Oggi Antony Starr compie gli anni e noi ci chiediamo perché non ha ancora vinto un Emmy

Il volto di Patriota della serie televisiva di The Boys non ha ancora vinto un Emmy e lo troviamo abbastanza scandaloso!

Autore: Elisa Giudici ,

Oggi festeggiamo il compleanno di Antony Starr, l’attore neozelandese che ha conquistato il pubblico globale grazie alla sua interpretazione di Patriota (Homelander) nella serie The Boys.

Con il suo carisma inquietante e la capacità di dare vita a un supereroe tanto affascinante quanto terrificante, Starr ha dimostrato un talento straordinario, dando profondità a un personaggio complesso e moralmente ambiguo. Nonostante le numerose lodi e l’immenso impatto culturale di The Boys, è sorprendente che Starr non abbia ancora vinto un Emmy per questa interpretazione iconica, che continua a essere una delle più acclamate della televisione contemporanea.

Ecco 5 motivi per cui Antony Starr meriterebbe una nomination agli Emmy

Patriota è The Boys

The Boys vanta tanti personaggi memorabili, ma Patriota è il più iconico, il primo che viene in mente parlando della serie, quello che si stampa a fuoco nella memoria degli spettatori. 

Certo il ruolo di Antony Starr è quello di un grande protagonista, con enormi poteri e una personalità complessa, ma The Boys non riesce a fare a meno di lui (anche se ci prova). Fateci caso: anche quando non è in scena, i momenti a più forte carica adrenalinica sono quelli in cui i ragazzi di Butcher o Starlight parlano di lui, magari alle sue spalle. 

La sua presenza è così carismatica che è tangibile, anche quando lui non è in scena. 

Antony Starr fa davvero paura

La performance di Antony Starr parte da un presupposto piuttosto semplice: Patriota è la versione oscura di Superman, un essere dai poteri sconfinati, immensamente superiore all'umano medio. 

A differenza dell'eroe di cui è il calco però, Patriota accompagna la sua vicinanza all'umanità con un disgusto e un'indifferenza profonde, che stagione dopo stagione abbiamo scoperto avere radici lontane. 

La sua psicologia, decisamente nel territorio del patologico, non ha avuto bisogno di grandi spiegazioni proprio grazie alla capacità di Starr di veicolare la follia e la crudeltà di Patriota sempre, anche sotto la facciata di eroe giusto mantenuta nelle occasioni pubbliche. 

Lo sguardo vitreo e folle, la mascella tesa e che si contrae nei momenti in cui viene contraddetto la postura diritta e sicura di sé: Starr veicola con il suo intero corpo, il suo volto e su tutto il suo sguardo, l'enorme complessità psicologica del suo folle e crudele dio tra gli uomini. 

Caricato, non caricaturale

L'interpretazione di Starr nei panni di Patriota è ricchissima di energia e attira immediatamente l'attenzione. Non punta alla mimesi o al realismo, ma a travolgere il pubblico con il carisma fuori scala del personaggio: Patriota è un personaggio crudele, ma che nonostante tutto affascina e rendere chiare al pubblico le sue leve emotive e le sue motivazioni razionali. 

Per questo motivo, si può dire che è una performance carica di emozione ed espressione, che cerca la cinepresa e dialoga con il pubblico. Una di quelle che solitamente attraggono l'attenzione degli Emmy Awards. Per quanto grottesca però non sconfina mai nel caricaturale, si ferma sempre un passo prima dal sembrare la goffa imitazione esagerata di qualcosa d'altro. 

È il cattivo che Marvel vorrebbe ma non ha

Non solo Marvel: chiunque vorrebbe un'antagonista come Patriota, specialmente in un genere codificato e a volte stereotipato come quello dei supereroi.

Starr merita un Emmy per come metta a frutto l'ottima scrittura di The Boys, fornendo alla serie un cattivo su cui caricare aspettative, ansie e messaggi quanto e più che sul protagonista putativo. 

Homelander è un'esagerazione narrativa, eppure è emozionalmente realistico, a livello profondo. Ripugna per la sua crudeltà, ma c'è qualcosa di profondamente comprensibile nel suo modo di pensare e agire. Capiamo la sua smania di riconoscimento, la sete di potere e l'intelligenza vivida che lo rendono davvero una minaccia concreta per i buoni. A differenza di tanti villain Marvel e di altre saghe storiche, è un'antagonista che alza da solo il livello dell'intera storia. 

Trasporre con questa potenza una sceneggiatura su schermo richiede un attore capace di grande intensità: Starr si è dimostrato più che in gamba in questo senso.

Eleva il resto del cast

Antony Starr è una grande risorsa non solo per gli sceneggiatori di The Boys, ma anche per il resto del cast. Karl Urban, in quanto suo antagonista e per molti versi contraltare, si trova davanti un ottimo sparring partner nelle scene di confronto diretto, saggiamente molto diluite nelle fasi iniziali dello show per aumentare la tensione del pubblico. 

Lo stesso si può dire per Annie January, la cui Starlight si sta configurando come uno dei personaggi più insospettabilmente ricchi di risorse e complessità nelle fasi avanzate della serie. La performance di Antony Starr dà a January e agli super della Vought qualcosa di forte e immediato a cui reagire sul set e nei dialoghi.

I loro personaggi inoltre sono alle prese con un antagonista dalla forza sconfinata e dall'astuzia pericolosa. Il Patriota di Starr è sempre pronto a mosse imprevedibili. Il suo attore riesce a interpretare le svolte più esagerate con grande concretezza, perciò gli sceneggiatori non devono limitarsi e possono optare sempre per la scena più spiazzante e sfacciata. Questo consente anche ai personaggi più stereotipati di uscire dalla loro confort zone. Se Patriota non fosse un personaggio così riuscito, anche grazie alla performance di Starr, The Boys non potrebbe permettersi certi colpi di testa. 

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