Sex Education 4, recensione: una conclusione che lascia il segno

Autore: Nicholas Massa ,

Sex Education 4, la serie TV di Netflix dedicata al sesso, all'accettazione di sé e all'inclusività, si pone come conclusione di una storia che nel corso degli anni è riuscita sicuramente a intrattenere, divertire e, soprattutto, educare. L'ultimo arco narrativo, disponibile sulla piattaforma di streaming dal 21 settembre 2023, tenta di far evolvere ulteriormente le storie dei protagonisti principali, mettendo in evidenza alcune dinamiche concettuali specifiche, con l'obiettivo di chiudere al meglio la trama principale in un finale fortemente emotivo.

Stiamo pur sempre parlando di una dramedy dal sapore tipicamente britannico che nel corso degli anni è riuscita a costruirsi il proprio spazio nel vasto panorama dello streaming contemporaneo, sfruttando idee brillanti e sempre nuove ispirate da sfide culturali e personali, così da creare una serie di temi e spunti pedagogici capaci di superare i confini dello schermo e stabilendo un legame con il suo pubblico.

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Sessualità, accettazione di sé e del proprio corpo, problemi di coppia e molte altre tematiche hanno costantemente arricchito una storia sia classica che interessante, in cui il percorso dei giovani protagonisti è riuscito fin da subito a trasformarsi in un mezzo consapevole delle proprie capacità e della sua voce. Riuscirà Sex Education 4 a confermare il valore delle stagioni precedenti e a chiudere degnamente il tutto? Scopriamolo insieme.

Sex Education 4: tutti cambiano ed evolvono, nessuno escluso

In Sex Education 4, vediamo Otis (Asa Butterfield), Eric (Ncuti Gatwa), Aimee (Aimee Lou Wood), Ruby (Mimi Keene) e quasi tutti gli altri, in un periodo della vita contraddistinto da alcuni cambiamenti importanti. La loro crescita è sempre al centro della storia, anche se in questo caso la nuova scuola che alcuni di loro si trovano a frequentare è molto particolare. Dimenticate le mura della Moordale Secondary School, il loro futuro dovrà trovare posto nel nuovo Cavendish College, una struttura scolastica esattamente agli antipodi concettuali, in cui gli studenti dimostrano un progressismo generale che lascia sgomenti sia i giovani protagonisti che gli stessi spettatori.

Qui, l'accettazione del prossimo è centrale e fondamentale per tutti gli iscritti e frequentanti, con un approccio narrativo che trasforma e capovolge, in modo volutamente eccessivo e satirico, le più tipiche dinamiche tossiche riscontrabili nelle scuole di tutto il mondo, creando una sorta di Eden in cui tutti sono ben accolti, non si produce carta o plastica in eccesso, si pratica yoga e si va in palestra nelle ore libere fra una lezione e l'altra, e così via…

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Courtesy of Netflix
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Nel frattempo, Sex Education 4 si concentra su alcune storie parallele, ritrovando il personaggio di Adam (Connor Swindells) concentrato a trovare la propria strada nel mondo e a riavvicinarsi al padre, e il percorso tutto americano di Maeve (Emma Mackey), anche lei impegnata a contrastare alcune ombre del suo passato mentre pensa a un futuro che si è conquistata con le sue sole forze, ora messo sul filo da un personaggio tutto nuovo.

Andando oltre il trauma del nuovo college, Otis, intenzionato ad aprire una nuova "clinica del sesso" questa volta in piena regola, si troverà di fronte a una nuova e inaspettata sfida quando scoprirà che nella struttura ne esiste già una e che la persona alla sua gestione, O (Thaddea Graham), è estremamente popolare e apprezzata dagli studenti.

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Le nuove lezioni di Sex Education 4

Come è avvenuto in passato, anche Sex Education 4 sviluppa la maggior parte del suo potenziale attraverso i specifici crucci, dubbi esistenziali e drammi che ogni personaggio si trova ad affrontare lungo il suo percorso (abbiamo discusso in modo approfondito l'aspetto pedagogico di Sex Education). Nella scelta di costruire la narrazione in un luogo irrealistico, però, si cela la possibilità di sfruttarne le potenzialità espressive per veicolare una serie di messaggi e sviluppi che non tardano mai a diventare affascinanti. Che si tratti delle dinamiche amorose e sessuali dei ragazzi o dei blocchi vissuti dagli adulti (anche Jean, la madre di Otis interpretata da Gillian Anderson, è impegnata a mettere ordine nella propria vita in un momento piuttosto delicato e poco equilibrato), la serie Netflix riesce comunque a mantenere il suo tocco originario, offrendo agli spettatori non solo una conclusione ben pensata, ma anche molti spunti che toccano nel profondo anche chi guarda.

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Courtesy of Netflix
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In questo Sex Education 4 riconferma tutto il suo valore narrativo e intellettuale, producendo un insieme di sviluppi che funzionano in relazione a quanto abbiamo visto fino a questo punto, anche nei momenti più esagerati, grotteschi, cartooneschi e forzati. Lo stile generale assume una sensibilità ancor più diretta, proiettando in avanti ciò che conosciamo, senza cadere necessariamente nel melenso o romantico, ma preferendo un approccio adulto fino alla fine. La scelta di affrontare determinati tabù ancora contemporanei è solamente una scusa, se non lo strumento principale di un'opera che non si fa alcuno scrupolo a sfidare stereotipi bigotti e anacronistici, cercando di lasciare sempre qualcosa a chi sta guardando lo schermo, che si tratti di adolescenti o di adulti.

Commettere errori e cercare di maturare

Sbagliare e commettere errori rimane, ancora una volta, centrale nei messaggi di Sex Education 4, specialmente in un mondo che tende continuamente a cambiare e a progredire. Così Otis e gli altri dovranno affrontare ancora una volta gli ostacoli della propria crescita e adolescenza, anche se alcune scelte lungo il percorso non saranno affatto facili, sebbene delineate da un racconto che non si pone alcun problema a giocare anche con elementi più surreali e introspettivi.

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Tuttavia però, nessuno di loro conosce le risposte al proprio destino, e quello che ci è dato sapere, attraverso Sex Education 4, è solo l'inizio di un percorso che non vedremo mai compiuto fino in fondo, pur sfiorandone i primi germogli. Commettere errori significa, innanzitutto, crescere e maturare, in un certo senso, e in questo messaggio tanto semplice quanto potente, la serie gioca alcune delle sue carte principali riuscendo a coinvolgere emotivamente e profondamente.

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Ulteriori conferme dalle stagioni precedenti, inoltre, ritornano sulla coloratissima tela, fotografica e scenografica, ancora una volta lavorata in modo da confondere riguardo al periodo storico e al contesto in cui tutto si muove e svolge. La freschezza pseudo-anacronistica del mondo di Otis, Maeve ed Eric resta un valore aggiunto, una scelta precisa che consente lo smarrimento completo in un racconto apparentemente lontano dal nostro, risultando sempre e comunque vicinissimo, e, pur con qualche ingenuità di troppo, ancora una volta concettualmente incisivo e attuale.

Commento

cpop.it

80

Sex Education 4 si pone come finale e conclusione di una serie Netflix che ha scosso il grande pubblico. Il suo approccio ai tabù contemporanei, e l'interesse pedagogico verso il proprio pubblico, ha reso questo prodotto per il piccolo schermo qualcosa di molto prezioso. Nell'arco narrativo conclusivo i personaggi che conosciamo si trovano a fronteggiare nuove sfide, imboccando una strada fatta di scelte difficili e particolari. Coi suoi 8 episodi totali, però, il messaggio alla base resta più chiaro e coerente che mai, profondo e adulto fino in fondo, pur con qualche ingenuità e scelta forzata.

Pro

  • La sensibilità di fondo è qualcosa da premiare, come anche l'approccio intellettuale nei confronti dei tabù moderni.
  • L'attenzione specifica nei confronti di alcuni personaggi e del loro percorso, presente e passato.
  • Le scenografie e i costumi coloratissimi e sempre azzeccati.

Contro

  • Alcune forzature nella scrittura generale.
  • La scelta di costruire una sorta di "Eden scolastico" tende a distaccare troppo alcune critiche sociali dalla realtà.
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