Gli Skrull: gli alieni che ingannarono gli eroi Marvel

Autore: Manuel Enrico ,

In un universo popolato di mutanti, dei norreni e soldati immortali, può esserci spazio anche per gli alieni? In Casa Marvel non hanno mai avuto dubbi in tal senso, considerato che in diverse occasioni gli eroi della Casa delle Idee si sono confrontati con creature di altri mondi, sia vivendoli come una minaccia alla loro esistenza che riuscendo a stringere nuove, incredibili alleanze. I decenni di vita editoriale di Marvel Comics hanno affrontato con particolare attenzione questa componente narrativa, presentando razze tecnologicamente avanzate come Shi’ar e Kree o letali specie come la Covata, ma a rivestire un ruolo centrale nel rapporto tra eroi marveliani e vita nel cosmo sono stati i più sottili e enigmatici degli alieni: gli Skrull.

In un cosmo incredibilmente popolato, gli Skrull sono diventati una delle razze di maggior impatto sul mondo marveliano, imponendosi anche come veri protagonisti di archi narrativi centrali per la continuity marveliana. A rendere possibile questa preminenza degli Skrull è l’aver esordito all’interno del Marvel Universe sin dalle prime battute della Silver Age marveliana, andando a scontrarsi con i primi personaggi della Casa delle Idee: i Fantastici Quattro.

Chi sono davvero gli Skrull, gli alieni mutaforma dei fumetti Marvel?

Skrull: l’alieno è il nemico

Non poteva esserci esordio migliore per gli Skrull. Nel dare vita ai Fantastici Quattro, Jack Kirby e Stan Lee avevano attinto in modo evidente alla componente fantascientifica, non solo per la genesi dei poteri del celebre quartetto, ma anche nei toni delle loro avventure.

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Sin dalla prima apparizione, la famiglia Richards aveva mostrato una certa propensione alle avventure cosmiche e fantascientifiche, confrontandosi con nemici che, per quanto pittoreschi, utilizzavano la scienza, spesso weird, come arma contro il mondo.

Skrull

 Il genio di Reed Richards e gli incredibili poteri dei Fantastici Quattro venivano utilizzati con ugual rispetto, rendendo Fantastic Four una serie in cui l’aspetto supereroico era quasi asservito alla narrativa fantascientifica.

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Un terreno fertile, dunque, per coinvolgere tematiche cara alla narrativa di genere, con particolare attenzione alla figura dell’alieno.

Quando Lee e Kirby danno vita al Marvel Universe, la fantascienza mainstream è ancora legata al concetto dell’alieno come inevitabilmente ostile, figlia delle storie della letteratura pulp e di un cinema di fantascienza dominato dalla minaccia cosmica.

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 A questo, andrebbe aggiunto il valore allegorico dell’alieno in una congiuntura storica dove la paura dell’infiltrazione del nemico russo all’interno della società americana era percepito dalla popolazione come una minaccia incombente.

Fedele alla sua capacità di intercettare le suggestioni sociali, Lee non perse l’occasione di mettere a buon uso questa ansia americana per sviluppare un villain da utilizzare all’interno della prima di Marvel Comics.

 Non solo sarebbe stata l’occasione di introdurre un nemico che fosse facilmente esperibile come incarnazione della paura del diverso, ma lo si sarebbe messo a contrasto con una famiglia, peraltro idealizzata, che rappresentava un altro dei cardini emotivi della visione dell’american way del periodo.

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 Una scelta così sicura che l’esordio degli Skrull avviene in Fantastic Four #2 (1962), disegnati da Kirby in una storia che incarna al meglio un racconto sci-fi tradizionale.

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Motivo per cui i primi Skrull apparsi in un fumetto Marvel hanno un aspetto profondamente diverso da quello attuale e simile a quello degli alieni mostruosi tipico della fantascienza del periodo, basata principalmente su una rappresentazione forzatamente aliena e scevra di tratti umani.

Intenzionati a conquistare il nostro mondo, gli Skrull vedono nei Fantastici Quattro l’unico ostacolo al loro piano.

A dare sicurezza agli alieni è la loro capacità di emulare aspetto e poteri di altri esseri, che consente loro di infiltrarsi all’interno di società aliene, un piano che viene messo in atto anche per la conquista del nostro mondo, con un obiettivo ben preciso: sostituirsi ai Fantastici Quattro.

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Ovviamente il piano alieno fallisce quando la famiglia Richards si dimostra un osso duro per i quattro Skrull incaricati del difficile compito, che pur di sfuggire agli eroi terrestri provano a confonderli trasformandosi in mucche.

Tentativo miseramente fallito, dato che Reed Richards riesce a identificarli e ipnotizza gli alieni facendo credere loro di essere realmente dei bovini, condannandoli a vivere così la loro esistenza.

Esordio non proprio incoraggiante per gli Skrull. I quattro sventurati alieni avranno una seconda possibilità anni dopo in una storia degli Avengers, ma da questa prima apparizione prende vita una progressiva definizione di questa razza aliena, che diventerà sempre più decisa a vendicarsi della famiglia Richards.

Una relazione comprensibile, considerando che nei primi anni di Marvel Comics i Fantastici Quattro furono la base dell’immaginario poi divenuto il Marvel Universe.

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Non stupisce che sia quindi in Fantastic Four #18 (1963) che gli Skrull tornano in scena con quello che è divenuto lo Skrull per eccellenza dei fumetti Marvel: Kl’rt, alias il Super-Skrull.

Primo di una serie di esperimenti da parte degli scienziati skrull, Kl’rt è un eroe di guerra che viene utilizzato come cavia per un procedimento che conferisce tutti i poteri dei Fantastici Quattro in un’unica persona, amplificandoli e rendendoli l’arma ideale per sconfiggerli.

Pur essendo identificato come il Super-Skrull per eccellenza, Kl’rt è solo il primo di una serie di Skrull resi simili a eroi terrestri, come dimostrato da Biffi Bison o Mr Waspind, i cui poteri erano modellati su quelli degli X-Men, o X’iv, addestrato come assassino e dotato delle capacità di Daredevil, Elektra e Cloak.

Skrull: lezione di storia cosmica

Nonostante un esordio non esattamente incoraggiante, gli Skrull sono divenuti un elemento cardine della dimensione cosmica del Marvel Universe, grazie a un’evoluzione narrativa che ha reso questi alieni una minaccia temibili per gli eroi marveliani.

Una maturazione che è coincisa con la progressiva definizione della storia di questa specie, che nei decenni successivi alla loro apparizione ha reso gli Skrull molto più di alieni stereotipati.

Secondo la storia del Marvel Universe, gli Skrull sono comparsi come gran parte delle altre specie: grazie ai Celestiali.

Come accaduto anche per l’umanità, queste entità cosmiche avevano effettuato degli esperimenti su una rudimentale forma di vita rettiloide, da cui avevano sviluppato tre diverse sottospecie: i Primari, i Devianti e gli Eterni.

Kree Skrull war

Dopo una guerra, furono i Devianti a sopravvivere, grazie alle loro capacità metamorfiche, ma dopo una lunga tensione Kly’bn degli Eterni e l’ultimo Primario posero fine alle ostilità, divenendo i creatori di una nuova società che li venera come divinità. Grazie a questa unione viene formata una civiltà pacifica e interessata all’esplorazione e al commercio, costretta a trasformarsi in una forza militare dopo l’incontro con il loro eterno nemico: quello dei Kree.

Un primo contatto piuttosto complesso, le cui conseguenze hanno pesantemente influenzato il mondo marveliano. Durante le loro esplorazioni, gli Skrull giunsero su Hala, mondo popolato da due razze: i semi-barbari Kree e i più pacifici Cotati.

Come da tradizione, gli Skrull avviarono una competizione tra queste due specie per eleggere il rappresentate di Hala nelle trattative con Skrullos, ma questa loro prassi si rivelò letale quando i  Kree, scoperto che i Cotati avrebbero vinto la competizione, sterminarono prima i loro avversari e infine trucidarono la delegazione Skrull, dopo che questa aveva condannato i Kree a essere banditi dal consesso galattico.

Solo decenni dopo gli Skrull scoprirono che i Kree, nel corso del tempo, erano divenuti una potenza galattica temibile, intenzionata ad avere la propria vendetta contro gli Skrull.  

skrull Empyre

La Guerra Kree-Skrull è divenuta una delle vicende galattiche di maggior impatto nell’universo marveliano, una guerra che ha visto spesso la Terra e i suoi eroi coinvolti in una sanguinosa rivalità.

Una guerra che sembra essere arrivata a una sorta di forzosa pacificazione con la rivelazione che il giovane Vendicatore Theodore ‘Hulkling’ Altman sia in realtà figlio della principessa Skrull Anelle e del supereroe Kree Mar-Vell, rendendolo il designato erede al trono dei due imperi.

Un'eredità al centro del maxi-evento Empyre, dove le conseguenza della remota angheria subita dai Cotati diventa l'elemento scatenante di una vendetta a lungo attesa e che mette Kree, Skrull e umanità contro un letale e spietato nemico.

Skrull, il nemico sottile di Secret Invasion

Pur essendo parte del Marvel Universe da decenni, l’impatto principale degli Skrull sull’universo della Casa delle Idee si ha un maxi-evento che ha segnato profondamente il mondo marveliano contemporaneo: Secret Invasion.

Arrivato durante la gestione Bendis dell’universo marveliano, Secret Invasion è parte integrante della complessa elaborazione della società americana della sensazione di impotenza seguente alla tragedia dell’11 settembre.

Durante il suo ruolo di timoniere del Marvel Universe, Bendis aveva già avviato una rivoluzione sulla figura dell’eroe, sempre più messo in crisi e passato da sicurezza per l’uomo comune a oggetto misterioso, spesso più letale che non protettore.

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Secret Invasion

La saga che ha sconvolto il Marvel Universe, mostrando la vera, letale faccia degli eroi della Casa delle Idee

Dopo momenti epocali come Civil War o House of M, seminali nel distruggere la sicurezza degli eroi, scoprire che nella comunità metaumana sono presenti esseri alieni infiltrati contribuisce a dare ulteriore fragilità al concetto di supereroe.

Gli Skrull, per loro natura, sono i nemici ideali per potere dare il colpo di grazia all’invincibilità degli eroi. Non solamente sono uno strumento narrativo ideale, grazie alla loro abilità di mutaforma, ma sono anche un’incarnazione della paura dell’altro, della sua capacità di insinuarsi sottilmente nella società americana e destabilizzarla dall’interno.

E’ insito nella loro stessa creazione, e Bendis stesso riconosce questa loro componente essenziale:

Gli Skrull sono stati inventati decenni fa, quando L’invasione degli ultracorpi e la guerra fredda erano temi attuali per il Marvel Universe. Ora ci troviamo nuovamente in un momento simile. Alla base di questa storia c’è il timore di non sapere se ti puoi fidare di amici e parenti. Anche ora che sono passati anni dall’11 settembre, quando saliamo in aereo non possiamo evitare di osservare e giudicare gli altri passeggeri, non possiamo farne a meno. In Secret Invasion questo consente di realizzare il più grande disaster movie Marvel, una storia in cui tutti i supereroi devono interagire tra loro in una nuova maniera

Da questo spunto, Bendis pianifica una saga in cui gli Skrull rivelano di essersi infiltrati da decenni nella società umana, arrivando a sostituirsi anche ad alcuni eroi.

L’idea era venuta a Bendis ripensando alle immense potenzialità che simili creature potevano avere, soprattutto se si fosse rivelato come fossero abili pianificatori e chirurgicamente letali nello scegliere il giusto momento per colpire:

Gli Skrull erano stati precedentemente presentati come i classici alieni con astronavi e armi a raggi. Eppure, sono dei mutaforma, immaginate cosa questo possa rappresentare: potrebbero infiltrarsi, vivere delle nostre paure e angosce. In una crociata simile non sono i governi o le religioni a essere un ostacolo, ma le persone con poteri straordinarie

Secret Invasion non punta tuttavia a creare una facile contrapposizione tra buoni e cattivi, ma lascia emergere diverse sfumature degli Skrull.

 La fazione guidata dalla regina Veranke non è l’unica voce del popolo Skrull, alcuni degli infiltrati sviluppano una propria coscienza e non accettano la rivelazione di essere degli agenti dormienti, preferendo la propria vita ‘da umani’.

Escamotage con cui sviluppare momenti di rara drammaticità, che se da un lato portano a sviluppare una certa empatia per queste creature infelici, dall’altro consentono di apprezzare il feroce odio con cui reagiscono alcuni eroi, particolarmente colpiti da questi eventi.

All’interno della lunga vita editoriale degli Skrull, Secret Invasion rimane la loro manifestazione più impattante nella vita degli eroi della Casa delle Idee, non solo per le conseguenze immediate della loro rivelazione, quanto per gli strascichi emotivi lasciati sui diversi personaggi.

Gli Skrull nel Marvel Cinematic Universe

Per loro natura, gli Skrull non potevano evitare di approdare nel Marvel Cinematic Universe. Il franchise marveliano è particolarmente ghiotto di ispirazioni mutuate dalle recenti saghe della Casa delle Idee, e una storia di rottura come Secret Invasion non poteva certo rimanere inascoltata.

Introdurre gli Skrull in Captain Marvel, infatti, non è stato utile solamente a dare una maggior definizione al contesto cosmico del franchise, restringendo momentaneamente il focus su due delle razze aliene principali del pantheon marveliano.

La presenza degli Skrull, infatti, è servita a dare una prospettiva diversa alla figura di Carol Danvers (interpretata da Brie Larson), andando a bilanciare l’approccio quasi fanatico della cultura Kree.

Marvel Comics
Autopsia di uno Skrull tratta da Secret Invasion

Dopo la loro apparizione nel primo film di Captain Marvel, gli Skrull del Marvel Cinematic Universe sono stati presentati in altre occasioni come una sorta di presenza pacifica, integrata nella comunità supereroica.

Abbiamo visto in Spider-Man: Far From Home come siano vicini a Nick Fury, fungendo da suoi sostituti, creando un legame con l’ex direttore dello S.H.I.E.L.D. che viene esplorato con maggior attenzione in Secret Invasione, serie di Disney Plus che si ispira alla saga fumettistica.

Come già accaduto in passato, gli Skrull avranno modo di svilupparsi in modo differente da quanto visto nei comics marveliani, consentendo di ampliare il contesto cosmico marveliano e di dare a questi alieni un’occasione di mostrare aspetti della loro civiltà sinora poco valorizzati

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