Trieste Science+Fiction 2020, la fantascienza è europea e parla russo: tutti i vincitori

Splusf, l'alieno caduto sul pianeta Terra mascotte del Trieste S+F Festival, ha annunciato i vincitori della ventesima edizione dell'appuntamento dedicato al cinema e alla serialità di stampo fantascientifico.

Autore: Elisa Giudici ,

Astronauti, fantasmi e catastrofi climatiche: a livello tematico il palmarès del Trieste Science+Fiction Festival 2020 è più variegato che mai. La giuria formata da Bepi Vigna, Javier S. Donate e da Brendan McCarthy ha dato i suoi verdetti, evidenziando una netta prevalenza del cinema mitteleuropeo.

A vincere il premio Premio Méliès d'argent come miglior lungometraggio in gara è The Trouble with Being Born della regista autriaca Sandra Wollner; l'opera di chiaro stampo autoriale ha impressionato la giuria per come ha saputo narrare in maniera poetica e controversa numerose sfumature del senso di solitudine e d'amore, fino alle sue derive più morbose. Il lungometraggio ha per protagonista un'androide di nome Ellis, che vive con un uomo che chiama papà. L'automa vive le proprie esperienze sulla base di memorie che sembrano avere un senso e una grande importanza per l'uomo al suo fianco, mentre a lei paiono quasi estranee. I fantasmi del passato però torneranno presto a bussare alla porta dei due.

Trieste S+F Festival
Ellis
La protagonista di The Trouble with being Born

Si parla invece di fantasmi veri e propri nel caso di Post Mortem di Péter Bergendy, che ottiene la menzione speciale del premio Premio Méliès d'argent e anche il riconoscimento Premio Rai4. Non male per il primo film horror mai realizzato in Ungheria. Il lungometraggio è un'affascinante ricostruzione storica d'inizio Novecento, incentrato sull'arte perduta delle fotografie scattate ai deceduti subito dopo la morte, come ricordo e conforto per i loro parenti. Sopravvissuto al Primo conflitto mondiale e all'influenza spagnola, un fotografo si ritroverà ad avere a che fare con alcuni spiriti vendicativi che infestano un villaggio nei boschi ungheresi. 

Sul fronte delle opere prime e dei giovani registi, hanno convinto due progetti che indagano l'inconscio umano. A vincere il premio Asteroide è un lungometraggio russo. Sputnik del russo Egor Abramenko è ambientato in una Russia degli anni '80 in cui una psicologa si ritrova a indagare sull'amnesia di un astronauta rientrato da una missione spaziale dall'esito tragico. Ci sono di mezzo anche gli alieni, ma il film riflette soprattutto sulle ossessioni e sui bizantinismi del processo decisionale russo all'inizio del declino del blocco sovietico.

Trieste S+F Festival
La locandina del Trieste S+F Festival 2020
L'astronauta sulla bellissima locandina di quest'edizione del Festival ha portato fortuna a Sputnik

Menzione speciale per Come True di Anthony Scott Burns, un riflessione sul mondo onirico e su quanto la mente umana posso perdersi tra allucinazione e realtà, tra conscio e inconscio. Il film canadese ha per protagonista una diciottenne perseguitata da incubi spaventosi. Quando prende parte a uno studio sui disturbi del sonno, le sue visioni cominceranno a filtrare anche nella realtà, guidando il team scientifico che sta studiando il caso a una terribile scoperta.

Nella sezione cortometraggi sono due gli italiani a vincere: The Recycling Man di Carlo Ballauri  e Guinea Pig di Giulia Grandinetti e Andrea Benjamin Manenti.

Anche se l'assegnazione dei premi ha concluso la sezione ufficiale della kermess, il Trieste Science+Fiction Festival non si ferma qui. Nell'edizione del ventennale - già prevista in modalità ibrida tra proiezioni in loco e iniziative streaming - in corso in piena pandemia, il Festival ha dovuto dirottare sulle piattaforme digitali per l'aggravarsi della situazione sanitaria nazionale. Il pubblico però non è mancato, tanto che si è deciso di regalare una giornata extra di proiezioni. La conclusione ufficiale dell'evento sarà infatti il 5 novembre 2020. Nella giornata finale vedremo un parterre di titoli già opzionati per il mercato italiano, tra cui Peninsula, l'attesissimo sequel di Train to Busan.

Trieste S+F Festival 2020: tutti i vincitori

Premio Asteroide alla miglior opera prima, seconda o terza

Sputnik di Egor Abramenko

[movie id="594718"]

Menzione speciale premio Asteroide

Come True di Anthony Scott Burns

Premio Méliès d'argent

The Trouble with Being Born di Sandra Wollner

[movie id="664589"]

Menzione speciale Premio Méliès d'argent

Post Mortem di Péter Bergendy

Premio Méliès d'argent - cortometraggi

The Recycling Man di Carlo Ballauri 

[movie id="655363"]

Premio Rai4 

Post Mortem di Péter Bergendy

Menzione speciale Premio Rai4

Mortal di di André Øvredal

Premio Nocturno Nuove Visioni 

Meander di Mathieu Turi

Premio CineLab Spazio Corto 

Guinea Pig di Giulia Grandinetti e Andrea Benjamin Manenti

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!