Husbando, i mariti più famosi degli anime

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Autore: Elisa Erriu ,

Un famoso proverbio giapponese ci ha insegnato che: “tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero“. Questo perché l’uomo che combatte per i propri ideali, per difendere la sua terra o per proteggere il suo amore, ha sempre conquistato i cuori delle fanciulle e le fantasie dei giovani. Agli anime e ai manga spetta il merito (e anche un po’ la colpa) di aver rappresentato personaggi idealizzati e idealizzabili che diventano spesso fonte di ispirazione, talvolta di ossessione, proprio come è successo con le waifu

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Ma è difficile per le donne in Giappone (e non solo in Giappone) dare voce ai propri desideri, così i protagonisti che ammirano si trasformano spesso in una rappresentazione non soltanto di ciò che più vorrebbero trovare in un uomo, quanto talvolta in una metafora della società odierna, di comportamenti sbagliati, di rapporti malsani o di eroi che, sotto sotto, sono fallibili e poco guerrieri. In una parola, umani. Loro sono gli husbando, i “mariti” che tutti gli otaku e gli amanti degli anime e manga giapponesi sognano.

Husbando: cosa significa e quali sono i “mariti” più famosi nei manga e negli anime?

Cosa significa husbando?

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Proprio come per la parola waifu, la sua controparte maschile husbando è molto semplicemente la traslitterazione giapponese dalla parola inglese husband, che significa “marito”. Ci sono diversi modi in giapponese per tradurre questo termine, il più comune dei quali è “otto“. Mentre ci sono molte parole per definire “moglie”, i mariti hanno solo pochi termini specifici riservati a loro e tutti questi termini dipendono dalla situazione e dal contesto della frase.

Ad esempio, shujin è usato solo per riferirsi al proprio marito. In origine significava padrone o padrone di casa, vecchio retaggio delle radici patriarcali del Giappone che tendono ad attirare le ire di studiosi e giornalisti internazionali. Peggio ancora, la parola shujin è ancora usata nel contesto di padrone o proprietario quando si tratta di animali domestici. Simile a shujin, è danna, termine un tempo utilizzato dalle geishe per rivolgersi agli uomini nobili e di alto rango per cui lavoravano. Per questo motivo, danna ha una sfumatura più onorifica di shujin, anche se sempre ricollegato al passato patriarcale del Giappone. È più spesso usato per citare il marito di qualcun altro, onorandolo in una conversazione educata.

Oggi le donne preferiscono però termini più moderni, come otousan, che significa letteralmente padre, uchi no hito, che si traduce letteralmente nella mia persona ed è usato come vezzeggiativo, oppure semplicemente anata che è il pronome personale tu ed è un modo informale per rivolgersi quindi a “tuo” marito, strettamente riservato a una conversazione privata.

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La storia degli husbando

Prima sono arrivate le “mogli” e soltanto successivamente sono arrivati gli “husbando”: questo perché nel periodo in cui è nato il termine waifu, ovvero agli inizi del 2000, c’erano semplicemente più lettori maschili in Giappone. Secondo una recente ricerca tenuta da uno dei più grandi editori nipponici, ovvero Shueisha, il sito di una delle sue riviste più apprezzate, Shonen Jump, ha registrato più di 2 milioni di utenti attivi settimanali, di cui il 27,4% con 25 anni o più e più del 60% sono uomini. Tuttavia le riviste di settore, come Ribon o Office You hanno registrato un milione di download, con un dato che dimostra che ad apprezzare maggiormente i magazine sono ragazze delle scuole medie e casalingh esopra i 45 anni.

È più facile, ancora oggi, per i lettori maschili esternare in Giappone i propri apprezzamenti nei confronti di donne idealizzate. Ma questa tendenza sta lentamente evolvendo: una statistica più recente ha dimostrato che le lettrici sono in crescita, almeno il 77% delle ragazze liceali intervistate leggono shojo o josei. Questo ha portato anche gli stessi mangaka ad avere la possibilità di realizzare sempre più storie dedicate alle ragazze, che non si traduce banalmente con trame prive di scontri, battaglie o violenza, bensì i personaggi e le loro vicende riflettono situazioni più vicini all’universo femminile, come storie d’amore esplicite e meno “stereotipate”.

Le caratteristiche e le differenze tra gli husbando

Stesse regole per gli husbando proprio come per le waifu: non c’è un rigido regolamento da seguire. Un husbando è un personaggio maschile da cui la/il fan è attratto. Molto banalmente, è un personaggio che desidererebbero sposare (se fosse reale). Avere un husbando che si ammira non compromette le fan di trovare un ragazzo che possiede gli stessi tratti: sono rari i casi in cui l’ossessione verso le waifu o gli husbando diventa tale che alcuni “sposano” virtualmente i propri coniugi fittizi, pregiudicandosi una possibile relazione.

La maggior parte dei lettori o degli spettatori trova nei propri husbando una fonte di ispirazione più che di soluzione. In alcuni casi è stato anche segnalato che i fan attribuivano ai propri husbando una sorta di potere terapeutico: molte donne hanno avuto esperienze negative o potrebbero attraversare un brutto momento della propria vita, nel momento in cui scoprono di provare affetto per questi mariti immaginari.

Alcuni tra questi protagonisti, inoltre, ritratti dai più variegati ceti sociali giapponesi, insegnano alle fan spesso a riconoscere le relazioni più malsane. Talvolta gli stessi protagonisti delle storie ritraggono situazioni disturbanti e in questi casi infatti è difficile trovare il lieto fine. Un valido insegnamento per le ragazze a superare i propri traumi emotivi e fisici.

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Gli husbando più famosi

Una persona può avere più di un husbando preferito e spesso nascono vere diatribe su cui sia il personaggio più adatto per contendersi il titolo di “husbando migliore“. La maggior parte dei lettori o degli spettatori riconosce nei propri husbando pregi e difetti, riconducendo le loro personalità in una sorta di figura stereotipata di ciò che vorrebbero per sé stessi e cosa cercano in coloro che amano.

Tutti i fan degli anime e dei manga hanno la propria figura maschile di riferimento, quel personaggio che gli è piaciuto più di un altro o che gli ha fatto battere persino il cuore più velocemente: quello è un husbando. Sono tanti quante sono le storie raccontate e ognuno di loro incarna preferenze, caratteri e gusti diversi. Tuttavia, ci sono alcuni husbando di anime e manga che accontentano tutti e che si classificano molto più in alto di altri in termini di popolarità.

Uno tra i primi husbando che hanno segnato le vite (e le aspettative) di molte di noi, è sicuramente Mamoru Chiba, meglio conosciuto come il Milord o Marzio di Sailor Moon: nonostante un celebre meme in cui si sosteneva che non facesse mai niente (in parte è vero), il suo compito principale è essere un ottimo supporto per Usagi, ovvero Sailor Moon. Partner premuroso, divertente, romantico e fedele oltre la Luna e l’eternità. Inoltre è pure un ottimo padre. Tra lui e Helios, l’infanzia delle ragazze nate negli anni ’90 è stata irrimediabilmente compromessa verso un’aspettativa decisamente esagerata.

Abbiamo avuto modo di apprezzare le doti di Speedwagon come waifu e per questo possiamo serenamente citare Jonathan Joestar come altro husbando apprezzato dal popolo femminile: il protagonista di Phantom Blood, la prima serie del manga Le bizzarre avventure di JoJo di Hirohiko Araki, era un altro uomo di altri tempi, precisamente del 1987: un nobile inglese del XIX secolo, figlio del ricco lord George Joestar I. Nonostante tutte le disgrazie che Dio Brando gli ha inflitto fino a condurlo alla sua morte, Jonathan ha protetto la sua amata Erina Pendleton e allo stesso tempo ha avuto pietà per il suo nemico. Chi non perderebbe la testa per lui.

Impossibile, imperdonabile sarebbe non citare uno tra i tanti husbando dai capelli di platino. Ma la lista, purtroppo, è lunghissima: è dai tempi di Hokuto no Ken, coi suoi Toki, Rei, Juza e Shu che gli husbando più desiderati portano i capelli bianchi ed è così difficile non citare Sesshomaru, Dante o Zero all’interno del nostro speciale. Tuttavia i più desiderati husbando dai capelli bianchi sono Kakashi Hatake e Gojo Satoru, secondo le classifiche più famose. Il primo, meno recente, viene dall’universo di Naruto di Masashi Kishimoto, mentre Gojo è uno dei protagonisti del manga Jujutsu Kaisen di Gege Akutami. Li accomuna l’essere entrambi insegnanti, coperti da una fascia nera sul viso, un grande potere, ottime capacità strategiche e un indiscutibile fascino.

Altri husbando che fanno una strage di cuori sono i Cacciatori di demoni di Kimetsu no Yaiba, conosciuta più come Demon Slayer. Praticamente ogni personaggio maschile della serie si aggiudica sempre una menzione nelle classifiche degli husbando più desiderati, a partire dal trio dei protagonisti, Tanjiro Kamado, Zenitsu Agatsuma e Inosuke Hashibira, che però non possono essere citati come husbando perché, semplicemente, sono minorenni. E il Giappone è molto severo su questo punto. Ma chi più di tutti loro si è aggiudicato per più tempo e con più voti il titolo di husbando, sono Rengoku Kyojuro e Tengen Uzui. Il Pilastro del Fuoco ha arso le proprie fan con la sua dolcezza e la sua purezza, mentre il Pilastro del Suono… di sicuro ha esperienza: ha tre mogli.

Nella nostra lista non possono mancare altri due volti di due anime famosi: Byakuya Kuchiki di Bleach e Levi Ackerman di Attack On Titan. Pur essendo personaggi e non protagonisti principali delle loro storie, lo spessore con cui sono stati caratterizzati gli ha fatto guadagnare il titolo non soltanto di husbando, bensì di “rubacuori” da molte fan giapponesi. In realtà, l’intera opera di Tite Kubo ha regalato alle fan una lunga serie di nomi per il proprio husbando preferito, tra cui anche lo stesso protagonista, Ichigo, ma anche gli antagonisti Aizen e Grimmjow.

A contribuire la fama del capitano vedovo della Sesta Divisione del Gotei 13 è anche stato Miyavi, noto cantante giapponese, nella sua interpretazione nel live action del 2018. Per quanto riguarda Levi, invece, proprio come lo shinigami, ha una personalità distaccata che nasconde un equilibrio tra emotività e razionalità, oltre ad essere un abile combattente. Levi, tuttavia, al contrario di Byakuya, ha una bellezza “non convenzionale“: è basso, con lo sguardo vacuo e un volto abbastanza comune. La prova che i canoni “standard” non rappresentano nulla di fronte a un carattere affascinante.

Concludiamo la nostra lista con due “mariti” che hanno conquistato il loro ruolo di marito perfetto immaginario proprio per i loro modi di fare: Sebastian Michaelis, Loid e Ban. Sebastian è il maggiordomo diabolico in Black Butler, un manga scritto e disegnato da Yana Toboso, mentre Ban è uno dei “peccati” di The Seven Deadly Sins di Nakaba Suzuki. Tutti e due incarnano l’ideale del marito “legato“: Sebastian è un demone maggiordomo legato all’anima di Ciel, al quale non può mentire o che non può tradire, invece Ban è legato al peccato d’avarizia in seguito alla morte di Elaine, che desidera più di ogni altra cosa riportare in vita e sposare.

Loid di Spy x Family di Tatsuya Endo non è legato alla sua famiglia se non per il suo lavoro. Almeno all’inizio. Ma proprio come gli altri due, è disposto a cucinare, combattere e fare praticamente qualsiasi altra cosa per la propria moglie. E questa sembra essere la prerogativa dell’husbando perfetto. O come diremmo noi: tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini l’husbando.

 

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