Fantastici Quattro: l'inizio del Marvel Universe

Autore: Manuel Enrico ,

Un tranquillo pomeriggio newyorkese viene sconvolto dall’esplosione di un bengala, che incredibilmente assume la forma di un gigantesco quattro. Mentre tutti si interrogano cosa significhi questo segnale, tre individui riconoscono il messaggio e si apprestano a correre al richiamo dello scienziato Reed Richards

Sembra una scena abbastanza tradizionale del mondo dei comics, ma questo momento è fondamentale per la storia del Marvel Universe fumettistico: quel segnale è il momento in cui Marvel Comics presenta al mondo i Fantastici Quattro. E con Fantastic Four #1, uscito nelle edicole americane l’8 agosto 1961, oggi viene identificato il punto di partenza del Marvel Universe. Senza quel gesto di Reed Richards, insomma, oggi non avremmo l’incredibile mondo supereroico della Casa delle Idee, tanto cartaceo quanto cinematografico. 

I Fantastici Quattro: raggi cosmici e uomini talpa per la nascita del Marvel Universe

La rinascita dei supereroi

Prima di arrivare a questa suggestiva convocazione, bisogna fare un passo indietro e tornare ad una ben più realistica partita a golf (o così vuole la leggenda).

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Anno 1961: dopo la trionfale stagione della Golden Age, il mondo dei comics è alle prese con un periodo difficile. L’arrivo della Comics Code Auhority, conseguenza del saggio La seduzione dell’Innocente di Fredric Wertham, spinse il governo americano a regolamentare le storie e i contenuti delle avventure dei supereroi. Aggiunta ad una lesiva sovraesposizione della figura dei supereroi, questa decisione condusse ad un drastico calo delle vendite, che portò alla quasi totale scomparsa del genere supereroistico.

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Ad invertire questa tendenza ci pensò la National Periodical Publication che, pur avendo mantenuto in vita alcune delle sue pubblicazioni supereroiche, accusava il crollo delle vendite di questo filone narrativo. Per volontà dell’editor Julius Schwartz si decise di riportare in auge anche i vecchi eroi della National, ma con una novità: sarebbero stati adattati ad un nuovo pubblico.

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Noi siamo i Fantastici Quattro. Ediz. 60 anni

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Il primo a subire questo trattamento fu Flash, che nel 1956 venne affidato a Gardner Fox (storia) e Carmine Infatino (disegni). Il nuovo Flash, Barry Allen, comparve per la prima volta su Showcase #4 e fu un successo immediato. Forte di questo rinnovato interesse per i supereroi, Schwartz decise di proseguire la sua rinascita degli eroi chiedendo di creare una squadra di supereroi, in cui trovassero spazio tutti gli eroi di punta della National Periodical, compresi i pezzi grossi come Batman, Superman e Wonder Woman. Una richiesta che vide la nascita della Justice League of America, un supergruppo che ebbe un incredibile successo.

La leggenda vuole che durante una partita a golf, Jack Liebowitz e Irwin Donenfeld si fossero vantati del loro successo con Martin Goodman, proprietario della Atlas Comics, erede di quella che nella Golden Age era nota comeTimely Comics. Sentendo di questo successo delle nuove pubblicazioni a fumetti della concorrenza, Goodman decise di rimettersi a pubblicare comics supereroici.

La nascita dei Fantastici Quattro

Ora, che la celebre partita di golf sia avvenuta realmente è uno dei grandi misteri del mondo del fumetto, anche se diversi esperti e storici del fumetto smontarono negli anni successivi questo mito. In realtà, a dare una ricostruzione di cosa accadde realmente fu nientemeno che Stan Lee:

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Martin ci fece presente che aveva notato alcuni dei titoli della National Comics che stavano vendendo incredibilmente bene. Si trattava di una pubblicazione chiamata Justice League of America, ed era basata su un gruppo di supereroi. ‘Se la Justice League vende’ disse Martin ‘perché non pubblichiamo una serie basata su un gruppo di supereroi?’

L’arrivo di questa richiesta da parte di Goodman si manifestò in un momento particolare. Dopo una lunga presenza come editor in chief di Timely Comics prima e di Atlas Comics dopo, Stan Lee era intenzionato ad abbandonare questa carriera, stanco di dare vita a personaggi piatti e stereotipati. Con la proposta di Goodman, invece, Lee poteva finalmente creare una serie con protagonisti veri e che mostrassero una nuova, più evidente umanità:

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Per una volta, avrei potuto scrivere una storia che mi sarebbe anche piaciuto leggere…E i personaggi sarebbero stati dei personaggi con cui mi sarei potuto relazionare personalmente: sarebbero stati corpo e sangue, avrebbero avuto colpe e difetti, sarebbero stati fallibili, e, soprattutto, dentro gli stivali dei loro colorati costumi avrebbero ancora avuto piedi di argilla

Questo principio dell’umanità dei personaggi nato durante la gestazione dei Fantastici Quattro diventerà in seguito uno degli elementi caratterizzanti anche dei successivi eroi della Casa delle Idee. Nel momento di dare vita a questa nuova formazione fumettistica, Lee creò una storia a grandi linee che venne affidata a Jack Kirby, che dopo aver disegnato la trama rimandò le tavole a Lee affinché inserisse dialoghi e didascalie. Questo processo di creazione è quello che nel corso degli anni venne adottato come prassi nella casa editrice, tanto da venire battezzato come ‘Metodo Marvel’.

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Fantastic Four
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Ma come da tradizione per questo periodo seminale della Marvel, quello che ricordava il compianto Stan Lee non sempre era confermato da coloro che avevano contribuito alla creazione del pantheon marvelliano. Non stupisce quindi scoprire che la nascita dei Fantastici Quattro veniva ricordata in modo diverso da Jack Kirby

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Durante un’intervista nei primi anni 90, Kirby non esitò a definire menzogne le storie che Stan Lee raccontava sulle origini dei personaggi Marvel, in particolare per quanto riguarda gli inquilini del Baxter Building. All’intervistatore Gary Groth, infatti, svelò apertamente il suo pensiero

Sono delle spudorate bugie

La versione del Re era che l’idea per i Fantastici Quattro fosse una sua creazione, che aveva presentato in seguito a Lee, il quale decise di appropriarsene e spacciarla per sua. A stare particolarmente a cuore a Kirby era il rivendicare la paternità di un aspetto particolare della famiglia Richards: le uniformi. Pur non indossandole nei primissimi numeri, le divise dei Fantastici Quattro sono uno dei tratti più familiari della formazione, e Kirby ne ha sempre rivendicato l’ideazione, facendo riferimento al suo lavoro su un altro supergruppo creato negli anni ’50 per la National Comics, i Challengers of the Unknown:

Se ci fate caso, le uniformi sono le stesse. Ho sempre dato ai miei eroi delle uniformi aderenti con una cintura. I Challengers of the Unknown e i Fantastici Quattro hanno anche un minimo di elementi decorativi. E ovviamente, la pelle della Cosa è una sorta di decorazione, che rompe la monotonia dei costumi blu

La pretesa di paternità di Kirby riguardo ai Fantastici Quattro potrebbe essere anche confermata da uno dei membri della supersquadra Marvel: Benjamin ‘La Cosa’ Grimm. Kirby ha sempre sostenuto che per dare vita a Grimm si sia ispirato ad una persona esistente che conosceva molto bene: se stesso. Andando oltre la comune passione per i sigari, sono molte, in effetti, le analogie che legano il Re e la Cosa.

Entrambi vengono da famiglie ebree immigrate e appartenente alla working class newyorkese, che crebbero i figli nelle zone popolari della metropoli. Ispirandosi alla sua turbolenta adolescenza, Kirby avrebbe utilizzato il giovane Ben Grimm per raccontare uno spaccato di vita violenta e selvaggia tipica delle gang di strada, inserendolo all’interno della banda di Yancy Street. A creare un ulteriore legame tra creatore e creazione ci sarebbe l’esser riusciti a emanciparsi da questo ambiente degradato trovando una strada per diventare qualcuno.

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Fantastic Four
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A mantenere vivo il dibattito sulla paternità dei Fantastici Quattro ci hanno comunque pensato grandi nomi della critica fumettistica, che si sono divisi su questa origine.

Nel suo The Comics Journal, Earl Wells era dell’idea che l’avere scritto una sinossi per il fumetto non rendesse automaticamente Stan Lee l’ideatore dei personaggi, visto che poteva averla scritta anche durante un colloquio con Kirby, dando appoggio alla teoria dello storico dei comics R.C. Harvey, ferreo sostenitore della tesi di Kirby.

In realtà, uno dei difetti del Metodo Marvel era il consentire a chiunque prendesse parte al processo creativo di vantarne la creazione. Se Kirby ha creato le uniformi, ad esempio, per sua stessa ammissione fu di Lee l’idea di inserire l’iconico 4 sulle divise dei Fantastici Quattro. Di certo, non sapremo la verità, ma poeticamente possiamo gioire per una vignetta piuttosto recente in cui i Fantastici Quattro, portati al cospetto nientemeno che di Dio, lo vedono con le fattezze del Re

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Fantastic Four
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Quale che sia stata la verità sulle origini dei Fantastici Quattro, una cosa è certe: furono vincenti. Perché i Fantastici Quattro furono un vero successo commerciale!

Chi sono i Fantastici Quattro?

I Fantastici Quattro si formano dopo che quattro astronauti civili vengono esposti a raggi cosmici durante un volo di prova non autorizzato nello spazio esterno su un'astronave sperimentale progettata dal Dr. Reed Richards. Il pilota Ben Grimm e i membri dell'equipaggio Susan Storm e suo fratello Johnny Storm sopravvivono a un atterraggio di emergenza in un campo sulla Terra. Uscendo dall'astronave, i quattro scoprono di aver sviluppato incredibili superpoteri e decidono di utilizzare questi poteri per aiutare gli altri.

Nel primo numero di The Fantastic Four, viene raccontato che il razzo creato da Reed viene lanciato verso le stelle. Tuttavi, la sinossi originale di Stan Lee descriveva il piano dell'equipaggio di volare su Marte, ma Lee scrisse successivamente che:

dato il tasso di progresso dei comunisti nello spazio, forse è meglio trasformare questo in un volo verso le STELLE, invece che solo verso Marte, perché al momento della vendita di questa rivista, i russi potrebbero già AVERE effettuato un volo su Marte

Con una scelta antitetica rispetto alla tradizione supereroica, i Fantastici Quattro, una volta ottenuti i loro porti non si creano seconde identità, ma si mostrano apertamente senza maschere. E' solo con Fantastic Four #3 che indossano dei costumi, ma preservano comunque una certa notorietà, venendo riconosciuti come eroi e come esponenti della comunità scientifica, soprattutto per via della genialità di Reed Richards. 

Reed Richards (Mr Fantastic): Un genio scientifico, può allungare, torcere e ridisegnare il suo corpo a proporzioni inumane. Mr. Fantastic funge da figura paterna del gruppo ed è appropriatamente pragmatico, autorevole e a volte volutamente noioso. Richards si incolpa per la missione spaziale fallita, in particolare per come l'evento ha trasformato il suo amico Ben Grimm, l'unico a non avere più una fisionomia umana per via dei poteri acquisiti. Stan Lee ha detto che i poteri di allungamento sono stati ispirati a Plastic Man della DC, che non aveva un equivalente nella Marvel

Susan Storm (Ragazza Invisibile/Donna Invisibile): La fidanzata (e poi moglie) di Reed Richards ha la capacità di piegare e manipolare la luce per renderla se stessa e gli altri invisibili. Stan Lee non voleva che Sue avesse superforza, "per essere Wonder Woman e picchiare la gente", quindi alla fine optò per l'invisibilità, ispirandosi a opere come L'Uomo Invisibile. In seguito sviluppa la capacità di generare campi di forza invisibili, che utilizza per una varietà di effetti difensivi e offensivi. Da notare come il personaggio si sia evoluto attraversando momenti di grande intensità, maturando una propria consapevolezza che le ha consentito di passare dal ruolo di damsel in distress a vera forza trainante del gruppo, tanto da scegliere di abbandonare il titolo di 'ragazza invisibile' in favore di 'donna invisibile'

Johnny Storm (Torcia Umana): Il fratello minore di Sue Storm possiede la capacità di controllare il fuoco, consentendogli di proiettare fuoco dal suo corpo, oltre al potere di volare prendendo letteralmente fuoco. Questo personaggio si basava vagamente sulla Torcia Umana, un androide dotato del potere di incendiarsi e volare,  personaggio pubblicato dalla precedente identità editoriale Marvel, Timely Comics, negli anni '40 e che campeggiava sulla copertina della prima pubblicazione della Timely, Marvel Comics #1. A differenza delle altre giovani sidekicks, la Torcia Umana nelle prime storie era un adolescente tipico: sfrontato, ribelle e affettuosamente fastidioso.

Ben Grimm (La Cosa): Il compagno di stanza e migliore amico di Reed Richards al college, Ben è il pilota del razzo con cui il gruppo di esploratori affronta lo spazio, e in seguito all'esposizione ai raggi cosmici è stato trasformato in un mostruoso umanoide arancione simile a una roccia, dotato di alti livelli di forza sovrumana e resistenza. La Cosa è spesso piena di rabbia, disprezzo di sé e autocommiserazione per la sua nuova esistenza, eppure all'interno di questa famiglia disfunzionale  funge da zio, amico di lunga data della famiglia con modi bruschi da ragazzo di strada di Brooklyn, animato da un temperamento irascibile e un senso dell'umorismo caustico. Nella sinossi originale che Lee diede a Kirby, La Cosa era destinata ad essere la figura scontrosa, ma nel corso degli anni, il personaggio è diventato il membro più amabile del gruppo: onesto, diretto e privo di pretese. Leggenda vuole che l'ispirazione per il carattere della Cosa sia stato lo stesso Kirby

La creazione del Marvel Universe

L’uscita di Fantastic Four #1 nell’agosto 1961 si rivelò una vera sorpresa persino per la casa editrice, che aveva però deciso di abbandonare il nome di Atlas Comics, vedendo nella comparsa di questi eroi il segno di un nuovo inizio, che decisero di celebrare scegliendo un nome che promettesse avventure e divertimento: Marvel Comics.

Fu un successo essenziale, visto che convinse Lee a rimanere nel settore, durante un periodo in cui il Sorridente Stan era in cerca di nuovi stimoli per la propria carriera. Lee vide in questo incredibile esordio un futuro, soprattutto quando iniziarono ad arrivarono quantità assurde di lettere, che Lee decise di iniziare a pubblicare in una colonna apposita a partire dal terzo numero della serie, in quello che col tempo sarebbe divenuto uno dei momenti di interazione tra editore e lettore più amato: Stan’s Soapbox.

I Fantastici Quattro divennero un fenomeno editoriale, tanto che la Marvel decise di pubblicare sulla copertina della serie la scritta “The Greatest Comic Magazine in the World”, il più grande fumetto del mondo. Definizione altisonante, ma che col senno di poi fu meritata, considerato come fu proprio la comparsa dei Fantastici Quattro a dare vita al Marvel Universe.

Marvel Comics
Fantastic Four
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I Fantastici Quattro sono un punto fondamentale della storia dei fumetti. Nati agli albori della Silver Age, i quattro eroi mantengono quello che era uno dei punti fermi della nascita dei futuri personaggi della Casa delle Idee (le origini ‘scientifiche’), ma introducono una caratteristica mai valorizzata prima: superpoteri portano superproblemi.

La tempesta di raggi cosmici che dona loro i poteri, infatti, li costringe ad affrontare problematiche inusuali nella tradizione supereroica precedente. Una differenza che si spinge anche sul piano emotivo dei protagonisti, come dimostrato dalla sventurata Cosa, che nei primi numeri si accaniva contro i propri amici accusandoli di non volerlo aiutare a tornare normale. Ben Grimm anticipa, in un certo senso, la tematica del ‘diverso’ che diventerà poi fondamentale nella costruzione del mito degli X-Men.

Questo avviene perché, contrariamente agli altri supereroi, i Fantastici Quattro non nascondono la propria identità. Questa rivoluzione cambia non solo il modo in cui i lettori percepiscono l’eroe, ma consente ai protagonisti di muoversi in un mondo dove il loro volto è conosciuto da tutti. La popolazione newyorkese, quindi, si divide tra chi li ritiene eroi e chi pericolosi, avviando quel principio che torna spesso in casa Marvel sulla percezione dell’eroe e che troverà una perfetta incarnazione in Spider-Man e X-Men.

L'importanza dei Fantastici Quattro

Pur essendo il primo fumetto della neonata Marvel, Fantastic Four contiene i caratteri essenziali di quello che diventerà il modus operandi della Casa delle Idee. Sin dai primi numeri appaiono infatti le basi di una narrazione che si svilupperà nel corso degli anni, grazie alla caratterizzazione non solo dei personaggi, ma anche dei nemici. Figure come Namor e Victor Von Doom sono essenziali per dare respiro alla saga della famiglia Richards, ma la serie diventa anche il trampolino di lancio per ulteriori elementi che diventeranno essenziali nel Marvel Universe, dalla Zona Negativa ai Kree, sino all’entità cosmica nota come Galactus.

Marvel Comcis
Fantastic Four
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I Fantastici Quattro sono stati molto più del fumetto che ha dato i natali alla Marvel Comics, sono il fondamento stesso su cui è stato costruito il Marvel Universe. Pur riconoscendo nelle prime storie un approccio narrativo non sempre coerente e viziato da una visione sci-fi quasi pulp, l’evolversi della serie ha portato i FQ a essere lo specchio ipertrofico della famiglia americana tipo. La presenza dei poteri non è stata trasformata in un’occasione di esaltazione, quanto piuttosto un elemento di profonda analisi. 

Non mancano momenti in cui l’ossessione di Reed Richards si trasforma in un muro con la moglie Susan, donna di incredibile tenacia che pur mostrando inizialmente un ruolo da tipica damsel in distress rapidamente sviluppa una propria interiorità e una forza d’animo ammirevole. Non meno interessante è lo sviluppo della Cosa, che progressivamente accetta la propria condizione, compiendo anche sacrifici di vero eroismo nel rinunciare ad occasioni che potrebbero renderlo nuovamente umano. 

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Full circle. Fantastici Quattro

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I Fantastici Quattro, nei loro sessant’anni di vita editoriale, si sono dimostrati uno dei punti saldi della Casa delle Idee. Un percorso che, con grande trepidazione, i fan attendono si completi con l’esordio della Fantastic Family all’interno del Marvel Cinematic Universe. Dopo i due film dell’era Fox, infatti, l’MCU è ora in procinto di accogliere questa pietra angolare della Marvel fumettistica, dopo aver stuzzicato i fan con il cameo di un Reed Richards alternativo, interpretato dall’amato John Krasinski, in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

I Fantastici Quattro del Marvel Cinematic Universe

Inutile nascondersi: i Fantastici Quattro sono fondamentali per la rinascita del Marvel Cinematic Universe. Le produzioni post Avengers: Endgame non hanno brillato, tolte alcune rare eccezioni tra le serie, e un nome come quello dei FQ è un valore emotivo talmente forte per i Veri Credenti che non può in alcun modo per venire sprecato, come ha dimostrato l'ansia con cui i fan hanno atteso spasmodicamente l'annuncio del casting per la Fantastic Family. Un timore comprensibile, alimentato da scandali che hanno messo a repentaglio figura chiave della dimensione cosmica dell'MCU e continui cambi di registi e sceneggiatori, ma che pare essersi finalmente dissolto con il regalo che Marvel Studios ha voluto fare ai fan presentando il poster di annuncio del cast di Fantastic Four come dono per San Valentino!

Marvel Studios
Fantastic Four

Nell'immagine che ritrae la Fantastic Family in un'atmosfera anni '60, dando ulteriore conferma ai rumors che vorrebbero la pellicola ambientata proprio in quel decennio, possiamo finalmente vedere che Reed Richards, alias Mr. Fantastic, sarà interpretato da Pedro Pascal, Susan Storm, la Donna Invisibile avrà il volto di Vanessa Kirby, mentre Ebon Moss Bachrach sarà Ben 'Cosa' Grimm e Joseph Quinn interpreterà Johnny 'Torcia Umana' Storm. 

Il film dovrebbe uscire nelle sale americane il 25 luglio 2025 e per ora non abbiamo notizie certe su cose aspettarci da questa avventura d'esordio dei Fantastici Quattro. Volendo dare supporto alle voci che vogliono il film ambientato nel passato, possiamo fare caso a un dettaglio. Nel poster presentato dai Marvel Studios, Ben sta leggendo della nota rivista americana Life, di cui riusciamo a riconoscere, per quanto abbozzata, la copertina, che è riconducibile al numero del 13 dicembre 1963. Questo easter egg potrebbe rivelarsi essenziale per dare un'approssimativa collocazione temporale per l'atteso capitolo del Marvel Cinematic Universe. 

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