I migliori film thriller del 2019, tra Joker e John Wick

Omicidi, crimini, vendette: anche nel 2019 i thriller cinematografici hanno esplorato gli angoli più bui e violenti dell'animo umano. Ecco gli otto titoli che, secondo me, bisogna assolutamente vedere.

Autore: Tanina Cordaro ,

La fine dell'anno è piena di liste, classifiche e bilanci. E allora perchè non fare anche un resoconto dei migliori thriller?

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Passando in rassegna i titoli che ci hanno fatto compagnia al cinema, ne ho scelti otto tra i più avvincenti, spaziando tra commedia, giallo e action.

Cena con delitto - Knives out 

Il regista Rian Johnson (Star Wars: Gli ultimi Jedi) rende omaggio ai romanzi gialli di Agatha Christie e dirige un avvincente murder mistery dove tutti sono sospettati. Il detective Benoit Blanc (Daniel Craig) è chiamato a investigare sulla misteriosa morte del noto scrittore di gialli Harlan Thrombey (Christopher Plummer).

Sospettati dell’assassinio dell’uomo, ritrovato morto nella sua tenuta poco dopo il suo 85esimo compleanno, sono i parenti e i collaboratori. Oltre che per la suspense e lo humor, Cena con delitto è stato apprezzato per il suo cast stellare: Chris Evans, Ana de Armas, Jamie Lee Curtis, Toni Collette, Don Johnson, Michael Shannon, LaKeith Stanfield, Katherine Langford e Jaeden Martell.

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John Wick 3 – Parabellum

Se c’è un personaggio a cui Keanu Reeves è particolarmente legato, questo è John Wick. Nel terzo capitolo del fortunato franchise (diretto anche stavolta da Chad Stahelski) l’ex sicario è in fuga da Manhattan, ricercato da un’orda di assassini desiderosi di incassare la taglia di 14 milioni di dollari posta sulla sua testa. Con l’aiuto del Direttore (Anjelica Huston) raggiunge il Marocco, dove incontra Sofia (Halle Berry) una vecchia amica che gli indica il modo per raggiungere il re delle spie Bowery King (Laurence Fishburne).

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La sete di vendetta del protagonista si scontra continuamente con poteri più grandi e complessi. Lo spettatore, oltre a godere delle trascinanti scene d’azione, riflette sul senso della giustizia privata.

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Joker 

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Un incrocio tra Travis di Taxi Driver e Rupert Pupkin di Re per una notte, è così che il regista Todd Phillips (Una notte da leoni) ha immaginato il suo Joker. Due personaggi scorsesiani (Martin Scorsese è tra i produttori del film) entrambi interpretati da Robert De Niro, che in Joker recita il ruolo di un conduttore televisivo.

Joker è il film più chiacchierato dell’anno, quello che ha vinto il Leone d’oro a Venezia e che ha sbancato ai box office superando il traguardo del miliardo di dollari. La storia, ispirata ai fumetti di DC Comics, è quella di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) un uomo con problemi mentali che sogna di diventare un famoso cabarettista. Le delusioni e i fallimenti lo porteranno invece a trasformarsi in un clown crudele e assetato di vendetta.

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L’immortale

Ciro Di Marzio, uno dei personaggi più amati di Gomorra – La serie (ucciso alla fine della terza stagione) è il protagonista de L’immortale. A dirigere e interpretare il film è proprio Marco D’Amore, l’attore che lo ha interpretato in TV.

Il romanzo di Roberto Saviano è l’origine di una storia che è stata raccontata prima al cinema da Matteo Garrone e poi in TV, e che oggi torna in sala con uno spin-off interamente dedicato a Ciro. Del personaggio si scopre la sua infanzia senza famiglia perché sterminata dal sisma dell’Irpinia del 1980 (lui è l'unico sopravvissuto, da qui il soprannome “immortale”) e si segue la sua crescita criminale per le vie di Napoli.

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L'Immortale è stato il film italiano con il miglior debutto al botteghino, in un giorno feriale, degli ultimi cinque anni e la terza migliore apertura di sempre per un film italiano non commedia.

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L’uomo del labirinto

Grazie al suo secondo film, L’uomo del labirinto, Donato Carrisi (lo scrittore italiano di thriller più letto nel mondo) è riuscito a far incontrare due mostri sacri del cinema, Dustin Hoffman e Toni Servillo. 

Come nel suo precedente romanzo, La ragazza nella nebbia, l’autore e regista ha adattato per il grande schermo un suo romanzo: la storia è quella di Samantha (Valentina Bellè), una ragazza che ricompare dopo essere stata prigioniera di un misterioso carceriere per quindici lunghi anni. A indagare sul caso un profiler, il dottor Green (Hoffman) che cercherà di scoprire l’identità del rapitore attraverso i ricordi della vittima. Scovare il mostro è anche l’intento di un talentuoso investigatore privato, Bruno Genko (Servillo), un professionista che però ha poco tempo a sua disposizione perchè gravemente malato.

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L’ufficiale e la spia 

Gran Premio della giuria a Venezia, L’ufficiale e la spia (il titolo francese è J’accuse e si riferisce alla lettera che lo scrittore Emile Zola scrisse in difesa di Dreyfus, accusando lo stato francese di antisemitismo) è il film con cui Roman Polanski ha conquistato il box office francese.

Il regista investiga sulla condanna ingiusta ai danni del capitano Alfred Dreyfus (Louis Garrel), che nella Francia del 1895 venne accusato di aver passato delle informazioni segrete ai tedeschi. Convinto della sua innocenza, il capo del controspionaggio Georges Picquart (Jean Dujardin) cercò di riaprire il processo per scagionarlo.

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Il mistero di Henri Pick

Daphné Despero (Alice Isaaz) è una giovane editor che, in una piccola biblioteca in un paesino della Bretagna, scova una sezione dedicata ai manoscritti rifiutati. Tra i tanti testi trova Le ultime ore di una storia d’amore, una storia che riesce a pubblicare grazie al suo editore. Il romanzo diventa presto un bestseller, ma attorno al suo autore, Henri Pick, nasce un vero e proprio caso editoriale. Si scopre infatti che l'identità dello scrittore è quella di un pizzaiolo del posto morto due anni prima che, a detta della moglie e della figlia Joséphine (Camille Cottin), non ha mai letto un libro né scritto mai una riga.

Deciso a scoprire la verità, il critico letterario Jean-Michel Rouche (Fabrice Luchini) indaga sulla vicenda, convinto che il caso sia solo una montatura, una operazione di marketing per vendere più libri. Il film diretto da Rémi Bezancon (Le avventure di Zafara - Giraffa giramondo) è tratto dal romanzo di David Foenkinos, un thriller letterario carico di umorismo.

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Parasite 

Dramma, commedia e thriller: in #Parasite il regista sudcoreano Bong Joon-ho (Okja) affronta il tema della disuguaglianza sociale mescolando generi diversi. Il film, che ha conquistato la Palma d’oro al Festival di Cannes, racconta di due famiglie: i ricchi Park (che si godono la loro fortuna in una villa di design in collina) e i poveri Kim (disoccupati costretti a vivere in quattro in un seminterrato).

Quando i figli dei Kim riescono a farsi assumere come insegnante di inglese e terapista d’arte dei figli dei Park, con astuti stratagemmi facilitano l’ingresso in casa anche dei loro genitori. L’obiettivo sembra raggiunto: i quattro vivono come parassiti in una casa lussuosa che non possono permettersi. Ma qualcuno minaccia questa loro conquista.

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E voi, avete un vostro thriller preferito? Fateci sapere quale! 

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