Cent'anni di solitudine è uno dei prossimi adattamenti televisivi in arrivo a dicembre 2024 su Netflix diviso in due stagioni, basato sull'omonimo bestseller letterario scritto dal Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez.
Proprio la famiglia del celebre autore, ha fatto una richiesta precisa al colosso dello streaming prima di concedere i diritti sull'opera di Márquez. Una notizia che ha condiviso Alex García López, il regista dietro alla serie televisiva Cent'anni di solitudine, in una recente intervista con Entertainment Weekly:
Era davvero molto importante per la famiglia di García Márquez che lo spettacolo venisse girato in Colombia, con attori colombiani che recitano in lingua spagnola. Tra gli anni settanta e novanta ci sono stati molti adattamenti hollywoodiani di romanzi latinoamericani e alcune di questi hanno penalizzato le opere di Márquez. Era contrariato di quanto era successo con l'adattamento de L'amore ai tempi del colera e non voleva accadesse lo stesso con Cent'anni di solitudine.
Secondo le parole del regista López, la famiglia di Gabriel García Márquez ha voluto mantenere un desiderio che lo scrittore aveva già manifestato quando era in vita. Ma soprattutto, si è cercato di non ricadere negli errori del passato. Dal suo canto Netflix sembra aver mantenuto la promessa al riguardo in quanto il cast finale di Cent'anni di solitudine è composto al 97% da attori colombiani.
L'altro scoglio da superare è quello di rendere giustizia al racconto trattato nell'opera di Márquez. E nonostante Alex García López abbia preso molto sul serio il suo impegno, ha manifestato una comprensibile ansia da prestazione al riguardo:
Ho letto il libro per la prima volta quando ero adolescente e me ne sono innamorato. È un pezzo di letteratura incredibile che contiene tutto quello che serve, attraverso grandi drammi ed emozioni. Ritengo che non racconti solo la storia della Colombia, ma di tutta l'America Latina in generale. Quando Netflix mi ha contattato la mia prima reazione e stata quella di prendere tempo, perché volevo rileggere l'opera. Si tratta di un romanzo molto epico da adattare non soltanto dal punto di vista creativo, ma anche in merito all'impatto culturale perché si tratta di dare vita a un'opera molto amata e conosciuta. Ma come per tutti i grandi progetti, credo che se non ci sia una base di paura a guidarti e a ispirarti, allora non è il caso di farlo.
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