Piccoli Brividi: i 10 migliori libri della serie da recuperare prima di Lucca Comics & Games 2024

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Autore: Sara Formisano ,

La letteratura per ragazzi è sempre stata prolifica e per quanto riguarda il genere horror tra gli autori più famosi c’è R.L. Stine con i suoi Piccoli Brividi. I libri di Piccoli Brividi (Goosebumps che in inglese vuol dire letteralmente “pelle d’oca”) hanno fatto capolino nella letteratura per ragazzi, tra i 10 e i 12 anni, per la prima volta nel 1992 e anche se può sembrare una letteratura datata, tipica degli anni ‘90, in realtà questi libri non sono mai passati di moda e anzi sono un vero cult del genere.

Perché Piccoli Brividi è un fenomeno letterario

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Nel corso degli anni la produzione di storie horror per i più piccoli ha continuato a esistere e i libri di Piccoli Brividi sono tutt’oggi un must have tra i ragazzi che già allora se li scambiavano a scuola e ne discutevano accrescendo il senso di appartenenza. 

A rendere questi racconti un vero fenomeno letterario è stata una serie di elementi che nel tempo non sono mai cambiati, a cominciare dalle copertine di Tim Jacobus che ha creato le iconiche illustrazioni. Queste ultime incuriosiscono perché sono accattivanti, molto spesso si tratta di una sola immagine d’impatto che sintetizza il contenuto del racconto suscitando fin dalla copertina quei brividi che promette di trasmettere.
 
Anche i titoli hanno la loro parte, poiché con una sola parola o frase si intuisce già quale sarà il contenuto e, in generale, l’oggetto libro dai colori brillanti e fluo è un prodotto da avere sullo scaffale della libreria.  

Ma sicuramente a fidelizzare i lettori negli anni sono stati i plot twist finali delle storie, efficaci al punto da lasciare a bocca aperta i lettori. 

Per sapere di più sull'argomento, vi invitiamo a recuperare l'approfondimento su Piccoli Brividi

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Un tragico esperimento

Un ragazzino ha un problema con la sudorazione e regolarmente deve farsi fare delle iniezioni dal dottore. A un certo punto però il protagonista si accorge che sia a lui che ai suoi amici hanno iniziato a crescere i peli in modo sproporzionato su tutto il corpo e inoltre iniziano a notare uno strano comportamento da parte dei genitori che sono molto vaghi ed evitano di affrontare l’argomento. Il plot twist di questa storia è che il dottore che teneva in cura il protagonista ha fatto esperimenti sui cani di tutta la città, trasformandoli in bambini. Le iniezioni quindi non servivano per controllare la sudorazione ma per mantenere il cane in forma umana. Il protagonista ormai tornato ad essere un cane vede un giorno i suoi genitori tornare a casa con una bambina neonata che in realtà era il loro gatto. 

Un insopportabile ronzio

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Un ragazzo viene bullizzato continuamente a scuola e scopre che esiste una sorta di agenzia che gli consente di scambiare la propria coscienza con un’altra persona. Nel corso dell’operazione dentro un macchinario entra un’ape e la sua coscienza viene dunque scambiata con l’insetto e non con un essere umano. Se vi ricorda qualcosa questa trama allora La Mosca di David Cronenberg è la risposta che state cercando. Per ironia della sorte il ragazzo che doveva scambiarsi con lui è diventato proprio lui e a scuola adesso è il più popolare. Il protagonista trasformato in ape e deluso da come si sono messe le cose pensa di pungere il suo amico diventato popolare grazie a lui così moriranno entrambi e fine della storia. Ma nei romanzi di Stine, come abbiamo detto, c’è sempre un plot twist e infatti quando l’ape punge il ragazzo tutto torna alla normalità se non fosse che al protagonista rimane una forte necessità di annusare i fiori. 

1,2,3…invisibile!

Due fratelli scoprono uno specchio che ha il potere di renderli invisibili, i due approfittano della situazione per divertirsi. Molto presto scopriranno però che il vero potere dello specchio è quello di sostituire il riflesso della persona con la persona stessa. I due ragazzi decidono di distruggere lo specchio proprio per evitare di essere sostituiti dal loro riflesso, ma il plot twist è proprio questo. Uno dei due fratelli nella realtà non è più mancino. 

Il mistero dello scienziato pazzo

Il dottor Michael Brewer si comporta in modo strano, trascorrendo tutto il suo tempo in cantina a lavorare su esperimenti con le piante. Ha vietato ai figli, Margaret e Casey, di entrare, ma i due lo fanno comunque, e una volta nello scantinato trovano enormi piante dall’aspetto strano. Margaret nota comportamenti inquietanti: il padre mangia fertilizzante, dorme sul terreno e gli esce sangue verde da una ferita. Quando durante un gioco in giardino gli cade il cappello questo rivela foglie che crescono dalla sua testa. Brewer spiega che sta lavorando per creare un ibrido pianta/animale.

Più tardi, i ragazzi scoprono un altro dottor Brewer legato nello sgabuzzino insieme ad altre persone che sono imprigionate lì chissà da quanto. Si scopre che il dottor Brewer aveva creato piante semi-umane e quello con cui vivevano era un clone. Il vero dottor Brewer distrugge il clone e le piante, tranne alcune normali che vengono trapiantate. Anche qui c’è un plot twist, un piccolo fiore parla a Margaret, dicendo di essere il suo vero padre lasciando così il finale aperto.

Foto dal futuro

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Un gruppo di amici trova una macchina fotografica capace di mostrare il futuro attraverso le foto, ossia all’interno dell’immagine appena scattata si può scorgere un dettaglio relativo a qualcosa di brutto che accadrà alla persona interessata in un prossimo futuro. I ragazzi scoprono che si tratta dell’invenzione di uno scienziato pazzo che cerca di fermarli ma loro riescono a salvarsi e, anzi, gli scattano anche una foto. Il plot twist finale è che due personaggi secondari trovano la macchina di cui si erano sbarazzati i protagonisti e si scattano un selfie. Fra tutti i volumi della serie, questo è tra quelli con l’illustrazione più suggestiva perché raffigura la foto di una famiglia che fa un barbecue, solo che sono tutti degli scheletri. 

Di questa storia esiste un seguito che porta lo stesso titolo Foto dal futuro n.2

Al mostro! Al mostro!

Lucy Dark è una ragazzina che si diverte a spaventare suo fratello con storie di mostri, ma un giorno è proprio lei che ne incontra uno e si tratta di Mortimer, il bibliotecario della cittadina in cui vive. Lucy se ne accorge perché lo sorprende a mangiare degli insetti e nel fare questo si trasforma. (Questa è proprio l’illustrazione di copertina del libro). Lucy vuole raccontare tutto ma ha bisogno di una prova e così torna in biblioteca con una macchina fotografica, purtroppo al momento di vedere le foto sviluppate si rende conto che nessuna di queste ha impressa l’immagine del bibliotecario. Lucy decide di tornare in biblioteca con il suo migliore amico così da avere un testimone, i due ragazzini vengono attaccati dal mostro ma riescono a salvarsi. Alcuni giorni dopo i genitori di Lucy invitano a cena proprio il bibliotecario e alla domanda di lui: "Cosa c’è per cena?" la risposta dei genitori di Lucy è "Tu". Anche quest’ultimo è uno dei plot twist più famosi di Piccoli Brividi, perché alla fine si scopre che Lucy e la sua famiglia sono mostri a loro volta. 

Il campeggio degli orrori

Questo è tra i primi racconti della serie e nella storia in questione c’è forse uno dei plot twist più forte e più sconvolgente. Il protagonista Billy Harlan passa l’estate al campeggio “Luna nera” dove si accorgerà ben presto di una serie di strani eventi, si imbatterà in creature mostruose e sparizioni misteriose. La verità che si nasconde dietro il campeggio è ancora più inquietante, il campeggio altro non è che un laboratorio governativo segreto in cui Billy era stato mandato per prepararsi a partire con i genitori per una missione segreta verso un luogo inospitale e pericoloso, chiamato pianeta Terra. 

Un barattolo mostruoso

Questo titolo è il terzo della serie ma ha avuto tre seguiti: Un barattolo mostruoso n.2, Un barattolo mostruoso n.3 e Un barattolo mostruoso n.4, ciò a dimostrazione che si è trattato di una storia tra le più apprezzate insieme a Il pupazzo parlante e La maschera maledetta. 

Anche in questo caso la storia è molto semplice e parte da un barattolo pieno di slime verde trovato in un negozio e con l’etichetta su cui è scritto: “Sangue di mostro”. I due ragazzini protagonisti iniziano a giocarci quando Cannamozza, il cane di uno dei due ne ingerisce un po' per sbaglio. Presto però la sostanza inizia a crescere, così come il cane. Il twist finale è che dei pezzetti di slime sono ancora in circolazione. 

Il pupazzo parlante

All’interno della collana di Piccoli Brividi questo racconto è quello che contiene il maggior numero di episodi. I protagonisti di ciascun racconto trovano il pupazzo di un ventriloquo che porta nel taschino della giacca una formula magica per attivarlo. Dal momento in cui il pupazzo si anima iniziano ad accadere una serie di cose. Sluppy, questo è il nome del pupazzo, protagonista di un’ulteriore avventura scritta da Stine nel 2018 dal titolo Sluppy’s Return. 

Il libro è diventato uno dei cult di questa serie e il suo personaggio horror Sluppy è talmente iconico da essere considerato uno dei simboli di Piccoli Brividi. 

Un fan fact interessante è che il personaggio di Sluppy è ispirato a Pinocchio. La madre dell’autore, infatti, leggeva la fiaba di Collodi al piccolo Stine che restava sempre molto impressionato dalla scena di Pinocchio che balla finché non gli vanno a fuoco i piedi. 

La maschera maledetta

Questa storia è suddivisa in due episodi pubblicati in volumi diversi. La copertina, con l’immagine iconica di una bambina che indossa una maschera verde mostruosa, e la trama efficace rendono questo racconto il più famoso e meglio scritto, in cima alla top 10. La protagonista, Carly Beth, subisce scherzi da due bulletti a scuola. Un giorno, la madre le mostra una scultura del suo volto come simbolo d'amore, ma Carly non è felice. Dopo l'ennesimo scherzo, decide di vendicarsi comprando una maschera spaventosa per Halloween. Con questa maschera, riesce a spaventare sia i bulli che suo fratello, ma presto si accorge di essere diventata tutt’uno con essa, non riuscendo più a toglierla, né fisicamente né spiritualmente. Torna dal negoziante e scopre che la maschera è in realtà un demone e per liberarsene serve un simbolo d’amore. Carly ricorda la scultura della madre e, grazie a questa, riesce a togliersi la maschera. Il colpo di scena finale arriva quando Carly vede suo fratello indossare la maschera.

Proprio questo finale aperto ha permesso all’autore di scrivere un secondo episodio anche grazie all’hype creatosi fra i lettori. Un fan fact su questo libro è che si tratta della storia preferita dello stesso autore. 

Piccoli brividi e gli altri media

R.L. Stine è entrato nel Guinness World Records per essere l’autore di horror per giovani lettori più prolifico nella storia. Basti pensare che l’ultimo racconto scritto dall’autore risale al 2018. 

I Piccoli Brividi hanno interessato anche altri media come la Tv, che negli anni ’90 produsse una serie molto seguita, e le attuali piattaforme streaming. Per esempio Prime video ha prodotto un film nel 2015 dal titolo Goosebumps e Disney Plus nel 2023 ha prodotto una serie Tv omonima. 

Stine sta per arrivare in Italia, sarà infatti ospite di Lucca Comics & Games 2024 e proprio in previsione di questo incontro vi abbiamo proposto la nostra classifica dei 10 migliori Piccoli Brividi della serie letteraria. 

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