Dopo una lunga attesa caratterizzata da dubbi e ansie per l’addio di Henry Cavill al ruolo di Geralt di Rivia, Netflix ha presentato al proprio pubblico la prima parte di The Witcher 3, uno story arc che ci porta nuovamente a seguire le avventure dello strigo mentre cerca di proteggere la giovane Cirilla da un destino che sembra essere già scritto.
I primi cinque episodi di The Witcher 3, arrivati su Netflix il 30 giugno, sono stati caratterizzati da una serie di eventi che mirano a rendere ancora più articolato il complesso contesto narrativo della saga.
Sulla validità dell’impianto narrativo di questa prima parte della nuova stagione abbiamo parlato nelle nostre prime impressioni su The Witcher 3, ma una volta visti episodi dal ritmo confusionario siamo sicuri di avere colto tutte le sfumature di questi episodi? Proviamo a fare un ripasso di quanto ci ha lasciato in eredità questa prima parte di The Witcher 3.
Cosa ci ha rivelato la prima parte di The Witcher 3?
Possiamo ancora fidarci di Jaskier?
Nella precedente stagione di The Witcher, era divenuto evidente come Jaskier avesse un particolare rapporto con Redania, quando Dijkstra invitava Philippa a portargli il menestrerllo affinchè ripagasse il suo debito. Apparentemente, Jaskier è stato individuato come spia perfetta da utilizzare per avvicinare Geralt di Rivia e rapire Ciri, in modo da farla sposare a Vizimir, re di Redania, e annettere Cintra alla corona.
A illudere Jaskier che questa possa essere la scelta giusta è la promessa di garantire la sicurezza di Ciri, una convinzione che lo spinge a forzare la mano a Geralt, che fortunatamente non si lascia ingannare dal suo vecchio amico.
L’importanza di Ciri
In The Witcher, sinora si è rivestita Ciri di un’importanza politica estrema, considerata il suo essere l’ultima erede del trono di Cintra. Tuttavia, abbiamo lentamente visto emergere i suoi poteri, che in The Witcher 3 si manifestano per la prima colta con una certa potenza.
Ciri possiede un potente urlo che può distruggere tutto ciò che la circonda, e nel corso della serie è entrata in trance in diverse occasioni. Per imparare a usare i suoi poteri, ancora poco sviluppati, Ciri viene addestrata da Yennefer, che rivela come la ragazza sia una Sorgente, ossia una persona nata con affinità naturali alla magia. Oltre a questi doni, Ciri manifesta anche poteri di preveggenza, che in diverse occasioni.
In tutto questo, non dobbiamo dimenticare che Ciri continua a vedersi come una witcher, anche se non ha mai superato le prove o affrontato le pratiche mutagene dei cacciatori di mostri. Durante lo scontro a bordo della barca diretta ad Aretuza, Ciri invita Geralt ad affrontare il mostro marino che insegue l’imbarcazione, occasione in cui Geralt sembra riconoscere in Ciri lo spirito di una Witcher.
L’interesse delle diverse corti per Ciri, chiave per accedere al regno di Cintra, spinge anche a un potente mago ad avviare uno spietato programma di creazione di cloni della ragazza, utilizzando la magia per creare delle false Cirilla da utilizzare ai propri scopi.
Questa machiavellica macchinazione viene scoperta quando Geralt salva una di queste ragazze, di nome Teryn, mentre era in cerca di un mago alleato di Rience. Scoperto il piano, Yennefer e Geralt scoprono chi è la mente dietro questa macchinazione: Vilgefortz.
Complotti di corte
Trovare Ciri è una missione talmente importante che ogni regno si mette sulle tracce della ragazza. Un compito che porta a creare una fitta rete di inganni e macchinazioni nelle ombre, con Nilfgaard che cerca in ogni modo di imporre il proprio dominio anche stringendo alleanze segrete.
Dopo il tentato accordo segreto con Redania, Nilfgaard diviene una delle potenze più letali della guerra di potere tra i regni. Una situazione talmente tesa che spinge Philippa e Dijkstra a orchestrare la morte della Regina Hedwig, simulando il tutto come un atto di vendetta di Nilfgaard nei confronti di re Vizimir.
Queste macchinazioni, specialmente dopo avere visto come Djikstra abbia messo alla prova la fedeltà di Geralt nei confronti di Ciri, saranno centrali per gli eventi della seconda parte di The Witcher 3. Il destino di Ciri sarà sempre più centrale così come lo sono i diversi complotti che ruotano attorno a lei.
Particolarmente importante è il colpo di stato di Thanedd, al termine del quale viene sciolta la Confraternita degli Stregoni, vanificando le speranza di Yennefer di potere usare l’influenza dei maghi come elemento unificatore per guidare i regnanti. Piano osteggiato da Stregobor, che in questa prima parte di The Witcher 3 si mostra sempre un nemico assolutamente temibile.
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