Negli ultimi anni, i giocatori di tutte le età e tutti i gusti hanno potuto assistere un operoso e consistente ritorno di un genere di intrattenimento, quello dei libri gioco, della narrativa non lineare, particolarmente in voga tra anno '80 e '90 del '900. A scapito dei luoghi comuni che lo vogliono obsoleto e tutto sommato in difficoltà di fronte agli omologhi digitali, l'oggetto fisico e artistico che Brenno: il Re che sfidò Roma rappresenta dimostra che l'universo el librogame è più vivo che mai e in grado di intrattenere e riunire irriducibili solitari o numerosi gruppi amicali o famigliari.
- <strong>Ambientazione Storica</strong>
- <strong>Trama</strong>
- <strong>Sistema di Gioco</strong>
- <strong>Sviluppo del Personaggio</strong>
- <strong>Longevità</strong>
- <strong>Conclusione</strong>
Ambientazione Storica
Brenno: il Re che sfidò Roma è un librogame che porta i lettori in un affascinante viaggio nell’antica Roma, precisamente nel corso del IV secolo a.C., calandoli in un'epoca in cui la crescente influenza e potenza della città di Roma si doveva confrontare costantemente con le popolazioni che abitavano i territori italici limitrofi al dominio romano.
La storia di un contesto conflittuale e turbolento viene intelligentemente ricostruita in modo leggero, attraverso gli eventi e i momenti topici che hanno caratterizzato l'epoca in questione.
Il fascino della penisola italica antica viene tratteggiato in modo vivido e realistico: attraverso la narrazione, il lettore avverte la tensione, la complessità politica e le difficili scelte di chi, come Brenno, accompagnato dalla sua progenie e dai suoi consiglieri fidati, cercava di cambiare un ordine fatto di equilibri precari e forti risentimenti.
In questi profondi dilemmi di comando e protezione degli interessi di una popolazione viene a incarnarsi il significato di un'intera età storica: meglio aggredire o cercare un'alleanza? Meglio saccheggiare i vicini o curare i territori occupati?
Trama
La trama del librogame, dopo un breve prologo storico funzionale all'immersione, segue il punto di vista del figlio di Brenno, precario capo dei Galli Senoni, durante uno dei periodi più critici della storia romana. La storia si apre con un giovane capo, nominato per convenienza più che per convinzione, che cerca di raccogliere la fiducia delle tribù e desideroso di essere all'altezza del padre.
Giacomo Bernini ha abilmente intrecciato elementi storici autentici con momenti narrativi di pura immaginazione, dando al lettore la sensazione di essere realmente presente nei momenti salienti della vicenda del nuovo Brenno.
Le parti di ricostruzione storica sono accurate e realistiche, senza mai diventare eccessivamente didascaliche. La componente descrittiva e la sequenza di eventi che consentono di entrare in contatto con città-stato, colonie, armamenti, tattiche militari, commercio e relazioni sociali offrono una finestra veloce, ma la contempo ben dettagliata su un'epoca in cui la guerra e la diplomazia erano tanto un’arte quanto una necessità.
In particolare la sequenza di eventi è vivida e variegata: si passa dalle fumose e affollate tende degli accampamenti mobili dei Galli Senoni, alle imponenti piane fluviali su cui si consumano le più cruente battaglie. Ogni scenario è descritto in modo da stimolare l'immaginazione del lettore e trasportarlo nel luogo e nel momento delle più importanti decisioni.
Sistema di Gioco
Il sistema di gioco è certamente un aspetto solido di questo librogame, soprattutto per la sua capacità di essere coerente con la struttura e le alternative eventualmente proposte. Non si limita a ridurre l'opera a banale "racconto a bivi", ma introduce meccaniche che simulano le difficoltà di un capo militare e politico.
Ogni decisione che il lettore assume ha un doppio binario di influenza sulla storia: quello immediato e quello a lungo termine, secondo una danza alternata tra tensioni e momenti di scarico. Per esempio, scegliere di allearsi con qualcuno potrebbe portare a relazioni più positive con le altre popolazioni, ma allo stesso tempo aumentare i malumori dei guerrieri delle tribù che speravano in un facile bottino.
Il lettore possiede una scheda personaggio ben fatta e molto chiara, che deve sempre controllare per avere un quadro schematico e dettagliato del contesto. La componente aleatoria è ridotta ai minimi termini: Giacomo Bernini ha voluto evidentemente privilegiare la componente strategica e la capacità di giudizio del lettore.
Ogni azione ha spesso un effetto iniziale che si traduce nella modifica di un parametro sulla scheda, ma che poi manifesta ripercussioni emotive che si riflettono nella stabilità dell'esercito e nella fedeltà dei propri consiglieri. Non vi sono tiri di dado, solo decisioni, effetti e conseguenze. A causa di questa scelta, va notato, l'autore è stato costretto a inserire alcuni paragrafi un po' anticlimatici, rispetto all'immersività della narrazione, ma fortunatamente con uno scarsissimo peso nell'agone generale.
Sviluppo del Personaggio
Uno degli aspetti più affascinanti di Brenno: il Re che sfidò Roma è la possibilità di costruire in modo progressivo un personaggio complesso e sfaccettato accompagnati dalla narrazione. Il giovane Brenno non è un semplice capopopolo, ma un leader non riconosciuto se non per eredità, quindi debole, che deve per forza vincere numerose sfide e affrontare dilemmi morali e politici per trovare affermazione e fiducia.
Il lettore ha la possibilità di influenzare questa evoluzione, scegliendo se Brenno sarà degno dell'eredità che grava sulle sue spalle o se sarà dimenticato dalla storia e dagli stessi Galli Senoni.
Le sfide psicologiche che il personaggio affronta sono tutt'uno con le reazioni agli eventi che stanno accadendo attorno al lettore, segno di ottima intuizione da parte dell'autore. Per esempio, Bernini mette spesso di fronte a situazioni in cui il protagonista deve scegliere se fidarsi del consiglio dei capitribù o dare retta solo alla sua coscienza.
La fedeltà dei consiglieri, la gestione delle gelosie tra gli stessi e i continui dubbi che il protagonista nutre su sé stesso e sul suo ruolo sono costantemente al centro della narrazione, facendo dell'opera non solo un'ottima avventura, ma anche una discreta esplorazione sui temi del potere, dell'ambizione e dell'identità.
Longevità
Brenno: il Re che sfidò Roma ha una buona rigiocabilità, in relazione alle alternative possibili e al gusto di scoperta per i lettori, pur considerando al limitata dimensione: 161 paragrafi comprensivi di Prologo ed Epilogo. Il lettore può affrontare l'avventura in modi diversi, soprattutto nella sua parte centrale, esplorando vari percorsi narrativi e strategie.
Questo invoglia il giocatore a rileggere il librogame, cercando di scoprire tutte le possibili ramificazioni della storia. Ad esempio, si può scegliere di prendere parte a battaglie oppure di dirigerle dalla propria posizione, cercando di raggiungere il risultato più congruente allo scopo. Ogni percorso è unico e offre sviluppi narrativi e sfide distinti.
La varietà di scelte disponibili riflette la complessità del contesto: Brenno non è solo in conflitto con alcune popolazioni, tra cui i romani, ma si trova a gestire rapporti con altre tribù dei Galli Senoni, con delatori e con ambasciatori delle popolazioni locali che hanno i propri interessi e le proprie ambizioni.
Tutti elementi che hanno un riflesso sul finale e che spingono all'esplorazione ripetuta, sebbene, giusto per essere preparati, per il giocatore-lettore esperto, una volta trovata la chiave interpretativa, diventi estremamente chiaro come giungere all'epilogo desiderato.
Conclusione
Brenno: il Re che sfidò Roma è un ottimo librogame, una buonissima immersione nella storia e nella psicologia di un leader carismatico in formazione. Attraverso una narrazione ben dettagliata, meccaniche di gioco strutturate e una trama consistente, questo librogame offre un’esperienza di buonissimo livello.
L’autore, nonostante la frammentarietà narrativa tipica del prodotto, è riuscito a rendere tanto la complessità dell'epoca quanto quella del personaggio, creando un’opera che può essere apprezzata sia dagli amanti della storia antica sia da coloro che cercano semplicemente un'avventura emozionante e coinvolgente.
L’intreccio tra storia e finzione, unita alle scelte del protagonista, fa di Brenno: il Re che sfidò Roma un intrattenimento adatto a chiunque desideri scoprire le sfide della costruzione della leadership, le difficoltà e i dilemmi morali che si celano dietro ogni grande gruppo umano.
Con la sua struttura solida, mai inficiata dagli inciampi fisiologici del genere narrativo e la capacità di mantenere il lettore sospeso in un delicato equilibrio tra ambizione e strategia, l'opera di Giacomo Bernini rappresenta un elemento che non deve mancare nella collezione degli appassionati di librigame storici.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- Immersività completa nell'epoca e nelle situazioni contingenti grazie a un concreto sforzo narrativo
- Coerenza e congruenza degli effetti delle scelte effettuate dal giocatore sia sul breve che sul lungo termine
Contro
- Presenza sporadica di qualche paragrafo dal contenuto sensibilmente anticlimatico rispetto alla narrazione
- Limite fisico del volume che riduce proporzionalmente la longevità del prodotto
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