Piedone – Uno sbirro a Napoli arriva su Sky (scopri l'offerta) e NOW da oggi 2 dicembre. Si tratta di un crime-drama liberamente ispirato alla serie di classici con l'indimenticato Bud Spencer.
Alla regia della serie Sky c’è Alessio Maria Federici, già regista di Non ci resta che il crimine – La serie, (Im)perfetti Criminali, Generazione 56K. Nei panni dell’ispettore di polizia protagonista c’è Salvatore Esposito (Gomorra) che insieme a Giuseppe Pedersoli (figlio di Bud Spencer); Peppe Fiore; Laura Grimaldi; Paolo Piccirillo e Jacopo Sonnino hanno ideato la serie che vuole omaggiare i film che vedevano come protagonista il vice commissario Rizzo, detto appunto Piedone, e proseguire idealmente la storia con la figura dell’ispettore Vincenzo Palmieri (Esposito) che qui viene raccontato come l’erede di Piedone stesso, una sorta di figlio putativo che da lui ha imparato il mestiere.
Piedone lo Sbirro: il cult con Bud Spencer
Nella serie Piedone lo Sbirro nei panni dell'iconico poliziotto c'era Bud Spencer. Il primo film diretto da Steno era del 1973 e diede avvio alla tetralogia di Piedone che divenne un classico della commedia portando alla realizzazione di tre sequel: Piedone a Hong Kong (1975), Piedone l'africano (1978) e Piedone d'Egitto (1980).
Di cosa parla Piedone - Uno sbirro a Napoli
Vincenzo Palmieri, allievo ed erede di Rizzo detto Piedone, torna a Napoli dalla Germania, (a Stoccarda dove lavorava nell’Interpol), dopo quattro anni di assenza. Tra i motivi di questo rientro non c’è solo la nostalgia di casa e il legame con la città di origine ma anche una regolazione di conti che Palmieri aspetta da tempo. Sono anni, infatti che segue le tracce di un boss della malavita napoletana, dichiarato morto ma che secondo Palmieri vive come latitante. L’ispettore vuole trovarlo e arrestarlo a causa di un doloroso evento del suo passato nel quartiere Sanità e in cui il boss è coinvolto. Una volta tornato in patria si trova a dover lavorare con la commissaria Sonia Ascarelli (Silvia D’Amico) con la quale il rapporto non sembra iniziare con il piede giusto a causa del comportamento irregolare, indisciplinato e un po’ scorbutico di Palmieri. Quest’ultimo, infatti, ha la tendenza ad agire senza autorizzazione, fidandosi solo del suo istinto e occupandosi di indagini e seguendo piste che non dovrebbe seguire. Dal canto suo la commissaria, che aspira al trasferimento nell’antimafia, teme che il nuovo ispettore possa ostacolarla nei suoi intenti.
La serie segue una struttura divisa in 4 episodi con una linea di indagine orizzontale che riguarda la pista del boss Iodice sulle cui tracce si mette Palmieri e 4 indagini verticali ciascuna delle quali si risolve nell’arco della puntata. Nel primo episodio si tratta dell’omicidio di un uomo di colore, impiegato al policlinico come autista d’ambulanza, misteriosamente assassinato al porto.
Malgrado gli screzi iniziali, l’ispettore Palmieri e la commissaria dovranno collaborare, con loro anche Michele Noviello, ispettore aggiunto interpretato da Fabio Balsamo.
Una storia per i fan di Piedone e non solo
Il primo episodio di Piedone – Uno sbirro a Napoli è bello sia per chi ha visto i film di Piedone, sia per chi non ne sa nulla ma ama il genere poliziesco. Nel primo caso perché i riferimenti a Piedone e in particolare gli omaggi a Bud Spencer non mancano, arricchendo l’inizio della storia di quei fan service che tanto piacciono al pubblico contemporaneo in un periodo storico in cui la nostalgia si è fatta elemento narrativo essenziale e anche fonte di marketing.
Inoltre per chi non conoscesse Piedone, gli autori hanno inserito i cosiddetti “spiegoni” sapientemente all’interno della narrazione senza che questi risultino stonati. In realtà per guardare questa serie e godere dell’ottima interpretazione e regia non è necessario aver visto uno o tutti i film di Piedone, poiché come si è detto essa si ispira ai film con Bud Spencer e li omaggia ma di fatto segue una propria narrazione, autonoma.
Stile fumettistico e poliziesco all'americana
Fin dall’inizio sono evidenti una serie di elementi che rendono interessante la serie. Dal punto di vista registico si nota uno stile un po’ fumettistico che strizza l’occhio ai polizieschi americani e a serial come CSI mentre per quanto riguarda la recitazione, pur trattandosi di un genere ben preciso e focalizzato sul crime, non manca la comicità, acuita anche dalla presenza del personaggio sopra le righe interpretato da Fabio Balsamo che rappresenta la figura di alleggerimento e con Esposito compone una perfetta coppia comica.
Per quanto riguarda Silvia D’Amico il suo personaggio solitario e workaholic della commissaria è sicuramente già visto ma il tocco dell’attrice gli dà una verosimiglianza italiana che prende spunto anche in questo caso da figure viste in serial sia italiani che internazionali.
Vale la pena vedere Piedone - Uno Sbirro a Napoli?
La prima puntata è un ottimo gancio per proseguire la visione perché oltre agli elementi già elencati, offre una narrazione di Napoli diversa dal solito, una Napoli che per certi aspetti somiglia a New York ma senza dimenticare ciò che la rende Napoli, quindi non mancano i riferimenti alle cose tipicamente partenopee. L’episodio iniziale si conclude con una scoperta che ci induce a proseguire la visione per scoprire cosa succederà.
Salvatore Esposito infine si dimostra un degno erede di Bud Spencer nell’interpretare un ruolo che di fatto emula quello di cinquant’anni fa.
Commento
Voto di Cpop
80Pro
- Una serie per tutti, sia per chi ha amato e seguito Piedone lo sbirro che per coloro che non conoscono i film di riferimento.
- Si omaggia Piedone senza emularlo troppo, la serie ha una sua personalità
- Si dosano bene i momenti di comicità con quelli puramente di genere poliziesco
Contro
- Sono presenti dei cliché su Napoli
- Si imita lo stile poliziesco americano anche se l'ambientazione è italiana
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