Clear, recensione: quando la fantascienza racconta le storture di oggi

Scott Snyder paga dazio ai grandi della fantatascienza e del cyberpunk con Clear, una storia impreziosita dalle pulitissime matite di Francis Manapul

Autore: Domenico Bottalico ,

Clear, disegnato da Francis Manapul (The Flash), è il secondo dei quattro titoli dello Scottobre, ovvero il mese in cui Star Comics porterà in Italia i nuovi fumetti di Scott Snyder, pluripremiato autore con all'attivo ben tre Eisner Awards, un Harvey Award e un Eagle Award, nonché per la prima volta tra gli ospiti di Lucca Comics & Games. E sarà proprio questo il culmine dei festeggiamenti per lo Scottobre, con le sessioni di firmacopie e gli eventi in programma per incontrare l'autore americano.

Di cosa parla Clear

Sam Dunes è un neo-detective nella San Francisco del 2052. In questo futuro nessuno vede il mondo per quello che è ma non si tratta di una metafora, è la realtà. Tutti sono dotati di impianti neurologici e ogni persona può vedere il mondo come preferisce grazie ai veil, dei filtri che permettono di vivere nella Hollywood degli anni 30 o in un anime o ancora in un mondo fantasy.

Per Dunes quello che sembra un facilissimo caso di marito infedele però si rivela più complesso del previsto. Il marito infedele è infatti il magnate Mark Madders, proprietario di una delle server farm più grandi della California, e la sua cliente è la moglie convinta che il marito la tradisca utilizzando dei black veil cioè dei veil illegali. Ne è convinta perché lei, come Dunes, non usa veil ma vede il mondo per quello che è ovvero una utopia dove i lavori che l'uomo non vuole più fare sono affidati ad automi e gli Stati Uniti sono diventati una economia chiusa.

Ma come si collegano questo caso e il suicidio della sua ex-moglie Kendra McCale? Sam infatti riceve un pacco con un vecchio regalo fattole, un orologio analogico, sulla cui cassa è stato impresso il messaggio "mi hanno assassinata". 

Quando la moglie di Madders si presenta nel suo ufficio insinuando il coivolgimento della moglie con il gruppo hacker 1518, Dunes inizia una indagine che lo porterà dai bassifondi della città fino alle tenute degli one percenter che mantengono la popolazione "contenta" con l'industria dei veil.

Più si avvicina alla verità, più Dunes scopre che la tragedia che ha colpito la sua famiglia è strettamente legata ad una cospirazione che coinvolge i veil e proprio l'utopia che gli Stati Uniti hanno faticosamente messo in piedi dopo aver perso la Terza Guerra Mondiale. E se guardare il mondo senza veil non fosse abbastanza o ancora peggio fosse una elaborata bugia?

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Clear: fra suggestioni cyberpunk e neo-noir

Stiamo vivendo in una simulazione? La teoria riportata in auge qualche anno fa dal filosofo David Chalmers si sposa benissimo con tutte le digressioni tipiche della letteratura cyberpunk da cui Scott Snyder attinge a piene mani per Clear, una racconto che fonde la classica struttura del narrazione noir con tutti i suoi stilemi (detective privato schivo e solitario, femme fatale e così via) con estetica e tematiche tipicamente fantascientifiche che esaltano il disegnatore Francis Manapul.

La prima metà del volume è particolarmente intrigante con una San Francisco versione sprawl in cui il protagonista Sam Dunes si muove in moto in cerca di indizi per dipanare il mistero sullo sfondo di questa non-realtà fatta di veil che Manapul può divertirsi a "montare" come inserti nella tavola dando particolare dinamismo alle scene d'azione anche grazie ad un uso del colore intelligente e mai scontato.

Sulla classica struttura noir, Snyder si diverte a fare un world-building solidissimo e credibile, come suo solito, dando tridimensionalità ai personaggi. Se il mistero dietro la morte di Kendra McCale è un motore narrativo funzionale seppur non originalissimo per la trama a più ampio respiro, l'autore forse complica un po' troppo il plot nella parte centrale cercando di far combaciare troppe informazioni contemporaneamente sul passato di Dunes, della moglie e del gruppo hacker e sulla natura dei veil.

Il risultato è qualche passaggio che, soprattutto per chi mastica fantascienza o storie noir, può risultare telefonato eppure il tutto sfocia in un ultimo capitolo incredibilmente attuale per riflessioni e considerazioni. Scott Snyder in questo senso fa proprio il concetto di fantascienza come letteratura di anticipazione: si sta parlando di un futuro ipotetico eppure la società qui raffigurata con tutte le sue storture non è del tutto improbabile o lontana dalla deriva che ha preso la nostra.

Se Snyder gioca su territori sicuri sia dal punto di vista del suo stile che delle influenze - Asimov, Douglas, Clark su tutti - Francis Manapul "patina" il suo stile già pulitissimo con soluzioni che passano dal funambolico grazie all'uso di inserti e colore, come citato poco sopra, ad inedite soluzioni widescreen e inquadrature audaci che ben si sposano alle atmosfere al neon ma mai troppo cupe di questo futuro.

Da segnalare anche l'azzeccato design del protagonista Sam Dunes. Apparentemente semplice, giacca di pelle e barbetta incolta, grazie alla già citata moto e al casco integrale "decorato" (mistero che viene svelato nel corso del racconto) assume connotati facilmente riconoscibili e che rimangono facilmente impressi.

Il volume

Star Comics propone Clear in volume cartonato dall'ottima fattura carto-tecnica. La carta patinata e dalla grammatura importante esalta la resa del tratto pulito e i colori brillanti di Francis Manapul. Ottima la rilegatura a filo che permette una lettura agevolissima senza stressare la costina. Il volume è disponibile sia con copertina regular che con copertina variant firmata da Carmine Di Giandomenico.

Si segnala anche in questo volume come in Barnstormers - A Ballad of Love and Murder, la mancanza di contenuti extra o contributi redazionali, fatta eccezione per la classica cover gallery a fine volume. Il prezzo del volume invece rimane decisamente accessibile soprattutto considerato che si tratta di un cartonato.

Commento

Voto di Cpop

75
Scott Snyder si lascia ispirare dalla letteratura cyberpunk più classica per confezionare Clear, una racconto che fonde la classica struttura del narrazione noir con tutti i suoi stilemi (detective privato schivo e solitario, femme fatale e così via) con estetica e tematiche tipicamente fantascientifiche che esaltano il disegnatore Francis Manapul. L'autore fa proprio il concetto di fantascienza come letteratura di anticipazione: si sta parlando di un futuro ipotetico eppure la società qui raffigurata con tutte le sue storture non è del tutto improbabile o lontana dalla deriva che ha preso la nostra.

Pro

  • il world building di Scott Snyder è affascinante e credibile...
  • le implicazioni finali del racconto sono tremendamente attuali...
  • le matite pulitissime e i colori di Francis Manapul sono una gioia per gli occhi

Contro

  • ...ma famigliare per chi ha masticato i classici della fantascienza
  • ...ma il plot nella parte centrale forse è un po' troppo convulso
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