Oggi usciva al cinema Il Castello Errante di Howl: ricordiamo il significato dell'iconico successo targato Studio Ghibli

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Autore: Giulia Greco ,

Il Castello Errante di Howl candidato all'Oscar come Miglior Film d'Animazione, è una fiaba evergreen. Una storia vivace e suggestiva, un racconto di formazione universale capace di raccontare sentimenti e personaggi umani, fatti di contraddizioni, di pregi e difetti e che troppo spesso, si trovano a metà strada tra bene e male. È un'opera che sa narrare del desiderio di evasione, della brama per il potere, della speranza della libertà e della potenza dell'amore ma senza mai risultare prevedibile e banale.

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Capolavoro del maestro Hayao Miyazaki, Il Castello Errante di Howl è una storia che mescola sapientemente avventura, dramma e romanticismo e li condisce con un pizzico di magia. Ispirato al primo romanzo di una trilogia di Diane Wynne Jones, il film Il Castello Errante di Howl prodotto dallo Studio Ghibli è presto divenuto un classico dell'animazione giapponese.

A distanza di quasi vent'anni dalla sua prima uscita sul grande schermo, Il Castello Errante di Howl riesce sempre a emozionare come il primo giorno e a far sognare intere generazioni. Ricordiamo il significato del film animato e la spiegazione del suo finale per fare un tuffo nel passato e ripassare i grandi insegnamenti che il capolavoro del maestro Hayao Miyazaki è riuscito a trasmettere.

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Il Castello Errante di Howl - Il Castello vola in cielo

La trama de Il Castello Errante di Howl

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Il Castello Errante di Howl - Howl e Sophie su una collina

Il Castello Errante di Howl racconta la storia di Sophie. Una giovane fanciulla timida e introversa che conduce una vita tranquilla lavorando nella boutique di cappelli della sua famiglia. Sophie non ha vaste prospettive, non pensa di essere destinata a grandi cose ed è divorata da tipici dubbi e dalle incertezze dell'adolescenza: non si vede abbastanza carina né troppo interessante, non pensa di essere il genere di ragazza a cui il famigerato stregone Howl ruberebbe il cuore.

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Eppure tutto cambia quando la giovane si imbatte in un misterioso ragazzo dai grandi occhi azzurri e i capelli di un biondo scintillante. Il fugace incontro con Howl dà una svolta alla vita di Sophie. A causa di ciò infatti, la protagonista incorre nelle ire della Strega delle Lande che le getta addosso una tremenda maledizione, con cui la condanna a vivere per sempre nel corpo di una vecchia. Il viaggio di Sophie ha inizio: l'anziana donnina si ritrova a vivere rocambolesche avventure nel magico castello semovente di Howl.

Il Castello Errante di Howl: i personaggi

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Il Castello Errante di Howl - Sophie con Markl

Intriso di una forte carica emotiva, Il Castello Errante di Howl è un racconto sull'umanità, è il ritratto della dimensione più introspettiva dell'essere umano, è rappresentazione di un mondo che assume contorni a volte onirici e altre volte quelli più netti e marcati di una guerra la cui origine è sconosciuta. E così ci troviamo immersi in un universo che, nonostante sia intriso di magia, non è poi tanto distante da quello reale. Fatto com'è di personaggi grigi, di eroi in realtà antieroi ma che crescono e sanno migliorarsi, di persone buone e cattive, di chi è capace di perdonare e di chi, invece, è viziato ed egoista. Lo sfondo sul quale si dispiega la vicenda ne Il Castello Errante di Howl è una realtà in continuo mutamento in cui a farla da padrone è una lotta tra bene e male dove le due parti in causa non possiedono profili veramente definiti e spesso si fondono l'una nell'altra.

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Howl, esteta ed eroe controverso

Nel film Il Castello Errante di Howl l'espressione emblematica dell'eterno, indistinto dualismo tra luce e oscurità è il mago Howl, protagonista della vicenda. Dannatamente bello, ma capace di trasformarsi in un mostro, giovane e vanesio, Howl è un esteta che, un po' come Johannes - il seduttore di Kierkegaard ispirato al Don Giovanni mozartiano - si preoccupa solamente di procurarsi godimento e di fuggire la noia. Sfiora le più disparate esperienze senza però viverle mai appieno. Per evitare il sopraggiungere del tedio va a caccia dell'interessante, utilizza i più svariati nomi e mette su diverse maschere, che lo fanno apparire ora sarcastico e ironico, ora innamorato, banale o raffinato, un uomo dabbene o uno corrotto.

Come il Dorian Gray di Oscar Wilde, Howl è volubile. Non compie scelte che siano definitive ma sembra vivere in una dimensione di amoralità edonistica, si crogiola nel dandismo e nel culto della bellezza. Come il Faust di Ghoete, Howl perde la propria innocenza (quella rappresentata metaforicamente dal giardino segreto, luogo puro e idilliaco della sua infanzia) in seguito a un patto stretto con un demone.

Sophie, bellezza esteriore e bontà d'animo

Ne il film Il Castello Errante di Howl, prima di conoscere Sophie Howl rifiuta legami duraturi che lo limitano e lo costringono a una forma determinata, poiché desidera dare soddisfazione alla propria anima per ringiovanirla. Le cose cambiano dopo il loro incontro perché è solo in quel momento che l'esteriorità perde importanza e il mago può iniziare a muovere i primi passi verso quel percorso di maturazione. Un percorso che consiste, in fin dei conti, nell'accettare i propri sentimenti e nell'imparare a esprimerli.

Sull'altro piatto della bilancia c'è invece Sophie, che già sa dare il giusto peso a ciò che conta davvero ed è capace di vedere bellezza e ispirare devozione in chiunque la incontri. La ragazza, condannata da una maledizione a vivere con l'aspetto di una donna grigia e anziana, fa da contraltare al protagonista e serve da medium per incanalare la contrapposizione antitetica tra giovinezza e vecchiaia, tra bellezza esteriore e bontà d'animo, tra apparenza e sostanza.

Ciò che l'opera di Miyazaki suggerisce è che l'aspetto esteriore non riflette quello interiore. La vecchia Sophie, brutta e ingobbita, col volto solcato dalle profonde rughe, può trasformarsi in ciò che di più bello c'è al mondo. La sua personalità, la forza di volontà, il non abbattersi di fronte alle difficoltà, la tenacia, la persistenza e la capacità di perdonare sono i tratti che fanno sì che Howl si innamori di lei, imparando finalmente a guardare oltre le apparenze. Al tempo stesso Sophie, che non era mai riuscita a considerarsi bella e meritevole di essere amata, va incontro al suo lieto fine.

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Strega e maga, due facce della stessa medaglia

Nel film Il Castello Errante di Howl un percorso analogo a quello di Howl è quello compiuto dalla Strega delle Lande, la maga cattiva che maledice Sophie. Se in un primo momento sembra rappresentare chi ha scelto di far prevalere il proprio lato oscuro, alla fine della sua storia si riscopre una persona nuova. Privata dei propri poteri e della giovinezza, ormai incartapecorita, la Strega diventa degna del perdono di Sophie, che riesce a trovare in cuor suo la forza di prendersi cura di lei e restarle accanto. Al contrario, nel suo sontuoso palazzo Madame Suliman sembra trasudare bontà e saggezza, ma è solo un trucco: il suo aspetto bonario nasconde sadismo e cattiveria perché la maga prospera e trae vantaggio dalla guerra.

Il Castello Errante di Howl: significato del film

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Il Castello Errante di Howl - Sophie sorride mentre guarda Testa di Rapa

Tutto il film Il Castello Errante di Howl è dunque un racconto in continuo divenire, una continua scoperta, un susseguirsi di metamorfosi in cui nessun personaggio resta mai uguale a sé stesso e anzi, accetta di buon grado gli inattesi cambiamenti che sono il motore della storia. Così Sophie trova un'atipica liberazione dagli affanni quando si rende conto di riuscire a sentirsi in pace con sé stessa e col mondo, per la prima volta nei panni di un'anziana signora. Howl invece comprende come la libertà tanto agognata non consiste nel viaggiare senza meta e senza scopo, che quello non è vivere libero ma solo desiderio di fuggire via, forse per andare alla ricerca della persona attesa da tempo. L'incontro con Sophie serve da presa di coscienza per il mago, affinché comprenda di aver bisogno di qualcosa (o qualcuno) nella vita per cui valga la pena rischiare e combattere.

L'amore di Howl per Sophie è parte di quel processo di maturazione a cui vanno incontro tutti i personaggi della storia e che consiste nella comprensione dei propri sentimenti e delle proprie emozioni. È la molla che muove le azioni di Howl e grazie alla quale trova l'input per combattere la fine della guerra presente nel regno di Ingary, ma è altresì anche la chiave per spezzare ogni maledizione. Non è infatti un caso che la protagonista si trovi spesso a oscillare in bilico tra età adulta e giovinezza, proprio nei frangenti in cui sente più forte il potere dei sentimenti provati per il mago. E solo nel finale de Il Castello Errante di Howl, quando ormai Sophie non nutre alcun dubbio su ciò che sente, la maledizione a cui era condannata si spezza.

Tuttavia, c'è qualcosa che resta. Una maledizione del genere lascia il segno: ha arricchito la protagonista di nuove esperienze di cui porterà con sé il simbolo visivo per sempre, insieme ai capelli ormai indelebilmente argentei che Howl dice di trovare meravigliosi. È una verità assoluta, che non si ferma alla relazione tra Sophie e Howl ma abbraccia tutti i personaggi de Il Castello Errante di Howl. La nuova famiglia che i nostri protagonisti formano sopravvive grazie alla magia dell'amore. Sophie spezza la maledizione che aveva trasformato il principe Justin, così come spezza la propria. È col bacio della persona che ama che lo spaventapasseri Testa di Rapa torna ad assumere le proprie sembianze. E per la stessa ragione il demone Calcifer, ottenuta la libertà, torna indietro e, senza alcun patto che lo vincoli, sceglie di far muovere il castello di Howl ancora una volta.

Nel film d'animazione Il Castello Errante di Howl castighi e malefici, incantesimi e magie su muovono su un panorama dominato da una guerra cruda, barbara e inutile. Si tratta di un conflitto distruttivo senza nome, che resta sullo sfondo e non solo funge da contrasto alla dimensione privata di rinascita dei personaggi, ma fa anche da promemoria per lo spettatore: se anche Ingary è una terra magica e immaginaria, non è poi troppo diversa dalla nostra. E allora non è un caso se, terminata la visione del film, lo spettatore scopre che la guerra di Ingary resta una disputa indistinta e fondamentalmente senza significato di cui non conoscerà mai l'origine. Il messaggio è cristallino come tutti gli altri di cui Miyazaki si fa portavoce: ogni guerra, qualunque sia il suo nome, qualunque sia l'obiettivo di chi la muove non ha mai alcun senso.

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Il romanzo che ha ispirato il capolavoro animato di Hayao Miyazaki.

Immagini di copertina e di questo articolo tratte dal film d'animazione Il Castello Errante di Howl. Crediti: Studio Ghibli

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