Con Justice League si chiude un cerchio per Zack Snyder, professionale e personale. Tanto che il regista - chiamato a dirigere e montare una nuova versione del film grazie a una massiccia mobilitazione dei fan - non ha voluto essere pagato in alcun modo da Warner Bros per il lavoro svolto. Ha anche dichiarato di non aver visto la pellicola del collega Whedon prima di creare una nuova versione della stessa.
Originariamente infatti Snyder era alla guida del progetto, poi passato di mano a Whedon. Anche se nei crediti appare ancora il primo come cineasta della pellicola, è informazione nota come il film sia stato completato dal collega Joss Whedon, che avrebbe scritto e girato oltre il 70% delle scene della versione del 2017, dopo il passo indietro di Snyder.
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Il regista, sostenuto sia la prima sia la seconda volta dai produttori Barbara e Christopher Nolan, aveva lasciato la direzione del progetto per stare vicino alla sua famiglia. Proprio durante la lavorazione di Justice League infatti sua figlia Autumn si è tolta la vita. Proprio il suicidio della figlia ventenne è stato citato tra le principali ragioni per cui Snyder ha lasciato il progetto, ma non sono mancati contrasti tra lui e Warner sulla direzione da dare al progetto.
La doppia dedicata alla figlia Autumn
Comprensibile dunque che il film sia dedicato alla giovane, che Snyder ha citato tra i principali motivi per cui ha continuato a tentare di far venire alla luce la sua idea di Justice League. Il regista ha dichiarato che all'epoca a destabilizzarlo fu anche il fatto che la notizia divenne di pubblico dominio, costringendolo ad affrontare l'argomento con i media. Ha quindi deciso di ritirarsi per affrontare un periodo privato di lutto e dolore. Tornato al lavoro dopo solo due settimane, ha preso scoperto che il carico di responsabilità gli rendeva ancor più doloroso affrontare la perdita.
La dedica di Snyder all'amata figlia "l'unica idiota, l'unica fan", come l'ha definita con sfumatura affettuosa il padre alla presentazione del film, non si limita alla scritta "per Autumn". Sui titoli di coda infatti sentiamo la canzone Hallelujah di Leonard Cohen, che era già presente nel trailer. Quella che sentiamo nel film è una cover cantata dall'artista canadese e conoscente del regista Allison Crowe.
La canzone, utilizzata spesso in film e serie TV e resa enormemente popolare dalle stesse (molto più che alla sua originale pubblicazione) era già stata inclusa nella colonna sonora di un precedente film di Snyder: The Watchmen.
Cosa c'entra con la figlia Autumn? Il regista ha rivelato di aver scelto proprio questo brano, oltre perché adatto a chiudere il film suggerendo un'atmosfera raccolta, anche perché era la canzone preferita della figlia.
È la figlia ventenne del regista Zack Snyder, toltasi la vita durante la lavorazione del film originale, nel marzo 2017. Anche il brano sui titoli di coda è un omaggio alla giovane: Hallelujah era infatti la sua canzone preferita.Chi è Autumn, a cui è dedicata la Snyder's Cut?
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