Grant Morrison risponde alle critiche di Alan Moore sui supereroi

Autore: Giuseppe Benincasa ,
Libri e fumetti
2' 26''
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Alan Moore e Grant Morrison sono due tra i più grandi scrittori di fumetti di tutti i tempi. Entrambi hanno contribuito a plasmare il genere dei supereroi, ma le loro opinioni sul tema sono diametralmente opposte.

Moore, in particolare, è stato molto critico nei confronti dei supereroi negli ultimi anni. In un'intervista, ha dichiarato che il "sogno dei supereroi" è "essenzialmente fascista". Secondo Moore, i supereroi rappresentano una forma di oppressione, in quanto sono individui dotati di poteri sovrumani che vengono utilizzati per controllare e dominare gli altri.

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Morrison, invece, ha una visione molto più positiva dei supereroi. In un articolo pubblicato sulla newsletter Xanaduum, ha risposto alle critiche di Moore, affermando che l'appello iniziale dei supereroi non aveva nulla a che fare con il loro potere di dominare i più deboli, ma piuttosto con il loro altruismo e la loro capacità di fare cose incredibili. Morrison conclude affermando che il sogno dei supereroi è "essenzialmente adolescenziale e romantico".

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Le diverse prospettive

Le critiche di Moore si basano su una visione dei supereroi come figure autoritarie che rappresentano un pericolo per la democrazia. Moore sostiene che i supereroi sono spesso ritratti come individui infallibili e insuperabili, che possono fare ciò che vogliono senza essere tenuti a rispondere a nessuno. Questo, secondo Moore, può portare a una forma di pensiero totalitario, in cui le persone sono disposte ad accettare l'autorità di un individuo o di un gruppo senza discuterne.

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La visione di Morrison, invece, è molto più positiva. Morrison sostiene che i supereroi sono figure positive che possono ispirare e motivare le persone. Morrison sottolinea che i supereroi sono spesso ritratti come individui che lottano per il bene e che sono disposti a sacrificare il proprio benessere per aiutare gli altri. Questo, secondo Morrison, può essere un messaggio importante per i giovani, che possono trovare nei supereroi dei modelli da seguire.

Una questione di interpretazione

In definitiva, la diatriba tra Moore e Morrison è una questione di interpretazione. Moore vede i supereroi come una minaccia, mentre Morrison li vede come una forza positiva. Entrambi i punti di vista sono validi e possono essere supportati da esempi concreti.

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Tuttavia, è importante notare che la visione di Moore è più pessimista e cinica. Moore vede il mondo come un posto pericoloso, in cui le persone sono disposte a usare la violenza per ottenere ciò che vogliono. In questo contesto, i supereroi rappresentano una forma di oppressione, in quanto possono essere utilizzati per controllare e dominare gli altri.

La visione di Morrison, invece, è più ottimista e idealistica. Morrison vede il mondo come un posto pieno di possibilità, in cui le persone sono disposte ad aiutare gli altri. In questo contesto, i supereroi rappresentano una forza positiva, in quanto possono ispirare e motivare le persone a fare del bene.

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