Tornando alle atmosfere adrenaliniche e violente dei precedenti film, I Mercenari 4 (Expend4bles in lingua originale) mette subito in chiaro, fin dalle prime inquadrature, tutto ciò che ha da dire. Tuttavia, considerando che si tratta di un capitolo dalla produzione incerta, alcune delle scelte effettuate nella fase di scrittura risultano curiose, e, anche se accompagnate da un divertimento generale, rimangono troppo legate a un passato che dovrebbe evolversi ulteriormente, soprattutto dal punto di vista concettuale.
È importante ricordare che stiamo parlando di una saga legata a una visione cinematografica piuttosto anacronistica. Questa serie di film si è sempre avvalsa di una narrazione identitaria "sorpassata" ma divertente, che ha contribuito a riportare in auge alcune dinamiche proprie del cinema d'azione "old school", ad oggi impattante in maniera altalenante. Pure il quarto capitolo non si discosta molto da questa tendenza, anche se si impegna un minimo nel cercare di trasformare i cliché del passato in nuove opportunità narrative che erano state precedentemente evitate a ogni costo.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: era davvero necessario realizzare un quarto capitolo per una raccolta di film che ha avuto un successo relativo?
I Mercenari 4: di nuovo sul campo di battaglia
Come visto in passato, anche I Mercenari 4 si sviluppa partendo da due premesse principali, una diretta ed estremamente classica, e l’altra più personale che passa sottotraccia. Il nostro gruppo preferito questa volta viene incaricato di recarsi in Libia con l’obiettivo di fermare Suarto Rahmat (interpretato da Iko Uwais), un noto trafficante d’armi che ha messo le sue mani su alcune strumentazioni nucleari estremamente pericolose per gli equilibri mondiali. In parallelo alla missione in atto, però, scopriamo che il buon Barney Ross (Sylvester Stallone) ha da sempre dei conti in sospeso con un certo Ocelot, un uomo dall’identità sconosciuta che in passato lo ha messo in una situazione critica verso cui cerca da sempre di vendicarsi.
L’avanzare degli eventi, anche catastrofico, cambierà per qualche istante la sorte di un gruppo che conosciamo da anni ormai, mettendo Christmas (Jason Statham, Fast and Furious, Shark 2...) in una posizione diversa, e sviluppando per tutti quanti un percorso che va oltre la missione, toccandoli, bene o male, nel profondo. Il futuro dei nostri mercenari sembra quindi incerto, anche se il presente offre loro alcune opportunità molto interessanti.
Il gioco prevedibile de I Mercenari 4
Se spogliato della regia al cardiopalma di Scott Waugh, fatta di tantissime sparatorie, momenti leggeri, sangue e parecchi inseguimenti, I Mercenari 4 non ha tantissimo da dire al suo pubblico purtroppo. Come accaduto anche coi precedenti film, pure in questo caso la trama assume connotazioni estremamente classiche, in cui non c'è una reale e tangibile evoluzione dei protagonisti, preferendo un approccio strettamente connesso con l’azione in corso e tutto il divertimento che potrebbe, o meno, ispirare negli spettatori in sala.
I Mercenari 4 è il film perfetto per trascorrere qualche ora spensierata, ma, ancora una volta, non riesce a superare i limiti del genere a cui appartiene (quello dei film d'azione) per approfondire un minimo quanto vediamo a schermo coi personaggi coinvolti. Tutto viene dato per scontato e forse va bene così, anche perché le intenzioni principali di una pellicola come questa non si sviluppano tanto su ciò che i protagonisti provano e fanno, quanto su questa anima indelebile da "giocattolone hollywoodiano", in cui le armi e la forza bruta americana riescono sempre e comunque ad avere la meglio su tutto il resto.
A nulla è valso l’inserimento di una quota rosa maggiore e meno oggettificata rispetto al passato, quando, in sostanza, il cuore pulsante de I Mercenari 4 si sposta altrove, concentrandosi ancora una volta su una manciata di luoghi comuni sicuramente più levigati e attenti, ma comunque e sempre preponderanti. Questo non è necessariamente un male estremo, partendo da una consapevolezza generale potenzialmente capace di evolversi ulteriormente, arrivando a ragionare di più sugli aspetti umani del film.
Riflettere sulla componente introspettiva di questi personaggi può ovviamente risultare improduttivo però, specialmente quando ti rivolgi a un pubblico alla ricerca di azione e adrenalina innanzitutto. La stranezza di fondo subentra nel momento in cui inserisci una serie di sviluppi emotivi, anche forti, e non dai mai modo loro di emergere veramente, prediligendo un approccio alla narrazione sempre e comunque violento e votato alla guerriglia personale. Ne risulta una narrazione piuttosto prevedibile, composta da colpi di scena e momenti che divertono senza mai andare oltre la propria dimensione di appartenenza, senza mai osare davvero e fino in fondo, regalando scene spettacolari che restano fine a se stesse.
E quindi? Cosa lascia I Mercenari 4?
I Mercenari 4 riconferma la propria obsolescenza in un periodo storico in cui il genere action è stato valorizzato e modernizzato da lavori come John Wick 4 e Mission: Impossible. Anche se gli spunti ci sono, è la trama a non convincere davvero e fino in fondo, offrendo una serie di dinamiche già viste in tantissimi altri film, infarcendole di momenti forti che non lasciano mai il segno. Fin dalla primissima inquadratura sembra di entrare in un mondo che non è invecchiato benissimo e che ancora oggi tenta di servirsi di alcuni modelli che non funzionano più troppo bene.
Dall’altra parte, però, la pellicola offre anche una buona dose di divertimento spensierato, di violenza ed esplosioni che faranno sicuramente piacere ai fan più sfegatati, senza andare mai oltre le potenzialità spettacolari di un lavoro che avrebbe potuto prendersi molto più sul serio. Anche l’introduzione di superstar come 50 Cent o Megan Fox non riesce a convincere del tutto, in un contesto narrativo che non si sofferma mai sullo specifico umano, prediligendo la strada delle “maschere” facilmente riconoscibili.
Commento
Voto di Cpop
65Pro
- Diverte con scene d'azione anche mozzafiato e inseguimenti al cardiopalma.
- Le coreografie action funzionano quasi tutte e il divertimento, in questo senso, è assicurato!
Contro
- La trama è prevedibile e non coinvolge in qualcosa dal sapore troppo familiare.
- I nuovi membri del cast, pur risultando interessanti, non sono troppo incisivi.
- Qualche scivolone della CGI.
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