 mantiene lo stesso stile narrativo e il medesimo ritmo delle stagioni precedenti, continuando a coinvolgere lo spettatore attraverso l'intrigante trama ambientata tra passato e presente. La storia delle protagoniste adolescenti si arricchisce, dando maggior rilievo a membri del gruppo che finora avevano interpretato ruoli minori, mentre nella loro versione adulta un nuovo mistero rimette tutto in discussione. I punti fermi della serie TV, che includono ottime scelte di cast, colonna sonora e una fotografia mirata tra splatter e cartoline di vita quotidiana, rendono anche la terza stagione di Yellowjackets di alto livello come le prime due.

Pro

  • Il cast principale si riconferma all'altezza, con più rilievo dato anche a personaggi minori
  • La storia resta intrigante, arricchita da colpi di scena e nuovi misteri tra presente e passato
  • La fotografia è sempre impeccabile, contribuendo a creare un'atmosfera coinvolgente e suggestiva

Contro

  • Senza un adeguato ripasso delle precedenti stagioni, potrebbe risultare difficile fare mente locale su tutti gli eventi principali della storia
  • La storyline dei ricercatori risulta poco convincente e di impatto limitato nel contesto generale della trama
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