Impiantato il primo chip sull'uomo per controllare i computer con il pensiero

Autore: Giuseppe Benincasa ,
Attualità
1' 48''
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Il 28 gennaio Elon Musk ha annunciato un passo epocale nel campo della tecnologia neurologica: il primo impianto del dispositivo N1 di Neuralink su un essere umano.

Questo avanzato sistema di interfaccia cervello-computer (BCI) promette di rivoluzionare la comunicazione diretta tra il cervello e i computer, portando con sé potenziali benefici per il trattamento di disturbi neurologici e l'espansione delle capacità umane.

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Qui sotto potete leggere l'annuncio di Musk su Twitter

Fondata nel 2016 da Elon Musk, Neuralink si è posta l'obiettivo ambizioso di creare una connessione diretta tra il cervello umano e i computer. L'attuale dispositivo N1, invisibile esteticamente nonostante richieda la foratura del cranio, è stato impiantato chirurgicamente tramite il robot R1. Dotato di 1024 elettrodi su 64 fili, ciascuno più sottile di un capello umano, N1 registra l'attività neurale per consentire il controllo di un computer attraverso l'applicazione N1 User App.

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Il Trial sugli Esseri Umani

Il processo di sperimentazione umana, autorizzato dalla Federal Drugs Administration nel maggio 2023, è denominato PRIME Study (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface). Rivolto a persone con tetraplegia causata da lesioni spinali o sclerosi laterale amiotrofica, il trial richiede almeno un anno di manifestazione dei sintomi senza miglioramenti, un'età di almeno 22 anni e la presenza costante di un caregiver. La durata prevista è di 6 anni, durante i quali i pazienti saranno seguiti da esperti di Neuralink e parteciperanno a sessioni di ricerca regolari.

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Il culmine di questo progetto ambizioso è rappresentato dal primo prodotto di Neuralink, chiamato "Telepathy". Questa tecnologia BCI consente alle persone con paralisi di controllare dispositivi tecnologici, come computer e telefoni, semplicemente pensando. Elon Musk ha immaginato un futuro in cui anche coloro che hanno perso l'uso degli arti potranno comunicare più velocemente di un dattilografo o di un banditore.

Il futuro della connessione cervello-computer sembra essere in rapida evoluzione grazie agli sforzi di Neuralink. Mentre il trial sugli esseri umani offre speranza per il miglioramento della qualità della vita di coloro con disabilità, l'indagine in corso solleva interrogativi etici e richiede una valutazione approfondita.

Immagine di copertina via 123RF

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