Il Corvo: i fumetti da leggere

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Autore: Manuel Enrico ,
Libri e fumetti
5' 25''
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Non c'è forse una storia di vendetta post-mortem nei fumetti più grande di quella di Il Corvo di James O'Barr. Creato come una sorta di terapia narrativa per il suo autore dopo una terribile tragedia personale, la serie è stata successivamente adattata in un film altrettanto famoso e iconico, operazione ripetuta recentemente con The Crow, che arriverà nei cinema italiani il prossimo 28 agosto. E quale modo migliore di arrivare pronti in sala se non leggere i migliori fumetti de Il Corvo?

Oltre a ispirare il celebre film interpretato dal compianto Brandon Lee, il libro originale è stato uno dei primi grandi successi tra i fumetti indipendenti, vendendo quasi 1 milione di copie nelle diverse lingue in cui è stato pubblicato.

Oltre alla serie originale, ci sono stati altri personaggi a ereditare il ruolo di Eric Draven e, ovviamente, altri  fumetti de Il Corvo. Rivisitazioni del concetto originale in modi diversi, sempre legati a temi cardine come vendetta, giustizia e amore. 

Chi è il Corvo?

Il Corvo non è solo il nome dell'antieroe eponimo, ma anche dell'uccello nero che gli conferisce i suoi poteri, grazie alla sua natura di creatura sovrannaturale che dona a coloro che sono stati uccisi ingiustamente una vita preternaturale, dando loro il potere di vendicarsi di chi li ha fatti soffrire.

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Come raccontato in The Crow #1, presente in Caliber Presents #1, la storia di Eric Draven inizia con la sua morte, avvenuta quando lui e la sua fidanzata vengono brutalmente attaccati per strada da dei delinquenti locali. Mentre la donna muore subito, l'uomo decede in ospedale, ma viene resuscitato da un misterioso corvo, che lo dota di una determinazione sovrumana per la vendetta e lo guida nella sua missione.

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Dopo Eric, quando la storia divenne un cult e venne accolta nel fumetto mainstream, il ruolo di Corvo viene riservato ad altri avatar, che incarnano, a modo loro, l'essenza del personaggio. 

Tutti ovviamente vittime di morti violente, alcuni capaci di lasciare un segno più marcato nella storia de Il Corvo, altri invece meno incisivi. Se Iris Shaw e Joshua Zane si sono ritagliati un meritato posto nel cuore dei fan de Il Corvo, altri eredi di Eric Draven non hanno avuto altrettanta fortuna.

Come Michael Korby (The Crow: Wild Justice) più simile a un urban fantasy, dove sono presenti elementi semi-mitologici, come il sangue della Gorgone, o la presenza di ben due corvi, Hugo e Manny, i cui nomi sono un rimando ai due neri volatili che accompagnavano Odino nella mitologia norrena, Huginn e Muninn.

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La serie originale

Il Corvo (The Crow) è la serie da cui tutto ha avuto inizio,  scritta e disegnata da James O'Barr. Creata per affrontare la morte della sua fidanzata causata da un guidatore ubriaco, la serie, composta da quattro numeri (Dolore, Paura, Ironia, Disperazione), è un omaggio a questo stato mentale addolorato. 

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Seguendo un uomo di nome Eric resuscitato dopo che lui e la sua fidanzata vengono uccisi, The Crow racconta la sua vendetta mentre distrugge spietatamente tutti coloro che gli hanno portato via tutto. Originariamente pubblicata come fumetto indipendente alla fine degli anni '80, la serie in bianco e nero è stata un successo clamoroso, ancor prima che i fumetti indie diventassero più popolari. Le ristampe successive del libro includeranno un quinto numero, intitolato Morte.

La seconda serie

Nel 1999, Image Comics, che era diventata dominante nella scena indipendente del decennio, pubblicò la propria serie di Il Corvo. Questa serie, realizzata da Jon J. Muth, Jamie Tolagson e Paul Lee, reinterpretava la storia del personaggio classico Eric Draven, incorporando concetti utilizzati nel film cult.

In questa versione, Eric e la sua fidanzata Shelly vengono uccisi a causa della violenza sfrenata dei signori della droga, e dopo essere risorto come Corvo, Eric cerca di ripulire non solo le ingiustizie subite da lui stesso, ma anche da altre persone. Si scontra inoltre con un altro vigilante molto simile a lui, rendendo la polizia sospettosa delle sue azioni.

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Anche se la serie è durata solo 10 numeri, il fumetto aveva sicuramente le potenzialità per diventare una serie continua, offrendo una buona versione della grinta e del degrado tipici degli anni '90.

The Crow: Dead Time

The Crow: Dead Time, scritto da James O'Barr, John Wagner e da Alex Maleev, ha introdotto un Corvo completamente nuovo, la cui resurrezione è stata persino più straziante di quella di Eric.

Joshua Zane era un nativo americano che aveva adottato lo stile di vita agricolo "dell'uomo bianco", finché la sua vita e quella della sua famiglia furono brutalmente interrotte da razzisti confederati. Risorto diversi anni dopo, Joshua ritorna come Corvo in un'era strana e nuova, dove i suoi assassini si sono reincarnati come una gang di motociclisti.

Joshua lotta contro il proprio odio verso se stesso, incolpandosi per ciò che è successo alla sua famiglia, mentre cerca di accettare la seconda possibilità che gli è stata data per ottenere vendetta.

The Crow: Flesh and Blood

Creata da James Vance e dal già citato Alex Maleev, The Crow: Flesh and Blood compie una radicale rivoluzione per il personaggio introducendo la sua prima versione femminile: Iris Shaw.

Iris è un'ambientalista uccisa quando il suo ufficio viene bombardato da estremisti di destra. Dopo la sua resurrezione, scopre di essere stata incinta al momento della morte, rendendo la sua sete di vendetta spettrale ancora più personale.

Il Corvo: Memento Mori

Anche il fumetto italiano ha avuto modo di cimentarsi con questo mondo. Il Corvo: Memento Mori è una miniserie realizzata da Roberto Recchioni, Werther dell’Edera e Giovanna Niro, che sposta questo universo in una Roma che diventa teatro di una storia in cui le caratteristiche primigenie dell’opera di O’Barr si sposa a una matrice religiosa su cui fondare una poetica contemporanea e ben delineata.

Protagonista è David Amadio, giovane chierichetto dalla mente rapida e dallo spirito rapido, che nelle mani di Recchioni diventa un erede spirituale di Eric Draven. Giocando in casa, Recchioni partorisce una storia in cui la sua nota vena narrativa va oltre una semplice dinamica epicheggiante, ma accoglie tematiche più calzanti come il concetto di giustizie e il rapporto tra fede e punizione.

Pur distanziandosi evidentemente dall’originale, forse in modo più deciso rispetto alle altre produzioni omonime, riesce ugualmente a preservarne l’essenza.

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