Only Murders in the Building 3, recensione: squadra che vince non si cambia

La nostra recensione su Only Murders in the Building Stagione 3, la serie TV Disney Plus con protagonisti Selena Gomez, Martin Short e Steve Martin.

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Autore: Francesca Musolino ,

La terza stagione della fortunata serie TV Only Murders in the Building si è appena conclusa su Disney Plus. L'episodio finale dello show con protagonisti Selena Gomez, Martin Short e Steve Martin è stato infatti trasmesso in streaming sulla piattaforma il 3 ottobre 2023. Se siete già in astinenza dal loro podcast true crime niente paura, perché nel frattempo Only Murders in the Building è stata rinnovata per una quarta stagione.

Only Murders in the Building è una serie televisiva che segue le vicende di Mabel, Oliver e Charles. Tre residenti del lussuoso condominio Arconia situato a New York appassionati di podcast true crime, che per una serie di circostanze finiscono per passare dalla teoria alla pratica. Quello che inizialmente per il trio di amici è solo un passatempo, a causa di alcuni delitti avvenuti proprio nello stabile in cui risiedono si trasforma in un reale impegno, atto a smascherare i colpevoli celati dietro a ogni crimine.

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In questa recensione di Only Murders in the Building vi lasciamo le nostre impressioni su questa nuova stagione, dopo un breve ripasso per fare mente locale su dove si era fermata in precedenza la storia. Se non avete ancora iniziato a guardare questa serie TV vi invitiamo a leggere i nostri consigli sul perché vedere Only Murders in the Building.

Only Murders in the Building: dove eravamo rimasti

La seconda stagione della serie TV Only Murders in the Building è stata incentrata sull'omicidio di Bunny Folger la cinica amministratrice dell'Arconia che alla fine si è invece rivelata essere una nostalgica sentimentale. Il suo lato più umano conosciuto inizialmente solo da pochi intimi, non è bastato per impedirle di fare una brutta fine ma è servito a Mabel, Oliver e Charles per smascherare il suo assassino e renderle giustizia. Dietro all'omicidio di Bunny si rivela infine esserci Becky Butler aka Poppy White, l'assistente stacanovista della nota podcaster Cinda Canning.

Dopo aver cambiato identità per nascondere il suo passato, Becky inizia a lavorare nell'agenzia di Cinda con la speranza di diventare una professionista come lei. Tuttavia Cinda sfrutta Becky come una tuttofare senza dare peso al suo impegno e alla sua bravura. La ragazza finisce per uccidere Bunny soltanto per fare colpo su Cinda, offrendole così a sua insaputa un nuovo caso per il suo podcast di cui potersi prendere i meriti, essendo lei l'artefice dietro tale delitto. Ma le cose alla fine non vanno come sperato per Becky che viene smascherata e tratta in arresto.

Dopo la chiusura di questo ennesimo brutto capitolo, il trio di aspiranti detective composto da Mabel, Oliver e Charles sembra aver trovato la propria tranquillità individuale. Ma la pace dura poco perché ben presto viene interrotta da un nuovo giallo. Quando Oliver debutta finalmente con il suo nuovo spettacolo di Broadway, il protagonista dello show Ben Glenroy mentre recita sul palco del teatro, improvvisamente crolla a terra morendo nell'immediato. La seconda stagione di Only Murders in the Building si conclude con un'altra morte inaspettata tra lo stupore generale di tutti i presenti inclusi gli stessi Mabel, Oliver e Charles.

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Only Murders in the Building 3, un ritorno in grande stile

20th Television, Rhode Island Ave. Productions, 40 Share Productions
Only Murders in the Building 3 - I tre protagonisti in posa
I protagonisti di Only Murders in the Building 3

La terza stagione di Only Murders in the Building riconferma alcuni elementi chiave della serie TV che invece di risultare monotoni e ripetitivi come spesso avviene in altri spettacoli, ne fanno il suo punto di forza. Uno di questi cardini riguarda i cliffhanger presenti sia nel finale della prima stagione di Only Murders in the Building sia nella seconda. Una chiusura con il botto morto in entrambi i casi, che se da un lato lascia lo spettatore proprio sul più bello da un altro crea una certa suspense per l'attesa dei futuri episodi. 

Ma oltre alla componente crime presente nella serie TV Only Murders in the Building c'è anche l'aspetto umoristico che rende la storia più scorrevole tra un delitto e l'altro. La prima stagione della serie TV targata Disney, dopo che viene risolto il caso sulla morte di Tim Kono si conclude con l'omicidio di Bunny Folger. La stessa dinamica si ripete anche nella seconda stagione di Only Murders in the Building terminata con la morte di Ben Glenroy, dopo che in precedenza l'assassina di Bunny viene assicurata alla giustizia.

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Questa sorta di imprescindibile routine suscita nel pubblico anche divertimento. In quanto da spettatori è facile immaginarsi ogni volta che Mabel, Oliver e Charles si ritroveranno nuovamente coinvolti, loro malgrado, in crimini con cui a livello personale non centrano nulla. La classica sfortuna di essere sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, nonostante per paradosso alla fine è proprio grazie a loro che ogni caso viene risolto. 

Ovviamente anche gli stessi tre protagonisti giocano un ruolo importante nella formula vincente presente in Only Murders in the Building. Delle persone completamente diverse tra loro e che pur vivendo nello stesso condominio quasi non si conoscono. Ma che finiscono per diventare un'ottima squadra grazie alla passione in comune per i podcast true crime. Una passione che automaticamente mette da parte tutto il resto per dare spazio alla voglia comune di fare la cosa giusta. Ma anche per ottenere una gratificazione personale che permetta a Mabel, Oliver e Charles di avere più fiducia nelle proprie capacità dimostrando prima di tutto a sé stessi di valere qualcosa.

Only Murders in the Building 3 tra Hollywood e Broadway

20th Television, Rhode Island Ave. Productions, 40 Share Productions
Only Murders in the Building 3 - Tre personaggi ballano sul palco
Scena tratta da Only Murders in the Building 3

Un'altra tipica caratteristica presente in ogni stagione di Only Murders in the Building è quella di inserire nel cast differenti guest star che riescono a integrarsi perfettamente nella storia a prescindere dal loro ruolo. In alcuni casi si tratta di artisti che recitano nella parte di sé stessi, come è stato per esempio con Sting nella prima stagione della serie TV. Mentre altre volte gli ospiti speciali interpretano nuovi personaggi creati per l'occasione proprio come avviene per Meryl Streep e Paul Rudd in Only Murders in the Building 3

In entrambi i casi la presenza di questi personaggi crea delle situazioni tragicomiche che si rivelano essere efficaci ai fini della storia di Only Murders in the Building. A volte capita di vedere i protagonisti Mabel, Oliver e Charles emozionarsi come bambini per la presenza della star di turno nel condominio Arconia. Mentre altre volte è possibile ammirare attrici del calibro di Meryl Streep (aka Loretta) entusiasmarsi nel prendere parte a spettacoli di un "anonimo" Oliver Putnam.

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Nella terza stagione di Only Murders in the Building sia Meryl Streep sia Paul Rudd, come tutte le guest star che li hanno preceduti, regalano una grande performance calandosi perfettamente nel loro ruolo. E in questo specifico caso passando letteralmente "da Hollywood a Broadway". Entrambi gli attori che nella realtà sono due star affermate e molto versatili, in Only Murders in the Building diventano delle aspiranti stelle teatrali nello spettacolo messo in piedi da Oliver. Ed è proprio il loro fingere di non saper recitare che ironicamente li rende perfetti nelle parti di una maldestra Loretta Durkin e del megalomane Ben Glenroy.

Only Murders in the...musical!

Only Murders in the Building 3 ha inoltre introdotto un'interessante novità rispetto alle precedenti stagioni ovvero quella di spostare la scena del crimine al di fuori del condominio Arconia. Tutti gli omicidi che si sono verificati prima della morte di Ben Gleroy, sono sempre avvenuti all'interno dello storico palazzo che funge da location principale dello show targato Disney. In Only Murders in the Building 3 lo scenario primario di delitti, indagini, intrighi e scoperte inaspettate diventa il teatro in cui Oliver ha messo in piedi il proprio spettacolo.

Il pretesto alla base di questo cambiamento è quello di far ironicamente intendere allo spettatore che la sfortuna continua a perseguitare il trio dei protagonisti. Infatti dopo alcuni anni durante i quali Oliver non riesce più a realizzare un'opera di successo, quando finalmente ha una nuova occasione ci (ri)scappa il morto e tutto va di nuovo in malora. Ma leggendo tra le righe di Only Murders in the Building 3 quella del teatro è una sofisticata metafora, atta a indicare un luogo già di per sé di finzione dove ci sono persone che recitano una parte.

In un contesto del genere per i tre protagonisti e per gli stessi spettatori di Only Murders in the Building 3 non è facile capire chi è un semplice un attore di mestiere, chi continua a esserlo anche fuori dai riflettori e chi invece si cala in un ruolo di facciata soltanto per mascherare la sua colpevolezza. Delle differenze significative che tuttavia nello spettacolo creato da Oliver non sono così evidenti a primo impatto. In quanto sia sopra sia dietro quel palco, i personaggi fanno tutti parte dello stesso musical di Broadway pronto ad andare in scena per incantare il pubblico.

Un'esibizione perfettamente riuscita nel finale di Only Murders in the Building 3, nonostante la tragica scomparsa di Ben Glenroy avvenuta su quello stesso palco. Un personaggio, quello interpretato da Paul Rudd, che anche "dall’adilà" riesce a essere un protagonista al pari degli altri fino all'ultimo, regalando in chiusura un duetto da standing ovation con Meryl Streep nelle vesti di Loretta. Il dramma di Ben porta in scena il dramma vissuto da chiunque sia costretto a fingersi diverso da quello che è. Sotto i riflettori - come quelli della stessa vita - devi essere in grado di soddisfare le aspettative altrui, non commettere mai errori, riuscire a piacere a tutti e dimostrare di valere qualcosa. Ma quando cala il sipario, resti da solo con i tuoi dubbi e le tue paure e non è facile "andare nel camerino ed essere gentili con noi stessi".

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I messaggi celati in Only Murders in the Building 3

Come abbiamo in parte illustrato nel precedente paragrafo di questa recensione, la terza stagione di Only Murders in the Building 3 è ricca di diversi significati e messaggi nascosti da metafore. Ma la serie TV targata Disney quasi in punta di piedi ha inserito in questa nuova stagione dello show un altra tematica attuale molto importante. Il cosiddetto "amore malato" di cui sono purtroppo piene le cronache dei quotidiani perché in realtà non si tratta mai di amore ma piuttosto di pericolosa ossessione. 

In Only Murders in the Building 3 alcuni personaggi mostrano atteggiamenti preoccupanti verso sé stessi o verso gli altri, commettendo azioni che ritengono giustificate perché mosse dall'amore. Joy continua a comprare pesci costringendoli a vivere in uno spazio ristretto, per poi isolare un unico pesce che nella sua ottica è lui (e non lei) a essersi comportato male con gli altri pesci. Jason inizia a fare abuso di farmaci per paura di non essere all'altezza dello spettacolo e soprattutto di deludere il compagno Howard. Lo stesso Ben oltre ad abusare a sua volta di un mix di farmaci, si autopunisce dopo aver ceduto alla tentazione dei dolci ritenendosi una pessima persona. 

Ma l'esempio più lampante di amore malato è quello che lega Donna e Cliff. Una madre che continua ad avere atteggiamenti incestuosi con il figlio e ritenuti da lei innocui soltanto perché Cliff è omosessuale. Quest'ultimo viene definito amorevolmente da Donna (in qualità di produttrice) come il suo miglior prodotto, frase che in realtà ne evidenzia il suo lato possessivo. Donna infatti arriva a compiere delle scelte drastiche credendo di proteggere Cliff e di fare il suo bene, senza però preoccuparsi delle conseguenze sugli altri. Cliff dal suo canto è talmente succube della madre da non saper distinguere cosa sia giusto o sbagliato. E non riuscendo a spezzare quel cordone ombelicale che esiste fin dalla sua nascita, finisce per riversare la sua rabbia su terzi.

Only Murders in the Building 3 mostra delle situazioni differenti che però sono tutte accomunate dall'amore malato. A partire dall'omicidio che avviene in ogni stagione, per motivazioni dietro alle quali si cerca di "fare del bene" a sé stessi o a qualcuno che si "ama". Passando per le violenze psicologiche, dove si costringono le persone a vivere in una campana di vetro decidendo ogni cosa al posto loro. E finendo con chi si fa del male da solo, spesso punendosi, perché si sente una persona sbagliata o inadatta o più semplicemente per farsi accettare dagli altri. La verità è che ogni forma di violenza verso chiunque è sempre sbagliata a prescindere e non c'è alcun amore dietro tali azioni, ma piuttosto tutto il contrario. 

Only Murders in the Building 3 mantiene la formula del suo successo

Con la sua terza stagione la serie TV Only Murders in the Building dimostra di non aver perso il suo smalto e ritorna con grinta mettendo in piedi uno spettacolo dentro lo spettacolo. I tre protagonisti Mabel, Oliver e Charles nonostante un altro crimine scombussola nuovamente il loro quotidiano, questa volta mentre cercano di risolvere il nuovo mistero sono determinati ad andare avanti con le loro vite, senza farsi condizionare dall'ennesima brutta avventura.

In Only Murders in the Building 3 non mancano i consueti colpi di scena tra finti delitti, ritorni dal passato e nuovi personaggi con bizzarre abitudini e discutibili stili di vita. Anche in questa terza stagione della serie TV Disney non tutto è davvero come sembra a primo impatto e non è facile trovare subito il bandolo della matassa. Perché puntualmente ogni volta che i tre protagonisti Mabel, Oliver e Charles credono di aver capito chi è l'assassino, come da copione la situazione si ribalta rimettendo tutto in discussione.

In conclusione, non aspettatevi nulla di meno della terza stagione di Only Murders in the Building rispetto alle precedenti, ma al contrario. Questa serie TV ha ancora molto da raccontare e lo dimostra mano a mano che prosegue crescendo di livello e osando sempre di più. Con lo scopo di mantenere gli elementi chiave che la contraddistinguono da sempre, ma rinnovandoli di volta in volta per non finire in un lungo e scontato ciclo ripetitivo. Selena Gomez, Martin Short e Steve Martin continuano egregiamente a mantenere alta l'asticella tra gag mai banali e momenti di sincera amicizia, dove dimostrano di tenere gli uni agli altri ma - come direbbe Charles - senza diventare "troppo smielati".

Immagine di copertina di questo articolo tratta dai poster della serie TV Only Murders in the Building 3. Crediti: 20th Television, Rhode Island Ave. Productions, 40 Share Productions

Commento

Voto di Cpop

95
La terza stagione della serie TV Only Murders in the Building come le precedenti, continua a convincere grazie alla consolidata formula del suo successo rimasta invariata. La squadra dei protagonisti principali Mabel, Oliver e Charles che non perde il suo smalto, un nuovo intrigante ed emozionante giallo da risolvere e brillanti guest star che regalano esibizioni degne di nota.

Pro

  • Il trio dei protagonisti continua a convincere
  • Nuova scena del crimine al di fuori dell'Arconia
  • Eccezionale performance di Meryl Streep e Paul Rudd

Contro

  • Poco spazio al personaggio interpretato da Jesse Williams
  • Ogni stagione finisce sempre troppo presto
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