Kijin Gentosho - Demon Hunter 1, recensione: il troppo yokai storpia

Autore: Domenico Bottalico ,

Planet Manga porta in Italia Kijin Gentosho - Demon Hunter 1, opera di target seinen che adatta la serie di light novel di Motoo Nakanishi per i disegni di Yu Satomi e che si inserisce nel filone storico-fantastico sullo sfondo di quel folklore che impropriamente viene definito genericamente come yokai. Tuttavia il sottotitolo dell'opera non solo tradisce una certa familiarità con un altro manga campione d'incassi ma ne ricalca purtroppo alcuni passaggi in maniera quasi pedissequa.

Di cosa parla Kijin Gentosho - Demon Hunter 1

Siamo nel 2009. Nel tempio di Jinta, una madre spiega alla figlia l'importanza di mantenere vive le tradizioni del tempio e del ruolo che sta ereditando ovvero quello di Itsukihime. Qualche tempo dopo la ragazza viene avvicinata da un misterioso ragazzo nel cortile del tempio confermando di esserne la miko (sacerdotessa). Il ragazzo scoppia in lacrime e va via.

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Torniamo indietro al 1840. Jinta è un giovane cacciatore di demoni il cui compito principale è quello di difendere il villaggio di Kadono, famoso per i suoi capaci forgiatori di katane, e la Itsukihime del suo tempio. Fra i demoni infatti si è sparsa la voce che cibandosi della carne della giovane sacerdotessa si possa ottenere potere o addirittura vita eterna. 

Proprio quando la Itsukihime, amica d'infanzia di Jinta, confessa al ragazzo il suo amore ma anche che non potranno mai stare insieme, due loquaci demoni cercano di attirare la sua attenzione. Una prima schermaglia lascia Jinta interdetto. I due sembrano conoscere il segreto della sua sorellina Suzune inoltre parlano di una misteriosa missione per il futuro di tutti i demoni invitandolo a scoprire di più recandosi nella loro tana.

Ovviamente Jinta è costretto a stanare i demoni ma lo scontro è più difficile di quello che si era prospettato. Intanto uno dei due, approfittando della sua assenza, si infiltra nel villaggio facendo visita proprio a Suzune.

Kijin Gentosho - Demon Hunter 1: una formula con troppi elementi familiari

Da Inuyasha a Demon Slayer passando per L'Immortale e Rurouni Kenshin sono davvero pochi i passaggi di Kijin Gentosho - Demon Hunter 1 che non provocano un senso di dejà-vù nel lettore, anche in quello meno versato in questo tipo di opere. Recuperare stilemi di un determinato filone narrativo è prassi oramai consolidata e spesso dal rimaneggiamento di questi stessi stilemi nascono opere godibilissime e coinvolgenti. Purtroppo non è questo il caso seppur gli amanti dei manga storici o storico-fantastici e i nostalgici dell'appena menzionato Demon Slayer si tufferanno con avidità nella lettura di questo primo tankobon. Il punto dolente è sempre lo stesso: basterà a giustificare l'acquisto?

Fra il salto temporale, i demoni, l'abile spadaccino protagonista impegnato nel difendere la sorellina e un triangolo amoroso tutto risulta troppo familiare non lasciando al lettore nessuna sorpresa neanche nel cliffhanger finale. Tematicamente poi anche gli intrecci e le caratterizzazioni dei vari personaggi risultano abbastanza stereotipate: lo spadaccino dal cuore d'oro e ligio al dovere, i demoni tentatori, la sorellina da proteggere dal passato misterioso, l'interesse amoroso diviso fra dovere e sentimenti.

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Lo spunto del salto temporale poi non viene sfruttato a dovere risultando di fatto semplicemente accennato in questo primo tankobon che risulta alla fine meramente introduttivo, anche troppo per gli standard odierni.

Al netto di questa derivatività però c'è anche da dire che Kijin Gentosho - Demon Hunter 1 manca soprattuto di chiarezza d'intenti. L'adattamento da light novel a manga, per quanto spesso facilitato dall'impostazione molto simile fra i due generi, soffre di una certa lentezza con lunghi passaggi meramente descrittivi, vedasi i capitoli centrali. Questa impostazione, che risente evidentemente della scrittura in prosa dell'opera originale, inoltre non permette al lettore di capire esattamente cosa sta leggendo. Si tratta di una serie d'azione? quanto saranno preponderanti gli elementi isekai? quanto lo saranno invece quelli slice of life su cui si indugia anche con una certa perizia?

Anche dal punto di vista grafico si percorrono strade sicure e non particolarmente originali. Dal punto di vista del design, esclusa Suzune, sia Jinta che i demoni non brillano per una caratterizzazione di particolare impatto. Il tratto è pulito e sicuro.-Si alternano linee più continue nei momenti slice of life e linee più spezzate nelle sequenze d'azione dove inoltre abbonda l'uso delle linee cinetiche soprattutto per coprire layout e ripartizioni degli spazi tutt'altro che innovativi.

È interessante notare come l'attenzione per abiti e ricostruzioni storiche degli ambienti non sfoci mai in un uso esagerato dei dettagli. C'è una buona dose di sintesi anche se, escluse le espressioni più esagerate e deformed, l'utilizzo di inquadrature ravvicinate o inserti su particolari di visi e simili forse tradiscono la scelta di rendere più accessibile possibile la lettura.

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Apprezzabile comunque sia la buona narratività dei layout con tavole sempre chiare e scorrevoli, merito anche di un numero di riquadri sempre "controllato", che l'utilizzo di mezze tinte e retini mai troppo invadenti.

Il volume

Planet Manga propone Kijin Gentosho - Demon Hunter 1 al pubblico italiano in un tankobon formato 13x18 cm con sovraccoperta. La veste grafica è scarna con la sovraccoperta che richiama il già citato manga campione d'incassi ritraendo Jinta e sua sorella Suzune, di contro tuttavia la copertina è monocromatica senza illustrazioni. La carta è usomano chiara dalla buona grammatura. La resa è buona e le trasparenze minime. Non sono presenti né pagine a colori né extra di alcun tipo. Scorrevole la traduzione, qualche passaggio in fase di adattamento viene lasciato volutamente più colloquiale - vedasi i termini utilizzati dai demoni nell'ultimo capitolo.

Prodotto Consigliato

Kijin Gentosho - Demon Hunter 1

In pieno periodo Edo, Jinta è il guardiano del santuario del villaggio di Kadono e ha il compito di proteggere la sacerdotessa, sua amica d’infanzia. Ma quando affronta due misteriosi demoni, scopre che questi sono al corrente di informazio...

Commento

cpop.it

50

Sono davvero pochi i passaggi di Kijin Gentosho - Demon Hunter 1 che non provocano un senso di dejà-vù nel lettore, seppure gli amanti dei manga storici o storico-fantastici e i nostalgici di opere come Demon Slayer si tufferanno con avidità nella lettura di questo primo tankobon. Fra il salto temporale, i demoni, l'abile spadaccino protagonista impegnato nel difendere la sorellina e un triangolo amoroso, tutto risulta però troppo familiare non lasciando al lettore nessuna sorpresa neanche nel cliffhanger finale.

Pro

  • ci sono un paio di spunti interessanti come il salto temporale
  • la lettura risulta scorrevole grazie a una buona narratività delle tavole

Contro

  • il plot è un po' troppo derivativo
  • questo primo tankobon presenta troppi elementi di diversi generi per non lasciare interdetti
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