Chi sono gli stuntman e quanto è importante il loro ruolo all'interno della macchina produttiva e creativa del cinema contemporaneo? Qual è l'apporto di questi professionisti del pericolo e quanto peso ha sulla costruzione sia della credibilità che della spettacolarità delle immagini sul grande schermo? The Fall Guy, il nuovo film firmato da David Leitch (che ne sa molto riguardo a questo argomento), con al centro Ryan Gosling ed Emily Blunt, parte e si origina proprio da una riflessione del genere, prendendo in esame non solamente il mezzo cinematografico in sé, ma coloro che lavorano a stretto contatto con le acrobazie più pericolose sul set, in modo tale da generare quella particolare magia che trasporta via e rapisce durante la visione in sala. Il rischio di un lavoro e il suo incastrarsi alla perfezione nella "macchina delle meraviglie" che trasforma e rielabora in immagini, e non solo…
Già, perché The Fall Guy, nei cinema italiani dal primo maggio 2024 e in anteprima il 26 aprile, non può essere riassunto semplicemente come "il film su uno stuntman", dato che nel suo insieme è molto di più. Nell'incrociarsi con le particolari e personali dinamiche del suo protagonista, il pubblico in sala si ritrova coinvolto in una storia dalle tinte sia spericolate ed eccessive, che curiosamente romantiche e comiche, dimostrando ancora una volta l'amore spassionato e viscerale di questo regista nei confronti dello stesso cinema e dei film in generale, in un crescendo in cui l'azione si mescola alla perfezione con una comicità meta-cinematografica inaspettata e sicuramente piacevole.
The Fall Guy: cadere per poi rialzarsi
Da sempre sui set cinematografici gli stuntman rischiano la propria pelle e mettono in gioco una professionalità sfrenata senza ottenere mai dei riconoscimenti ufficiali legati al loro impegno e importanza fondamentali. Nel riconoscere sulla propria pelle, innanzitutto, una dinamica del genere, David Leitch costruisce la narrazione di The Fall Guy traendo l'ispirazione iniziale dall'omonima serie tv andata in onda negli anni '80, per poi concentrarsi sulla vita professionale e personale di un professionista, forse senza eguali, di acrobazie cinematografiche: Colt Seavers (Ryan Gosling). Quando lo conosciamo, ci relazioniamo con un personaggio celebre nel proprio settore e affermato, specialmente per via del suo legame professionale con Tom Ryder (Aaron Taylor-Johnson), superstar del momento coinvolto in più progetti sulla cresta dell’onda.
Colt Seavers, oltre ad essere totalmente concentrato e impegnato in un lavoro che lo assorbe anima e corpo, ha anche stretto un legame sentimentale con Jody Moreno (Emily Blunt), assistente alla regia con il sogno, un giorno, di poter dirigere da sola i film che vuole affermandosi in questo senso. Una terribile caduta, dovuta a un errore sul set, però, oltre a ferire gravemente lo stuntman, lo spingerà in un baratro che coinvolgerà ogni aspetto della sua vita… almeno fino a che una nuova chance di ritrovare se stesso non lo spingerà su un percorso forse inaspettato. A distanza di tempo, quando il nostro ha praticamente rinunciato all'idea di tornare sul set, viene contattato per lavorare in un progetto cinematografico diretto proprio da Jody.
Sul posto, però, Colt viene a sapere che oltre al suo solito lavoro dovrà aiutare la produzione a ritrovare l’attore principale al centro del film, Tom Ryder, del quale non si hanno più notizie da giorni. Da tutto ciò si origina un viaggio al cui interno è impossibile non leggere tutte le facce e tutte le identità di una pellicola che cambia continuamente davanti agli spettatori al cinema, facendosi prima romantica, poi misteriosa, poi action puro e folle e in seguito qualcosa che prende e trova la sua stessa forma mano a mano che gli eventi proseguono e di pari passo alle esperienze degli stessi protagonisti in gioco.
The Fall Guy: uno stunt movie che lascia il segno
The Fall Guy conosce benissimo le proprie potenzialità comunicative, a livello sia simbolico che scritto, costruendo fin da subito un legame e una discussione diretta con il pubblico in sala, servendosi sia delle immagini che del suo cast assolutamente impossibile da ignorare. Ryan Gosling ed Emily Blunt divorano continuamente la scena di una narrazione capace di calibrarne il divismo in un percorso sia esilarante che dai tratti inaspettati. Sfruttando la fascinazione di due volti che hanno plasmato una stagione cinematografica contraddistintasi per film amati e discussi in ogni dove (Barbie e Oppenheimer), il lungometraggio di Leitch si diverte a giocare con il loro stesso peso e fascino in questo senso, lavorando la storia in corso con momenti che riflettono continuamente sullo stesso mezzo cinema, per poi scherzare, anche in modo scorretto, sulla nostra attualità servendosi di una comicità che si fa pungente sia dal punto di vista fisico, che sociale e concettuale.
Da tutto ciò è impossibile non leggere in The Fall Guy un film instant cult in cui l'irruenza divertente e sopra le righe di alcuni momenti diventa prima un marchio di fabbrica, e in seguito qualcosa di assolutamente indelebile. Nel costruirsi intorno a un gusto del genere, il lungometraggio attrae innanzitutto per quello che sembra promettere con cast e marketing, per poi trascinare in una storia folle e originale, in cui sembra che tutto possa accadere da un momento all'altro. L'amore per il cinema del regista, degli attori e dei personaggi è più palese che mai, proiettando su una storia inaspettatamente poliedrica nel suo incedere, un continuo citare che passa direttamente dalle bocche dei protagonisti, per poi approdare in ogni altra cosa, persona o essere vivente che li circonda. La stessa idea di costruire "un film nel film" diventa spunto sia per scherzare sulle saghe attualmente in corso e amate dal grande pubblico, che occasione e avvio per ragionare sulla macchina della produzione cinematografica, qui a tratti spogliata della sua stessa irraggiungibile epica.
Dall'altra parte, però, The Fall Guy resta principalmente un film che fa dell'intrattenimento una delle sue voci principali. Entrare nella vita di Colt Seavers significa spasso e adrenalina allo stato puro, come anche momenti imbarazzanti e un divertimento pungente e sicuramente attuale. Così all'anima più tagliente, dal punto di vista concettuale, del film, si affianca una leggerezza fatta di sequenze spettacolari, valorizzate sempre e comunque da una regia dinamica e forte di una consapevolezza tangibile e perfettamente coerente con la storia in corso. A brillare sopra a ogni altra cosa, però, sono sicuramente le interpretazioni di Ryan Gosling ed Emily Blunt, qui assolutamente magnetiche.
Commento
Voto di Cpop
85Pro
- La regia e l'amore per il cinema di David Leitch.
- Le interpretazioni e la presenza scenica di Ryan Gosling ed Emily Blunt.
- La colonna sonora e la selezione dei brani.
- Il particolare equilibrio nel mescolare tutti gli elementi di una trama imprevedibile e divertente.
Contro
- La leggerezza, voluta, di alcuni sviluppi potrebbe incidere sull'immersione e sulla credibilità.
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