Era un'uggiosa giornata di pioggia...
Anziane donne sui pali della luce, creature in grado di allungare i propri arti, uomini in decomposizione, lo spirito di una donna morta carbonizzata: Mimi è certamente la Signora Fletcher dell'universo horror nipponico!
J-POP Manga ci ha consentito di godere in anteprima de Le Storie dell’Orrore di Mimi di Junji Ito, volume antologico in arrivo in libreria, fumetteria e in tutti gli store online a partire dal 18 dicembre, il che fa di questo titolo un regalo natalizio perfetto per amanti del brivido.
Difatti, oltre all’edizione regular, il volume sarà disponibile anche in una speciale Edizione Deluxe con cofanetto, copertina variant e due esclusivi gadget in allegato: un piccolo gioiello imperdibile per i fan del maestro dell'orrore!
- Shin Mimibukuro
- L'orrore perseguita coloro che credono nell'aldilà.
- Protagonista forte e decisa: sviluppare l'empatia per il personaggio.
- Tutto perfettamente bilanciato.
- Inquietudine e slice-of-life: un tratto perfetto per il format antologico.
- Una postfazione degna del re dell'orrore.
- Il volume: regular e deluxe variant.
Shin Mimibukuro
Le Storie dell’Orrore di Mimi è un adattamento manga basato sull’antologia intitolata Shin Mimibukuro scritta da Hirokatsu Kihara e Ichiro Nakayama e basata su fatti realmente accaduti (a detta del sensei). Difatti, l’opera originale trae ispirazione dal tradizionale Hyakumonogatari Kaidankai, il gioco delle cento storie di fantasmi tipico della cultura giapponese, dove a ogni storia narrata si spegne una candela fino a rimanere nel buio completo, il che lo rende perfetto per il talento narrativo e grafico di Junji Ito, in grado di trasformare anche la leggenda urbana più semplice in un vero e proprio incubo visivo.
Nella postfazione del volume, l’autore afferma che, leggendo Shin Mimibukuro, si è trovato davanti a un mondo misterioso e a esempi perfetti di come dovrebbero essere i racconti dell’orrore basati su fatti reali, aggiungendo che:
la verità è più strana della finzione.
L’inquietudine generata dalle storie non deriva, pertanto, solo dal sovrannaturale, ma dall’ambiguità e dal realismo degli eventi narrati.
L'orrore perseguita coloro che credono nell'aldilà.
Una vicina vestita di nero, figura tanto enigmatica quanto spaventosa, passeggia per i corridoi dello stabile senza rivolgere parola a nessun inquilino: solo quando Mimi le afferrerà il braccio scoprirà che quel che credeva essere una donna è in realtà una creatura indefinita.
In un cimitero abbandonato, le tombe dei defunti paiono spostarsi durante la notte: decine di occhi osservano Mimi, nascosta dietro le tende del suo appartamento.
Una vacanza al mare si trasforma in un incubo ad occhi aperti quando un amico di Mimi si precipita in acqua per salvare decine di bambini che stanno per annegare: eppure, non c'è nessuno a riva.
L'amore di una madre sopravvive alla morte, si sa: ma se quello stesso ardente sentimento rischia di far impazzire una bimba innocente?
Eppure, nonostante tutto, Mimi desidera solo una vita normale. Vorrebbe studiare come qualsiasi altra ragazza della sua età, godersi il sole in spiaggia, o semplicemente passeggiare spensierata con il suo adorato Naoto. Ma ovunque vada, la normalità sembra sfuggirle di mano: il suo mondo è perennemente scosso da fenomeni inquietanti e inspiegabili.
Spettri inquietanti, tombe maledette, apparizioni terrificanti e presenze che sembrano fuoriuscite da un incubo perseguitano ogni momento della sua esistenza.
C'è qualcosa in lei che attira l'orrore? O forse un destino ineluttabile la lega a questo mondo oscuro?
Se pensate di poter scappare, Mimi vi dimostrerà che non esiste via di fuga dal terrore.
Ispirato a una serie di leggende urbane, Junji Ito, maestro indiscusso del manga horror, torna a sconvolgere i lettori con un volume che promette di intrappolare i loro sogni più sereni in un vortice di angoscia e fascinazione.
L’antologia si compone di sei racconti brevi ma intensi, tratti da leggende urbane, ognuno dei quali riesce a condensare tutto l’orrore e l’inquietudine in poche pagine. A fare da filo conduttore è Mimi, una giovane studentessa universitaria che, suo malgrado, sembra attrarre a sé misteri e fenomeni soprannaturali, quasi come una calamita per il paranormale.
Protagonista forte e decisa: sviluppare l'empatia per il personaggio.
Mimi è un personaggio forte, coraggioso e testardo, la cui curiosità – spesso eccessiva – si rivela una vera e propria condanna: seppur ammirevole, l'intraprendenza della giovane porta il lettore a preoccuparsi per lei, sapendo che, presto o tardi, finirà in guai seri, talvolta spaventosi e inspiegabili.
La narrazione, però, non si limita a mostrarci un personaggio alle prese con eventi straordinari: Junji Ito costruisce attorno a lei una quotidianità convincente, equilibrando perfettamente momenti di quiete e vita di tutti i giorni con esplosioni di puro terrore.
Al fianco di Mimi troviamo spesso Naoto, amico e compagno fidato, il quale rappresenta la parte razionale e cinica della coppia: il giovane rappresenta tutti noi, lettori ignari e disincantati, impegnati a razionalizzare ogni accadimento, cercando una spiegazione logica anche quando l'illogico ci sovrasta.
La presenza di Naoto, quindi, non solo aggiunge un contraltare interessante alla determinazione di Mimi, ma fornisce anche al lettore una valvola di sfogo, una voce di scetticismo che aiuta a rimanere ancorati alla realtà, almeno finché le illustrazioni di Ito non riescono a trascinarci nuovamente nell’ignoto: un volume capace di lasciare il segno (nero come carbone) nel lettore...
Tutto perfettamente bilanciato.
Uno degli elementi più riusciti di Le Storie dell’Orrore di Mimi è proprio il bilanciamento tra vita quotidiana e orrore sovrannaturale, un equilibrio fondamentale che permette al lettore di affezionarsi a Mimi e ai personaggi che le gravitano attorno, rendendo ancora più scioccante l’irruzione dell’inspiegabile nella loro esistenza: se non t'interessa nulla del protagonista, difficilmente proverai inquietudine e orrore dinanzi ai racconti.
I racconti contenuti nell'antologia giovano di un ritmo incalzante e, nonostante la semplicità nella costruzione di ciascuno di essi, riescono a trasmettere una tensione costante. Ogni storia propone un enigma che, pur non venendo mai risolto completamente, colpisce per la sua inquietante ambiguità: Ito, in questo senso, dimostra di saper reinterpretare il materiale originale con il suo tocco unico, arricchendo le storie con il suo gusto per il grottesco e il macabro, pur mantenendosi fedele all’atmosfera delle kaidan giapponesi.
Le storie si sviluppano senza mai offrire risposte definitive, mantenendo l'alone di mistero e un senso di inquietudine che accompagna il lettore anche dopo aver voltato l’ultima pagina: una scelta stilistica tipica delle opere horror giapponesi, dove ciò che non viene detto o mostrato diventa ancora più terrificante, poiché lascia lo spettatore solo con la propria immaginazione.
Inquietudine e slice-of-life: un tratto perfetto per il format antologico.
Dal punto di vista grafico, Junji Ito dimostra ancora una volta di essere un maestro assoluto: lo stile è inconfondibile, con il suo uso sapiente del bianco e nero, dei chiaroscuri e delle ombreggiature rese da sottilissime e sferzanti linee, un connubio di elementi che contribuiscono a creare un’atmosfera opprimente e angosciante.
Le tavole si alternano tra momenti più rilassati, con illustrazioni dettagliate ma sobrie, tipiche di uno slice-of-life, e splash page improvvise e disturbanti, che sfruttano appieno l’effetto jump scare per sorprendere e spaventare il lettore.
Ito riesce, con pochi tratti, a infondere nei suoi disegni un senso di inquietudine profonda, la meraviglia del terrore e la paura dell'ignoto: i volti dei personaggi, in particolare le espressioni di terrore o di follia, sono resi con una precisione tale da risultare quasi ipnotici.
Una postfazione degna del re dell'orrore.
Un aspetto interessante di questo volume è la presenza di una postfazione firmata dallo stesso Junji Ito, in cui l’autore rompe la quarta parete per comunicare direttamente con il lettore. In questo breve trafiletto, Ito racconta il processo creativo che ha portato alla realizzazione dell’adattamento e rivela anche come Kihara e Nakayama gli abbiano lasciato totale libertà nel modificare le storie a suo piacimento. E diremmo che ha funzionato benissimo.
Il volume: regular e deluxe variant.
Le Storie dell’Orrore di Mimi si inserisce perfettamente all’interno della collezione J-POP dedicata al maestro Junji Ito, accanto ad altri titoli imperdibili come Il libro delle maledizioni di Soichi, Lovesick e Dove nasce l'orrore.
Questa antologia rappresenta, oltretutto, un tributo alla tradizione delle kaidan giapponesi e al fascino senza tempo delle leggende metropolitane, risultando perfetto per tutti coloro che amano le atmosfere misteriose ed inquietanti tipiche del cinema horror giapponese.
L’opera è disponibile in un formato 15×21 cm, con copertina brossurata e sovraccoperta. L’edizione regular, proposta al prezzo di 13,00 €, offre 226 pagine in bianco e nero con alcune splendide tavole a colori. Per i collezionisti, la versione Deluxe a 22,00 € si distingue per l’elegante cofanetto, una copertina alternativa e gadget esclusivi.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- Il format è perfetto per il dono di Ito.
- Storie brevi ma coincise e pregne di dettagli.
- Uno stile inconfondibile.
- Racconti inquietanti, tensione costante.
- Proverete empatia per la protagonista.
Contro
- Non è al livello di Tomie e Uzumaki.
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