Scott Snyder: "L'obbiettivo è fare fumetti con grandi disegnatori divertendoci insieme" [INTERVISTA]

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Autore: Domenico Bottalico ,

Abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Scott Snyder. Il pluripremiato autore vincitore di ben tre Eisner Awards, un Harvey Award e un Eagle Award, è stato ospite di Star Comics in occasione di Lucca Comics & Games 2024 coranando lo Scottobre ovvero il mese in cui l'editore perugino ha lanciato ben 4 volumi autoconclusivi che ha l'autore ha firmato con altrettanti disegnatori. Si tratta di We Have Demons, Clear, Barnstormers: A Ballad of Love and Murder e Night of the Ghoul.

Con l'autore abbiamo parlato del progetto dietro questi volumi, del suo processo creativo con i disegnatori con cui ha collaborato e di scrittura ma anche a sorpresa di manga e della loro influenza nel mondo dei fumetti in generale.

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Domenico Bottalico
Scott, benvenuto su CPOP. È un piacere averti con noi. Iniziamo da Barnstormers - A Ballad of Love and Murder: è una storia un po' diversa da quelle a cui ci hai abituato di solito. Da dove nasce l'ispirazione per questo racconto?
Domenico Bottalico
Scott Snyder
Per i titoli usciti sotto Best Jacket Press/Comixology e pubblicati in Italia da Star Comics - che ha fatto un lavoro fantastico - il mio obbiettivo personale era quello di allontanarmi per qualche tempo dai supereroi e fare solo fumetti creator-owned, costruendo progetti da zero con i disegnatori come co-creatori. Non c'erano bozze, sceneggiature da proporre ai disegnatori. L'idea invece era quella di chiedere a disegnatori che conoscevo e alcuni che non conoscevo ma con cui avrei voluto collaborare di creare qualcosa insieme.
Conoscevo Tula [Lotay - la disegnatrice di Barnstormers - NdA] così sono andato da lei e le ho chiesto cosa avrebbe voluto disegnare. Mi ha detto che le sarebbe piaciuto fare qualcosa di romantico, ambientato negli anni 20. Gli anni 20 piacciono anche a me soprattutto la cultura legata all'aeronautica dell'epoca - come le persone giovani tornate dalla guerra avessero trasformato il volare in una forma di intrattenimento, il barnstorming appunto - a Tula è piaciuta molto l'idea di unire le due cose ed è nato il fumetto che ora abbiamo qui davanti.
È stato un processo creativo molto diverso rispetto a scrivere Batman dove la sceneggiatura deve essere approvata da DC e così via... qui l'idea era fare qualcosa che piacesse ad entrambi, lavorare in team ma dall'inizio.
Scott Snyder
 
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Domenico Bottalico
In pratica sei andato dai tuoi amici e hai chiesto loro cosa volessero disegnare... un workflow molto inusuale...
Domenico Bottalico
Scott Snyder
Decisamente sì. Prendi Clear per esempio. Francis Manapul [il disegnatore del fumetto - NdA] si era fermato da me a New York dopo un Comic-Con qualche giorno prima di ripartire per il Canada. Siamo amici e così gli ho chiesto se fosse interessato al progetto e cosa gli andasse di disegnare. Mi ha detto subito "fantascienza" e io ho colto l'occasione al volo perché non avevo mai scritto una storia di pura fantascienza.
È interessante perché scrivere una storia di fantascienza significa scrivere di quello di cui hai paura ma ambientato in un futuro ipotetico, possibile. Confrontandomi con Francis abbiamo capito che avevamo paura della stessa cosa, la mancanza di sicurezza e di certezze. È una cosa molto sentita da noi negli Stati Uniti, ognuno si costruisce la propria realtà o verità... se fai una ricerca su internet o cerchi una canzone, gli algoritmi ti danno di più di quello che già ti piace amplificando il senso di bolla anziché farti scoprire cose che non pensavi ti sarebbero potute piacere, allargando i tuoi orizzonti.
È il mondo descritto in Clear in pratica, dove le lenti - gli innesti neurali - ti fanno vivere la realtà che vuoi e solo quella. 
Scott Snyder
 
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Domenico Bottalico
Mi è piaciuto moltissimo Night of the Ghoul, sono un fan di Francesco Francavilla. Mi sono piaciute moltissimo le vibes stile EC Comics...
Domenico Bottalico
Scott Snyder
Sì effettivamente è così, hai centrato le vibes! Lo stile di Francesco è pazzesco. E poi è stato uno dei primi a scommettere su di me come scrittore. Lui e Jock, con cui abbiamo fatto un anno di storie per Detective Comics, il ciclo de Lo Specchio Nero. Era davvero inesperto e loro hanno comunque accettato di lavorare con uno scrittore che nessuno conosceva. Sono sempre riconoscente nei loro confronti, ora condividiamo questa sorta di DNA della DC insieme...
Le origini di Night of the Ghoul risalgono al COVID, sia io che Francesco siamo amanti dei classici monster movies della Universal. Ne abbiamo visti entrambi tanti durante il lockdown e così messaggiando abbiamo pensato: "e se volessimo fare un fumetto creando un nuovo classic monster o magari per raccontare un film su di esso?". È stato molto divertente.
Scott Snyder
 
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Domenico Bottalico
Poi c'è un classico, We Have Demons, in cui sei tornato a collaborare con Greg Capullo. Come si è evoluto il vostro rapporto nel corso degli anni?
Domenico Bottalico
Scott Snyder
Be' sarò sincero... all'inizio non ci piacevamo! [ride - NdA] Ero inesperto e scrivevo sceneggiature molto dettagliate, anche troppo! Greg invece era abituato a lavorare con Todd McFarlane e Robert Kirkman che scrivevano sceneggiature essenziali. Lui mi diceva "scrivi di meno" e io rispondevo "non so come fare" e lui ribatteva "be' io non so come disegnare tutta questa roba!".
Alla fine l'ho chiamato e gli ho spiegato che semplicemente dovevo imparare e che scrivere Batman era abbastanza spaventoso. Lui ha capito e così pian piano mi ha mostrato come scrivere la sceneggiatura per un fumetto in maniera più efficace per un disegnatore. Mi sono sciolto e sono diventato più flessibile, ora posso scrivergli "Greg da pagina 2 a pagina 5 succede questo e il mood è questo, questi sono i dialoghi... fai tu!" prima invece tendevo a fare troppo il regista... stringi questo, allarga quest'altro e così via... Questa cosa si nota credo da Batman #5 (2011) in poi.
Siamo diventati grandi amici, ci sentiamo tutti i giorni ed è un fantastico partner con cui lavorare.
Scott Snyder
 
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Domenico Bottalico
Barnstormers, Night of the Ghoul, Clear e We Have Demons sono stati pubblicati da Star Comics che è una casa editrice anche di manga. Tu sei uno dei più grandi sostenitori dei manga. Come pensi stiano influenzando il mondo del fumetto e quello americano in particolare?

Domenico Bottalico
Scott Snyder
Star è una casa editrice fantastica e amo i manga che pubblica. I miei figli divorano manga e anime e così ne sono diventato anche io un fruitori prima passivo e poi più attivo. I manga possono insegnare tanto sotto diversi punti di vista, non parlo solo dello stile.
Sono accessibili, ci sono piattaforme in cui è possibile leggerli in binge-reading in digitale con un abbonamento fisso e riesco a catturare l'attenzione di lettori molto giovani grazie a personaggi ben studiati.
Le case editrici di supereroi per esempio hanno molto da imparare in questo senso: l'offerta per esempio, volumi con più pagine dal costo più accessibile, starting point da cui poter partire senza dover sapere tutto su un personaggio.
È l'approccio che sto provando con Absolute Batman e lo stile di Nick Dragotta è molto influenzato dal manga...
Scott Snyder
Domenico Bottalico
Citi Nick Dragotta, c'è un altro disegnatore con cui vorresti collaborare per realizzare un progetto?
Domenico Bottalico
Scott Snyder
Ce ne sono... troppi! [ride - NdA] Zoe Thorgood, David Finch... io voglio lavorare con chiunque! Ho lavorato a più riprese su Batman e vorrei un giorno poter scrivere Captain America di cui ho una storia nel cassetto, magari con Greg Capullo che sta lavorando a Wolverine ora.
Scott Snyder
Domenico Bottalico
 Scott, grazie per il tuo tempo. È stato un piacere chiacchierare con te! 
Domenico Bottalico
Scott Snyder
 Grazie e a te e grazie a Star Comics per questa fantastica opportunità! Il loro lavoro su tutto è stato encomiabile. 

Scott Snyder
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