MR. Evidence: la mente è l'unico limite

Autore: Manuel Enrico ,


La moderna evoluzione della scienza medica ha trasformato il concetto spesso discriminante della malattia mentale in un'interpretazione meno ostracizzante. In passato, i manicomi erano considerati luoghi di isolamento per individui disturbati, ma oggi esistono strutture che accolgono, comprendono e guidano verso il recupero coloro che soffrono di ferite mentali e diverse patologie. Queste persone non vengono più etichettate semplicemente come "pazze", ma sono trattate all'interno di un approccio medico più comprensivo. Al posto dei manicomi, ci sono istituti dedicati all'accoglienza e alla cura dei pazienti, come il Mulholland Institute, l'ambientazione in cui inizia La Prova della tua Esistenza, primo capitolo di Mr. Evidence.

All'interno della collana Audace, il format bonelliano pensato per la libreria che ha già presentato opere come Il Confine, Nero e K-11, Mr. Evidence trova la sua collocazione perfetta. Creare un contesto narrativo moderno, in cui diverse influenze si fondono per dare vita a una nuova evoluzione di concetti narrativi familiari, non è un esperimento semplice. Tuttavia, l'esperienza di due esperti della narrativa del calibro di  Fabio Guaglione e Adriano Barone sembra essere la guida perfetta in questa rivoluzione. Fin dalle prime pagine, Mr. Evidence sembra catturare l'attenzione del lettore, muovendosi su diverse sfumature emotive e costruendo una trama complessa che promette grandi emozioni.

Mr Evidence: traumi e patologie come superpoteri?

Come anticipato, la narrativa tradizionale, limitata da certi paradigmi, ha contribuito a plasmare una visione uniforme delle malattie mentali. Storicamente legate a credenze folkloristiche durante periodi oscuri, queste condizioni sono poi diventate oggetto di un'analisi progressiva durante lo sviluppo della scienza medica. La scoperta delle intricate dinamiche della mente umana si è rivelata una frontiera, sia per la scienza che per la narrativa. 

Sergio Bonelli Editore
Mr Evidence

Con il progredire della medicina nell'indagare i misteri del nostro cervello, dalle sue funzioni più elementari fino alle sue potenzialità straordinarie, sono emerse ipotesi scientifiche che hanno dato vita a un corpus narrativo complesso. Questo corpus si è concentrato sul rapporto con la nostra mente, offrendo una vasta gamma di esperienze e abbracciando ipotesi che vanno dalle più accreditate alle più audaci.

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La mente come nuova frontiera

Dall'analisi clinica, resa celebre da film come Qualcuno volò sul nido del cuculo, fino alle interpretazioni più fantasiose che hanno trasformato la nostra mente in una fonte di poteri straordinari, si è sviluppato un ampio spettro narrativo. Da una prospettiva più realistica a delle sfrenate fantasie, i profondi misteri della mente umana hanno fornito una base poliedrica per la narrazione, una radice che affonda anche nell'ultima proposta della scuderia bonelliana. Con la creatività di due autori dalle personalità marcate come Barone e Guaglione, la mente umana non poteva più essere rappresentata come una struttura monolitica ma doveva diventare il motore di una storia in continua espansione, superando i limiti apparenti entro cui si trovano i personaggi.

Sergio Bonelli Editore
Mr Evidence

Il Mulholland Institute rappresenta un punto di partenza ideale all'interno di una struttura di cura mentale. È un confine fragile che inizialmente delimita il movimento dei personaggi di Mr. Evidence, uno spazio che non solo permette di definire superficialmente queste figure apparentemente frammentate agli occhi del lettore, ma svolge anche il ruolo di elemento unificante che alimenta la storia di origine di un gruppo di personaggi straordinari e immediatamente affascinanti. Questo è il risultato di un approccio alla cura che non si limita alla scenografia, ma che fonde insieme personaggi e ambientazione in un'unica esperienza emotiva, come ha sottolineato Fabio Guaglione durante un'intervista.

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Un po’ per il mio mondo di provenienza, ovvero l’audiovisivo, un po’ per il DNA del progetto, la componente attoriale – ma se vogliamo anche di regia – di Mr.Evidence è molto importante. Quindi nella sceneggiatura abbiamo aggiunto una serie di indicazioni che magari a volte non si mettono negli script fumettistici (e Adriano mi sgridava ogni volta!) ma servivano a far capire il mood della scena, l’umore dei personaggi che – per un disegnatore eccelso come Fabrizio – si sarebbe andato a tradurre in una gamma vasta di sfumature: dalla postura della schiena all’inarcamento delle sopracciglia. Poi ovvio, nelle varie fasi di layout e matite abbiamo supervisionato tutto in maniera manicale: quindi la postura della schiena di Mr. Pain – eretto, nobile – è quasi l’opposto di quella di Mr.Truth – insicuro, ingobbito. La colonna portante dei dialoghi di cui parla Adriano si rifà ad un format quasi da serie tv. Spesso quindi abbiamo parlato con Fabrizio (Fabrizio Des Dorides, illustratore del primo volume, NdR) di come far “recitare” i personaggi, e questo crediamo conferisca al fumetto una certa immedesimazione. Come a dire: non sono solo personaggi disegnati, sono proprio vivi.

Non è stato facile stabilire una continuità tra i personaggi e l'ambientazione. Il contesto del manicomio porta con sé delle connotazioni ben definite nell'immaginario comune, il che tende a far sì che i lettori restino in qualche modo prigionieri di questo preconcetto.

Per avanzare, Mr. Evidence doveva superare questo elemento restrittivo. Proprio nella definizione delle diverse patologie dei protagonisti, come ha spiegato Adriano Barone, è stata individuata una base di partenza ideale. 

In realtà sono nati prima i personaggi e le loro caratteristiche, e solo successivamente è nato il loro background. Ci sono state diverse lunghissime e articolate conversazioni tra me e Fabio per capire, facendo retro-engineering, quali potessero essere le basi realistiche delle loro condizioni, che poi abbiamo “stretchato” (si tratta pur sempre di un fumetto d’avventura e di genere) fino a definire ancora di più le loro capacità e le loro “features” psicologiche ed emotive. L’idea era di avere dei protagonisti fragili, con caratterizzazioni anche estreme (ma giustificate narrativamente), che fossero in qualche modo specchi di un rapporto col reale sempre più distaccato, sofferente, doloroso.
 

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Ma Mr. Evidence non è solamente una storia di disagi mentali.

Oltre i confini della mente

Il primo volume di Mr. Evidence manifesta immediatamente la natura sfaccettata della serie bonelliana. Un inizio coinvolgente e intricato che amalgama diverse dinamiche narrative, passando dal thriller al medical drama, contribuendo così alla creazione di un'opera che sembra proiettarsi verso direzioni molteplici. Grazie a una stratificata e dettagliata contestualizzazione dell'inizio di questo racconto, Mr. Evidence si presenta come un esempio di meticolosa preparazione, tramite la costruzione di un momento dinamico della storia. È come se si stabilisse un patto con il lettore, chiedendo di concedere ai narratori la fiducia di non accelerare banalmente gli eventi per evitare una sensazione spiacevole di déjà vu, ma piuttosto di instaurare una relazione di reciproca fiducia tra autori e lettori. Un accordo tacito che suggerisce che questa collaborazione di intenti porti a una narrazione vigorosa e soprattutto innovativa.

È evidente che il lavoro dedicato alla caratterizzazione dei protagonisti, vero fulcro di un'opera come Mr. Evidence, sia il risultato di una preparazione scrupolosa e attenta. Anche se è chiaro che il mondo del fumetto di Barone e Guaglione sia pronto a superare i confini del Mulholland Institute, la concentrazione iniziale della storia all'interno dell'istituto rappresenta un valido e veritiero mezzo per mettere in contatto personaggi che, a causa delle proprie problematiche, difficilmente si troverebbero insieme.

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Questa dinamica non si limita esclusivamente all'aspetto medico, che potrebbe sembrare scontato data l'ambientazione, ma si inserisce in una trama più profonda che si spinge verso altre suggestioni, come il thriller psicologico. Inoltre, Guaglione non nega che le radici narrative di Mr. Evidence siano nate dalla ricerca di un nuovo concetto:

Il concept di base è di Fabio Resinaro, ovvero una serie crime che avesse per protagonisti quattro individui disfunzionali che trovano nelle indagini di casi particolarmente complessi la loro funzionalità. Un team di quattro Sherlock Holmes borderline, diciamo. Abbiamo preso questo concept, abbiamo evoluto l’orizzonte narrativo sconfinandolo nel drama e nello spy (anche se nel primo volume ancora non si evince) e mentre ci lavoravamo ci siamo detti che sarebbe stata un’occasione meravigliosa per dar vita a personaggi molto contemporanei, ovvero caratterizzati più dai loro disagi psicologici che dai loro punti di forza. In questo senso, è vero che non sono protagonisti tradizionali, ma in un certo senso ognuno di loro incarna una debolezza archetipica dell’animo umano. Insomma, sono freaks in cui speriamo che i lettori si possano riconoscere e rispecchiare.

I volumi di Mr. Evidence

La particolare struttura narrativa di Mr. Evidence non richiede solamente di essere stampata, ma anche di essere presentata all'interno di un concetto fisico che non sia un semplice passaggio su carta di un'intuizione narrativa. 

Una necessità che si è tradotta nella creazione di albi che, oltre a vantare le copertine di Carmine di Giandomenico, utilizzano lo spazio tradizionalmente riservato agli extra per mostrare aspetti di questo mondo che difficilmente sono valorizzati in queste produzioni. La presenza di dossier segreti del Mulholland Institure o di rapporti della polizia che ci offrono uno sguardo più capillare e mirato della storia che stiamo vivendo. 

La prova della tua esistenza

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Mr. Evidence. La prova della tua esistenza

Mr. Evidence. La prova della tua esistenza

Frederick, Alexandra, Adam, Philipp, ovvero Mr. Truth, Miss Nerve, Mr. None e Mr. Pain. Quattro individui affetti da “anomalie psicologiche” che li portano a vedere il mondo in maniera unica. Fuggitivi. Antieroi. «Che differenza c’è tra noi e loro?» è il quesito ossessivo che i protagonisti si porranno ogni volta che entreranno in contatto con... un assassino.

Come primo capitolo, La prova della tua esistenza è una scommessa tra autori e lettori. Per sua natura, Mr. Evidence è una storia che vive di tempi specifici e dialoghi spesso articolati e complessi, specchio delle patologie di alcuni dei personaggi. L'esigenza di delineare una base, soprattutto emotiva, su cui imbastire la storia di presenta come uno scoglio che Barone e Guaglione hanno superato tramite un ritmo pacato ma vivido, in cui le specificità dei personaggi sono state curate senza lasciarsi prendere dalla voglia di svelare più del necessario. 

Sin da questo primo capitolo è evidente quindi come Mr. Evidence sia una storia solida e consapevole, che non vuole offrire al lettore una comfort zone in cui riprovare esperienza oramai stantie, ma invitarlo in un racconto in cui si intrecciano diverse suggestioni narrative, con la promessa di offrire un nuovo approccio alla narrazione seriale a fumetti. 

Il quinto uomo

Prodotto Consigliato

Mr. Evidence. Il quinto uomo (Vol. 2)

Mr. Evidence. Il quinto uomo (Vol. 2)

«Adesso mi credete... vero? Ora posso fidarmi di voi. Trovate gli indizi. Trovate Mr. Evidence.» La morte di Melissa è stata un suicidio o un omicidio? Mr. Truth, Miss Nerve, Mr. None e Mr. Pain cercano di usare le loro singolari abilità mentali per scoprire la verità... ma ogni risposta porta ad altre domande. Qual è l'oscura presenza che aleggia tra le mura del Mulholland Institute? Chi è, sempre che esista davvero, il "quinto uomo”?

Sulla scia degli eventi del primo capitolo, Il quinto uomo sembra essere la seconda parte di un pilot, in cui si completa la definizione iniziale dei protagonisti di questa storia. Le rivelazioni centellinate con intelligenza dal duo autoriale contribuiscono a creare un fil rouge che guida il lettore in un percorso rivelatorio che getta non solo luce sulle eccezionali caratteristica dei personaggi, ma contribuisce a dar ulteriore consistenza all'intera ambientazione. 

Si preservano tempi narrativi pacati e finalizzati al rispetto di storia e personaggi, costruendo più che scoprendo, con una precisa scelta autoriale che mira alla costruzione di solida fondamenta su cui edificare un castello narrativo sempre più promettente. E l'abbandonare le atmosfere claustrofobiche del Mulholland Institute promette di essere il vero starting point di un'avventura appassionante. 

Il killer degli specchi

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Mr. Evidence. Il killer degli specchi (Vol. 3)

Mr. Evidence. Il killer degli specchi (Vol. 3)

«Quei fuggitivi… sono individui che non esito a definire unici. Hanno le capacità per mettere a repentaglio tutto il lavoro che abbiamo fatto finora. Potreste non trovarli mai più. O peggio, potreste trovarli, e pentirvene.» Sono pazienti psichiatrici o lucidi detective? Entrambe le cose! Giunge al terzo episodio l’avventura di Mr. Truth, Mr. Pain, Miss Nerve e Mr. None, quattro fuggitivi del Mulholland Institute che cercano se stessi, ma anche e soprattutto la soluzione di un enigma criminale: chi ha ucciso il loro amico Floyd? E perché? La loro mente è stata davvero manipolata da un occulto burattinaio o l’avventura che stanno vivendo è solo il frutto delirante della psicosi?

Dopo la fuga dal Mulholland Institute, le vicende del gruppo di protagonisti si lascia sedurre dalle atmosfere di una storia on the road, in cui l'orizzontalità della trama si intreccia in modo convincente con la verticalità del singolo volume. 

Interagendo con le peculiarità dei personaggi, Guaglione e Barone orchestrano un primo picco adrenalinico nella loro serie, accelerando il ritmo nella prima vera e propria avventura degli 'eroi' della storia, mentre ancora sono in cerca di risposte, consentendo loro di interagire con il mondo civile. Nonostante alcuni facili escamotage per dare possibilità inusuali ai loro figli narrativi, Guaglione e Barone offrono un nodo narrativo importante per la loro serie. 

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