Night of the Ghoul, recensione: un tributo alla EC Comics

Scott Snyder torna all'horror con Night of the Ghoul. Un racconto dal sapore retro-vintage impreziosito dalle matite di Francesco Francavilla.

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Autore: Domenico Bottalico ,

Lo Scottobre, il mese in cui Star Comics porterà in Italia i nuovi fumetti di Scott Snyder, pluripremiato autore con all'attivo ben tre Eisner Awards, un Harvey Award e un Eagle Award, nonché per la prima volta tra gli ospiti di Lucca Comics & Games, è anche all'insegna del tricolore. L'autore americano infatti collabora con il disegnatore Francesco Francavilla per Night of Ghoul - storia dai connotati classicamente horror che riporta alla mente la tradizione della EC Comics di Max Gaines.

Di cosa parla Night of the Ghoul

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Forest Innman e suo figlio Orson sono convinti di aver rintracciato, in una sperduta casa di riposo nel bel mezzo del deserto della California, il leggendario regista T.F. Merrit colui il quale avrebbe firmato l'altrettanto leggandario film horror perduto La Notte del Ghoul.

Orson infatti fa l'archivista in uno studio a Hollywood e si è messo sulle tracced i Merrit dopo aver rinvenuto per puro caso degli spezzoni di pellicola. Ma perché La Notte del Ghoul è ritenuto l'horror più terrificante di sempre tanto da non essere mai uscito nelle sale?

Con una scusa l'uomo riesce a farsi ricevere nella casa di riposo e parlare con Merrit, un uomo stanco e completamente sfigurato che però, quasi sollevato, inizia a raccontare la sua storia e quella del film. Un film basato, a quanto dice, da una storia vera che risale alla Seconda Guerra Mondiale e ad un male primordiale che dal vecchio continente è giunto nel Nuovo Mondo proliferando.

Merrit è prigioniero, l'Ordine della Mosca, lo stesso che nel suo film adorava il Ghoul, non vuole che il mondo sappia la verità. L'unica speranza è la fuga dalla casa di riposo e cercare l'aiuto della benigna Legione dello Scarabeo. Una battaglia perpetrata per millenni sta per concludersi dove era iniziata cioè in un teatro di posa a Hollywood. Perché l'arte imita la vita ma soprattutto il cinema è "magia" e rendere credibili cose impossibili con la potenza del racconto.

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Night of the Ghoul: fra folklore, rimandi e un grande tributo alla EC Comics

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Scott Snyder si è fatto conoscere dal grande pubblico anche grazie alle sue storie horror. Un horror classico, intriso di folklore che giocava con rimandi legati alla cultura socio-politica del suo paese. Night of Ghoul non sfugge a questa classificazione ma vi aggiunge un tocco molto personale nel senso che attinge a piene mani dalla tradizione del fumetto horror americano, quello della EC Comics.

La casa editrice salì agli onori della cronache per le sue testate pulp e horror agli inizi degli anni 50 che sconvolsero l'opinione pubblica americana e portarono all'istituzione di una commissione d'inchiesta e alla pubblicazione del libro Seduction of the Innocent di Fredric Wertham che portò ad una ondata di censure e al primo declino del genere supereroistico.

Le stesse atmosfere sulfuree delle pubblicazioni della EC Comics, divenute poi di culto, si respirano in Night of the Ghoul merito anche delle matite dallo stile retro-vintage di Francesco Francavilla che gioca sapientemente coi neri, con le inquadrature e con le bicromie e tricromie.

L'idea da cui parte Snyder è altrettanto classica e radicata nel folkolore made in USA: che sia una canzone, un vinile, un libro o un film tutto ciò che è perduto è in qualche modo maledetto. Da qui poi il progressivo rovesciamento dei ruoli e di conseguenza sulla prospettiva delle vicende, con qualche richiamo a Lovecraft ma anche a Carpenter e a certi horror anni 70, risulta avvincente e convincente. Molto convincente in questo senso è l'idea di ambientare la prima parte del volume in un luogo chiuso e giocare la tensione narrativa sulla fuga aumentando progressivamente il ritmo fino al concitato e al finale, aperto, che riporta alla mente le serie TV antologiche degli anni 70 e 80 come Ai Confini della Realtà o I Racconti dello Zio Tibia.

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Night of the Ghoul non è un horror "moderno", di quelli giocati sugli jump scare ma più classico con un racconto basato sulla suspance che si dipana lentamente ma inesorabilmente nell'animo del lettore fino a metterlo in soggezione. Il tutto è reso dinamico dalla doppia linea temporale su cui è costruito il plot dove la parte in analessi non funge da semplice background ma diventa ugualmente coinvolgente e ricco di sottotesti come il ritorno dal fronte o la "paura rossa" degli anni 50.

Night of the Ghoul è una ottima lettura anche e soprattutto per merito delle matite di Francesco Francavilla. Il disegnatore recupera la lezione dei maestri del chiaroscuro con il nero che diventa materia da scolpire giocando con una line art essenziale e un tratteggio perfettamente equilibrati ed efficaci.

Il disegnatore lavora in maniera certosina sulle inquadrature e sui tagli: primi piani per evidenziare le emozioni, ombreggiature e giochi di prospettiva per aumentare la tensione. Il tutto è poi incesellato in una gabbia mai troppo rigida in cui però è evidente il richiamo a quella dei comics USA horror classici. A tal proposito menzione a parte meritano le sequenze in analessi dominate da un pantone seppia e da un utilizzo, soprattutto nella seconda parte del racconto, di una tavola decorativa molto efficace anche in termini narrativi: la cornice come pellicola che si brucia rivelando la possibile natura ingannevole del racconto di Merrit.

A proposito di colore, Francavilla, nelle sequenze nel presente gioca con bicromie e tricromie con tagli di luce molto spinti e netti. La scelta è per una paletta acida - viola, gialli, rossi - aggiunge un tocco di straniante alle sequenze.

Il volume

Star Comics propone Night of the Ghoul in volume cartonato. La cura carto-tecnica è molto buona: la resa del tratto e dei colori di Francesco Francavilla è ottima grazie alla scelta di carta patinata dalla grammatura importante. La rilegatura a filo permette una lettura agevole e senza stressa la costina. Anche questo volume è disponibile sia con copertina regular che con copertina variant firmata da Giuseppe Camuncoli.

Si segnala anche in questo volume come in Barnstormers - A Ballad of Love and Murder e Clear la mancanza di contenuti extra o contributi redazionali, fatta eccezione per la classica cover gallery a fine volume. Il prezzo del volume invece rimane decisamente accessibile soprattutto considerato che si tratta di un cartonato.

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Commento

Voto di Cpop

90
Night of Ghoul è una storia dai connotati classicamente horror che riporta alla mente la tradizione della EC Comics di Max Gaines. Non si tratta di un un horror "moderno", di quelli giocati sugli jump scare, ma più classico con un racconto basato sulla suspance che si dipana lentamente ma inesorabilmente nell'animo del lettore fino a metterlo in soggezione. Bellissime le matite dallo stile retro-vintage di Francesco Francavilla che gioca sapientemente coi neri, con le inquadrature e con le bicromie e tricromie.

Pro

  • le atmosfere che riportano alla mente i classici dell'horror a fumetti
  • il twist ben congengniato a metà racconto
  • tutto il lavoro grafico di Francesco Francavilla

Contro

  • mancanza di contenuti extra
  • -
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