Rick and Morty Stagione 7, recensione: fila come spaghetti

Rick and Morty Stagione 7 è un viaggio interdimensionale di folle comicità e profonda riflessione. Sarà all'altezza delle precedenti?

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Autore: Elisa Erriu ,

Nonno Rick Sanchez ci fa sedere sul divano dopo averci fatto mangiare un bel piatto di spaghetti. Con polpette al sugo. Che buoni! Peccato che scopriamo da dove vengano questi spaghetti. Ed è un intricato torbido intruglio di genialità e follia. Questa è la sintesi perfetta della settima stagione di Rick and Morty.

Se la sintesi non basta, amiamo raccontarvi i dettagli e approfondire quanto serve: la settima stagione di Rick and Morty ha un percorso narrativo burrascoso come un viaggio interdimensionale.

Trame che si chiudono, ferite che si riaprono, amici che si riappacificano, cari che si perdono. Non è forse la migliore tra le stagioni viste della serie creata da Justin Roiland e Dan Harmon e trasmessa su Adult Swim. Ma è di certo esaustiva su molti buchi (un'altra parola che dopo questa stagione vi farà venire i brividi) di trama rimasti aperti.

Rick and Morty Stagione 7: buchi, Buchettoperpopò e apri la mente

Composta da 10 episodi e disponibile su Netflix, la settima stagione di Rick and Morty esordisce con un primo episodio che suggerisce la linea guida di lettura per le restanti puntate: ci sono dei conti da chiudere e non c'è più tempo per rimandare.

I personaggi secondari svolgono un ruolo ancora più importante rispetto ad altre stagioni: hanno avuto sette stagioni per emergere con le loro storie, adesso anche loro hanno bisogno di spazio. E su una serie che dello spazio ne ha fatto un insolito sfondo, non dovremmo stupirci che possano trovare posto anche loro.

Avevamo il sospetto che dopo il licenziamento di Roiland, la serie potesse aver perso l'anima "alla Sanchez", ma vedendo Hugh Jackman capitanare una squadra che possa salvare Buchettoperpopò, abbiamo capito che in realtà da questa stagione si è raggiunta una nuova maturità: Rick e Morty sono i protagonisti, ma possono mettersi da parte, con tutti i loro problemi, i difetti e i rancori da risolvere.

Nel corso della settima stagione di Rick and Morty è palpabile il percorso di crescita raggiunto dai due personaggi che danno nome alla saga. Una delle pietre miliari di questa stagione è stata infatti l'episodio 5, il momento in cui Rick deve fare i conti con... sé stesso. La sua vera nemesi. L'episodio dilania i ricordi dei fan, attingendo a tutte le trame e sotto trame a cui dovrebbero essere abituati, per portare a una conclusione, il famoso nodo che viene al pettine. E c'è davvero una conclusione, una morale, un verdetto, niente più portali aperti, niente scappatoie, niente vaghezze spaziali: il verdetto è sul senso della vendetta.

È difficile non notare che questi sviluppi narrativi si siano verificati senza la presenza di Justin Roiland. Mentre gli sceneggiatori potrebbero aver avuto una visione a lungo termine per la serie, la propensione di Roiland all'improvvisazione durante le sessioni di registrazione ha sicuramente influenzato la direzione dello show in modi imprevedibili.

Non tutti gli episodi sono stati all'altezza delle aspettative. Dare così tanto spazio ad alcune trame secondarie, rischia di far perdere l'essenza assurda di Rick and Morty, dove non ha tutto sempre un senso immediato. Qui, invece, è fin troppo palese l'aver cercato una giustificazione e un senso a ogni episodio, ogni storia, ogni viaggio.

Rick and Morty - Netflix Adult Swim
Rick and Morty - Netflix Adult Swim

Ma è stato il finale di stagione a definire davvero il successo della settima stagione. Attraverso un'esplorazione toccante dell'amore e della perdita, il finale ha ridefinito la storia della moglie di Rick, offrendo una nuova prospettiva su un personaggio quasi mai esplorato. Un toccante esame di coscienza, con la salsa speciale alla Sanchez. 

Uno dei fili narrativi più interessanti di questa stagione è stato proprio l'evoluzione di Rick stesso, particolarmente evidente attraverso il suo rapporto con la terapia. Da un nichilista cinico a un individuo più consapevole e persino gentile, seppur ancora imperfetto, passando per un caro nonnino che offre dei gustosi spaghetti al sugo. Chissà cosa potrebbe capitare ancora?

Commento

Voto di Cpop

88
La settima stagione di Rick and Morty ha dimostrato di essere un viaggio interdimensionale, guidando gli spettatori attraverso momenti di folle comicità e profonda riflessione. Con una nuova prospettiva sulle relazioni dei personaggi e un'evoluzione narrativa sorprendente, la serie si è dimostrata ancora una volta degna del suo successo.

Pro

  • - L'evoluzione psicologica di Rick e Morty
  • - L'episodio sugli spaghetti è la vera essenza della serie

Contro

  • - Dare tanto spazio ai personaggi secondari, potrebbe risultare troppo pesante e morboso
  • - La conclusione di alcuni archi narrativi potrebbe risultare troppa sbrigativa: era davvero tutto qui?
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