Non c'è anno migliore del 2020 per spiegare facilmente cosa rappresenti il passaggio al Festival di Cannes per un film. Vediamo da un'annata in cui la vittoria della Palma d'Oro (da molti considerata il più importante premio cinematografico al mondo, ben più rilevante e prezioso di un Oscar) ha aperto la strada a un regista coreano verso la vittoria agli Oscar, anzi: all'Oscar più ambito, quello come miglior film. Chi pensa che il passaggio in Croisette di Bong Joon-ho non sia stato fondamentale per portare Parasite a questo storico risultato, sottovaluta (e di molto) il peso strategico che il Festival di Cannes ha sugli equilibri mondiali del cinema.
C'è chi lo ammette e chi no, ma tutti vorrebbero passare sul tappeto rosso di Cannes, o quantomeno ci fanno un pensierino. C'è anche chi, come il regista Terrence Malick, ha posticipato l'uscita di un suo film di un'intera annata pur di presentarlo in anteprima mondiale in Francia. Quel film era The Tree of Life, che 12 mesi dopo vinse la Palma d'Oro e divenne uno dei titoli autoriali più amati del nuovo millennio.
A poche ore dall'annuncio ufficiale di Thierry Frémaux che il Festival non si terrà a maggio 2020 (mentre si lavora freneticamente per riorganizzare l'evento tra giugno e luglio), i più brillanti cineasti del mondo si interrogano su cosa fare: aspettare Cannes? Affidarsi a Festival minori (che stanno comunque subendo una raffica di cancellazioni, dal South by Southwest al Tribeca)? Tentare la carta della Mostra del cinema di Venezia, che con la sua collocazione tra fine agosto e inizio settembre sembra per ora al riparo da una cancellazione? Oppure arrivare in sala senza lancio festivaliero? Dato che moltissimi film programmano accuratamente la propria uscita tenendo come punto di riferimento le date del Festival, bisognerà aspettarsi una rivoluzione del calendario delle uscite.
Con lo spostamento del Festival di Cannes, alcuni film saranno costretti a correre ai ripari, cambiando tutto il calendario di promozione e programmazione nelle sale, senza poter sapere cosa faranno i concorrenti. C'è anche però chi ne esce inaspettatamente vincitore: ci sono film molto attesi già programmati per l'estate a cui lo slittamento del Festival apre la possibilità di una première mondiale in Croisette. Scopriamo chi sono i protagonisti di questo slittamento del Festival e cerchiamo d'indovinare cosa faranno.
The Green Knight
Chi primo slitta meglio alloggia, o forse no? Aveva fatto molto rumore lo slittamento della data d'uscita del nuovo film di David Lowery dedicato a una delle figure più affascinanti dei cicli arturiani. Il cavaliere verde interpretato da Dev Patel (affiancato da Alicia Vikander e Joel Edgerton) sembrava un ospite perfetto sul tappeto rosso di Cannes, almeno fino a quanto non era stato annunciato a sorpresa che sarebbe stato presentato in prima mondiale al South by Southwest, prestigioso festival per il cinema indipendente. Un affronto verso Cannes? Alcuni l'avevano letta così.
Ora si spera che i vertici della kermesse non fossero tra questi, perché con la cancellazione del South by Southwest il film della A24 è orfano di una cornice che possa lanciarne le evidenti aspirazioni autoriali, messe in evidenza dall'incredibile trailer già rilasciato. La data di arrivo nelle sale statunitensi è ancora 29 maggio 2020, ma un rinvio sembra dietro l'angolo. Un paio di settimane di slittamento e una buona dose di diplomazia potrebbero riaprire la partita Cannes. Oppure il film potrebbe tentare il tutto per tutto e uscire in solitaria, approfittando del fatto che tutto i grandi film concorrenti rimarranno alla finestra, in attesa di notizie dalla Croisette. Staremo a vedere.
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The French Dispatch
Qualcuno lo attendeva già in Berlinale (una kermesse molto amata da Wes Anderson), ma il nuovo film all star del regista di The Grand Budapest Hotel non era ancora ultimato. Ora che abbiamo visto il primo trailer ricolmo del meglio del glamour hollywoodiano, l'hype è alle stelle. Uscito da tempo dal recinto dei registi per cinefili puri e accompagnato da un codazzo di star come il protagonista Timothée Chalamet, Saoirse Ronan e Léa Seydoux, Anderson non avrebbe troppi problemi ad andare direttamente in sala raccogliendo l'attenzione mediatica necessaria per assicurare un buon risultato di botteghino.
Piccolo dubbio: non è che il regista puntava invece a portare finalmente a casa un premio di livello come la Palma d'Oro, che ancora gli manca? Il dubbio c'è e il calendario è particolarmente propizio a Wes Anderson, che davvero cade in piedi. L'uscita statunitense è attesa per il 24 luglio 2020, per cui una presentazione a Cannes tra giugno e luglio sarebbe proprio la ciliegina sulla torta. Alla telefonata di Thierry Frémaux Anderson potrebbe rispondere sì e con entusiasmo.
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Tenet
Un altro incredibile beneficiario dello slittamento del Festival di Cannes è il nuovo, misterioso film di Christopher Nolan. Tenet è già uno dei film più attesi dell'intera annata, capace di creare buzz senza bisogno di un passaggio festivaliero. Si parlava già però della possibilità di impiegarlo come grande, blasonatissimo film di apertura dell'edizione. Conoscendo la riservatezza con cui Nolan è solito affrontare il periodo di promozione dei suoi film, era improbabile che lasciasse i giornalisti liberi di raccontare il suo progetto nei dettagli da metà maggio a metà luglio, data prevista del il lancio in molte nazioni che contano (Stati Uniti inclusi, dove è atteso il 17 luglio 2020).
L'occasione è perfetta: ora si può pensare perfino di chiedere a Christopher Nolan di partecipare alla corsa per la Palma d'oro! Se il regista si dimostrasse pronto alla competizione, sarebbe un colpaccio per Cannes. Altrimenti Tenet rimarrebbe uno film perfetto per l'apertura (uno degli slot più prestigiosi della kermesse) o come evento fuori concorso. Una telefonata o due da Cannes verso gli uffici di Warner Bros partiranno sicuramente. Se non sono già partite: qualcuno parlava di Nolan in Croisette già a maggio. Ora però non è solo più un sogno improbabile.
On The Rocks
Oltre allo slittamento dell'edizione, il Festival di Cannes nel 2020 deve fronteggiare un altro grosso problema: da promesse precedenti, questo dovrebbe essere l'anno della svolta, in cui il Festival riequilibra la presenza di registi e registe in corsa per la Palma d'Oro. La scommessa iniziale era un rapporto 50/50, ma è davvero improbabile che il Festival riesca a racimolare un numero tale di registe blasonate (e a dire no ad altrettanti clienti affezionati di sesso maschile) per garantire un'edizione in linea con l'allure tipica di questo concorso.
Bisogna però aspettarsi uno sforzo, seppur minimo, di inclusione maggiore. Questo fattore, più lo slittamento verso l'estate, fanno tornare prepotentemente in scena On the Rocks di Sofia Coppola. Il nuovo film della regista di Lost in Translation e del Leone d'Oro Somewhere forse non sarebbe stato pronto per maggio, ma giugno potrebbe essere la data perfetta. Ambientato a New York, racconta il riavvicinamento di una giovane madre al padre playboy. Date d'uscita non ne sono ancora state annunciate, ma a curare la campagna di lancio e distribuzione sarà A24, quindi c'è da aspettarsi che ci siano parecchie ambizioni a riguardo. Coppola poi torna a lavorare con Bill Murray, quindi le carte per un film all'altezza di una Cannes posticipata ci sono tutte.
Annette
Altro titolo che ci si aspetta di vedere a Cannes, quale che sia la data del festival, è Annette di Leos Carax. Dove altro potrebbe presentare il suo nuovo film il folle e geniale cineasta francese di Holy Motors? Amatissimo dai cinefili duri e puri, stavolta Carax ha per le mani un cast super glamour, che guarda alla Francia ma anche agli Stati Uniti, avendo per protagonisti Adam Driver e Marion Cotillard, senza contare il coinvolgimento di Rihanna in campo musicale. Qui le ambizioni, palesemente, guardano molto, molto più lontano di Cannes, perciò il film farà di tutto per esserci.
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Annette racconta la storia di una cantante lirica e un cabarettista la cui figlia di 2 anni Annette rivela un misterioso, incredibile dono. Il film è un musical e segna il debutto in lingua inglese del regista. Ci sono davvero tutti i presupposti per un Oscar contender di livello e Cannes è la piattaforma perfetta per un cineasta francese che vuole farsi notare anche Oltreoceano. La mia scommessa è che si farà di tutto per averlo in competizione e non dovrebbero esserci troppi problemi: la data di distribuzione precisa ancora non c'è, si parla di un vago 2020.
Nomadland
In attesa di vederla alle prese con Gli Eterni di casa Marvel, la regista indipendente di The Rider ha un altro asso nella manica per partecipare al Festival di Cannes (e stavolta nella competizione principale). Dalle poche righe di trama diffuse, Nomadland richiama da subito le atmosfere del bellissimo The Rider, con distese sconfinate nella prateria statunitense e disperazione esistenziale che si fondono in un film intimista e potente. La protagonista è una donna sulla sessantina che perde tutto a causa della Grande Recessione e s'incammina verso Ovest, per vivere una vita nomade.
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Se già The Rider era stato una rivelazione registica e autoriale, ci si aspetta grandi cose da questo film, che può vantare una regista già lanciata e una protagonista senza compromessi come Frances McDormand. Mancando ancora una data di distribuzione, Cannes potrebbe riuscire a blindarlo per il concorso.
Bergman Island
Se quest'anno Cannes non aumenterà e di molto il numero di registe in concorso sarà solo per pigrizia, perché tra le tante proposte di assoluto livello (e notevole glamour) sul piatto c'è anche il nuovo film di un nome amatissimo dai giovani cinefili come Mia Hansen-Løve. Non solo Bergman Island è un film incentrato su una grande figura cinematografica, ma vanta un cast hollywoodiano capace di garantire il pienone sul tappeto rosso: la protagonista Mia Wasikowska sarà infatti affiancata da Tim Roth.
La storia ruota attorno a due sceneggiatori e registi che visitano i luoghi che hanno ispirato il grande cineasta svedese Ingmar Bergman, con l'intenzione di scrivere ciascuno il proprio nuovo progetto. Durante la lunga estate però i due coniugi vedranno improvvisamente fondersi le sceneggiature in fase di scrittura con la realtà. Il film dovrebbe uscire in Francia il 20 maggio 2020, data palesemente confezionata per arrivare nelle sale sull'onda dell'esposizione mediatica di Cannes. Qui servirà un po' di riprogrammazione, ma se Cannes è saltato è probabile che l'intero calendario d'uscite francesi (che hanno in maggio/giugno il loro periodo principe proprio per la presenza del Festival) verrà rivoluzionato.
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Scommetterei che non appena si saprà con precisione in quali date si svolgerà Cannes, molti film francesi cambieranno la propria uscita e Bergman Island dovrebbe essere uno di questi.
Soul
Disney Pixar e il Festival di Cannes vantano una lunga collaborazione, soprattutto per gli slot dedicati ai grandi film fuori concorso: Inside Out venne presentato proprio in Croisette, raccogliendo un plauso incredibile e impreziosendo un'edizione già stellare della kermesse.
Soul poteva già rientrare in un possibile cartellone di Cannes, ma la sua a metà giugno lo rendeva più appetibile per un appuntamento francese come Annecy Animation Film Festival, tutto dedicato ai film d'animazione. Il festival francese è programmato per metà giugno e per il momento tiene duro, ma con lo slittamento di Cannes Soul potrebbe spostarsi nella kermesse più blasonata, godendo di un lancio in prima mondiale più ravvicinato alla sua data d'uscita rispetto a maggio. In questo caso molto dipenderà dalle date effettive del Festival, se verrà rimandato a giugno oppure a luglio.
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Certo che con tante pellicole targate Disney nel limbo come Black Widow, alcune delle quali con regia e temi femminili a cui Cannes deve giocoforza fare attenzione, non è nemmeno così improbabile che spunti una prima a Cannes inattesa a tema supereroistico. Disney avrà fame di slot di prestigio per i film che ha dovuto rimandare, Cannes vorrà assicurarsi più attenzione mediatica internazionale possibile per l'inconsueta edizione estiva...potrebbero arrivare grosse sorprese.
Benedetta
Al momento il film più atteso dell'intera kermesse, quello che i ben informati davano al 100% in concorso a Cannes non è una pellicola hollywoodiana, ma un film francese che promette di essere tra i più scandalosi e chiacchierati dell'annata. A filmarlo è il genio del thriller e dell'erotismo Paul Verhoeven, il regista di Basic Instict. Attenzione: il suo ultimo film in Croisette è stato Elle, capace di regalare alla sua incredibile protagonista Isabelle Huppert la sua prima, strameritata nomination agli Oscar.
Benedetta è una pellicola assolutamente perfetta per donare a Cannes quel pizzico di scandalo che non manca mai e molte voci parlano di un film straordinario, per cui il titolo è già pronto per diventare uno degli eventi dell'edizione. Ambientato nell'Italia del XVII secolo, Benedetta parla della relazione omoerotica che si sviluppa tra Virginie Efiraaffetta da deliranti visioni erotiche e la donna incaricata di prendersi cura di lei. Date d'uscita ancora non ne abbiamo, ma è probabile che Cannes e Benedetta si muoveranno in tandem per garantire la simbiosi perfetta che ha già donato a entrambi grande visibilità.
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La prestigiosissima rivista Cahiers du Cinéma ha piazzato la giovane Virginie Efira vestita da suora in copertina del suo numero dedicato ai film più attesi dell'anno: impossibile che Cannes non faccia di tutto per avere il titolo in concorso. Altrimenti Venezia ne approfitterebbe di certo, ma anche Verhoeven è un ospite affezionato della Croisette ed è probabile che faccia il possibile per non mancare.
Druk
Il nord Europa non mancherà all'appello, soprattutto se il film è diretto da Thomas Vinterberg. Il regista danese si è un po' perso nelle sue ultime prove, ma stavolta si presenta di nuovo con il suo attore feticcio Mads Mikkelsen e con una trama così bizzarra che già si spera in un rilancio. Druk sarà il film più alcolico della kermesse, se Cannes dovesse riuscire ad assicurarselo: infatti è la storia di 4 professori che decidono di mettere in pratica la loro teoria secondo cui il mondo sarebbe un posto migliore se le persone fossero costantemente un po' alticce. I quattro decidono di provare sulla propria pelle (e sul proprio fegato), con risultati che si preannunciato drammatici.
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Dall'ultimo film con Thomas Vinterberg Mads Mikkelsen è diventato una star a livello hollywoodiano ed è un ospite fisso di tutti i grandi festival europei. L'impressione è che sia questione di tempo prima che azzecchi il film giusto per arrivare agli Oscar o alla consacrazione. Nel frattempo ha il profilo perfetto per assicurare a un film di essere papabile per un passaggio a Cannes. Anche Druk è in post produzione, senza date d'uscita definite: dovrebbe rispondere alla chiamata francese senza problemi.
Miss Marx
Sempre per il discorso fatto per il film di Sofia Coppola, ma anche per l'attenzione raccolta a Venezia con il suo ultimo film Nico, 1988 e per il cast internazionale che può vantare, si fanno concrete le possibilità di vedere l'italianissima Susanna Nicchiarelli sul tappeto rosso di Cannes. Miss Marx è attualmente in post produzione e qualche settimana in più potrebbe fare più che comodo per ultimare un film che non ha ancora una data di uscita e a cui l'incredibile esposizione mediatica garantita dalla Croisette potrebbe fare molto piacere.
È il genere di titolo di cui anche Cannes ha disperatamente bisogno: regista ancora da lanciare, donna, europea, con un film che promette di essere politico e femminista. Miss Marx racconta la vita della più piccola delle figlie di Karl Marx, Eleanor, donna colta, intelligente, femminista e travolta da una tragica storia d'amore. A interpretarla c'è una star inglese come Romola Garai. Miss Marx era una possibilità per maggio, ma con lo slittamento del Festival mi aspetto di vederlo in concorso nella sezione principale.
Rimanendo in Italia, dovrebbe essere fuori dai giochi Tre piani di Nanni Moretti, dato che l'uscita è programmata per il 23 aprile 2020. Tuttavia se i cinema continueranno a rimanere chiusi uno slittamento della distribuzione in sala potrebbe riportare il regista Palma d'Oro per La stanza del figlio là dove è stato consacrato a livello internazionale. Altri italiani in odore di Cannes, anche in sezioni collaterali, sono Il buco di Michelangelo Frammartino e Le sorelle Macaluso di Emma Dante.
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