Come finisce My Hero Academia, il finale del manga spiegato

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Autore: Federica Polino ,

My Hero Academia si è concluso: il celebre manga di Horikoshi ha detto addio ai propri fan dopo ben 10 anni di serializzazione, lasciando un considerevole vuoto nei cuori degli appassionati e, addirittura, di alcuni mangaka.

Tuttavia, come di consueto, il mondo del web non ha nemmeno atteso che il cadavere si freddasse prima di prodigarsi in analisi, critiche e quant'altro: malgrado nel complesso la maggior parte dei fan abbia apprezzato il finale del manga, in molti lo hanno definito scarso, assurdo, debole.

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Tuttavia, i più sembrano aver dimenticato che lo shonen di Horikoshi sia, in realtà, la storia di come Midoriya Izuku è diventato il più grande degli eroi, e la conclusione non poteva essere nient'altro che una carezza sul volto di Deku.

ATTENZIONE: quest'articolo contiene SPOILER sull'epilogo di My Hero Academia.

Le persone non sono nate tutte uguali.

My Hero Academia, Amazon, Star Comics
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Il capitolo 430 si apre con un Deku ormai adulto: sono trascorsi 8 anni dal diploma ed il nostro eroe non può fare a meno di riflettere sul proprio passato da Hero

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Come ben sappiamo, il One for All di Midoriya si è spento in seguito alla battaglia contro All for One e Shigaraki Tomura, avendo egli utilizzato ciò che restava della fiamma per raggiungere Ochaco Uraraka e confortarla dopo che quest'ultima non poteva fare a meno di addossarsi la colpa della morte di Himiko Toga.

Perché io sono un Eroe e avrei dovuto proteggerla.

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Ad oggi, mentre i suoi ex compagni della classe 1-A portano avanti le proprie vite da Pro-Hero, Midoriya ha accolto il suo destino da essere umano privo di Quirk e seguire i passi del professor Aizawa, in arte Eraserhead: egli è un insegnante.

Una Guida, un Mentore: come All Might prima di lui.

Conforta i propri studenti, li invita a non arrendersi mai dinanzi ad ingiustizie e sconfitte, a non lasciare che la società o un test fallimentare li demotivino a tal punto da abbandonare i propri sogni.

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Ed il nostro cuore ha saltato un battito nel leggere le parole che il piccolo Kota (nostra vecchia conoscenza) rivolge a Deku-sensei:

Potrò mai diventare un Hero come tutti voi?

Voi. Le parole di Kota fanno nascere sul volto di Midoriya un sorriso malinconico, tant'è che spontaneamente la risposta di Deku sarà una citazione a noi ben nota:

Tu puoi diventare un Hero. Fai del tuo meglio, ragazzo. 

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Malgrado il suo ruolo di mentore e guida per gli studenti che s'apprestano a diventare Heroes illumini la sua esistenza, il richiamo della battaglia è forte: lottare, rendersi indispensabile, sacrificarsi sono tutti fattori che gli mancano, un'esigenza che gli scorre nelle vene.

Non si finisce mai di essere un Mentore

Midoriya è un libro aperto, e di questo ne siamo tutti consapevoli: un giovane il cui sguardo s'illumina dinanzi ad amici, bontà e giustizia, ma che s'incupisce quanto entra a contatto con dolore, rabbia e disgrazie.

Pertanto, non ci vorrà molto prima che All Might (ancora vivo, per chi se lo stesse chiedendo: no, Horikoshi non ha posto fine all'esistenza del number One Hero) comprenda i pensieri e le riflessioni del giovane insegnante: con l'aiuto dell'intera ex classe 1-A, All Might preparerà una sorpresa per Deku.

L'ultima chance di sentirsi un vero Eroe.

Dopo essere stato all'estero, All Might sorprende Izuku con un regalo: utilizzando i dati della tuta che il giovane ha indossato durante il suo ultimo scontro con All For One, l'eroe in pensione è riuscito a far realizzare un costume ad hoc per il giovane insegnante e permettergli di vestire nuovamente i panni di un eroe.

Sotto lo sguardo commosso di Midoriya, si consuma uno dei momenti più emozionanti dell'intera storia: tutto è racchiuso qui, nell'amore di un Mentore che non smetterà mai di assolvere il suo compito, ed un Allievo che avrà sempre, in cuor suo, bisogno di lui.

Quando Midoriya si volta, trova la mano di Bakugo tesa, verso di lui: è giunto il momento di sentirsi nuovamente - e per l'ultima volta - un Hero, assieme all'intera classe 1-A che è lì per lui, pronta ad entrare in battaglia sotto il comando di Deku.

Andiamo, Deku!

Mani tese verso Deku

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Non è necessario indossare un mantello per essere un Pro-Hero: e Midoriya ne è prova lampante, emblema dell'intera storia. 

Horikoshi, in poco più di 16 pagine, ci pone dinanzi ad una conclusione vera: il finale di un'opera intriso di malinconia, ma anche punto-fermo del viaggio intrapreso da Izuku Midoriya e racconto di come egli sia diventato il più grande eroe di tutti i tempi.

Scontato? Banale? No, a nostro parere solo un po' frettoloso, ma assolutamente realistico, confortante, anche se dire addio a Deku e i suoi compagni ha spezzato i cuori dei fan: una storia che ha avuto un inizio, ma anche una fine.

Quanti altri shonen possono dire di essersi fermati prima di degenerare? Pochi, se non nessuno, e My Hero Academia - che piaccia o meno - si è limitato a narrare le gesta di un Hero, Deku: la sua nascita, le sue azioni, la sua fine.

Nulla di più, nulla di meno, non vi sono teorie complottistiche, non vi sono dubbi, ne' analisi da realizzare: Horikoshi non ha fatto altro che raccontare una storia pregna di determinazione, ideali, giustizia e riflessioni su cosa siano Bene e Male, come ripetuto a iosa dallo stesso Midoriya.

Questa è la storia di come sono diventato il più grande degli eroi!

In una società così abituata alla ricerca spasmodica del grandioso e dell'inaspettato, spiazza certamente assistere ad un qualcosa di così semplice, lineare e realistico:: eppure siamo oltremodo consapevoli del valore immenso che l'autore abbia impresso nei suoi personaggi e nella propria storia, evitando di svilire protagonisti autentici.

 E va benissimo così. Grazie, Horikoshi-sensei.

immagine in evidenza via amazon.it

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