John Wick, cos'è e come funziona la Gran Tavola

Alberghi segreti, regole d'onore e spie nascoste tra i senza tetto: il mondo di John Wick, come sopravvivere alla Gran Tavola

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Autore: Manuel Enrico ,

Come trasformare una storia di vendetta in una saga capace di riscrivere le regole del cinema d’azione? Rendendo questo percorso sanguinoso il fulcro di un intero universo, capace di mostrare un’ambientazione costellata di personaggi indimenticabili, che si muovono in una complessa meccanica sociale basata su regole d’onore, accordi mefistofelici e onore. Almeno sulla carta, considerato come il franchise di John Wick ha mostrato che questi presupposti siano facilmente gestibili in ottica di mero interesse e lotte di potere.

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Se il primo capitolo di John Wick ci ha portati a conoscere il letale assassino interpretato da Keanu Reeves, è a partire dal secondo episodio della saga che siamo stati guidati all’interno delle ombrose regole della Gran Tavola e delle sue più letali manifestazioni di potere, entrando nella spirale impazzita che ha visto John protagonista assoluto.

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Giunti al quarto capitolo della saga sul grande schermo e al primo prodotto spin off, The Continental, è evidente che quello che inizialmente sembrava essere la manifestazione di un progetto cinematografico dalla lunga gestazione sia divenuto uno dei franchise di riferimento dell’industria dell’entertainment contemporanea.

Vuoi per il carisma che da sempre accompagna Keanu Reeves, vuoi perché le regole dell’industry chiedono di concepire prodotti ad ampio respiro, anche John Wick si è dovuto piegare a queste esigenze. E la soluzione migliore per accettare questo destino era di creare un intero universo in cui John potesse muoversi, fatto di volti, luoghi e regole con cui il killer dovesse, giocoforza, confrontarsi. O demolire, se necessario.

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La Gran Tavola

Menzionata rapidamente nel primo John Wick, l’importanza della Gran Tavola diviene evidente nel secondo capitolo, quando il figlio di uno dei massimi esponenti dell’organizzazione, Santino D’Antonio, piomba in casa di John. Il ritorno di John, dopo il suo addio alle regole di questo mondo, impone il rispetto di un Pegno, una promessa fatta che vincola i contraenti. E questa è una legge della Gran Tavola, a cui è impossibile sottrarsi, come è costretto a ricordare lo stesso Wick.

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Sin da queste prime batture di John Wick 2, diventa subito evidente come la Gran Tavola appena accennata nel primo capitolo sia in realtà una forza che non è possibile contrastare. Soprattutto, appare chiaro come ci siano delle regole e delle consuetudini che, per quanto riconducibili a una ambiente criminale, rappresentano un codice etico e morale a cui gli aderenti non hanno modo di sottrarsi.

A partire da questo primo incontro, abbiamo modo nei film successivi di scoprire sempre più dettagli sulla Gran Tavola. Nel tentativo di lasciare un alone di mistero dietro le origini di questa tentacolare potenza, la nascita della Gran Tavola non viene esplicitata, ma viene chiarito come non abbia timori di governi e che la sua storia sia talmente antica da essere pari alle mafie più antiche, al punto che in alcuni passaggi di lascia intendere che abbia origini legate alle culture mesoamericane pre-colombiane. Al vertice di questo mondo esiste una sorta di governo criminale occulto, composto da alcune delle più grandi famiglie criminali del mondo, come la russa Bravda, la Triade e la Yakuza orientali e le nostrane Camorra, Cosa Nostra e N’Dragheta. E oltre queste figura, governa colui che sta sopra la Gran Tavola, il vero signore di questa organizzazione. 

Il codice d’onore e di comportamento della Gran Tavola impone che la comunità di assassini sia in grado di mantenere una certa professionalità, che considerato gli elementi e gli interessi in gioco viene fondata su onore e lealtà. Concetti labili in questo mondo, che sono tuttavia regolamentati da oggetti come le monete, le cui diverse fatture veicolano particolari comandi della Gran Tavola identificandone gli agenti, o i Pegni, patti che vincolano e che possono essere riscattati alla bisogna.

A regolare le attività della Gran Tavola, manifestazioni della volontà dei vertici di questa organizzazione, sono posti alcuni agenti che si fanno interpreti della tradizione della Gran Tavola, perché come ricorda Winston Scott, direttore del Continental di New York a John Wick nel secondo film della saga:

Senza regole saremmo solo animali

Gli agenti della Gran Tavola si dividono in:

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Giudicatori

Sono agenti identificati da una particolare moneta, simbolo della loro autorità. Sono incaricati di palesare la volontà dei vertici della Gran Tavola, dei portavoce che eseguono ordini che veicolano le decisioni dei reggenti. La loro autorità è totale, non possono essere ignorati, spesso sono accompagnati da operativi che utilizzano come braccio armato dovesse rivelarsi necessaria impiegare la forza.

Messaggeri

Considerata l’inevitabile presenza di scontri che possono sorgere all’interno di questa comunità, la Gran Tavola impiega degli Araldi, agenti incaricati di dirimere eventuali dissensi. La presenza di cerimonie come i Duelli, infatti, richiede persone che conoscano le leggi della Gran Tavola e ne impongano il rispetto secondo le consuetudini. Uno dei compiti più gravosi degli Araldi è esser i portavoce di decisioni di grande importanza della Gran Tavola, come le condanne di membri di spicco di questo mondo.

Autem Imperator

Uno dei più potenti ma raramente incontrati agenti dell'Alta Tavola è l'autem imperator. Membro di alto rango della Gran Tavola, pur non avendo un seggio all’interno dei dodici reggenti, tramite una designazione unanime dei dodici seggi, ottiene il potere di rappresentare l’autorita della Gran Tavola, come giudice, giuria e boia per coloro che sono considerati minacce per l’organizzazione. Ruolo che viene raramente designato, solitamente all’insorgere di gravi crisi, che richiedono interventi rapidi per affrontare situazioni estreme. È con questo ruolo che il Marchese Vincent Bisset de Gramont si presenta in John Wick 4, designato dai dodici reggenti per affrontare la minaccia di John Wick.

Continental

Apparso nel primo film, il Continental sembra un normale albergo in cui gli appartenenti alla Gran Tavola possono accedere, utilizzandolo come base operativa a New York. Per questo edificio, si è preso a modello il Delmonico’s,  storico ristorante newyorkese aperto da due emigrati svizzeri nel primo ‘800 a Manahttan. 

Con lo sviluppo del mondo di John Wick, il Continental non è rimasto una location newyorkse, ma è divenuta una rete di rifugi sicuri, con un proprio regolamento, che, sotto le mentite spoglie di una catena di alberghi, opera in realtò in ottemperanza alle regole della Gran Tavola. Presentandosi come terreno neutrale, i Continental sono visti come zona franca, in cui gli assassini possono rifugiarsi protetti da regole che proibiscono spargimenti di sangue, o rifornirsi per i propri incarichi, utilizzando figure come i Sommelier del Continental di Roma, veri e propri armaioli.

Ogni attività all’interno dei Continental, come i servizi del sommerlier, sono regolamentati da una specifica valuta, delle monete d’oro. Questo pagamento identifica gli appartenenti alla Gran Tavola. 

Per accedere ai Continental, è sufficiente prenotare una camera e pagare tramite una delle monete con cui vengono regolate le transazioni all’interno del mondo della Gran Tavola. I Continental sono guidati dai Direttori, veri e propri signori dell’edificio e responsabili del rispetto delle norme, e dai Consierge, figure che interagiscono in prima persone con gli ospiti, fornendo ogni necessario supporto. 

Centrale per l’organizzazione dei Continental è l’Ufficio Amministrativo, in cui una serie di operatrici, tutte presentate come receptionista dal look da pin up e particolarmente ricche di tatuaggi, inseriscono taglie, smistano ordini e amministrano le attività legate agli operatori della Gran Tavola. A gestire questa mole di informazioni è una rete informatica che, nel tentativo di preservare la sicurezza da intrusioni e hackeraggi, si basa su vecchi Commodore VIC-20. 

Il più noto dei Continental rimane quello newyorkese, gestito da Winston Scott (Ian McShane), assistito dal consierge Charon (il compianto Lance Reddick). Winston, nei film, ha mostrato di essere un personaggio tutt’altro che prono a seguire i dettami della Gran Tavola tacitamente, imponendosi come uno degli alleati più fedeli di Wick.

Il passato di Winston, come accennato nei film, ha portato spesso il direttore del Continental newyorkese ad opporsi dalla Gran Tavola, e questo suo approccio sarà al centro della prima produzione spinoff del mondo di John Wick, la serie The Continental (qui la nostra recensione).

Bowery

L’elemento ingestibile del mondo di John Wick. Totalmente indipendente dalla Gran Tavola e dalle sue regole, si tratta di una rete di spie e agenti che, nelle vesti di senzatetto, vive nei bassifondi di New York, seguendo i dettami del Re della Bowery, interpretato da Lawrence Fishburne.

Tramite l’utilizzo di piccioni viaggiatori, miscelandosi tra la popolazione e muovendosi come diseredati e senzatetto gli uomini della Bowery sono in grado di esser un esercito di spie e assassini, completamente fuori controllo rispetto alla rigida condotta della Gran Tavola. 

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