Hirohiko Araki (Le Bizzare Avventure di JoJo) si schiera contro l'IA

Leggi per sapere cosa ha dichiarato Hirohiko Araki, autore del manga Le Bizzare Avventure di JoJo, in merito all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale.

Autore: Francesca Musolino ,

Il fenomeno dell'Intelligenza Artificiale (IA) è in continua crescita ormai quasi in ogni settore e con l'aumento del suo utilizzo, salgono anche le preoccupazioni al riguardo. Il dibattito in merito è sempre acceso tra chi vede nell'IA una svolta innovativa e chi teme invece il tragico epilogo alla Blade Runner, in cui i robot prenderanno sempre più il sopravvento sull'essere umano andando a sostituirlo in qualsiasi ambito.

Tra gli oppositori dell'Intelligenza Artificiale figura anche il fumettista giapponese Hirohiko Araki, autore del celebre manga Le Bizzare Avventure di JoJo. Lo stesso Araki è stato una "vittima" del caso in prima persona, avendo scoperto una perfetta copia di un suo lavoro creata proprio con l'IA.

Il mangaka ne ha parlato nel suo nuovo libro dal titolo Hirohiko Araki's Manga Techniques uscito questo novembre 2024, di cui si può leggere uno stralcio nel seguente post dove Araki esprime alcune sue preoccupazioni in merito.

Dopo aver spiegato di essersi imbattuto in una perfetta copia di un suo disegno, molto difficile da distinguere dall'originale, Hirohiko Araki ha esteso i suoi timori anche alle possibili conseguenze generali sull'industria dei fumetti:

L'arte riflette il tempo e i manga ne sono un esempio. Vedere questo mondo di truffatori comparire nei manga, potrebbe voler dire che ci stiamo spingendo verso un mondo dominato da loro. Questi mali dell'era odierna finiranno indubbiamente per avere un impatto nel settore su tutta la linea.

Il mangaka prosegue il suo discorso ponendo anche il problema del copyright e di una carente tutela legislativa al riguardo. La questione secondo Hiraki resta molto spinosa per vari motivi, soprattutto perché non tutti considerano le IA come dei potenziali pericoli. Alcuni artisti in questo senso non salvaguardano a dovere il loro operato e pertanto molti contenuti finiscono nei meandri della rete, dove possono essere rielaborati da chiunque attraverso l'Intelligenza Artificiale. Mentre le stesse leggi non sempre vanno a favore di chi subisce un danno d'immagine, in quanto ci sono casi in cui l'ipotetico reato si rivela essere non perseguibile per una serie di fattori.

A prescindere dall'ottica di ognuno, sicuramente il campanello d'allarme acceso da Hirohiko Araki, così come da tanti altri prima di lui, non andrebbe ignorato. Perché il problema del singolo può spesso trasformarsi in un problema globale ed è quindi nell'interesse di tutti stabilire dei limiti per un corretto uso dell'IA, senza correre il rischio di danneggiare il prossimo. O nel peggiore dei casi, come ipotizza Haraki, un intero settore.

Immagine di copertina di questo articolo via Amazon

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