Castlevania Nocturne, recensione: un rondò quasi perfetto

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Autore: Elisa Erriu ,

Cala la notte e una musica si innalza. Si sente un rondò, una composizione musicale di origine francese particolarmente apprezzata nel '700. È Castlevania: Nocturne che sta colorando col suo canto il panorama delle serie animate di Netflix.

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L'intera opera videoludica di Castlevania non è mai stata estranea al mondo musicale. Si è sempre voluta accompagnare a qualche sinfonia, alle arie teatrali. Persino ai lamenti. Anche stavolta non è stata da meno.

Dopo quattro stagioni tra alti e bassi, il nuovo titolo del franchise, figlio della serie creata da Konami, è pronto a dimostrare a tutto il suo pubblico, di fedeli e di profani, una nuova canzone, fatta di sangue, di amore, di magia, di vampiri. Una canzone che riesce a splendere anche al buio.

COURTESY OF NETFLIX Copyright © 2023 Netflix, Inc.
Castlevania nocturne

Castlevania: Nocturne, la sinfonia di Netflix

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È finita l'era di Trevor Belmont, lunga vita a Richter! Dal 2017, da quando la prima serie di Castlevania è stata trasmessa su Netflix, abbiamo percorso le vicende di un solo cacciatore di vampiri. Ma la famiglia Belmont, per chi ha dimestichezza con i videogiochi della serie, ha una lunga lista di nomi.

Infatti, con Castelvania: Nocturne, si dà inizio a un nuovo arco narrativo. Siamo nel 1792, in mezzo a una Francia scossa dai moti della rivoluzione. L'ordine naturale del potere viene messo in discussione: i re cadono e il popolo insorge. C'è soltanto un ordine che pare non crollare mai ed è quello che i vampiri hanno sugli esseri umani.

Vittime e carnefici dei mortali, i vampiri saranno l'obiettivo di Richter Belmont, così come è stato per sua madre e per i suoi avi. Insieme alla famosa arma Vampire-Killer, Richter darà la caccia alle creature della notte per evitare che caccino altre persone o sé stesso.

Una caccia orchestrata come un rondò mozartiano, un gioco di cinema e un'animazione che gioca tra ciò che mostra e ciò che nasconde, tra giochi di potere, tra umani, ecclesiastici corrotti, schiavisti e altre creature divoratrici di sangue.

Correre nella notte, per inseguire o da inseguiti

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Con la prima stagione di Castlevania non erano stati forniti dettagli espliciti su date storiche; la serie, basata sul videogioco Castlevania III: Dracula's Curse, era intuibile potesse essere ambientata nel 1476 in Valacchia, l'antica regione nel sud della Romania che ha dato i natali alla leggenda di Dracula.

Ciò collocherebbe Castlevania: Nocturne a circa 300 anni e 1.400 miglia di distanza dagli eventi da cui siamo partiti. Questo cambiamento dà una nuova dimensione all'universo televisivo del titolo, allargando i propri orizzonti e confini della cabala dei vampiri in tutta Europa. Forse in tutto il mondo. Non volendo rovinarvi lo spettacolo, vi possiamo soltanto chiedere di fare particolarmente caso a uno tra gli aspetti più splendenti della serie, ovvero i suoi personaggi, le loro origini e i collegamenti con le diverse parti del mondo. In particolare la storia di Annette, la maga che viene dai Caraibi, e del Messia Vampiro.

La serie animata è liberamente ispirata a due capitoli del titolo videoludico, ovvero Castlevania: Rondo of Blood e in una piccola parte anche Castlevania: Symphony of the Night. Uno degli aspetti positivi che colpisce il nuovo capitolo Nocturne sta già in questa velocità di esecuzione. Precedentemente, le prime quattro stagioni della serie hanno soltanto coperto appena la trama di due videogiochi dell'omonimo titolo. Invece, in Nocturne, voi verrete trascinati in una rocambolesca corsa ricca di emozioni che copre un grande arco narrativo, sin dal primo all'ottavo episodio, l'ultimo.

Non c'è tempo da perdere, il direttore d'orchestra alla guida di questa serie agita la sua bacchetta come un Belmont fa con la sua frusta: stavolta il precedente showrunner della serie di Netflix, Warren Ellis, è stato messo da parte ed è stato sostituito da Clive Bradley e Kevin Kolde, noto per il suo lavoro per Adventure Time e già co-produttore esecutivo della serie di CastlevaniaAll'esecuzione, la Project 51 Productions insieme a Powerhouse Animation, famosa per Blood of Zeus e la nuova serie di He-Man and the Masters of the Universe.

Sono nomi che non risuonano forse con lo stesso effetto, per esempio, dello studio Trigger per la serie di Cyberpunk, eppure vi sfidiamo a non rimanere abbagliati dalla bellezza artistica di Castlevania: Nocturne.

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Fotografia magistralmente orchestrata, scene d'azione squisitamente coreografate, colori tetri, smunti, con poco sangue ma tanta vita, tratti che ricordano ancora di più le tavole di Ayami Kojima, celebre artista che ha realizzato tra le più iconiche copertine dei titoli videoludici di Castlevania.

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Castlevania nocturne

Sembra esserci tutto ciò che si possa desiderare da un titolo simile. Allora cosa aleggia nell'aria? Cosa sembra mancare per rendere il tutto perfetto? Sugli ultimi rintocchi, come il sole prima che sparisca oltre la collina, la velocità ben ritmata che ha caratterizzato i primi episodi di Nocturne, risulteranno davvero troppo veloci.

Meno fretta negli ultimi tre episodi avrebbe permesso agli spettatori di attardarsi ancora un attimo, il giusto, sui fili di questa trama sorprendente, avrebbe permesso di approfondire e ulteriormente valorizzare personaggi straordinari che in mala fede qualcuno chiamerà "secondari", come il vampiro Olrox, rivelazione assoluta di questa nuova serie.

Un consiglio: guardatevi la serie in italiano. Perdersi Olrox con la voce di Marco Balzarotti, doppiatore italiano di Batman nei cartoni animati e videogiochi, è un crimine anche peggiore di patteggiare con un vampiro. 

Per concludere, alla fine dopo aver visto Castlevania: Nocturne, anche fino all'ultima scena, rimarrete con la stessa sensazione di chi ha appena finito un'opera a teatro. O di un vampiro affamato. Ne vorrete ancora. E ancora.

Commento

Voto di Cpop

85
Colori notturni, lamenti di demoni, vampiri che danzano sotto alla luna: Castlevania Nocturne si presenta in tutto il suo tetro splendore come uno dei titoli migliori della serie animata tratta dagli iconici titoli di Konami.

Pro

  • Lo straordinario lavoro grafico, ancora più vicino all'arte di Ayami Kojima e alle ambientazioni dell'opera originale
  • I personaggi, anche quelli che dovrebbero essere definiti come "secondari"

Contro

  • Verso la fine la furiosa corsa dei Belmont e dei suoi compagni risulta troppo veloce, troppo affrettata
  • Ne vogliamo ancora. Di più.
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