I costumi di Bridgerton e La Regina Carlotta e i loro significati nascosti

Quasi ottomila pezzi a comporre un guardaroba sfarzoso, al punto da lasciare senza fiato. Tutti i segreti dei costumi di Bridgerton e La Regina Carlotta.

Autore: Alice Grisa ,

Se c'è un aspetto che ha subito catturato l'immaginazione del pubblico in Bridgerton (ve ne abbiamo parlato nella recensione della prima stagione di Bridgerton, nella recensione della seconda stagione di Bridgerton e nella recensione della prima parte della terza stagione di Bridgerton) e in La Regina Carlotta: Una storia di Bridgerton (ecco perché dovreste vedere La regina Carlotta), sono i costumi e i gioielli mozzafiato che riportano in vita lo sfarzo e i colori dell'epoca della Reggenza britannica, arricchiti da un tocco di fantasia che amplifica l'eleganza e il fascino di quel periodo fiabesco.

Immaginate un'esplosione sartoriale di tessuti pregiati e applicazioni sontuose che farebbero arrossire persino la corte di Maria Antonietta, adornando la scena con debuttanti dai look zuccherosi e dandy impeccabili. Siamo nel XIX secolo, un'epoca celebrata e studiata per l'opulenza dei suoi costumi.

In entrambe le serie, ogni dettaglio contribuisce all'intricato mosaico sociale, simile a quello descritto nei romanzi delle celebre Jane Austen, dove la presentazione delle giovani debuttanti alla società è paragonata a un mercato. Le abilità al pianoforte, i gioielli scintillanti e i tessuti lussuosi sono tutti elementi fondamentali per garantire il miglior matrimonio possibile per le giovani protagoniste.

È impossibile non rimanere affascinati dai personaggi, ciascuno di essi adornato con gioielli, accessori, volant, strass e parrucche che evocano la grandiosità del periodo storico. Ogni costume è una dichiarazione di stile e status, trasportando lo spettatore in un mondo dove l'eleganza e la raffinatezza sono all'ordine del giorno.

Il lavoro dei costumisti non è solo un omaggio alla moda storica, ma una reinterpretazione creativa che mescola tradizione e modernità, risultando in un'esperienza visiva che incanta e stupisce. La combinazione di colori vivaci, tagli raffinati e dettagli ricercati crea un effetto scenico che rende ogni episodio un vero spettacolo per gli occhi.

In definitiva, i costumi sia in Bridgerton che in La Regina Carlotta non sono solo abiti, ma opere d'arte che raccontano storie, definiscono personaggi e catturano l'essenza di un'epoca in cui l'apparenza era tutto. Attraverso un abile mix di storia e fantasia, lo show ci offre un'immersione totale in un mondo dove lo sfarzo e il glamour regnano sovrani.

I segreti dei costumi della prima stagione di Bridgerton

Chi si è occupato dei costumi di Bridgerton?

Si tratta di una veterana del mestiere, ovvero Ellen Mirojnick, responsabile di successi come Basic Instinct, Wall Street e in tempi più recenti The Greatest ShowmanMaleficent – Signora del male.

Oltre a effettuare un'operazione "shondiana", fondendo gli outfit dell'epoca con l'estetica della produttrice, la Mirojnick ha anche cucito la trama agli abiti, arricchendoli di chiavi di lettura e simboli nascosti utili per la comprensione dei personaggi.

I segreti dei costumi

Più che rispecchiare un'epoca storica, i look di Bridgerton dovevano reinventare un mondo. Intervistata da Harper’s Bazaar, la costumista newyorchese ha raccontato di aver accettato l'incarico con entusiasmo e un po’ di paura. Era la prima volta che si occupava di una storia "così" in costume.

La sfida era capire come si potesse creare questo mondo, logisticamente, in modo coerente alla sua realtà.

La scrittrice dei romanzi da cui è stato tratto Bridgerton, Julia Quinn, ha condiviso sui social le immagini delle sue idee, del moodboard per la serie, un insieme di appunti che raccolgono le sue idee per argomenti che vanno dai dipinti alle suppellettili fino ai look.

La costumista Ellen Mirojnick si è basata su questo e sulla suggestione, più che sulla ricostruzione accurata. Andava trasposta sullo schermo un’idea.

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E qual è stata la sua più grande ispirazione? La mostra Christian Dior: Designer of Dreams al Victoria & Albert Museum di Londra, come ha rivelato a Vogue, raccontando di aver analizzato accuratamente l’epoca come un punto di partenza, da cui basarsi per prendere strade più libere e “Shondiane”.

Ho guardato al periodo della Reggenza a Londra attraverso disegni e dipinti. […] Si trattava di esaminare le diverse forme sapendo che il nostro risultato doveva essere ambizioso, più che storicamente accurato. Sapevamo che dovevamo cambiare la tavolozza dei colori e delle realizzazioni, per cui dal XIX secolo sono passata subito agli anni ’50 e ’60.

Ci sono voluti cinque mesi per realizzare i fantastici costumi di Bridgerton, ma prima di progettarli l’assunto è stato uno: Ellen Mirojnick avrebbe dovuto lavorare per il mondo variopinto e sovrastrutturato di Shonda Rhimes, non per un adattamento qualunque di un romanzo in costume.

Lo ha raccontato dettagliatamente a Vogue.

Conoscevo l'estetica di Shondaland e avevo capito che [Bridgerton] non sarebbe stata un semplice adattamento di Jane Austen. Come si può cambiare l'estetica di un dramma d'epoca per farlo sembrare scandaloso e moderno? Mi hanno chiesto se volevo farlo e non mi sono tirata indietro perché la sfida era troppo grande.

Il lavoro è stato enorme, così enorme che i numeri offerti dalla Mirojnick fanno impressione. 238 persone impiegate, tra modellisti, sarti, ricamatrici, addetti agli accessori. E ben 7.500 pezzi tra costumi, soprabiti, cappelli, accessori.

La costumista ne ha parlato con una metafora particolare, sempre nell’intervista di Harper’s Bazaar.

È un po' come cucinare. Devi avere gli ingredienti per poter realizzare il costume che è necessario [assemblare].

Il backstage si è composto come un sottomondo di Bridgerton, un microcosmo fatto di gioielli e broccati, e di tanti professionisti all’opera, come ha spiegato Ellen a Vogue.

Era come la città degli elfi di Bridgerton.

Daphne, in particolare, interpretata da Phoebe Dynevor, aveva solo 104 costumi tutti per sé.

Un numero molto elevato, anche per un attore protagonista.

E poi c’era la questione dei balli: ben dieci in otto episodi, un rapporto record. E ogni evento importante della Reggenza richiedeva frac, cravatte, lustrini, fiocchi, nastri, maniche a sbuffo, pizzi, ricami.

La costumista ne ha parlato con Harper’s Bazaar.

[Le ragazze] indossavano un vestito diverso a ogni ballo, oltre alla quantità di mise che avrebbero sfoggiato dalla mattina alla sera. Quindi sapevamo più o meno che questo sarebbe stato un grande, grande sforzo. […] Tutto era fondamentalmente su misura, e c’erano così tanti ricami a mano, perline… voglio dire, è stato uno show piuttosto scintillante!

Per procurarsi i costumi, Ellen ha interpellato diverse case: Angel Costume Company in Inghilterra, Peris Costume Company in Spagna, Tirelli Costumi in Italia e alcuni produttori di New York.

Senza dimenticare anche i punti luce. Come si potrebbe sorvolare sulla ricca gioielleria? La costumista per abbinarli e sceglierli si è avvalsa dell’aiuto di Lorenzo Mancianti, artigiano e designer. Orecchini, diademi, collier, bracciali: i gioielli di Bridgerton brillano di luce propria e sono stati procurati grazie all’aiuto dell'Archivio Swarovski, mentre i diademi provengono da laboratori italiani e britannici.

I significati dei costumi e gioielli

I colori, le forme, i design dei costumi riflettono le personalità dei protagonisti, che si muovono sulla complessa scacchiera della stagione delle proposte di matrimonio. La scena sociale è intricata e frenetica e occorreva un segnale per caratterizzare al volo ogni dinamica, ogni personaggio.

Un bello specchio del lavoro accurato del reparto costumi è rappresentato proprio dai Featherington. Ellen Mirojnick ha spiegato ad Harper’s Bazaar che una ricostruzione storica minuziosa dei costumi non sarebbe stata appropriata, avrebbe dato “un risultato sbiadito” e diverso da quello che dominava gli intenti di Shonda.

Parlando con Insider, sempre la Mirojnick ha rivelato i significati nascosti dietro i gioielli. Proprio come i costumi, anche collier e fermagli rivelano moltissimo dei protagonisti. Un esempio? Molto particolare e rappresentativa anche la collana che indossa Marina, la cugina dei Featherington. Non sfoggia gioielli se non un pendente al centro del quale si intravede un occhio.

Le donne portavano una collana-occhio quando non erano con il loro amore. Non erano vicine a loro e quindi volevano tenerli vicini al proprio cuore.

Le donne Featherington indossano sempre stoffe colorate e stampe floreeali. Una licenza pop e quasi anacronistica che evoca più lo sfarzo dei primi anni ’20 che la Reggenza, ma che aiutano a dare un impatto, un corpo diverso ai personaggi.

La costumista ha svelato a Insider di aver attinto a ispirazioni “versacesche”: un collegamento forse non immediato per lo spettatore, ma che va a riferirsi a un certo angolo di immaginario dal sapore contemporaneo.

Io volevo arricchire la Regency Era con pizzico di sensibilità moderna, rendere quell’epoca ispirante, intrigante grazie a una patina di fantasia.

Il rosa, il giallo, l’arancione servono a mostrare quanto siano sopra le righe, quanto si affannino a coprire la scarsa avvenenza o classe con colori e orpelli. I loro costumi sono assolutamente più stravaganti di quanto avrebbero osato all’inizio dell’800. Penelope, la figlia minore dei Featherington, indossa spesso gioielli a forma di fiori e farfalle. Sono un simbolo per rappresentare la sua giovane età (ha 17 anni) e la sua giocosità. 

Show hidden content In realtà, scopriremo, è molto meno innocente di quanto possa sembrare.

Abbiamo usato gioielli smaltati, e tutti i gioielli smaltati sono fiori o farfalle. Ne abbiamo creati anche dei piccoli pezzi per i capelli.

Penelope è anche un personaggio importante e troppa attenzione ai suoi gioielli avrebbe distolto dalle sue espressioni. La vera opulenza però doveva essere rappresentata dalla regina, che invece aveva accesso al più grande guardaroba di gioielli, senza limiti. Portava diamanti, perle, rubini, zaffiri e platino, anche tutti insieme. Fedele alla lezione di Coco Chanel, “Less is more”, Ellen Mirojnick ha fatto indossare tutti i monili all’attrice Golda Rosheuvel per poi togliere quelli che stonavano, fino ad avere l’immagine che aveva in testa.

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La regina era il simbolo dello sfarzo ma allo stesso tempo, parallelamente, si può dire che niente sia più eloquente di un’assenza. Non è difficile notare che Eloise si vesta in modo molto semplice e che indossi raramente gioielli.

Una scelta facile da decodificare: il suo look riflette la sua voglia di emancipazione e di distacco dalla crudeltà della “compravendita” delle debuttanti, la cui intera vita si basa sul tipo di matrimonio che riescono a ottenere (e di questo argomento ne parlava anche Jane Austen).

Eloise è un’illuminata e per questo vorrebbe che tutti distogliessero la propria attenzione dai suoi vestiti e la concentrassero invece sulle acute facoltà mentali. Un'altra “selfmade woman”, forte e decisa, che indossa gioielli preziosi e di grandi dimensioni, è Lady Danbury.

Si è costruita una vita da sola e per questo [la sua gioielleria include pezzi] molto d’impatto.

Daphne inizialmente indossa collane sottili, quasi discrete, che rappresentano la sua figura timida di debuttante, poco abituata alla vita di società. Ne parla la la costumista, sempre con Insider.

La dimensione dei pezzi non doveva mai sopraffarla, è così delicata e di ossatura così fine. Semplicemente incastonava la più piccola e delicata delle pietre nella sua collana, se voleva indossare qualcosa.

Non si può dire la stessa cosa della vistosa collana che le regala il suo pretendente Frederick, principe di Prussia. Il collier è lussuoso e pieno di diamanti, che preannuncia la proposta di matrimonio. Il gioiello rappresenta l’opulenza a cui Daphne avrebbe potuto andare incontro, se non fosse stata così determinata a sposarsi per amore.

Legato a questo, c’è il fatto che dopo il matrimonio con il duca di Hastings la semplicità rimane ancora la sua chiave. Rende ancora più sofisticato il suo guardaroba, ma mantenendo la bellezza dell’essenziale come chiave. Di contro, le donne Featherington esibiscono invece gioielli grossi e costosi, a rappresentare il loro stile spregiudicato. In pratica stavano in casa come se fossero a un ballo, spiega la costumista.

Quelle signore si vestivano in ogni singolo momento della giornata, e si vestivano in quel modo perché non sapevano chi sarebbe venuto a bussare. […] Ma i loro gioielli non riflettono dove si collocano loro nella società, riflettono la società [stessa]. 

Le api in Bridgerton

Dal romanzo alla serie, Bridgerton ha molto a cuore la simbologia. Le api sono il simbolo ricorrente legato alla famiglia principale. Basti pensare al finale di stagione, che inquadra proprio un bombo. Anthony, in particolare, sembra legato a filo doppio a questi insetti. Anche i suoi fratelli spesso indossano giacche o look con api ricamate.

Le api appaiono sul panciotto di Benedict, sulle decorazioni per capelli di Daphne ed Eloise. I significati possono essere più di uno. Oltre al rimando narrativo della morte del padre dei Bridgerton, avvenuta per la reazione allergica alla puntura di un’ape, l’insetto fa pensare a un alveare di stampo matriarcale (l’ape ha ucciso il patriarca e spalanca le porte a una nuova era, dominata dalle macchinazioni e dai piani femminili?).

Da un altro punto di vista, le api potrebbero anche essere una presenza simbolica del padre, che assiste la sua famiglia dall’aldilà. Qualcuno nell’insetto ha visto un riferimento a Queen B (Blair) di Gossip Girl, a cui spesso la serie Netflix è paragonata. O addirittura a Beyoncé.

I segreti dei costumi della seconda stagione di Bridgerton

Chi si è occupato dei costumi di Bridgerton 2?

Nella seconda stagione di Bridgerton è cambiata la costumista e la palla è passata a Sophie Canale divenuta recentemente celebre anche per i costumi del film Saltburn. In un’intervista con A.V. Club, la costumista aveva svelato i dettagli riguardanti la novità assoluta della seconda stagione, ovvero la famiglia Sharma e come gli abiti siano un omaggio alle loro radici indiane:

Abbiamo discusso molto su come i loro abiti - dai ricami ai motivi decorativi - dovessero rappresentare una fusione del patrimonio indiano con la loro nuova vita nell’alta società londinese.

Per esempio, ha spostato gli spacchi degli abiti, di solito centrali, un po' di lato per richiamare l'influenza del sari. Parlando dei gioielli, Canale ha elogiato il lavoro di Poonam Thanki, parte del team di gioielleria:

Poonam portava continuamente nuove idee. Volevamo che i gioielli avessero elementi indiani, così abbiamo utilizzato molti fiori, fermagli e decorazioni per abbinare gli abiti.

I segreti dei costumi

Canale ha rivelato a Harper's Bazaar che nella seconda stagione sono stati realizzati circa 700 costumi, con il team che ne ha prodotti circa 160 ogni sei settimane:

Non c'è nessun'altra produzione simile. E per le donne, ognuno di quei costumi ha un cappello o un accessorio per i capelli, gioielli, guanti ricamati e scarpe tinte per abbinarsi agli abiti. Quindi non si tratta solo di abiti, ma di un'intera collezione con migliaia di elementi.

Secondo Shondaland, un singolo episodio della seconda stagione di Bridgerton "presenta in media circa 90 costumi". Tuttavia, l'episodio 1 della seconda stagione ne contiene ben 146.

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L'attrice Golda Rosheuvel, interprete della Regina Carlotta, in una conferenza stampa ha anche rivelato di indossare ben due corsetti per ottenere un look veramente regale e che indossare il costume richiede ben due ore di preparativi:

Indosso due corsetti. Li adoro, ma devi avere resistenza quando li porti per così tanto tempo. Mi alleno regolarmente e bevo molta acqua perché è importante rimanere idratati!

Jonathan Bailey, interprete di Anthony Bridgerton, ha rivelato in conferenza stampa di aver avuto un imbarazzante incidente con gli abiti durante una scena di scherma:

Sappiamo che noi ragazzi non dovremmo lamentarci perché le ragazze devono indossare tutti questi corsetti, ma ricordo una scena in cui io e i miei fratelli stavamo duellando e i costumi erano molto stretti in certi punti. Era anche una mattina umida e indossavamo scarpe di tela, così ho fatto un affondo e i miei pantaloni si sono strappati tra le gambe. All'improvviso mi sono reso conto che tutti mi stavano guardando e ho urlato: 'È così imbarazzante!'

Bailey non è stato l'unico ad avere problemi con il costume. In un'intervista a Glamour, Simone Ashley, l'interprete di Kate Sharma, ha ricordato che la sua prima esperienza con un corsetto è stata un po' complicata:

Il mio primo giorno, pensavo: 'Ok, primo giorno da protagonista, devo mangiare tanto, essere piena di energia.' Quindi ho mangiato una porzione enorme di salmone e lì ho sentito il bisogno di vomitare perché il corsetto mi stringeva tanto. Ho capito che quando indossi il corsetto, semplicemente non mangi. Cambia la tua fisicità. Avevo una vita più stretta in quel momento. Poi, appena smetti di indossarlo, torni alla tua fisicità normale. Ho avuto anche molto dolore con il corsetto. Penso di essermi slogata una spalla in un momento perché quando indossi un corsetto, non puoi nemmeno mettere le scarpe da sola.

I significati dei costumi e gioielli

Il contrasto tra le scelte cromatiche preferite da Kate ed Edwina Sharma funge da segnale visivo dei loro differenti obiettivi fin dall'inizio della stagione: Kate mira a proteggere sua sorella prima di tornare a casa per avviare un'attività, mentre Edwina cerca amore e matrimonio. Tuttavia, la nascente storia d'amore che Kate condivide con Anthony Bridgerton cambia non solo la sua prospettiva, ma anche il suo guardaroba, portandola infine a vestirsi in uno stile più leggero e meno solenne.

Queste le parole di Canale sempre ad A.V. Club:

L'idea mi è venuta naturalmente leggendo la sceneggiatura. È così che vedevo Kate. Volevo che i suoi abiti riflettessero il suo percorso. Simone Ashley [che interpreta Kate] e Chris Van Dusen [creatore della serie] sono stati subito d'accordo.

Infatti mentre Kate tende a scegliere colori più scuri all'inizio, Edwina preferisce il rosa, perché crede nel vero amore.  Tuttavia non è solo la palette cromatica del guardaroba di Kate a cambiare, ma anche la scelta dei tessuti. Kate indossa sete e taffetà pesanti all'inizio della stagione perché ha una sorta di muro attorno a sé. I tessuti, letteralmente, si alleggeriscono man mano che la stagione avanza.

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Parlando di gioielli: Sophie Canale ha raccontato a Harper's Bazaar che ogni famiglia principale di Bridgerton 2, ovvero i Bridgerton, i Featherington e gli Sharma, ha una preferenza diversa per il tipo di metallo prezioso utilizzato nei loro gioielli:

I Bridgerton preferiscono l'argento. Per i Featherington è meglio l'oro. E per gli Sharma, è meglio l'oro rosa.

Canale ha raccontato a Shondaland che in questa stagione le damigelle d'onore indossano abiti che richiamano lo stile della loro regina:

Io e [la designer di acconciature e trucco] Erika Ökvist ci siamo divertite molto a collaborare per i costumi, la parrucca e la decorazione dei capelli della Regina per abbinarli ai dettagli degli abiti. Quest'anno, abbiamo anche i costumi delle damigelle d'onore con dettagli che richiamano quelli della Regina.

Il creatore della serie Chris Van Dusen, ha rivelato che il momento in cui Anthony cade nell'acqua con la camicia bianca è un omaggio all'adattamento del 1995 di Orgoglio e Pregiudizio.

Ho parlato molto di Orgoglio e Pregiudizio del 1995 e la scena di Colin Firth che emerge dal lago con una camicia bianca, e volevamo rendere omaggio con la nostra versione in questa stagione.

Nella seconda stagione Eloise Bridgerton fa il suo debutto sul mercato del matrimonio, ma ciò non significa che abbia messo da parte la ribellione contro i rigidi ruoli di genere della sua società. La stessa Canale ha rivelato che nel progettare il look ha incorporato "righe, quadretti e piccoli tessuti a motivo, che conferiscono un aspetto più maschile rispetto ai tessuti floreali dell'alta società."

La migliore amica di Eloise, Penelope, subisce, invece, una piccola evoluzione di stile in questa stagione. L'attrice Nicola Coughlan rivelato che Penelope sviluppa un "look molto più raffinato" in parte perché sua madre, che preferisce stili più stravaganti, si concentra più attivamente sulla sorella Prudence e quindi lei può sbizzarrirsi maggiormente. 

Altra chicca della seconda stagione è l'uso degli accessori per capelli che ha avuto lo scopo di dare il via a una tendenza nel mondo reale. Canale ha rivelato:

Abbiamo fatto molto con la decorazione dei capelli in questa stagione. Mollette, gioielli, fiori nei capelli, penso che Lady Featherington abbia degli accessori per capelli molto interessanti in questa stagione, e forse è qualcosa che potremmo vedere decollare anche nella realtà.

I segreti dei costumi di La Regina Carlotta

Chi si è occupato dei costumi di La Regina Carlotta?

Altra serie, nuove costumiste. In questo caso parliamo di Lyn Elizabeth Paolo, già famosa per Shameless e Scandal, e Laura Frecon, conosciuta per gli abiti in opere come Men in Black 3, Fast & Furious: Hobbs & Swaw, Kong: Skull Island e McFarland.

I segreti dei costumi

Le due costumiste hanno visitato musei, filande di seta e gioiellerie in Spagna, Italia, Inghilterra e Stati Uniti. Hanno persino realizzato su misura centinaia di sottogonne per vestire il cast. 

Sebbene la Regina Carlotta e il Re Giorgio siano figure storiche realmente esistite, la serie è una fiction. Tuttavia, quasi ogni aspetto del design dei costumi ha preso spunto dalla storia, dalle silhouette degli abiti georgiani alle corone fedelmente replicate e fabbricate dal gioielliere italiano Pikkio.

Di conseguenza, Paolo e Frecon, insieme all'assistente costumista Jovana Gospavic e al supervisore dei costumi Alex Locke, sono stati nominati per un Emmy Award (così come Nic Collins e Giorgio Galliero sono stati nominati per l'acconciatura).

Torniamo, però, a parlare dei sottogonna poiché rappresentano un dettaglio molto interessante. Gli indumenti intimi per il cast principale sono stati realizzati da abili corsettaie inglesi. Il resto è stato realizzato a Los Angeles e spedito a Londra perché la quantità era talmente alta da essere impossibile una realizzazione unica in Inghilterra.

Paolo e Frecon, infatti, hanno realizzato centinaia di corsetti, così da dare anche a ogni comparsa di ogni scena una silhouette appropriata all'epoca. Sopra i corsetti c'erano tessuti provenienti da New York e da tutta Europa, tra cui sete provenienti da Sudbury, il centro storico della tessitura della seta nel Regno Unito, broccati e damaschi dalla Francia e un'abbondanza di materiali dal negozio di tessuti londinese Joel & Son, che lavora con la famiglia reale attuale.

La quantità effettiva di tessuto che Paolo e Frecon hanno utilizzato per la serie è impossibile da calcolare, ma la Frecon ha dato degli indizi:

Per esempio, uno degli abiti della giovane Charlotte, solo il taffetà che abbiamo usato per la sopravveste era compreso tra i 13 e i 20 metri per abito. Questo non include tutto il pizzo, l'organza e tutto il resto.

Dopo essersi aggiornate sulla storia georgiana, Paolo e Frecon hanno esaminato archivi di moda più moderni per trovare ispirazione, così che l'alta moda potesse incontrare lo stile dell'epoca della reggenza. In particolare si sono ispirati a Christian Dior degli anni 50, Roger Vivier e al designer Charles James. Queste le parole di Paolo:

Dior è stata una grande ispirazione per noi, specialmente perché penso che gran parte del New Look di Dior abbia preso spunto da questo periodo per le forme e la silhouette. Abbiamo preso spunto sugli anni 60 e la fine degli anni 40, anni 50, e quel New Look di Dior è riflesso in molti dei costumi nello spettacolo.

I significati dei costumi e gioielli

Per farvi capire quanto fosse importante la gioielleria per la regina Carlotta, il nome in codice della produzione era "Jewels". Oltre ai pezzi personalizzati di Pikkio, Paolo e Frecon hanno reperito gioielli dalle aziende Larkspur & Hawk e Autore, oltre alla casa di noleggio e vendita Joseff of Hollywood. Mentre alcuni pezzi evocano la nobiltà storica, tra cui una replica del bracciale di diamanti a tre fili di Maria Antonietta, visto brevemente al polso della giovane regina Carlotta, altri evocano la nobiltà di Hollywood, tra cui pezzi utilizzati nel film del 1938 Maria Antonietta, interpretato da Norma Shearer.

Il pezzo più elaborato della serie è stata la tiara da sposa della regina. Frecon ha detto che la tiara è stata ispirata da "immagini storiche di altri reali, inclusa la regina Elisabetta II". La modista Jen Lewis e il gioielliere interno, Stephen Rogers, si sono uniti e meticolosamente, a mano, hanno realizzato la tiara da sposa. 

Mentre Paolo e Frecon attingevano alla loro vasta ricerca per idee, avevano anche un'altra fonte di ispirazione: Shonda Rhimes stessa. Spesso, la creatrice scriveva dettagli sui costumi direttamente nello script, come il discorso di Charlotte sul suo corsetto di ossa di balena. L'unica differenza era che lei aveva scritto rubini e invece Paolo voleva riservarlo per il periodo della Reggenza e quindi hanno optato per gli zaffiri.

La versione più anziana del personaggio indossa molti rossi e ori regali, mentre la giovane Carlotta inizia la serie con verdi, rosa e blu. Un aspetto principale dello stile della Regina Carlotta è il suo rifiuto di evolversi: anche nelle scene della Reggenza, continua a indossare una silhouette degli abiti dell'epoca georgiana. Queste le parole di Frecon:

Perché non ha cambiato? Per noi, si trattava della sua storia d'amore. Questo è lo stile che indossava quando ha incontrato suo marito, quando lui ancora la riconosceva. Quindi c'era una grande tristezza anche nei suoi costumi.

Anche Lady Danbury, interpretata da Arsema Thomas nei suoi anni più giovani e da Adjoa Andoh nell'era di Bridgerton, mostra l'evoluzione del suo personaggio attraverso la sua storia di colori. I designer hanno lavorato a stretto contatto con Rhimes per tracciare il percorso del personaggio, con alcune loro osservazioni sul suo colore che hanno trovato spazio nello script. Queste le parole di Frecon:

Agatha Danbury, all'inizio, è molto sopraffatta da suo marito, Lord Danbury, e cerca così tanto di compiacerlo. E lui ama l'oro.

Anche gli uomini comunque indossano la loro quota di costumi ornati e regali. Paolo ha spiegato:

La cosa da notare con Giorgio è che l'unica volta in cui i suoi costumi sono pesantemente ricamati e regali è quando deve fare qualcosa in pubblico: il matrimonio, l'incoronazione, i balli. Ma quando è solo se stesso, tutto è più semplice. Quello strato di ricamo era un peso su di lui, e rappresenta il peso della corona.

L'immagine in evidenza mostra una scena di Bridgerton via Netflix

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