Netflix crea appositi contenuti per chi "fa altro" durante lo streaming

Scopri quale strategia ha adottato Netflix per accontentare quella parte di pubblico che preferisce ascoltare i contenuti invece di guardarli per intero.

Autore: Francesca Musolino ,

Quante volte capita di accendere la TV o un altro dispositivo idoneo alla visione di contenuti e di lasciarlo come "compagnia di sottofondo" mentre ci si dedica a tutt'altro? Che si tratti di pulizie casalinghe, riparare un elettrodomestico o fare giardinaggio, nella maggior parte dei casi non si presta la dovuta attenzione a quanto appare sullo schermo essendo occupati in altre attività.

Ebbene, secondo un'indagine di mercato condotta dalla testata N+1, Netflix ha dato vita a determinati contenuti creati soprattutto per essere ascoltati piuttosto che guardati. Per chi ama sentire una "voce amica" mentre magari cucina o si allena in palestra, nel catalogo del colosso dello streaming sono presenti titoli ad hoc proprio per questo tipo di situazione.

Come? Semplice. Con una sceneggiatura realizzata appositamente per spiegare in dettaglio, attraverso la voce dei protagonisti, quello che avviene sullo schermo. Tra gli esempi concreti e recenti di questo curioso genere di streaming, ci sono la commedia sentimentale Irish Wish con protagonista Lindsay Lohan e lo sci-fi Atlas in cui è presente invece Jennifer Lopez.

In entrambi i film infatti, mentre i personaggi interagiscono tra loro, ripetono per filo e per segno le azioni compiute poco prima. Una sorta di riassunto che lo spettatore può ascoltare per capire cosa sta succedendo nella storia, pur non guardando in modo fisso e continuo lo schermo. Sicuramente un format ideale per chi ha piacere a seguire dei programmi non troppo impegnativi e per i quali non è necessario tenere gli occhi incollati sul display durante tutta la visione, per non perdersi dettagli fondamentali.

La strategia di Netflix: pro e contro

Questo tipo di strategia adottata da Netflix a ogni modo divide a metà l'opinione pubblica e sorgono dubbi sulla sua reale utilità. Da un lato avere titoli prettamente da ascoltare, potrebbe essere la svolta per tutti coloro che magari non hanno mai tempo libero e quindi sono costretti a utilizzare lo streaming mentre sono impegnati nella routine quotidiana.

Tuttavia esistono già dei contenuti nati unicamente per l'ascolto come i podcast, gli audiolibri o la semplice musica che sono in grado sia di offrire "compagnia di sottofondo" e sia di coinvolgere a livello di intrattenimento. In questi casi non è ovviamente inclusa la visione, ma è pur vero che gli spettatori "occasionali" tendono a buttare un occhio sullo schermo solo di tanto in tanto, quindi di fatto cambierebbe poco per loro.

Come viene rivelato sempre nel corso dell'indagine condotta da N+1, Netflix ha chiesto espressamente ad alcuni sceneggiatori di sviluppare questo tipo di prodotti televisivi, definiti dalla testata in modo metaforico come "cinema di consumo rapido dedicato a spettatori distratti". Allo stesso tempo, in certi casi alcuni dirigenti dell'azienda non hanno nemmeno voluto leggere le sceneggiature prendendo per buoni i relativi progetti.

Tutto questo sembra far trasparire la tendenza di Netflix a prediligere la quantità rispetto alla qualità, per un tipo di spettatori che di fatto non sono effettivamente nemmeno tali. Poiché lo streaming resta a ogni modo un'esperienza principalmente di visione globale, in grado di intrattenere proprio per quanto si vede sullo schermo e non soltanto per ciò che si ascolta.

Crediti immagine di copertina di questo articolo: Netflix

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