Il Marvel Cinematic Universe ha solo di recente introdotto la componente mutante all’interno del franchise, limitandosi a parlare di mutazioni per personaggi come Kamala Kahn e Namor, senza citare apertamente gli X-Men. Attesi con una certa ansia da parte dei fan, i Figli dell’Atomo di Marvel Comics sono ora al centro dell’attenzione per la nuova serie animata di Disney Plus, X-Men 97, seguito del cult Gli Insuperabili X-Men (X-Men: The Animated Series), che riporta i Figli dell’Atomo al centro dell’attenzione del fandom mutante.
Nella nostra anteprima di X-Men 97 abbiamo apprezzato il rispetto dello spirito originale della serie animata che, pur rimanendo fedele alle atmosfere del cult anni 90 ha saputo trovare una propria contemporaneità. Evolvere la storia, adattarla a un nuovo pubblico e non tradire le aspettative dei fan della precedente serie non era semplice, eppure quanto realizzato dai Marvel Studios sembra aver trovato la giusta chiave di lettura. Un traguardo che è stato recentemente analizzato da Brad Winderbaum,Ecco c
X-Men 97: come preservare lo spirito autentico della serie originale
In un’intervista con Screen Rant, Winderbaum ha voluto identificare quelli che sono stati i punti salienti della realizzazione di X-Men 97. Un’interessante visione del processo creativo che, come abbiamo potuto riscontrare nella nostra intervista a Jack Castorena, mirava a creare una serie animata capace di essere tanto contemporanea quanto rispettosa della serie originale.
Questa eredità è stata gestita con una certa attenzione nel realizzare X-Men 97. In un periodo in cui i mutanti stanno cercando la loro strada per tornare sul grande schermo all’interno del Marvel Cinematic Universe, era essenziale non creare potenziali problematiche di coerenza all’interno del multiverso del MCU, aspetto su cui Winderbaum pone subito l’accento:
Penso che facciamo il nostro miglior lavoro quando facciamo ciò che amiamo, e io amo X-Men: The Animated Series. Quando avevamo appena presentato What If...?, è stato un successo, e ci ha aperto la porta per fare più animazioni. È stata la prima idea fuori dal comune, ero tipo, "Possiamo rilanciare l'originale X-Men: The Animated Series?" Kevin Feige ha detto, "Possiamo farlo, è un'ottima idea, ma abbiamo bisogno di due cose, altrimenti non vale la pena farlo." Quelle erano il cast e la musica, per fortuna, abbiamo ottenuto entrambe.
Uno degli aspetti principali de Gli Insuperabili X-Men era l’aver avvicinato un differente pubblico al mondo mutante. All’epoca dell’uscita della serie animata, i Figli dell’Atomo erano reduci dalla storica, longeva gestione di Chris Claremont, considerata ancora oggi come un passaggio formativo essenziale della mitologia mutante. Ereditando alcune delle trame più iconiche di questo periodo, come Giorni di un futuro passato o Arma X, la serie animata aveva avvicinato un nuovo pubblico ai comics, spostando l’attenzione dal piccolo schermo ai fumetti.
Dalle parole di Winderbaum, appare evidente come questa sinergia tra fumetto e trama della nuova serie animata sia stata preservata, conservando quindi anche una continuity interna alla stessa serie. Obiettivo raggiunto anche con la preziosa collaborazione di chi aveva creato la serie originale, come ricorda Winderbaum:
Poter rimanere negli anni '90 è stato liberatorio. Abbiamo potuto fare ciò che volevamo, purché fosse negli anni '90, che è l'intera idea della seir. Non c'erano limiti imposti, tranne quelli che ci siamo imposti, che erano principalmente creativi, perché stavamo cercando di emulare questo stile realizzato con tecnologia di 30 anni fa, utilizzando i nostri strumenti moderni. Cerchiamo sempre di mettere dei limiti artificiali a noi stessi per mantenere un codice etico che rispettasse l'estetica degli anni '90. Ecco perché è stato così importante riportare in particolare Larry Houston, ma anche Eric e Julia Lewald,i creatori originali di X-Men: The Animated Series.
Sono stati in grado di dirci come hanno realizzato la serie originale, così da poterci guidare. Non avrebbero potuto muovere la telecamera in quel modo all'epoca, quindi non dovremmo farlo noi. Non avrebbero avuto quella dinamicità. Siamo tutti fan di anime degli ultimi 30 anni, ed è davvero facile, specialmente nel design, iniziare a diventare angolari e dire "No, no, curve morbide!" o muscoli grandi e gonfi. Abbiamo dovuto davvero renderci conto più volte di rimanere fedeli a quell'estetica degli anni '90.
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