Quando la serie The Witcher è stata annunciata ufficialmente, la showrunner Lauren S. Hissrich ha sottolineato fin da subito di aver voluto coinvolgere nel progetto anche Andrzej Sapkowski. L'autore polacco è lo scrittore della saga letteraria di Geralt di Rivia, e di conseguenza il padre delle vicende e dei personaggi protagonisti della produzione Netflix: per questo motivo, Hissrich ha deciso di sottoporgli le sue sceneggiature, con Sapkowski che è anche finito sul set per scoprire come le vicissitudini del Continente si sarebbero trasformate in realtà nei diversi episodi.
Nonostante la sua partecipazione, l'autore non è stato però costantemente coinvolto nei lavori. Il motivo? È stata una sua precisa scelta.
Il commento di Sapkowski
Intervistato da Gizmodo in merito al suoi coinvolgimento nella serie Netflix, Sapkowski ha dichiarato, in modo decisamente sincero:
Non sono stato molto coinvolto, per mia richiesta specifica. Non mi piace lavorare troppo, o troppo a lungo. Anzi, non mi piace lavorare affatto. 'Lascia che chi è senza peccato scagli la prima pietra', Giovanni 8:7.
Il fatto di essersi tenuto in disparte, secondo l'artista polacco, si lega anche alla sua convinzione che ogni adattamento debba avere la sua libertà creativa. Per questo, non ha fatto pressioni perché questo o quel dettaglio della produzione Netflix assecondassero la sua visione. Nell'intervista, Sapkowski ha spiegato:
Per i posteri: credo fermamente nella libertà di un artista e nella sua espressione artistica. Non interferisco con questo e non impongo le mie visioni ad altri artisti. Non insisto su nulla né voglio imporre nulla, io do solo dei consigli, quando è necessario e mi viene richiesto.
La serie TV ha sorpreso lo scrittore
I lettori di Sapkowski (e i videogiocatori della serie The Witcher, a sua volta ispirata ai suoi libri) conoscono bene lo scrittore polacco, che spesso non disdegna dichiarazioni particolarmente pungenti e non ha affatto peli sulla lingua. Per questo, lascia quasi sorpresi il fatto che, nella stessa intervista, abbia raccontato di essere rimasto positivamente sorpreso dal risultato raggiunto da Netflix.
Nelle parole dello scrittore:
Sono molte le cose che mi hanno sorpreso, nonostante io non sia uno che si lascia sorprendere facilmente. Che ci crediate o no, quando scrivo io non vedo immagini, per me non è un processo visivo: vedo solo le lettere ed è con quelle che lavoro. Quindi, quando vedo prendere forma una rappresentazione visiva dei miei lavori, che siano fumetti, videogiochi o film, capita che rimanga davvero sorpreso. E, di solito, piacevolmente sorpreso.
Quando l'intervistatore gli ha domandato cosa ha apprezzato e cosa no della produzione Netflix, Sapkowski si è trincerato dietro un laconico "il mio nome è nei titoli di coda, sarei un idiota a parlarne", mettendo nuovamente in risalto la personalità per cui è noto.
Le aspettative per la serie The Witcher
Il successo della serie The Witcher ha portato nuova popolarità anche ai libri di Sapkowski, al punto che le case editrici che ne detengono i diritti hanno dovuto ricorrere a delle ristampe (addirittura di 500mila copie, negli Stati Uniti) per far fronte alle richieste dei lettori. Quando l'intervistatore gli ha chiesto quale sia stata la sua reazione di fronte a questa notizia, lo scrittore non ha tradito le attese:
Cosa ti aspetti che possa rispondere? Che mi sono disperato? Che ho versato lacrime? Che ho meditato il suicidio? No, signore. I miei sentimenti sono stati abbastanza ovvi e non proprio complicati.
Invece, in merito alle sue aspettative per la stagione 2 di The Witcher, che sta muovendo i suoi primi passi, Sapkowski ha preferito rimanere particolarmente cauto:
Consentimi di citare Joe Abercrombie, autore i cui libri rientrano molto nei miei canoni: 'la vita, di base, è un ca**o di schifo. Meglio tenere basse le proprie aspettative. Magari, sarai piacevolmente sorpreso.'
The Witcher è disponibile su Netflix con la sua prima stagione, basata sui volumi Il Guardiano degli Innocenti e La Spada del Destino. Il cast vede Henry Cavill nei panni di Geralt di Rivia, Freya Allan in quelli di Ciri e Anya Chalotra in quelli di Yennefer. Rispetto ai libri, la produzione di Lauren S. Hissrich vuole raccontare approfonditamente anche le vicende e il viaggio delle due donne, mentre l'opera letteraria si concentra maggiormente sullo strigo.
La stagione delle tempeste. The Witcher: 8
La seconda stagione dovrebbe debuttare entro il 2021, mentre è stato già confermato anche un film animato. Riuscirà, quest'ultimo, a sorprendere piacevolmente Sapkowski, o subirà le sue feroci critiche? Siamo impazienti di scoprirlo.
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