Tutti gli easter egg di Marvel's What if...? Stagione 2

Autore: Manuel Enrico ,

Un natale diverso per il Marvel Cinematic Universe, che ha deciso di tenere compagnia ai fan del franchise per una settimana intera grazie alla seconda stagione di Marvel's What if...? La serie animata che ci porta a esplorare gli universi possibile degli eroi marveliani accompagnati da Uatu l'Osservatore sarà infatti presente su Disney + con un episodio al giorno, a partire dal 22 dicembre.  Come da tradizione anche la seconda stagione di Marvel's What if...? sarà ricca di riferimenti e citazione del canone cinematografica degli eroi della Casa delle Idee, rendendo interessante scoprire come queste differenti versioni delle avventure dell'MCU sapranno ispirare i narratori della serie. 

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Per ogni episodio, quindi, ci lanceremo alla ricerca di riferimenti e citazioni a quanto visto nel Marvel Cinematic Universe, ma non solo come scopriremo nei prossimi giorni. Come sempre, il consiglio è di non avventurarsi nella lettura di quanto segue senza avere prima visto gli episodi, onde evitare fastidiosi spoiler!

Tutti gli easter egg della seconda stagione di Marvel's What if...?

Tutti gli episodi che compongono la nuova stagione di Marvel's What...? vantano in lingua originale il ritorno degli attori che hanno portato sul grande schermo della Casa delle Idee, con l'aggiunta di Jeffrey Wright che torna impersonare l'Osservatore Uatu.

 

E se...Nebula si fosse unita alla Nova Corps?

Il primo episodio della seconda stagione di Marvel's What if...? vede come protagonista Nebula, mettendola al centro di una storia dal sapore noir sci-fi che risente delle atmosfere di Blade Runner. Senza entrare nel dettaglio di quello che sembra mostrarsi come uno dei migliori episodi di questa stagione, possiamo goderci la nostra caccia agli easter egg contenuti nell'episodio. 

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Karen Gillan riprende il suo ruolo di Nebula, ma questa variante ha perso sua sorella, Gamora, quando Ronan l'Accusatore l'ha uccisa (insieme a Thanos) e si è redenta diventando parte dei Nova Corps. Inizia l'episodio trovando Yondu morto e sta investigando sulla sua misteriosa morte avvenuta nei bassifondi di Xandar. Pianeta visto per la prima volta nel primo Guardians of the Galaxy, Xandar è il mondo della Nova Corps, che in questa versione è avvolto da uno scudo con cui proteggersi dall'assalto di Ronan. 

L'assenza dei Guardiani della Galassia in questo universo ha fatto sì che Groot e Drax non siano divenuti eroi. I due sono infatti rispettivamente un dipendente e un cliente di una bisca dei livelli inferiori di Xandar, gestita nientemeno che da Howard il Papero. Il pennuto galattico è comparso in una scena post credit del secondo film dei Guardiani, comparendo nuovamente nella scena corale prima dello scontro finale contro le truppe di Thanos in Avengers: Endgame. All'interno di questo locale lavorano anche Korg e Miek, i due alieni incontrati da Thor in Thor: Ragnarok divenuti suoi alleati nelle sue imprese galattiche. 

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Personaggio che compare a sorpresa è Yon-Rogg, il soldato Kree comparso in Captain Marvel, inizialmente mentore di Carol Danvers e infine suo antagonista. In questo caso, Yon-Rogg è un criminale in combutta con Ronan, come Nova Prime, la leader della Nova Corps comparsa in Guardians of the Galaxy, interpretata da Glenn Close. 

Prima dello scontro finale, Nebula indossa la tradizionale 'pinna' di Yondu, imparando a padroneggiare la sua celebre freccia, e il suo cappotto. 

E se...Peter Quill avesse attaccato gli Eroi più Potenti della Terra?

Per il secondo episodio, la nuova stagione di Marvel's What if...? decide di puntare ai giovani eroi. L'interrogativo che ci viene posto da Uatu riguarda Peter Quill, alias Star-Lord, e come sarebbe stata la sua vita se Yondu avesse deciso, come gli era stato chiesto, di consegnarlo al padre, Ego il Pianeta Vivente. Il rapporto tra Peter e Ego era al centro di Guardians of the Galaxy 2, quanto il mezzosangue terrestre scopre la verità sulle proprie origine e il folle piano del padre.

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L'arrivo di Peter sulla Terra viene presa come una minaccia dall'umanità. Il suo arrivo ripete quanto vissuto da altri celebri visitatori alieni, da Superman a Goku, e avviene grazie a un'astronave identica a quella vista in Guardians of the Galaxy vol. 2, utilizzata da Mantys. Durante le sue prime azioni sulla Terra, Peter combatte dei poliziotti newyorkesi su uno dei ponti di accesso alla zona di Grand Central Station, lo stesso su cui in Avengers (2012) avevamo visto combattere per la prima volta tutti assieme i Vendicatori mentre lottavano con i Chitauri nella Battaglia di New York.

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What if

In questa versione, Peter viene cresciuto dal padre e da questi inviati ad avviare la conquista della Terra. A contrastarlo possono essere solamente degli eroi riuniti dal Progetto Pegasus, un piano segreto gestito da Peggy Carter e Howard Stark. In questa realtà i due fondatori dello S.H.I.E.L.D. gestiscono questo progetto segreto grazie al quale riescono a creare una squadra di eroi composta dalla Pantera Nera T'Chaka, da Hank Pym (Ant-Man), Bill Foster (Giant-Man), Wendy Lawson (Captain Marvel) e dall'assassino russo Soldato d'Inverno. 

Una volta catturato Peter Quill, il ragazzino viene rinchiuso in una cella che ricorda quella utilizzata per tenere prigioniero Loki sull'helicarrier S.H.I.E.L.D. in Avengers. A liberarlo sarà Hope Van Dyne, che non manca di fare presente come la decisione di accusarlo delle colpe del padre sia ingiusta. I Progetto Pegasus, nell'universo principale dell'MCU, venne distrutto da Loki nelle scene iniziali di Avengers

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Hank Pym mantiene la sua totale sfiducia nei confronti di Howard Stark, e non manca di incolpare Pegasus della scomparsa della moglie, in modo simile a quanto abbiamo visto nel primo Ant-Man quando la morte di Janet van Dyne viene causata da una missione dello S.H.I.E.L.D. Bill Foster è un vecchio amico e collega di Pym, che abbiamo conosciuto in The Ant-Man and the Wasp, interpretato da Lawrence Fishburne, mentre Wendy Lawson è l'identità segreta con cui era nota Mar-Vell in Captain Marvel, interpretata da Annette Benning. 

La presenza del Soldato d'Inverno consente di affidare a Howard Stark un'osservazione su come fossero vere le voci che assomiglia a Bucky Barnes, l'amico di Steve Rogers. In questo universo, Barnes non ha ucciso Stark come abbiamo visto in Captain America: Civil War, ma anzi è proprio Stark a dire le parole giuste al Soldato d'Inverno per fare riemergere la personalità di Bucky.

Cameo a sorpresa di Thor, che interviene durante lo scontro contro Ego, arrivato sulla Terra per compiere la sua missione. La somiglianza con Kurt Russell, interprete del personaggio in Guardians of the Galaxy vol. 2, è evidente, e il suo approccio alla sua ossessione missione di conquista viene completamente rispettata. 

La vittoria contro questo nemico venuto dallo spazio compatta gli eroi della Terra nel dare vita a una squadra di supereroi che ricorda non poco la creazione dei Vendicatori vista in Avengers

E se...Happy Hogan avesse salvato il Natale?

Il più natalizio degli episodi della seconda stagione di Marvel's What If...?, che omaggia nella sua struttura uno dei cult natalizi per eccellenza, Trappola di Cristallo. Impegnato ad organizzare una cena natalizia nell'Avengers Tower, Happy Hogan, spalla destra di Tony Stark, si ritrova a dover fronteggiare un'attacco da parte di Justin Hammer, vecchia nemesi di Stark intenzionato a prendere possesso della struttura e dei segreti in essa contenuta. Aiutato solo da Darcy, la stagista di Jane Foster vista nei film di Thor e in WandaVision, e Maria Hill, la seconda in comando di Fury allo S.H.I.E.L.D.

Come anticipato, per sua struttura questo episodio paga un forte debito al primo film del ciclo di Die Hard, conosciuto in Italia come Trappola di Cristallo. Un omaggio che i Marvel Studios non hanno impostato solamente nell'essenza della narrazione, ma anche con dei precisi rimandi a battute e situazioni del film, dagli spostamenti di McClane nei condotti del condizionamento alla scena finale in cui Hammer sembra subire la stessa fine di Hans Gruber. A queste citazioni, si uniscono anche riferimenti e battutine che mettono in chiaro come i personaggi stessi siano consci di essere di fronte a una situazione identica a quella ambientata nel Nakatomi Plaza. 

Dal punto di vista del Marvel Cinematic Universe, questa vicenda sembra ambientata tra Iron Man 2 e Avengers: Age of Ultron. Questo consente di utilizzare come villain Justin Hammer, che nuovamente ha le fattezze di Sam Rockwell, avversario di Stark nel suo secondo film. Allo stesso modo, abbiamo modo di scoprire come, almeno in questo universo, Stark avesse già preparato diverse IA in sostituzione di J.A.R.V.I.S., tra cui Friday, la I.A. che ha sostituito J.A.R.V.I.S. dopo che questi si è 'sacrificato' per dare vita a Visione. Sempre in riferimento a Avengers: Age of Ultron abbiamo modo di vedere in azione la Hulkbuster, armatura appositamente creata da Stark per contenere la minaccia di Hulk, che ha esordito nel secondo film dei Vendicatori venendo in seguito usata anche da Bruce Banner durante le battaglie di Avengers: Infinity War.  

E se...Iron Man avesse incontrato il Gran Maestro?

Natale a Sakaar. Non è il nuovo cinepanettone, ma il quarto episodio della seconda stagione di Marvel's What if...? che vede il Vendicatore Dorato finire sul pianeta governato dal Gran Maestro, guidando una ribellione contro il dispotico e funambolico despota. La base narrativa di questo episodio è la Battaglia di New York vista in Avengers, con una piccola variante: dopo esser volato oltre il portale da cui i Chitauri invadono la Terra, Stark non ritorna nel nostro mondo, ma finisce su Sakaar. 

Questo consente di avere un Tony meno serio rispetto alla sua crescita nell'MCU, come avevamo visto a partire da Iron Man 3, e più vicino all'approccio ironico e spocchioso con cui si era inizialmente mostrato nel franchise. Il Tony che vediamo in questo episodio si trova a rivivere l'esperienza di Thor in Thor: Ragnarok, diventando uno dei lottatori che il Gran Maestro utilizza nella sua arena. Se il Dio del Tuono aveva affrontato scontri gladiatori, Stark si ritrova invece a dover competere in gare automobilistiche. Anche se il Gran Maestro è convinto che siano bighe...

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Come accaduto per Thor, anche Tony si ritrova ad avere due compagni di avventura insoliti: Gamora e Valkyria. La prima è intenta in una missione di vendetta contro Stark, reo di aver infranto i sogni di conquista del padre, mentre Valkyria riprende il suo ruolo di outsider visto in Thor: Ragnarok. Stark, dopo aver fatto amicizia con Korg seguendo l'esempio di Thor, cerca di arruolare nuovi compagni per sfidare il Gran Maestro, cominciando proprio dall'asgardiana. 

La scena al bar in cui cerca di arruolarla segue lo schema con cui Stark aveva cercato di convincere Thaddeus Ross a partecipare all'Iniziativa Vendicatori nella scena post-credit di Hulk. La presenza di Korg aggiunge un tocco di ironia, ma nel discorso con cui Stark spiega a Valkyria che non serve cercare i propri demoni nella bottiglia, abbiamo una citazione a uno dei cult fumettistici di Iron Man, Il Demone nella bottiglia, arco narrativo in cui veniva presentato uno dei più devastanti nemici di Stark: l'alcolismo. 

Per partecipare alle gare automobilistiche del Gran Maestro, sfidando lo stesso dittatore, Stark costruisce inizialmente un mezzo futuristico che viene distrutto, costringendolo a utilizzare una seconda opzione: la propria armatura! Questa diventa infatti un potente bolide che trasforma quella che sembra un prototipo di Hulkbuster in...un Transformer! Come prevedibile, la gara termina con la vittoria di Stark, e la fortunosa morte del Gran Maestro, in una scena che ricorda, seppure in modo più scanzonato, il trapasso del giudice Morton in Chi ha incastrato Roger Rabbit?

Conclusione dell'episodio è la scelta di Gamora, divenuta alleata di Stark, di detronizzare il padre Thanos. Questi presentato sul suo trono fluttuante visto nel suo esordio in Avengers

E se...Captain Carter avesse affrontato l'Hydra Stomper?

Il quinto episodio della seconda stagione di Marvel's What if...? riporta in azione Captain Carter, la versione alternativa di Cap vista nella precedente stagione, dove Peggy Carter assumeva il Siero del Supersoldato al posto di Steve Rogers. Privato del suo destino, Steve Roger non si arrese ma divenne la spalla di Captain Carter nei panni dell'Hydra Stomper, versione alternativa di Iron Man, basata sulla Mark I vista in Iron Man.

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Il ritorno di Captain Carter serve, in primis, a delineare una sorta di continuity in seno alla serie animata, che vede in questa versione di Peggy il suo fulcro, come guida dei Guardiani del Multiverso. In questo episodio, Peggy sembra ripercorrere le orme dello Steve Rogers della Terra principale del Marvel Cinematic Universe, a cominciare dalla sua lotta nella Battaglia di New York vista in Avengers. 

A dominare la trama, tuttavia, è quanto visto in Captain America: The Winters Soldier. Bucky Barnes è diventato il direttore dello S.H.I.E.L.D., mentre Steve Rogers, dopo aver lottato per anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato catturato dall'Hydra, che lo ha reso un loro arma, per sfruttare la potenza dell'armatura dell'Hydra Stomper. Sostanzialmente, la trama del secondo film con protagonista Steve Rogers. 

Il ritorno di alcuni elementi del film, come la missione al fianco di Natasha Romanoff a bordo di un nave o la ricerca di un modo di salvare Steve dal lavaggio del cervello, sono derivate proprio dal film di esordio del Soldato d'Inverno, mentre altre componenti arrivano da Black Widow, film solista dedicato al passato della Vedova Nera. 

Non stupisce quindi rivedere Melina Vostokoff, interpretata al cinema da Rachel Weisz. In questa versione compare come la direttrice della Stanza Rossa, il programma che ha dato vita al progetto Vedova Nera.

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Nel finale dell'episodio, dopo essere sopravvissuta alla sua missione, Captain Carter viene apparentemente rapita attraverso un portale, venendo trasportata in una dimensione dove compaiono due versioni seicentesche di Wanda Maximoff e Nick Fury. Il riferimento sembra essere a 1602, racconto di Neil Gaiman che immagina il mondo Marvel trasportandolo nell'anno 1602, ambientazione che sappiamo esser uno degli scenari di questa seconda stagione della serie. 

E se...Kahhori avesse rimodellato il mondo?

Episodio particolare,  che porta in scena come protagonista un personaggio originale, Kahhori. Nativa americana, Kahhori e il suo popolo partecipano a Marvel's What If...? preservando la propria lingua, scelta interessante che mira a preservare il retaggio della cultura dei nativi americani, e in spagnolo, lingua dei conquistadores. Ambientato prima della conquista del west da parte degli europei, questo episodio prende il via dalla caduta di Asgard, come ci era stata presentata in Thor: Ragnarok. Nelle scene iniziali, infatti vediamo Surtur distruggere la patria di Thor, senza che il Dio del Tuono riesca a impedirlo. La distruzione di Asgard fa sì che il Tesseract custodita nella dimora degli dei finisca sulla Terra. 

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Il Tesseract racchiude una delle gemme dell'infinitò, la gemma dello spazio, come abbiamo visto inizialmente in Avengers (2012) e in seguito lungo la saga  dei Vendicatori sul grande schermo. In questo episodio, la frattura del Tesseract ha fatto sì che parte dei suoi poteri finissero in un lago sotterraneo, che diventa la leggendaria Fonte dell'Eterna Giovinezza dei miti dei conquistadores. I poteri che Kahhori acquisisce le consentono di combattere utilizzando mosse che ricordano i raggi repulsori di Iron Man e altri attacchi tipici del Vendicatore Dorato, compresa la sua hero pose, mentre i suoi alleati Wahta sembrano utilizzare maggiormente la velocità come faceva Quicksilver. 

Ma il colpo di scena finale è l'apparizione di Strange Supremo, la versione oscura di Stephen Strange comparsa nella precedente stagione della serie animata, la cui entrata in scena è accompagnata dalla tradizionale colonna sonora del personaggio.  

E se...Hela avesse trovato i Dieci Anelli?

Il settimo episodio dei racconti di Uatu vede come protagonista Hela, la sorella di Thor conosciuta in Thor: Ragnarok. Contrariamente a quanto visto sul grande schermo, in questo caso Hela non viene semplicemente relegata a Hel, per regnare nell'oltretomba, ma viene spogliata dei propri poteri e inviata su Midgard, ovvero la Terra. Quanto visto nelle prime scene di questo episodio ricorda un altro celebre esilio sul nostro mondo, quello di Thor, causato dalla supponenza del Dio del Tuono, che aveva spinto Odino a inviarlo sul nostro mondo in modo da comprendere il suo posto. 

Nel caso di Hela, assistiamo a un momento in cui la dea attacca nientemeno che Odino con Mjolnir, con il Padre di Tutti che non solo ferma il martello ma lo riduce in pezzi, proprio come ha fatto Hela in Thor: Ragnarok. Privata della sua corona, che alimenta i suoi poteri, Hela finisce su Midgard e incontra Wen Wu, alias il Mandarino, colui che detiene il potere dei Dieci Anelli. Il primo incontro tra i due è violento, con Hela che abituata al suo potere sfoggia alcune delle sue pose tipiche, dalla comparsa della corona al lancio di coltelli mortali, ma privata dei suoi poteri da Odieno viene delusa dalla mancata esecuzione delle sue tipiche azioni. 

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La sua corona, in compenso, diventa un oggetto ambito, ma che non viene facilmente recuperata. Hela stessa cerca di riprenderla senza successo, in modo simile a come Mjolnir non viene sollevato da chiunque ma solo da chi ne è degno. Come si dimostra Hela , che guidata dalla curiosa creatura visto in Shang-Chi: La Leggenda dei Dieci Anelli, attraversa la foresta che protegge l'eremo di Ta Lo, dove impara il Kung Fu, diventando una Maestra. Da questo suo addestramento, Hela acquisisce una maggior consapevolezza divenendo degna di indossare nuovamente la sua corona. Un percorso simile a quello seguito da Thor nel suo primo film. 

Curiosa notare come Heimdall faccia nuovamente una comparsa sostenendo che al suo occhio onnisciente sia consentito di vedere nella sacralità di Ta Lo. Eppure, assisterà all'ascesa di Hela, che non solo detronizza un dispotico Odino, ma impedisce persino a Thanos di compiere la sua missione, fermandolo prima che possa rovinare Gamora crescendola secondo la sua dottrina.   

E se...gli Avengers si fossero formati nel 1602?

Attendevamo con ansia di scoprire come si sarebbe comportata Captain Carter nell'anno 1602, dopo averla visto sparire al termine di E se...Captain Carter avesse affrontato l'Hydra Stomper? L'ispirazione per questo episodio è 1602, arco narrativo firmato da Neil Gaiman, in cui il mondo marveliano prende vita nel 1602, complice l'arrivo in questo anno di Steve Rogers, che sotto le mentite spoglie dell'indiano Rojaz partecipa alle prime insurrezioni delle colonie inglesi contro la Corona. Il racconto di Gaiman viene solo parzialmente utilizzato da questo episodio, mostrando ad esempio Fury come consigliere della corona, in questo caso indossata da Thor. Anche il ruolo di Cap come ago della bilancia degli eventi sembra essere più ispirato alle necessità della saga orizzontale della serie animata che non dal racconto di Gaiman.

Interessante notare come, per la prima volta, il ruolo di testimone silenzioso di Uatu venga meno, considerato come l'Osservatore riesca a interagire in modo diretto con Peggy. In un'ambientazione seicentesca in cui Loky è un attore shakespeariano, tanto che lo vediamo recitare all'interno del celebre Globe Theatre, non stupisce di scoprire che la banda di fuorilegge più temuta sia capitanata da Steve Rogers versione Robin Hood, affiancato come sempre dall'inseparabile Bucky Barnes e da Scott Lang. A dare loro filo da torcere sono le truppe versione Calabrone guidate dallo sceriffo di Thor, sir 'Happy' Hogan, che non esita a schierare durante la battaglia persino il Distruttore, il metallico titano affrontato dal Dio del Tuono nel suo primo film.

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Sempre durante questa battaglia, Rogers utilizza uno scudo triangolare la cui foggia ricorda quello del primo scudo fumettistico del personaggio, seppure venga utilizzato in battaglia in modo simile ai due piccoli scudi forgiati per lui in Wakanda in Avengers: Infinity War. D'altronde, scopriremo presto che questo Rogers arrivi proprio dall'esito dello scontro con Thanos visto nel finale del primo capitolo del finale dell'Avengers Saga. 

All'interno dell'episodio non mancano altri personaggi del Marvel Universe come Hulk, o un Tony Stark inventore che si rivelerà particolarmente utile, soprattutto dopo che Peggy stuzzicherà la sua curiosità citando un certo 'flusso canalizzatore', in riferimento all'invenzione al centro della saga di Ritorno al Futuro, o il Teschio Rosso nel ruolo di boia reale. 

E se...Strange Supremo fosse intervenuto?

Dopo esser stato una presenza ricorrente negli episodi precedenti, Strange Supremo svela finalmente il suo piano: ricostruire il suo mondo. Distrutto dopo i suoi disperati tentativi di riportare in vita la sua amata Christine Palmer, il mondo di questo Strange sembrava appartenere al passato dello stregone, tanto che nonostante la sua discesa nei poteri oscuri vista nella precedente stagione, lo avevamo visto redimersi per lottare assieme ai Guardiani del Multiverso. 

Ruolo che sembra mantenere quando invita Captain Carter nel suo Sanctum Multiversalis, la versione del multiverso del Sanctum Sanctorum, la dimora rifugio di Strange. All'interno di questo suo eremo sono conservati tutti i distruttori di altri mondi, da Thanos a versioni differenti di eroi che hanno intrapreso un diverso percorso, ma come svela Peggy, non è possibile creare un simile serraglio senza incorrere in fughe e problemi relativi. Tanto è vero che a conferma del suo pensiero, Peggy cita Jurassik Park, Alien e Gremlins, film che di questo principio hanno fatto la propria scintilla vitale. 

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Strange chiede a Peggy di catturare una pericolosa Distruttice, mandandola in un mondo dove il Progetto Rinascita, l'esperimento che ha dato vita Captain Carter e Captain America, non ha mai avuto successo, tanto è vero che abbiamo modo di vedere un Monte Rushmore che anziché i volti dei quattro celebri presidenti americani è dominato solamente dal volto di Teschio Rosso, storica nemesi della Sentinella della Libertà. Nemmeno il tempo di ambientarsi e Peggy viene attaccata da quella sembra una velocista, con una sequenza che ricorda la comparsa di Quicksilver in Avengers: Age of Ultron, durante l'attacco alla base di Von Strucker. 

Quando si scopre che la presunta minaccia è Kahhori, la nativa americana vista nei precedenti episodi, la verità sui piani di Strange emerge, spingendo le due donne a metter in atto un rivolta nella base di Strange, liberando i prigionieri, per aver il tempo di distruggere lo strumento che Strange intende utilizzare per realizzare il suo folle piano, la Forgia. In questa sequenza abbiamo modo di vedere diversi personaggi del MCU, in diverse varianti, come un Rocket Raccoon cyborg o il ritorno della Wanda Maximoff dell'universo zombie, contornati da una miriade di altri personaggi, non ultima Hela versione Signora della Morte che si scontra con Surtur.

Lo scontro tra Kahhori, Captain Carter e Strange Supremo consente di rivivere scene familiari, dalla corsa dell'indiana sui muri della camera centrale dell'eremo dello stregone (che ricorda quella di Quicksilver in X-Men: Giorni di un futuro passato) alla scena in cui Kahhori evoca a sè il Mjolnir di una versione di Thor imprigionata da Strange. Tramutatosi in un gigantesco demone, Strange viene attaccato da Carter e Kahhori, con Captain Carter che non esita a lanciarsi assieme al demone in una caduta mortale verso la Forgia, con un impeto che avrebbe fatto invidia a Gandalf, considerato come la scena ricorda proprio lo scontro tra il Grigio e il Balrog nelle miniere di Moria. Dopo l'epilogo finale, Peggy e Uatu, dopo aver assistito alla rinascita dell'universo dello Strange Supremo, deceduto nello scontro, hanno modo di vedere il nuovo aspetto del multiverso, ossia il Yggdrasil creato da Loki nel finale della seconda stagione di Loki

 

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