NASA, si complica il recupero dei campioni dall'asteroide Bennu

NASA si trova di fronte a una sfida inaspettata: non riesce ad aprire completamente il contenitore che conserva i campioni dell'asteroide Bennu.

Autore: Giuseppe Benincasa ,
Attualità
2' 25''
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Nelle ultime settimane, i tecnici della missione spaziale OSIRIS-REx della NASA si sono trovati di fronte a una sfida inaspettata: non riescono ad aprire completamente il contenitore che conserva i campioni dell'asteroide Bennu.

Questi campioni erano stati riportati sulla Terra alla fine di settembre dopo un lungo viaggio attraverso miliardi di chilometri nello spazio. La ragione di questo contrattempo risiede in due componenti del sistema di chiusura che si sono bloccati, e per risolvere questa situazione, sarà necessario utilizzare un nuovo strumento non previsto nelle procedure standard, poiché l'obiettivo principale è mantenere il contenitore isolato per evitare contaminazioni dall'esterno. Come riporta IlPost Non si tratta di un problema insormontabile, ma la sua risoluzione richiederà diversi giorni di lavoro.

La missione OSIRIS-REx aveva prelevato campioni dall'asteroide Bennu nel 2020 utilizzando un braccio robotico con un componente fondamentale chiamato TAGSAM, un contenitore cilindrico atto a raccogliere i detriti. Questo componente aveva richiesto un lungo periodo di sviluppo e numerosi test di affidabilità prima di essere utilizzato nello spazio, data la sua importanza cruciale per la missione.

In sostanza, il sistema di prelievo aveva funzionato come un aspirapolvere spaziale, creando una piccola turbolenza alla base del TAGSAM per sollevare i detriti dall'asteroide e farli confluire in una camera di raccolta. La parte inferiore del TAGSAM era progettata in modo tale da impedire ai detriti di tornare indietro, garantendo che tutto il materiale raccolto rimanesse al suo interno.

Il prelievo effettuato tre anni fa era stato un successo, tanto che aveva addirittura intasato parte del diaframma del TAGSAM. Successivamente, il contenitore era stato posto all'interno di una capsula che aveva protetto il materiale durante il rientro nell'atmosfera terrestre alla fine di settembre. Il recupero, avvenuto nel deserto dello Utah, era stato un successo, e la capsula con il suo prezioso contenuto era stata trasferita al Johnson Space Center di Houston, in Texas, per procedere all'apertura e all'ispezione del TAGSAM.

La NASA aveva previsto un'ampia serie di misure di isolamento per evitare contaminazioni dall'ambiente terrestre e garantire l'integrità scientifica delle analisi sul materiale proveniente da Bennu. Tuttavia, durante l'apertura del TAGSAM, i tecnici si sono imbattuti in due elementi di chiusura che non riuscivano a rimuovere nonostante numerosi tentativi. Questa situazione ha impedito l'accesso al serbatoio contenente i detriti di Bennu.

Nonostante queste difficoltà, i responsabili della missione non sono affrettati e pongono la massima priorità sulla sicurezza e l'integrità del materiale recuperato. Questi campioni da Bennu sono attesi da tre anni, e rappresentano un tesoro di informazioni scientifiche preziose. Durante una conferenza stampa il 12 ottobre, la NASA ha annunciato i primi risultati dell'analisi dei campioni accessibili nel TAGSAM, evidenziando la presenza di carbonio e acqua, elementi fondamentali per la vita come la conosciamo. Questi dati suggeriscono che questi ingredienti, provenienti da spazi esterni, potrebbero aver contribuito alla formazione della vita sulla Terra durante la sua fase di sviluppo.

Immagine di copertina via 123RF

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