Stranger Things 4 e Star Wars: 3 punti in comune

Punti cruciali della sceneggiatura di Stranger Things 4 sono ispirati alla saga di Star Wars. Ecco cosa hanno detto i fratelli Duffer.

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Autore: Pasquale Oliva ,

La quarta stagione di Stranger Things e Star Wars: Episodio V - L'impero colpisce ancora hanno bel po' di cose in comune. Le due menti dietro una delle serie di maggior successo dell'intero catalogo di Netflix hanno affermato esplicitamente di essersi ispirati alla pellicola del 1980 con Luke Skywalker e gli altri amati personaggi del franchise. Ma dov'è che si avverte quest'aria di Guerre Stellari precisamente?

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Ecco i punti in comune tra Stranger Things e Star Wars: Attenzione seguono grossi spoiler sul finale di stagione di Stranger Things!

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Perdite e immobilità

Tornando sul capitolo 9 dello show, è dominante il senso di perdita. Proprio come in Episodio V, del resto.

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Il destino del Dottor Owens è incerto, Brenner - dopo scelte discutibili - si è sacrificato per proteggere sua figlia, così come Anakin è morto per suo figlio Luke. E poi c'è l'eroica morte di Eddie Munson (Joseph Quinn), che dopo una memorabile interpretazione di Master of Puppets dei Metallica ha attirato su di sé l'esercito di Vecna nel Sottosopra.

Inoltre, particolare attenzione merita Max (Sadie Sink), sopravvissuta al brutale "incontro" con il villain ma bloccata in una sorta di limbo. Un destino simile a quello toccato a Han Solo ne L'impero colpisce ancora, ibernato nella grafite.

Hawkins a pezzi come l'Alleanza ribelle

A fare da sfondo all'epopea dei fratelli Duffer è, ovviamente, la città di Hawkins, uscita devastata proprio come l'Alleanza Ribelle in Episodio V. E per i più pessimisti, la pioggia di spore e cenere che investe Hawkins potrebbe tradursi in un messaggio di sconfitta e fallimento. A nulla sono valsi gli sforzi di Undi, Hopper e gli altri?

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La scena conclusiva di Stranger Things 4 è un evidente homage al cult sopracitato. Queste le parole di Matt Duffer:

Ci siamo ispirati molto a L'impero colpisce ancora, come al finale quando [Luke, Leila, C-3PO e R2-D2] guardano fuori dalla finestra [del centro medico]. Sapevamo di voler chiudere la stagione con un'inquadratura alle spalle dei nostri personaggi mentre guardano verso l'oscurità. Volevamo trasmettere il concetto di guerra, una guerra soprannaturale che incombe su Hawkins.

Il desiderio di sapere

Quando in pentola bolle un sequel, è necessario lavorare alla ricetta perfetta per concludere un film o una stagione di una serie televisiva nel migliore dei modi. Per far nascere nello spettatore la voglia di conoscere la verità, di scoprire cosa succederà dopo. Insomma, si deve creare hype.

Lo ha fatto Lucasfilm con Episodio V in vista di Episodio VI e lo hanno fatto anche i fratelli Duffer con la loro ultima fatica targata Netflix:

Volevamo ricreare una sensazione come al tempo de L'impero colpisce ancora, qualcosa come 'OMG, voglio assolutamente sapere cosa succede dopo'. Un altro esempio è Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello, mentre si dirigono a Mordor. Questo è il sogno, questa è la speranza.

E ancora:

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È questa la sensazione che si desidera ma che non siamo mai riusciti a ricreare prima, perché finivano le storie tipo: 'Oh, c'è qualcosa di terrificante in agguato sotto la superficie che il pubblico vede che i nostri personaggi non necessariamente vedono'. In questo caso, i personaggi vedono davvero l'orrore. E allora cosa faranno? Come affronteranno la situazione? Come sarà il viaggio? Sono questi i due film a cui ci siamo ispirati mentre lavoravamo all'ultima ripresa.

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