Monopoly: storia ed evoluzione del popolare gioco da tavolo

Il Monopoly è considerato il gioco dei giochi, quello che non può mancare in qualsiasi casa. La sua storia ormai secolare ne è una prova!

Autore: Giovanni Arestia ,
Gioco
18' 11''

Impossibile non conoscere Monopoly, il gioco da tavolo a tema economico più amato e conosciuto al mondo. Si stima che il titolo, dalla prima pubblicazione ufficiale nel 1935, sia stato localizzato in oltre 113 paesi e tradotto in più di 46 lingue. La sua storia, tuttavia, non è mai stata semplice e ricca di successi, anzi è stata correlata da problemi di brevetti e copyright. Scopriamo insieme le origini del gioco di società più conosciuto e longevo di tutti i tempi che nel tempo ha avuto anche numerosissime versioni a tema per aumentare ancora più la sua fama. 

Nel corso degli anni, infatti, il Monopoly è diventato un'icona della cultura popolare e, recentemente, è stato ripensato in chiave ancora più pop, prendendo ispirazione da film, serie TV, videogiochi, programmi televisivi, celebrazioni importanti come il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia e addirittura luoghi particolari come negozi, aziende automobilistiche, luoghi geografici particolari e tanto altro ancora. Insomma Monopoly ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo (e non solo dato che nel 2007 le pedine dell’edizione Here & Now lasciarono la Terra a bordo dello Space Shuttle Atlantis), diventando un'icona intramontabile del divertimento da tavolo.

Quando e come nasce il Monopoly?

La vera origine del Monopoly è più complessa di quanto a lungo raccontato. Per anni si è creduto che fosse stato inventato da Charles Darrow, un ingegnere disoccupato che nel 1934 propose il gioco alla casa editrice di giochi da tavolo e giocattoli statunitense Parker Brothers. Dopo un rifiuto iniziale, Darrow lo autoprodusse e, visto il successo, la Parker decise di acquistarlo e pubblicarlo, appunto, il 5 novembre 1935. Per produrlo Darrow, utilizzò materiali di scarto: un pezzo di stoffa per il tabellone, fogli di carta per le carte, pezzi di legno per case e alberghi e pendenti del bracciale del nipote per le pedine.

In realtà, Monopoly è il frutto di una rielaborazione di altri giochi apparsi sul mercato con vari nomi e tutti basati su un meccanismo di un titolo precedente di almeno 30 anni: The Landlord’s Game, creato nel 1903 da Elizabeth Magie. Questo gioco era nato per illustrare le teorie economiche di Henry George sulla tassazione. Definita anche come georgismo, era una corrente filosofica politica ed economica diffusa agli inizi del 1900, che considerava la terra come un bene comune, non privato. Secondo questa ideologia economica, la terra doveva appartenere a tutta l'umanità, e si presupponeva il pagamento di una tassa unica per usufruirne.

Elizabeth Magie, attraverso il gioco, cercava di far comprendere ai più giovani i meccanismi ingannevoli della società dell'epoca, e questo gioco da tavola aveva uno scopo principalmente didattico, motivo per cui questa prima versione del Monopoly non ottenne molto successo. La plancia era strutturata in modo simile a quella attuale, con proprietà acquistabili, tasse e una prigione.

Il gioco era coperto da un brevetto, ma questo scadde nel 1921 e nel tempo emersero numerose versioni casalinghe con varianti locali, portando alla nascita di diverse edizioni non ufficiali. Anche la stessa Magie introdusse alcune modifiche tanto da realizzare due diversi regolamenti, uno più simile all'originale, l'altro influenzato dalle modifiche popolari molto vicine al concetto dell'attuale Monopoly.

Negli anni 30, il gioco si diffuse con il nome Auction Monopoly o anche più semplicemente Monopoly e a poco a poco altri autori pubblicarono i loro brevetti. Dan Layman vendette una versione chiamata Finance, mentre Ruth Hoskins, trasferitasi ad Atlantic City, rinominò le proprietà ispirandosi alla città. Proprio da questa rete di diffusione informale, il gioco arrivò a Charles Darrow, che lo brevettò e ne propose una sua versione alla sopracitata Parker Brothers, ribattezzandolo ufficialmente Monopoly.

Per proteggere i propri diritti, Parker Brothers acquistò anche i brevetti di The Landlord’s Game e Finance, modificandoli per differenziarli e ottenendo così il "monopolio" sul gioco stesso, esattamente come si fa acquisendo le carte di uno stesso colore o le stazioni ferroviarie. Tuttavia, la vera storia emerse solo negli anni 70, quando Ralph Anspach, creatore di Anti-Monopoly (secondo Anspach il classico Monopoly creava l'impressione che il monopolio sia qualcosa di desiderabile, quindi ha creato un gioco che dimostrasse quanto in realtà fosse nocivo in un sistema di libero mercato) si trovò in una battaglia legale con la Parker. Le indagini dimostrarono che Monopoly non era un'invenzione originale di Darrow, portando alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che riconobbe la sua origine collettiva.

Il Monopoly diventa Monopoli in Italia

In Italia si dovette attendere il 1936, quando Arnoldo Mondadori ricevette dagli Stati Uniti una copia di Monopoly con la proposta di acquistarne i diritti. Non essendo interessato ai giochi, lasciò l’iniziativa a un gruppo di collaboratori, tra cui Emilio Ceretti, che fondò la Editrice Giochi per distribuirlo. Le parole di Arnoldo furono le seguenti, celebri anche perché molto emblematiche considerando i tempi:

Pubblico libri e non giochi. Se siete interessati, prendete l'idea e lanciate il gioco; per quanto posso proverò ad aiutarvi.

A causa delle restrizioni del regime fascista sui nomi stranieri, il gioco fu italianizzato in Monòpoli. Per diffonderlo, furono organizzate dimostrazioni pubbliche e gratuite e il gioco guadagnò rapidamente popolarità, anche grazie a un articolo sul Corriere della Sera. In realtà non solo fu cambiata la lettera finale da "y" a "i", ma anche l'accento tonico. Il gioco divenne Monòpoli e non Monopòli, come sarebbe stato più linguisticamente corretto e per molti anni fu commercializzato con l'enfasi sulla seconda "o" sdrucciola, proprio per evitare errori di pronuncia e quindi censure.

Ovviamente anche il Monopoly, così come tanti altri giochi all'epoca, fu protagonista di una forte "italianizzazione". Questa non riguardava solo il linguaggio per una forma di rispetto nei confronti del Regime, bensì consisteva in un vero e proprio annullamento dei diritti d'autore originali con vari tentativi di ripubblicazione del gioco all'estero presentato come gioco italiano (un esempio celebre era anche il Giuoco del Ponte, che altro non era che il bridge inglese). I nomi delle proprietà furono ispirati a Milano, tranne Vicolo Corto e Vicolo Stretto, con alcune modifiche nel dopoguerra per rimuovere riferimenti fascisti come ad esempio Via del Fascio

La scelta della toponomastica milanese non era casuale, era infatti la città dove vivevano Ceretti e i suoi collaboratori Paolo Palestrino e Walter Toscanini e dove vi era la prima sede della Editrice Giochi (era in via Rugabella a Milano e nel 1943 subì gravi danni a causa di un bombardamento). Molti luoghi esistono ancora come Piazza Vesuvio, Piazza dell'Accademia, via Verdi, via Raffaello Sanzio e via Dante. In realtà la tematizzazione dei toponimi era molto curiosa: vie di fantasia create da Emilio Ceretti (marrone), montagne (azzurro), istituzioni educative (fucsia), artisti (arancione), navigatori ed esploratori (rosso), riferimenti all’Impero Romano (giallo e verde) e aree verdi e parchi (viola).

Nella prima edizione del 1936, i contratti rossi includevano nomi legati a Casa Savoia, mentre quelli verdi richiamavano il regime fascista. Tra i luoghi di fantasia spicca il celebre Parco della Vittoria: questo altro non è che una traduzione adattata dal nome inglese Boardwalk, nonché il lungomare realmente esistente di Atlantic City. Nella sua traduzione italiana, però, non si riferisce ad alcun luogo reale.

Nonostante le difficoltà, Monòpoli divenne un grandissimo successo che continua inalterato ancora oggi evolvendosi nel tempo senza perdere la sua struttura originale. Infatti, da allora, nonostante anche il cambio di distributore italiano avvenuto nel 2009 passando alla Hasbroil gioco è rimasto praticamente identico nella sua struttura di base, tranne che per una leggera rivisitazione di alcune regole.

Il grande successo va dato anche implicitamente al poeta Delio Tessa. La sopracitata sede di via Rugabella altro non era che una stanza messa a disposizione dallo scrittore e al suo interno c'era una semplice macchina da scrivere usata per le traduzioni del gioco. Nel corso delle varie presentazioni gratuite svolte anche in questa stanza, molti accorrevano sia per provare il titolo sia per udire i versi del poeta Tessa. 

Un gioco in continua evoluzione

Il Monopoly ha avuto numerose edizioni speciali nel corso degli anni, che sono molto ricercate dai collezionisti. Al momento, si contano più di 2.000 diverse versioni del gioco. La prima edizione speciale fu quella dedicata alla città di Londra, in una sua edizione ad hoc molto ricercata tra i collezionisti. E non è finita. Il numero delle sue edizioni è in continua crescita grazie alle versioni dedicate a film, serie TV, cartoni animati, videogiochi, eventi storici e chi più ne ha più ne metta. Vediamone alcune tra le più curiose e importanti:

  • Edizioni dedicate a città e paesi: Monopoly Monopoli (2019, ambientato nella città pugliese), Monopoly Città d’Italia, Monopoly Italia 2017, Monopoly 150° d’Italia e Monopoly I Borghi più belli d’Italia (ambientato in diverse regioni e città italiane).
  • Edizioni tematiche: Monopoly Ferrari (dedicato ai tifosi del Cavallino rampante), Monopoly Disney (con personaggi Disney), Monopoly Star Wars, Monopoly Avengers, Monopoly Harry Potter, Monopoly Jurassic World, Monopoly Disney Villains, Monopoly: Game of Thrones, Monopoly: Simpson, Monopoly: Friends e addirittura Monopoly Esselunga, Monopoly: Queen, Monopoly: AC/DC, Monopoly: Rolling Stones, Monopoly: Beatles e tanti altri. 
  • Edizioni con nuove modalità di gioco: Monopoly Electronic Banking (usa carte di credito al posto del denaro), Monopoly Voice Banking (gestito da comandi vocali), Monopoly Deal Carte, Monopoly Empire (caselle con marchi famosi), Monopoly Millionaire, Monopoly CityVille, Monopoly Me (ogni casella è personalizzabile) e Monopoly World Edition.
  • Edizioni speciali e da collezione: Monopoly 80th (80° anniversario), Monopoly Nostalgia (ambientazione anni 30), Monopoly Affari d’oro (edizione limitata), Monopoly Ms. (versione in chiave femminile).
  • Edizioni internazionali non vendute in Italia: Monopoly Revolution (plancia circolare e banca elettronica), Monopoly Live Edition (dispositivo elettronico centrale che gestisce il gioco), Monopoly SpongeBob SquarePants Edition, The America Monopoly.

Negli anni 90 nacque anche il Monopolino, un'edizione di dimensione ridotta per i più piccoli inizialmente con la presenza di personaggi della Disney e poi più simile al gioco originale. Da quando i diritti di pubblicazione sono passati alla Hasbro il Monopolino è stato pubblicato con il nome di Monopoly Junior. Infatti nel 2009, Hasbro ha uniformato la versione italiana al resto d’Europa, sostituendo ufficialmente "Monopoli" con "Monopoly". Nello stesso anno è stato lanciato Monopoly City Streets, una versione online basata su Google Maps.

Tra le edizioni particolari, ve ne citiamo alcune tra le più interessanti: una è stata messa in commercio in Francia per l'ottantesimo anniversario del gioco. Per questa occasione, la Hasbro produsse ottanta scatole speciali che vennero commercializzate insieme a quelle standard. La particolarità di queste ottanta confezioni di Monopoly era che al posto dei soldi finti c'erano soldi reali, una fortuna straordinaria per chi è riuscito ad accaparrarsela.

La seconda, invece, è la più costosa della storia perché ha un costo di 2.000.000 di euro: è fatta con oro e diamanti ed è stata realizzata dalla gioielleria Sidney Mobell di San Francisco nel 1998. La terza è una versione in Braille per i non vedenti del 1970 e infine nel 1978 fu creata anche un'edizione di Monopoly in cioccolato dal costo di 600 dollari.

Altre varianti in licenza

Poiché Monopoly si è sviluppato come un gioco di pubblico dominio prima della sua commercializzazione, nel tempo sono nate numerose varianti. Oggi il gioco è concesso in licenza in 103 paesi e stampato in 37 lingue. La maggior parte delle varianti mantiene le regole originali, sostituendo i nomi delle strade con località di specifiche città, università o mondi di fantasia. Sono state pubblicate anche edizioni nazionali.

Parker Brothers e i suoi licenziatari hanno anche venduto diversi spin-off di Monopoly. Questi non sono aggiunte, poiché non funzionano come un'espansione del gioco di Monopoly, ma sono semplicemente giochi aggiuntivi con il "sapore" del gioco originale:

  • Advance to Boardwalk: concentrato principalmente sulla costruzione del maggior numero di hotel lungo la Boardwalk.
  • Don't Go to Jail: gioco di dadi in cui i giocatori tirano i dadi per creare combinazioni di colori per ottenere punti, prima di tirare le parole "GO", "TO" e "JAIL" (che annullano tutti i punti guadagnati nel turno).
  • Monopoly DICED!: un'edizione deluxe e portatile di Don't Go To Jail, sostituendo i dadi con i dadi "Officer Jones" e aggiungendo un undicesimo dado, case e hotel, e un contenitore di gioco/dadi che funge anche da lanciatore e organizer.
  • Express Monopoly card game: gioco di carte in stile rummy basato sul completamento di sezioni del tabellone del gioco per guadagnare punti.
  • Free Parking card game: un gioco di carte che usa carte per aggiungere tempo ai parchimetri o spendere tempo per attività che guadagnano punti. 
  • Monopoly: The Card Game: un gioco di carte più complesso rispetto all'Express Monopoly.
  • Monopoly City: il gameplay è lo stesso del gioco originale, ma in questa versione è stato reso significativamente più complesso. Le tradizionali proprietà sono sostituite da "distretti" mappati sulle aree poco utilizzate al centro del tabellone.
  • Monopoly Deal: la versione ufficiale e moderna del gioco di carte di Monopoly. I giocatori cercano di completare tre gruppi di proprietà giocando carte proprietà, denaro ed eventi con un mazzo di 110 carte.
  • Monopoly Town: un gioco per bambini piccoli in cui si gareggia per aiutare a imparare a contare.
  • The Mad Magazine Game: il gameplay è simile al gioco originale, ma gli obiettivi e le direzioni sono spesso opposti a quelli di Monopoly; lo scopo del gioco è far perdere ai giocatori tutto il loro denaro.

Oltre alle versioni ufficiali prodotte da Parker Brothers/Hasbro e da licenziatari come USAopoly e Winning Moves Games, esistono numerosi giochi ispirati a Monopoly ma non ufficialmente autorizzati. Alcuni esempi includono:

  • Anti-Monopoly: il sopracitato "Monopoly al contrario".
  • Business: una versione indipendente in cui le proprietà sono città dell’India, le carte "Imprevisti" e "Probabilità" sono sostituite da un elenco di eventi al centro della plancia, e il denaro è rappresentato da gettoni anziché banconote.
  • Dostihy a sázky: variante cecoslovacca con tema ippico, creata durante il regime comunista per evitare riferimenti a proprietà private e mutui.
  • Ghettopoly: uscito nel 2003, suscitò polemiche per l’uso di stereotipi razziali. Hasbro ottenne un'ingiunzione contro il suo creatore.
  • Make Your Own -OPOLY: permette ai giocatori di personalizzare il tabellone, il denaro e le regole.
  • Matador: versione danese non autorizzata, con una plancia circolare invece che quadrata, auto al posto delle pedine e la possibilità di acquistare birrifici e traghetti.
  • Turism: edizione rumena.
  • Kleptopoly: uscito nel 2017, ispirato allo scandalo finanziario 1Malaysia Development Berhad.
  • Monopoly for Millennials: edizione del 2018 in cui i giocatori accumulano esperienze invece di soldi, viaggiando tra locali vegani, studi di yoga e festival musicali.

Esistono inoltre altre edizioni non ufficiali, tra cui Megalopolis, BibleOpoly, HomoNoPolis e Petropolis. Inoltre a seguito della cessazione dei diritti di pubblicazione di Monopoli nel 2009, Editrice Giochi ha pubblicato Metropoli, ispirato fortemente proprio a Monopoly.

Altri media e la travagliata storia cinematografica

Dagli anni 80, Monopoly è stato adattato in numerose versioni videoludiche, sia con licenza ufficiale sia attraverso imitazioni non autorizzate, come il celebre caso di Automonopoli. Il primo adattamento ufficiale risale al 1985, pubblicato da Leisure Genius per Amstrad CPC, ZX Spectrum e Tatung Einstein, per poi essere convertito su diversi home computer.

Nel tempo, il gioco è stato sviluppato per una vasta gamma di piattaforme, tra cui PC, Macintosh, NES, SNES, Game Boy, PlayStation, Xbox, Wii, Nintendo 64 e dispositivi mobili. Le meccaniche di base sono rimaste fedeli alla versione da tavolo, con modalità single-player nelle prime edizioni e supporto per il multiplayer in quelle successive. Tra le versioni da ricordare ci sono: la prima versione mobile intitolata Monopoly 2.0 e pubblicata per iPhone i iPod Touch nel 2008. Nel 2019 è arrivato Monopoly Live, un gioco unico che combina il classico Monopoly con l'esperienza di gioco da casinò dal vivo con la realtà aumentata.

Nel 2023, invece, è stato lanciato Monopoly GO!, una versione mobile con elementi freemium, disponibile su iOS, iPadOS e Android. Il più recente titolo è datato 2024 ed è MONOPOLY 2024, videogioco con le stesse regole del gioco da tavolo, a in una città 3D completamente animata che passa da notti tempestose a giornate assolate. Il titolo è disponibile per PlayStation 5, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Microsoft Windows e Xbox One.

Tra il 1990 e il 2015, Monopoly è stato preso come spunto per diversi game show televisivi statunitensi, ma dal punto di vista cinematografico le difficoltà sono state molto alte. Tutto è partito nel novembre 2008, quando Ridley Scott venne annunciato come regista della versione cinematografica di Universal Pictures del gioco, basata su una sceneggiatura scritta da Pamela Pettler.

Il film doveva essere co-prodotto da Brian Goldner come parte di un accordo con Hasbro per sviluppare film basati sulla linea di giocattoli e giochi dell'azienda. La storia era già in fase di sviluppo quando la Universal ha fermato tutto nel febbraio 2012, annullando l'accordo e facendo tornare i diritti alla Hasbro.

Nel 2012, Hasbro ha annunciato una nuova collaborazione con la compagnia di produzione Emmett/Furla Films, dichiarando che avrebbero sviluppato una versione live-action del gioco, insieme ad Action Man e Hungry Hungry Hippos. Emmett/Furla/Oasis ha poi abbandonato la produzione di questa versione satirica che doveva essere diretta sempre da Ridley Scott.

Nuovamente nel 2015, Hasbro ha annunciato che Lionsgate avrebbe distribuito un film su Monopoly, con Andrew Niccol sceneggiatore di un film alla cui base c'era avventura familiare. Il film è stato co-finanziato e prodotto da Lionsgate e Allspark Pictures di Hasbro. Non si è saputo più nulla fino al 2019, quando è stato annunciato che Allspark Pictures avrebbe avviato una nuova collaborazione con la compagnia HartBeat Productions di Kevin Hart e The Story Company. Hart doveva interpretare il protagonista e Tim Story sarebbe stato il regista. 

Altro silenzio fino al 2024, quando al CinemaCon, dopo il successo straordinario di Barbie (di cui potete leggere la nostra recensione di Barbie), Margot Robbie si è dimostrata pronta a portare sul grande schermo anche Monopoly. L’attrice e produttrice, insieme ai soci Tom Ackerley e Josie McNamara, realizzerà un film live-action ispirato al celebre gioco da tavolo attraverso la sua casa di produzione, LuckyChap, in collaborazione con Hasbro Entertainment. La distribuzione sarà affidata a Lionsgate, che dal 2023 detiene i diritti sui progetti cinematografici legati ai brand Hasbro. 

Nel 2010 è stato anche realizzato un documentario dal titolo Under the Boardwalk: The Monopoly Story e presentato ufficialmente in anteprima all'Anaheim International Film Festival dello stesso anno. Il documentario è narrato da Zachary Levi e diretto da Kevin Tostado e ha vinto ben 4 Emmy su 5 nomination totali. Un documentario simile è stato realizzato nel 2023 da Stephen Ives con il titolo di Ruthless: Monopoly's Secret History.

Curiosità

Una delle particolarità del Monopoly è che le partite possono essere molto lunghe. Il record attuale di una partita a Monopoly è di ben settanta giorni, un evento incredibile, ma plausibile date le complesse regole di gioco, quindi pensateci bene quando dovrete scegliere tra Monopoly e Risiko.

Sempre riguardo alle curiosità del gioco torniamo al celebre Parco della Vittoria; il nome dell'ultima e costosissima casella della plancia, infatti, cambia da paese a paese. Nella versione spagnola è chiamata Passo del Prado, mentre in quella francese Rue de la Paix. Nell'edizione originale made in USA continua a chiamarsi Boardwalk, dal nome di una via di Atlantic City.

Inoltre avete presente un l'ometto tarchiato e baffuto, sempre vestito in abito elegante con cilindro? Si tratta della mascotte di Monopoly, ovvero Rich Uncle Pennybags o meglio conosciuto come Mr. Monopoly. Il personaggio fu creato dall'artista Dan Fox e fece la sua prima apparizione proprio nell'edizione americana del gioco nel 1936. L'identità dell'artista, tuttavia, è rimasta sconosciuta fino al 2013 quando un nipote di Fox non contattò uno dei responsabili della Parker Brothers.

Nonostante il grande successo, il Monopoly non è sempre stato ben visto in tutto il mondo. In URSS, il gioco era proibito a causa del suo legame con il capitalismo. Solo dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica ne venne realizzata una versione in cirillico. A Cuba, invece, il gioco è ancora oggi vietato dalle autorità, considerato troppo legato ai principi capitalistici e bandito sin dall'inizio del governo di Fidel Castro.

Al contempo non molti sanno che il Monopoly ha avuto un ruolo anche nella Seconda Guerra Mondiale. Come riportato da The Atlantic, i servizi segreti britannici sfruttarono una clausola delle Convenzioni di Ginevra, che permetteva ai prigionieri di guerra di ricevere "giochi e passatempi", per inviare versioni modificate di Monopoly ai detenuti alleati in mano ai nazisti.

Dietro la facciata di un normale gioco da tavolo, le scatole contenevano soldi veri nascosti tra le banconote finte, pedine trasformate in piccole lime e bussole, e mappe stampate su seta celate nel tabellone. Un’idea geniale che contribuì alla fuga di diversi prigionieri.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!