Batman: The Animated Series - storia e curiosità sulla serie animata cult

Perché Batman: The Animated Series è ancora oggi una delle serie animate più influenti e una delle versioni del Cavaliere Oscuro più apprezzate?

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Autore: Domenico Bottalico ,

Dopo anni di attesa finalmente arriva in streaming anche in Italia, su Prime Video a partire dal 20 gennaio 2024, la mitica Batman: The Animated Series. La serie animata debuttò negli Stati Uniti il 5 settembre del 1992 con l'episodio intitolato On Leather Wings arrivando poi nel nostro paese il 30 agosto del 1993 su Canale 5. 

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Batman: The Animated Series è unanimanente riconosciuta come una delle migliori serie animate mai realizzate. Non si tratta di un giudizio meramente tecnico perché questa serie incarna ancora oggi, a distanza di più di 30 anni, una delle rappresentazioni più iconiche del personaggio grazie ad una geniale e raffinata rielaborazione della sua mitologia e una inesaurible fonte di ispirazione nonché una importante influenza estetica per almeno tre generazioni di creativi e scrittori, cresciuti proprio guardando la serie durante.

Scopriamo insieme le origini di Batman: The Animated Series, alcune curiosità e cerchiamo di capire perché rimane ancora oggi così influente.

Batman: The Animated Series - storia e curiosità sulla serie animata cult

Batman: The Animated Series - come e quando è nata la serie

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Batman: The Animated Series si suddivide in due stagioni. La prima annovera 65 episodi, mentre la seconda si compone di soli 20 episodi, cui seguì una terza stagione comprendente 24 episodi, in cui la serie fu ribattezzata The New Batman Adventures, presentando notevoli mutamenti sia in termini di stile visivo che di esecuzione.

La serie debuttò sugli schermi di Fox Kids negli Stati Uniti il 5 settembre del 1992 e ricevette immediatamente un entusiastico consenso da parte di critica e pubblico. Per la prima volta infatti una serie animata veniva realizzata alla stregua di un film sia dal punto di vista tecnico-realizzativo che di tematiche affrontate.

Il contesto creativo che portò alla nascita della serie fu senza dubbio peculiare. Tra la seconda metà degli anni 80 e i primi anni 90 il pubblico, sia quello degli appassionati di fumetti che quello più generalista, aveva una fame insaziabile di Batman: da un lato, il lavoro di Frank Miller su Il Ritorno del Cavaliere Oscuro aveva dato nuovo slancio al mondo dei fumetti del Cavaliere Oscuro, dall'altro il film Batman del 1989, diretto da Tim Burton, aveva fatto esplodere la "batmania", culminata poi nel sequel Batman Il Ritorno del 1992.

Ma perché Warner Bros. iniziò lo sviluppo delle serie animata? Innanzitutto perché la "batmania" generò un flusso di denaro senza precedenti che gli studios volevano foraggiare e poi perché si pensò di rendere fruttuoso l'ingente investimento effettuato per il rinnovamento del reparto di animazione. Per anni infatti il reparto aveva lavorato solo a progetti minori, con quelli più significativi che storicamente venivano appaltati a studi esterni come i mitici Hanna & Barbera. L'investimento però non fu fatto inizialmente affinché lavorasse alla nuova serie animata su Batman bensì per "soddisfare" le aspettative di Steven Spielberg.

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Alla fine del 1988 c'era stata la prima storica collaborazione fra la casa di produzione di Spielberg, la Amblin Entertainment, e Warner Bros. Animation. Il risultato fu Tiny Toon Adventures (I Favolosi Tiny in Italia) ovvero la serie animata con protagonisti dei Looney Tunes bambini. Per mentenere viva l'attenzione del regista, e soprattutto per evitare malcontenti, gli studios investirono moltissimi soldi non sono per rinnovare gli uffici ma anche per assumendo i migliori talenti a disposizione nel campo dell'animazione partendo dall'esperta Jean H. MacCurdy che venne nominata nuovo presidente di Warner Bros. Animation.

La MacCurdy, che per moltissimi anni aveva lavorato proprio presso gli studios Hanna & Barbera, mise insieme una squadra che univa alcuni astri nascenti con veterani dell'animazione per ragazzi. Fra i nomi che si accassarono alla rinnovata Warner Bros. Animation c'erano Alan Burnett, Tom Ruegger, Paul Dini, Eric Radomski e Bruce W. Timm.

Batman: The Animated Series ovvero un Cavaliere ancora più Oscuro

Tutti i professionisti coinvolti nello sviluppo di Batman: The Animated Series vantavano esperienze, più o meno recenti, nel campo dell'animazione. Tuttavia, è importante ricordare che in quel periodo il settore dell'animazione era ancora fortemente regolamentato da norme rigorose riguardanti i contenuti che non dovevano assolutamente rappresentare violenza esplicita o alludere al sesso per esempio. 

Per questo motivo, dopo anni passati a lavorare su progetti dai contenuti edulcorati, non volevano assolutamente realizzare qualcosa di “innocuo” o che si avvicinasse all’ultimo grande successo nel campo dell’animazione dei personaggi DC ovvero le serie animate dei Super Friends che, per quanto rivoluzionarie, erano comunque figlie del loro tempo.

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L'idea era quindi quella di puntare verso qualcosa di inedito: una serie animata ricca d'azione, gangster e dall'estetica decisamente differente dagli standard delle produzioni animate per la televisione dell'epoca. Il taglio poi doveva essere cinematografico attirando i giovani telespettatori ma anche quelli più grandi e soprattutto i lettori di comics.

Fu questa la conclusione a cui arrivarono Jean H. MacCurdy, Bruce W. Timm, Eric Radomski e Avery Corben, all’epoca vice presidente di Fox Kids, il canale sul quale sarebbe andata in onda la serie. Fondamentale fu proprio l'apporto di quest'ultima che permise alla serie di maturare un proprio stile. La Corben fece da editor sulle prime sceneggiature e fornì diversi consigli pratici fra cui quello di "stilizzare" il più possibile quelle scene che trattavano tematiche particolari o sequenze d'azione molto spinte sfruttando al massimo il peculiare stile grafico della serie fatto di molte ombre e contrasti.

Proprio l'estetica è uno dei tratti distinti di Batman: The Animated Series e maturò dall'incontro di tre visioni diverse. La MacCurdy voleva una impostazione chiara ma ricca di dramma e azione come quella della mitica serie con protagonista Superman che i Fleischer Studios realizzarono negli anni 40. Radomski era un fan dell’estetica gotica delle pellicole di Tim Burton e per questo adottò una soluzione tanto pratica quanto efficace. Presentando i suoi studi sulla nuova Gotham animata si ispirò a quella di Burton per le architetture Decò ma le dipinse su cartoncino nero creando così ambienti estremamente oscuri in cui introdurre la luce e non viceversa, ambienti perfetti per far muovere il Cavaliere Oscuro sia fisicamente che idealmente con tutti i dualismi che la sua mitologia comporta.

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Bruce W. Timm, che ribattezzò questo approccio Dark Decò, fornì infine il suo personale contributo con il character design ispirato ad artisti del calibro di Dick Sprang, uno dei disegnatore di Batman più influenti di sempre, Don DeCarlo, storico disegnatore della Archie Comics negli anni 50 e 60, e al leggendario Alex Toth, che proprio per Hanna & Barbera aveva realizzato alcuni storici personaggi fra cui Space Ghost che influenzerà in maniera abbastanza evidente il Batman di Timm. 

Timm però non imitava il disegno narrativo del fumetto ma ne semplificava lo stile grazie all'approccio tipicamente disneyano straight against curves (linee contro curve) che aveva imparato lavorando fianco a fianco con il leggendario Don Bluth (Dragon's Lair).

Il risultato fu davvero qualcosa di mai visto prima: una estetica raffinata per una serie oscura che trattava temi adulti con risvolti psicologici ed esistenziali grazie a sceneggiature cariche di pathos e azione e cesellate ispirandosi tanto alla letteratura pulp e noir quanto ai fumetti di Batman pubblicati soprattutto negli anni 70 ma non solo. Chicca assoluta in questo senso sono le illustrazioni con i titoli degli episodi, tutte diverse e dipinte a mano, ispirate proprio al cinema noir.

Perché Batman: The Animated Series è una serie così influente?

È indubbio che le pellicole dirette da Tim Burton con protagonista Batman favorirono lo sviluppo di Batman: The Animated Series influenzandone l'estetica e lo stile. Ciò che però permise alla serie di essere accolta in maniera estremamente positiva soprattutto dai lettori di fumetti fu la capacità di distaccarsi, anche concettualmente, dalla natura camp della serie TV con Adam West e Burt Ward, che all'epoca rappresentava l'interpretazione più popolare del personaggio. Burton infatti aveva posto al centro dei suoi film non tanto il senso di meraviglia legato ai gadget tecnologici o alle abilità investigative e atletiche del Dinamico Duo, quanto il percorso che ha aveva portato Bruce Wayne a diventare Batman, con tutte le complesse conseguenze psicologiche che ne erano derivate.

Batman: The Animated Series riprese lo stesso approccio non solo per il protagonista, ma lo estese alla galleria di villain, e in parte per alcuni dei personaggi secondari. È proprio sui villain che gli sceneggiatori della serie si concentrarono con particolare impegno e dedizione, conferendo loro nuova profondità e rendendoli figure più complesse. I nemici di Batman diventano figure simpatetiche, vittime di torti più o meno reali o immaginari in cui la tragicità delle loro vicissitudini è più simile a quella dei classici antagonisti del cinema noir che al villain desideroso di conquistare il mondo o di eliminare definitivamente il protagonista dei comics.

Questa fu la base su cui creare personaggio completamente nuovi. Il più noto fra loro è senz'altro Harley Quinn. Introdotta come compagna/interesse amoroso del Joker, Harley guadagnò rapidamente guadagnato il favore del pubblico, tanto da fare il suo debutto nel mondo dei fumetti solo pochi mesi dopo. Questo ha segnato l'inizio di un'ascesa che, negli ultimi anni, l'ha resa uno dei personaggi più iconici dell'universo DC.

Alcuni dei villain classici invece subirono dei rimaneggiamenti significativi basti pensare a Clayface e soprattutto Mr. Freeze. Fu lo sceneggiatore Paul Dini a rivisitarne le origini con un nuovo e ancor più tragico background introducendo la moglie Nora in Heart of Ice, forse uno dei migliori episodi di tutta la serie animata se non addirittura di tutta la produzione batmaniana.

Dal punto di vista del character design, Bruce Timm contattò personalmente alcuni dei suoi disegnatori preferiti, chiedendo loro di contribuire con dei loro design personali. Sebbene molti abbiano declinarono l'offerta, altri a sorpresa accettarono con entusiasmo la sfida di lavorare al character design. Tra questi ci fu il grande Mike Mignola, il creatore di Hellboy, che ridisegnò il look di Mr. Freeze, conferendogli un aspetto retro futuristico minimalista.

Le voci di Batman: The Animated Series

Per trasformare le sceneggiature realistiche, mature e ricche d'azione di Batman: The Animated Series era necessario adottare un approccio molto diverso da quello utilizzo nel doppiaggio standard delle serie animate dell'epoca. 

Anche in questo senso la serie fu all'avanguardia. Fu la direttrice del doppiaggio, Andrea Romano, a guidare il processo di casting e le sessioni di doppiaggio in un modo del tutto inedito. Per quanto riguarda la scelta dei doppiatori, Romano optò per un mix di attori con esperienza, personalità del cinema e della televisione, ma soprattutto ha selezionò molti interpreti provenienti dal mondo del musical e, in particolare, da Broadway.

Proprio da quest'ambiente proveniva Kevin Conroy, che sarebbe diventato la voce di Batman. Nel creare il suo doppio registro per il personaggio, Conroy si è ispirato all'eroe del film del 1934 The Scarlet Pimpernel. 

Per Joker fu scelto invece Mark Hamill. L'interprete di Luke Skywalker nella trilogia di Star Wars aveva intrapreso una brillante carriera a Broadway e proprio dai ruoli interpretati a teatro trasse ispirazione per l'iconica risata. Dopo che gli fu chiesto di differenziarsi dall'interpretazione di Jack Nicholson, Hamill si ispirò ad Amadeus che stava portando in scena, ma anche da figure come Jay Leno, Howard Cosell e Claude Rains, come visto (e udito) nel film del 1933 L'Uomo Invisibile. Hamill ha spesso descritto il suo approccio al personaggio e alla sua voce come simile a quello di uno strumento musicale, in grado di adattarsi alle diverse sfumature emotive del personaggio.

Fra le altre voci da menzionare George Dzundza nel ruolo del Ventriloquo, Ron Perlman come Clayface e, la recentemente scomparsa, Arleen Sorkin nel ruolo di Harley Quinn.

Per quanto riguarda le sessioni di doppiaggio, Andrea Romano adottò un'approccio innovativo, decidendo di far registrare agli attori le loro parti in sessioni condivise. Questa scelta ha reso il lavoro più "attoriale" e ha permesso di conferire una maggiore enfasi e caratterizzazione ai personaggi.

Il doppiaggio di Batman: The Animated Series è diventato un punto di riferimento e uno degli approcci che hanno elevato il voice acting sia in termini di performance che di realizzazione. A testimonianza della straordinaria qualità di questo lavoro, Kevin Conroy e Mark Hamill hanno formato un incredibile sodalizio, tornando a doppiare Batman e il Joker in numerose altre occasioni, compresa la popolare serie di videogiochi Batman: Arkham.

E in Italia? Il doppiaggio dell'edizione italiana venne curato da Guido Rutta per la Deneb Film di Milano. Marco Balzarotti prestò la voce a Batman, divenendo anche lui la voce "ufficiale" del personaggio per gli anni a venire, mentre Riccardo Peroni interpretò Joker. Fra le altre voci da segnalare quella di Davide Garbolino per Dick Grayson/Robin e quella di Irene Pivetti che doppiò Harley Quinn nell'episodio L'inflession Bolton (Stagione 2 Episodio 17).

Inoltre in Italia la serie godette di una sigla inedita scritta da Alessandra Valeri Manera (testo) e da Ninni Carucci (musica) e interpretata da Cristina D'Avena.

Batman: The Animated Series e gli adattamenti dai fumetti

Uno degli aspetti meno celebrati di Batman: The Animated Series è stata la sua straordinaria capacità di creare una stretta sinergia con i fumetti di Batman, superando spesso il semplice omaggio per diventare un vero e proprio adattamento.

Eccovi alcuni di questi episodi speciali e la storia a fumetti che omaggiano/adattano.

  • Appointment in Crime Alley si basa su Detective Comics #457 (data di copertina marzo 1976) di Denny O’Neil e Dick Giordano intitolato There Is No Hope in Crime Alley.
  • Dreams in Darkness si basa sui primi 4 numeri della serie Shadow of the Bat firmati da di Alan Grant e Norm Breyfogle. La serie nacque proprio sulla scia del successo di Batman Il Ritorno.
  • The Cape and Cowl Conspiracy si basa su Detective Comics #450 (data di copertina agosto 1975) di Elliot S! Maggin e Walt Simonson intitolato The Cape and Cowl Death Trap!
  • La prima parte di Robin’s Reckoning è basas su Detective Comics #38 (data di copertina aprile 1940) di Bill Finger, Bob Kane e Jerry Robinson intitolato Batman and Robin the Boy Wonder. Si tratta dell’albo dove fa la sua prima apparizione Robin.
  • The Laughing Fish si basa su ben tre fumetti diversi. The Joker’s Five-Way Revenge ovvero Batman #251 (data di copertina settembre 1973) di Denny O’Neil e Neal Adams, The Laughing Fish e Sign of the Joker! ovvero Detective Comics #475-476 (data di copertina febbraio/marzo 1978) di Steve Englehart e Marshall Rogers.
  • The Strange Secret of Bruce Wayne si basa su Detective Comics #471-472 (data di copertina agosto/settembre 1977) di Steve Englehart intitolati The Dead Yet Live e I Am the Batman!
  • Moon of the Wolf si basa su Batman #255 (data di copertina aprile 1974) di Len Wein e Neal Adams intitolato appunto Moon of the Wolf.
  • Terror in the Sky si basa in parte su Detective Comics #429 di Frank Robbins intitolato Man-Bat Over Vegas.
  • Almost Got ‘Im è bsas sull’arco narrativo apparso in Batman #291–294 (data di copertina settembre-dicembre 1977) intitolato Where Were You on the Night Batman Was Killed? di David Vern Reed e John Calnan.
  • Off Balance si basa su Detective Comics #411 (data di copertina maggio 1971) di Dennis O’Neil, Bob Brown e Dick Giordano intitolato Batman: Into the Den of the Death-Dealers. Si tratta dell’albo dove fa la sua prima apparizione Talia al Ghul.
  • The Demon’s Quest Part 1 & 2 si basano su Batman #232 (data di copertina giugno 1971) e Batman #244 (data di copertina settembre 1972) di Dennis O’Neil e Neal Adams, intitolati rispettivamente Daughter of the Demon e The Demon Lives Again. Si tratta dell’esordio di Ra’s al Ghul, il padre di Talia.
  • Sideshow è basato su Detective Comics #410 di Dennis O’Neil, Bob Brown e Dick Giordano intitolato A Vow from the Grave.
  • A Bullet for Bullock è basato su Detective Comics #651 (data di copertina ottobre 1992) di Chuck Dixon e Graham Nolan.
  • Il film Batman: Mask of the Phantasm è basato in parte su Batman: Year One di Frank Miller e David Mazzuchelli e in parte a Batman: Year Two (Detective Comics #575–578) di Mike W. Barr.

Batman: The Animated Series: i videogiochi, i film e gli spin-off

Batman: The Animated Series ha segnato il mondo dell'animazione, dal punto di vista tecnico e contenutistico, aprendo una nuova e felicissima stagione per Warner Bros. Animation. Da questa serie infatti nacquero altri fortunatissimi progetti come Superman: The Animated Series, lo spin-off Batman Beyond e successivamente Justice League e Justice League Unlimited.

La serie approdò anche al cinema con due lungometraggi. Il primo, un vero e proprio prequel della serie, è Batman: Mask of the Phantasm. Uscito nelle sale nel 1993 pur non raccogliendo moltissimo al botteghino divenne subito un cult nel cult fra i fan. Fra l'altro alcuni dei personaggi di questo film sono recentemente apparsi nella serie Batman - Catwoman di Tom King e Clay Mann.

Il secondo è Batman & Mr. Freeze: SubZero. Originariamente venne concepito come un tie-in a Batman & Robin, il film del 1997, ma venne postipacito al 1998, quasi un anno dopo l'uscita del film questo perché, come noto, il film stesso fu un clamoroso insuccesso, sia di critica che al botteghino, e gli studios vollero evitare che i due prodotti fossero associati.

Batman: The Animated Series è stato protagonista anche di svariati videogiochi fra cui The Adventures of Batman & Robin, uscito per SNES e Sega MegaDrive, Batman: Vengeance e Batman: Rise of Sin Tzu, il cui villain è un'altra creazione originale addirittura di Jim Lee!

Lo stile grafico della serie animata venne poi ripreso anche per diverse serie a fumetti che sono state pubblicate, più o meno regolarmente, dal 1992 al 2004. Fra i titoli più famosi sicuramente la prima serie, The Batman Adventures,
Batman: Gotham Adventures. Tra i collezionisti, è particolarmente ricercato il numero 12 di The Batman Adventures perché contiene la prima apparizione di Harley Quinn. Inoltre, sono stati pubblicati una serie di racconti in prosa basati sulla serie animata, sebbene con un successo limitato tra il pubblico.

La serie a fumetti è stata recentemente riproposta con il titolo Batman: Le Nuove Avventure. Questa nuova serie, scritta da Paul Dini e Alan Burnett con disegni di Ty Templeton, è a tutti gli effetti un sequel della serie animata. 

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Batman: The Animated Series generò una vasta gamma di merchandise compresa la famosa serie di action figures prodotte dalla Kenner che riscosse un grande successo tra i collezionisti e i fan della serie.

Un po' di curiosità su Batman: The Animated Series

Il tema musicale principale della prima stagione di Batman: The Animated Series fu composto da Danny Elfman, il celebre compositore delle colonne sonore dei film di Tim Burton, ed è una variazione del suo Batman Theme originariamente creato per i film. Inizialmente, Elfman aveva rifiutato l'offerta di Bruce W. Timm per comporre la colonna sonora, ma successivamente cambiò idea e si unì al progetto. Shirley Walker, anch'essa una compositrice di talento che aveva lavorato a stretto contatto con Danny Elfman come sua direttrice d'orchestra, compose invece il tema della seconda stagione della serie.

Warner Bros. e Fox fecero revisionaro più volte le sceneggiature della serie per paura che la serie non fosse adatta al pubblico di riferimento. Molte di queste sceneggiature furono effettivamente scartate. Fra quelle scartate, e poi ritrovare, le più celebri sono Silent Night ovvero un episodio completamente muto in cui veniva esplorata la vita sessuale di Batman. E una, apparentemente senza titolo, ma firmata da Alan Burnett, presentava Batman morso da una vampira.

Inizialmente, Joker doveva essere doppiato da Tim Curry, e alcuni episodi furono effettivamente registrati con la sua voce. Tuttavia, Curry abbandonò il ruolo a causa di una grave bronchite. Successivamente fu provinato John Glover, noto per il suo ruolo come Lionel Luthor in Smallville, che però venne scelto per prestare la voce a Riddler. La serie alla fine trovò un suo Joker di grande successo nella voce di Mark Hamill, come abbiamo discusso in precedenza.

Per la voce di Due-Facce, fu contattato Al Pacino, ma l'attore gentilmente declinò l'offerta. 

Le origini di Batman e in parte anche quelle del Joker, sebbene rivisitate rispetto alle versioni "ufficiali" dell'universo dei fumetti, sono narrate nel film Batman: Mask of the Phantasm. Nel film, Bruce Wayne si ispira per la creazione del suo costume e del suo alter ego a un personaggio fittizio chiamato Gray Ghost, eroe pulp creato apposta per la serie, e doppiato dal mitico Adam West, il Batman della serie TV degli anni 60.

Sebbene Batman: The Animated Series venne sviluppata internamente, per i 65 episodi che compongono la prima stagione, Warner Bros. Animation commissionò l'animazione a diversi studi all'estero. Questi studi includono Spectrum Animation, Sunrise e Studio Junio in Giappone, Dong Yang Animation, Koko Enterprises Ltd. e AKOM in Corea del Sud, Jade Animation ad Hong Kong, Blue Pencil in Spagna e Network of Animation (NOA) in Canada. Lo studio TMS (Tokyo Movie Shinsha) fu responsabile dell'animazione della sigla della serie. 

Lo studio AKOM invece fu licenziato a causa del lavoro deludente svolto su due episodi specifici, Cat Scratch Fever e Moon of the Wolf. Mentre Spectrum Animation affrontò difficoltà finanziarie e fallì principalmente proprio a causa della commessa su Batman, in particolare per il lavoro richiesto sull'animazione dei segmenti riguardanti il personaggio di Mr. Freeze. Molti degli animatori di Spectrum Animation lavorano oggi per il rinomato studio Production I.G.. La seconda stagione della serie fu animata da Dong Yang Animation, Studio Junio e Jade Animation.

Dove vedere in streaming Batman: The Animated Series

Tutte le stagioni di Batman: The Animated Series sono disponibili su Prime Video a partire dal 20 gennaio 2024.

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Immagine di copertina da Amazon

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