Tra i film migliori del 2022 si sono ampiamente distinti gli horror, un genere che non conosce crisi: né commerciale né creativa. Anche l’inizio dell’anno nuovo conferma l’impressione che il genere gode di ottima salute: M3GAN, uno dei film più attesi del 2023, arriva in sala e non delude.
Pellicola prodotta dalla celebre Blumhouse di Jason Blum (piccola ma agguerritissima casa di produzione dedicata al genere horror), co-scritto da James Wan, M3GAN è un film brillante nella sua visione e acuto nel suo cinismo, che regala allo spettatore qualche brivido e una nuova bambola assassina già cult.
La trama di M3GAN
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Protagonista della pellicola è M3GAN, ovvero Model 3 Generated Android. L’androide protagonista ha le fattezze di una graziosa bambola simile a una bambina di 10 anni d’età, alta un metro e trenta. Progetto di un’azienda di giocattoli senza scrupoli, M3GAN è un preziosissimo prototipo realizzato da Gemma, una scienziata esperta d’intelligenze artificiali e robotica che sogna di rivoluzionare il mondo dei giocattoli.
Gemma però ha un problema: è completamente immersa dal lavoro e ha poco tempo per badare a Cady, la nipote rimasta orfana durante un incidente autostradale. Gemma vorrebbe prendersene cura, ma è un genitore surrogato totalmente incapace. È una giovane donna arrogante e completamente concentrata sul suo lavoro, che vive una vita totalmente a misura di adulto, dove non c’è spazio né tempo per una ragazzina.
Gemma decide di sfruttare M3GAN per cavarsi d’impiccio: attiva l’androide a trasforma la nipote nel suo primary user. Tutto sembra andare per il meglio: M3GAN è la compagna di giochi perfetta per Cady e l’interazione tra bambina e bambola convince i capi di Gemma a proseguire il progetto.
Perché M3GAN è un film da vedere
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Come prevedibile, l’intelligenza artificiale di M3GAN comincerà a interpretare in modo tutto suo il compito di proteggere Cady, anche da Gemma stessa. Non aspettatevi però un horror terrificante che vi faccia balzare sulla sedia. M3GAN somiglia più a una commedia nera che fotografa impietosamente il nostro approccio pigro e ottuso con la tecnologia, a cui chiediamo di risolvere i nostri problemi senza capirla fino in fondo e senza curarci delle conseguenze.
Il film può essere letto anche come una parodia del approccio sprezzante e superficiale dei guru che lavorano nelle aziende tech della Silicon Valley, ma anche come il tenero racconto di una famiglia improbabile che comincia a funzionare dopo pessime premesse iniziali.
M3GAN prende spunto da tanti film del genere e non: un po’ ricorda Chunky in chiave tecnologica, un po’ certe bambole assassine dei Piccoli Brividi, senza dimenticare Deus Ex Machina di Alex Garland per tutto il discorso che intavola sulla presa di coscienza di un’intelligenza artificiale e il suo rapporto con il proprio creatore umano.
M3GAN in definitiva è un film horror che trae la sua componente orrorifica non tanto dagli jump scare, ma dal farci riflettere sulla dipendenza che abbiamo sviluppato da assistenti vocali, applicazioni su cellulare e dispositivi smart. Divertente e dissacrante, strappa il sorriso grazie al carattere tagliente della velenosa M3GAN e da quello parimenti abrasivo di Gemma.
M3GAN merita la visione per la sua capacità di sorprendere, divertire e far riflettere, ma senza mai lasciare il perimetro dei pop corn movies.
L’immagine di copertina di questo articolo è presa da M3GAN di Universal.
Commento
Voto di Cpop
72Pro
- L’interpretazione cinica di Allison Williams
- Il carattere pungente di M3GAN
- La resa realistica e inquietante di M3GAN
- Blumhouse lancia una storia originale, non legata ad altri film o franchise
Contro
- Non fa davvero paura
- Scopiazza un po’ troppo altri film
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