Perché Sauron si manifesta come occhio? E perché non assume una forma fisica ne Il ritorno del re?

Autore: Simona Vitale ,

Tutti coloro che amano e hanno amato #Il Signore degli Anelli di J. R. R. #Tolkien (e il suo colossale adattamento per il grande schermo nella trilogia diretta da Peter Jackson) di certo non hanno potuto fare a meno di porsi qualche domanda in merito alle origini, all'evoluzione e alle sembianze di Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor.

Fin dall'inizio della storia della compagnia dell'Anello nella Terra di Mezzo abbiamo preso a cuore il grande fardello dei nostri protagonisti. Hobbit, Uomini, Elsi e Nani sono intenti a lottare contro le forze del malvagio Sauron, colui che ha forgiato l'Unico Anello del Potere finito prima nella mani di Bilbo Baggins e poi in quelle di suo nipote Frodo.

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Chi ha, però, visto i tre maestosi film della trilogia di Jackson ha sempre visto Sauron come un gigantesco occhio, sebbene le sue originarie sembianze, nei libri di Tolkien, fossero diverse e non riconducibili semplicemente al grande e spaventoso bulbo oculare che tutti conosciamo.

New Line Cinema/Warner Bros.
Anello di Sauron
L'unico anello del potere forgiato dall'oscuro signore Sauron

Ma procediamo con ordine, cercando di capire le origini di questo personaggio così importante dell'opera di Tolkien e il perché nei film lo abbiamo visto sempre come un occhio infuocato pronto a incutere terrore e distruzione.

Le origini di Sauron, l'Oscuro Signore del Male

Mentre nei film di Peter Jackson Sauron rappresenta la vera e pura incarnazione del male, con il suo occhio senza palpebre che scruta sulla Terra di Mezzo in cerca dell'Unico Anello, nei libri di Tolkien scopriamo come il personaggio abbia avuto un'evoluzione molto più complessa. Sebbene dunque Sauron possa essere spesso identificato come il "Signore Oscuro", nella mitologia Tolkieniana era un Maia, un immortale essere celeste ancor più vecchio della Terra di Mezzo stessa. 

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Sauron fu corrotto da Morgoth, il primo Signore Oscuro, e divenne così il malvagio essere che vediamo nei film. Non si fa menzione (nei film) del fatto che prima ancora di possedere l'Unico Anello fosse molto più forte di Elfi, Nani o Uomini in battaglia. Prese semplicemente il corpo di un uomo, come fece Gandalf, per vagare attraverso la Terra di Mezzo. Ad attrarre Sauron non era stata la malizia o la sete di potere di Morgoth, quanto la sua gran forza. Si era accorto di come Morgoth avesse una precisa visione di tutto e mirasse a vederla realizzata in un modo in cui gli altri Valar (di cui Morgoth faceva parte) non avevano mai fatto. Niente di tutto ciò è menzionato nei film, facendo sembrare Sauron un essere semplicemente assettato di immenso potere.

Le "forme" di Sauron nell'opera di Tolkien

Nei film, le sembianze di Sauron potrebbero essere riconducibili ad un vuoto informe, che rappresenta l'incarnazione del male. È una sorta di abisso oscuro, con il solo occhio luminoso che getta la sua "luce" su Mordor, come indicatore della sua forma corporea. Dopo che Isildur (possessore dell'Unico Anello prima che questi fosse trovato da Smeagol tempo dopo) perse l'Anello del potere, sembrava che Sauron non fosse più in grado di assumere la forma di un uomo.

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Nei libri, come accennato, Sauron è un Maia. Sembra un uomo anche se "leggermente più grande", e a cui manca il dito della mano che Isildur ha tagliato. La sua presenza, probabilmente per via dell'assunzione di una forma più fisica, lo fa percepire molto più come un essere tangibile che come una rappresentazione dell'oscurità.

Sauron non ha una forma fisica riconoscibile, dunque. Dopo che l'anello del potere fu tagliato dalla sua mano da Isildur, gran parte del suo potere diminuì e Sauron perse la sua impressionante statura. Ma prima di allora, nella Seconda Era, era stato in grado di assumere tante forme diverse, nessuna delle quali viene menzionata o descritta nei film. Sauron, quando è in possesso dei suoi pieni poteri e delle sue facoltà, è in grado di cambiare forma a suo piacimento. Dalle sembianze piacenti sino alla Seconda Era, Sauron era stato capace anche di trasformarsi nel lupo mannaro più potente di tutta la Terra di Mezzo, in un serpente gigante e in un pipistrello vampiro enorme (solo per citare alcune delle sue forme, sebbene la sua preferita fosse quella di un lupo nero).

L'occhio di Sauron

Peter Jackson ha descritto l'essenza di Sauron come incanalata in un grande occhio senza palpebre che, con un maestoso raggio rosso dalla torre di Barad-dur, si comportava come un potente riflettore su tutta Mordor. Il regista, dunque, non ha voluto che Sauron avesse una definita forma fisica dopo La Compagnia dell'Anello, con l'Occhio che ben conosciamo a rappresentare l'anima e il potere dell'Oscuro Signore.

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Nei libri, l'occhio di Sauron è "utilizzato" come suo sigillo e come rappresentazione della sua volontà. Esercita i suoi ordini e desideri sui suoi servitori e non, incutendo grosso terrore. L'Occhio, difatti, viene così descritto da Frodo che lo osserva nello Specchio di Galadriel:

I contorni dell'Occhio erano di fuoco, mentre nel globo vitreo della cornea gialla e felina, vigile e penetrante, si apriva, nel buio di un abisso, la fessura nera della pupilla come una finestra sul nulla.

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Nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson, Sauron è descritto da Saruman, nel corso di una discussione con Gandalf, come "un grande occhio, senza palpebre, avvolto nelle fiamme".

Una vecchia intervista concessa dal regista neozalendese prima dell'uscita della trilogia ha messo in luce come Jackson abbia forse dato prevalenza alla forma di Sauron come occhio infuocato, perché convinto che anche nei libri fosse principalmente tale:

Sauron è la figura suprema del Signore Oscuro, ma non lo vedi mai: prende la forma di un bulbo oculare fiammeggiante. L'anello è il "cattivo" del film. Ho trattato l'anello meno come un oggetto di scena e più come un personaggio potente.

Nonostante Tolkien abbia scritto che Sauron appaia nella Terza Era solo come un grosso occhio infuocato, nel testo appaiono comunque alcuni indizi che fanno intuire che forse l'Oscuro Signore fosse comunque in grado di assumere ancora una forma umana, benché sgradevole e oscura (come accadde dopo la caduta di Numenor in cui perì il suo corpo simile a quello di un Elfo o di un Uomo), e forse anche più debole fisicamente (ma non spiritualmente, visto che ha mantenuto gran parte dei suoi poteri).

Del resto anche Gollum, che era stato prigioniero a Mordor, nell'opera parla di un Sauron con "quattro dita sulla mano nera", lasciandoci intendere che forse lo aveva visto. Anche Aragorn e Pipino, che lo videro nel Palantír, non parlano di un Occhio ma di un "lui" generico. Inoltre ne Le due Torri, gli orchi Gorbag e Shagrat dicono che se non avessero portato il prigioniero Frodo a Barad-dûr, sarebbe venuto "lui" in persona a prenderlo.

Perché ne Il ritorno del Re Sauron non assume una forma fisica?

Insomma, i dubbi rimangono ed è difficile comprendere del tutto come ne Il ritorno del re, ultimo film della trilogia di Peter Jackson, Sauron abbia mantenuto la sua forma di occhio di gigante non "rischiando" di esporsi, assumendo una forma fisica per recuperare una volta e per tutto l'Unico Anello.

Ricordiamo brevemente come nella Compagnia dell'Anello Sauron abbia assunto forma fisica, durante il citato combattimento con Isildur: appare come un uomo alto e forte, ma è ricoperto interamente da un'armatura avvalendosi dell'aiuto di una mazza. Da allora in poi, nei film, Sauron appare solo come un Occhio. Tra l'altro, l'occhio venne usato come simbolo sull'armatura e sugli stendardi di Mordor, a rapppresentare la quasi onnipotenza di Sauron. Con tale simbolo, Sauron cercò e seguì i percorsi del portatore dell'Anello Frodo Baggins sino alla fine della Terza Era.

C'è da dire che nella sceneggiatura originale de Il ritorno del Re, Sauron appariva prima con le sembianze di Annatar (Signore dei Doni) e poi con l'aspetto visto nel prologo de La Compagnia dell'Anello, nel corso della battaglia al Nero Cancello affrontando Aragorn. In fase di post-produzione venne deciso di tagliare digitalmente il personaggio di Sauron, che venne sostituito da un troll. 

Ciò sembra dunque confermare da un lato il fatto che Jackson abbia voluto dare più risalto (come detto sopra) all'Anello che al suo "legittimo" proprietario, anche se, dall'altro lato, questi tagli degli sceneggiatori sembrano comunque confermare (come si può evincere dagli stessi scritti di Tolkien) la sopravvissuta capacità di Sauron di trasformarsi ancora in altre forme da lui desiderate, sebbene con qualche limitazione dovuta alla perdita dell'Anello stesso che tenta disperatamente di recuperare. Scelte dettate da esigenze di copione? Del resto trasporre in film (seppur osannati da pubblico e critica come quelli della trilogia di Jackson) un'opera immensa e ricchissima di sfumature e dettagli come quella di Jackson è un'impresa ardua a dir poco. Vedremo se in futuro la serie TV de Il Signore degli Anelli in fase di produzione da parte di Amazon Prime Video sarà in grado di svelarci nuovi e ulteriori dettagli su Sauron e le sue manifestazioni.

Il resto è (quasi del tutto) storia nota.

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