Tredici, da libro a serie Netflix: le differenze nella storia di Hannah Baker

Autore: Giulia Greco ,

Tredici (13 Reasons Why) è la storia di Hannah Baker, un'adolescente come tanti, forse solamente più sensibile e fragile di molti altri, che, malgrado cerchi di guardare al lato positivo della vita, viene ripetutamente delusa da chi le sta attorno. Gli ultimi due anni della sua esistenza sono dolorosi, anni fatti di solitudine, di vuoto, anni in cui ha chiesto aiuto senza riceverne, anni in cui ha lottato, ma nei quali alla fine ha scelto di arrendersi compiendo un ultimo gesto disperato.

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Dopo aver invano tentato di affrontare come meglio poteva la propria tragedia, di combattere l'immagine e l'etichetta che le erano state suo malgrado affibbiate, dopo aver perso fiducia in sé stessa ed essersi convinta che nessuno riuscisse a vedere la sua sofferenza, Hannah Baker sceglie di porre fine a tutte le sue sofferenze fuggendo dalla vita, ma decide di farlo tentando di farsi giustizia da sé, vendicandosi di chi, un po' alla volta, l'ha uccisa.

Justin Foley, Jessica Davis, Alex Standall, Tyler Down, Courtney Crimsen, Marcus Cole, Zach Dempsey, Ryan Shaver, Sheri Holland, Clay Jensen, Bryce Walker e il signor Porter. Hannah considera tutti loro responsabili della sua infelicità e così, prima di toglierli la vita, Hannah li denuncia nei suoi nastri, raccontando la propria verità, la propria sofferenza e le violenze subite. Ed è qui che il confine tra vittima e carnefice di assottiglia, perché lo spettatore non può fare a meno di provare tenerezza anche per alcuni dei nomi (delle ragioni) che hanno portato Hannah al suicidio, come Justin, Jessica o Tyler.

Il romanzo di Jay Asher

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La serie targata Netflix è arrivata sulla piattaforma streaming in occasione del decennale del romanzo da cui è tratta: Tredici, di Jay Asher.

Il libro, pubblicato in lingua originale nel 2007 e arrivato il Italia l'anno seguente, racconta di Clay Jensen, protagonista della storia, che ascolta le cassette in cui la compagna di scuola, Hannah Baker, spiega le tredici ragioni che l'hanno spinta al suicidio.

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Tredici

Tredici

La prima stagione della serie televisiva copre tutto il materiale del romanzo, mentre nelle tre stagioni successive la storia prosegue senza una base cartacea cui ispirarsi.

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Nonostante la prima stagione dello show racconti la stessa storia del romanzo, non mancano le differenze tra i due media. Scopriamole tutte.

Le differenze tra serie e romanzo

13 Reasons Why è uno dei romanzi che ha tratto maggiore giovamento dalla sua trasposizione televisiva nella sua prima stagione, perché ha dato un'anima a un romanzo che a confronto sembra molto più freddo e asettico e una profondità maggiore a tutti i personaggi della storia. Leggendo il romanzo di Asher dopo aver conosciuto la serie TV, viene spontaneo domandarsi perché Clay non sia così emotivamente coinvolto mentre ascolta la voce di Hannah “in diretta e stereo”, perché non sia distrutto e logorato dalla morte della ragazza come lo è la sua controparte televisiva. È naturale domandarsi dove siano i sensi di colpa di Alex, la solitudine di Justin, il rifiuto di accettare la cruda realtà di Jessica, la spavalderia di Bryce.

Ecco quindi una lista di tutte le differenze tra romanzo e serie TV.

Il punto di vista

Se nel romanzo di Asher la storia è narrata da Clay in prima persona e da Hannah attraverso le cassette, facendo dei due i soli focus del racconto, la serie si concentra sui sentimenti, gli stati d'animo e le backstory di tutti i personaggi. La serie Netflix ci presenta un panorama decisamente più ampio, permettendoci si entrare in contatto con tutti i compagni di scuola di Hannah entrati in contatto con lei. Tutti loro hanno un ruolo fondamentale non solo nella morte della protagonista, ma anche in una macronarrazione già proietatta verso le stagioni successive alla prima, tanto che scopriamo molto sul loro passato, sulle loro amicizie, sugli amori, sulle famiglie e sulle relazioni di ciascuno.

Il tempo della narrazione

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Nel romanzo, Clay ascolta il racconto di Hannah nell'arco di un'unica giornata. Il ragazzo inizia ad ascoltare i nastri nello stesso pomeriggio in cui riceva la scatola che li contiene. Ruba il walkman di Tony e ascolta, cassetta dopo cassetta, tutto ciò che Hannah ha da dire. Complice il fatto di non essere così legato al ricordo di Hannah come nella serie, il Clay cartaceo prosegue nell'ascolto per tutta la notte, visitando i luoghi di cui Hannah racconta aiutandosi con la mappa che lei stessa gli ha fornito.

Lo stesso stratagemma non avrebbe mai potuto funzionare nella serie televisiva, divisa in tredici episodi, ciascuno dei quali dedicato a una delle ragioni che hanno condotto Hannah alla morte.

Il Clay della serie è troppo sconvolto per riuscire a sentire la voce della ragazza che amava dopo averla seppellita, così si prende il suo tempo per scoprire i motivi per cui lei si è tolta la vita.

Il luogo della narrazione e la tecnologia

Tredici, il libro, è datato 2007, la serie è arrivata solo dieci anni dopo. È quindi naturale che le vicende della serie si svolgano nella nostra contemporaneità ultra tecnologica, in cui i social network svolgono un ruolo predominante. Chat di gruppo, scatti rubati che circolano con estrema facilità, cyberbullismo sono i temi che nella serie prendono il posto di gossip di corridoio che affliggono Hannah.

La popolarità di Clay e la relazione con Hannah

Ci siamo tutti affezionati al Clay della serie TV Netflix, il ragazzo nerd che si sente a disagio tra i suoi compagni più belli e popolari e non sa come approcciarsi alle ragazze, ad Hannah in particolare. Ma nel libro le cose non stanno esattamente così. Nel romanzo di Jay Asher, Clay è molto popolare a scuola ed è proprio la sua “fama” a catturare l'attenzione di Hannah.

Date queste premesse, era inevitabile che il rapporto tra Clay e Hannah cambiasse nella trasposizione da libro a serie televisiva.

Se nel romanzo Hannah e Clay condividono un lavoretto estivo ed esprimono la reciproca attrazione durante la festa di Jessica, non può dirsi lo stesso per la serie. Nello show, infatti, Hannah e Clay sono molto più che semplici compagni di scuola e colleghi di lavoro, non solo sono attratti l'una per l'altro, i due sono amici, tanto che la ragazza gli affibbia il soprannome di “casco”.

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Clay e Hannah danzano sulle note di The Night We Met

Anche nella serie la festa a casa di Jessica segna un punto di svolta per la loro relazione. Dopo aver rifiutato il ragazzo, sopraffatta, Hannah cerca un contatto con lui nei corridoi della scuola, ma lui si comporta in modo molto freddo e distaccato.

La cassetta di Clay

I lettori e gli spettatori sanno che anche a Clay Hannah dedica una cassetta, anche se la sua ha un peso diverso rispetto a quella degli altri.

Chi ha letto il romanzo sa però che la cassetta di Clay è la numero nove, mentre nello show diventa la numero undici. La scelta fatta dagli autori della serie è chiaramente dipesa da una pura questione narrativa, perché era necessario che tutti i personaggi fossero a conoscenza delle cassette prima di Clay, tutti tranne Bryce e il signor Porter.

Le istruzioni di Hannah e il passaggio delle cassette

Hannah dà istruzioni ben precise sul passaggio delle cassette: devono passare di persona in persona dal primo nome della lista fino al tredicesimo. Se l'ordine non venisse rispettato, parte della registrazione verrebbe resa pubblica.

Nel libro, Clay è il nono ascoltatore delle cassette, la decima persona a dover ascoltare i nastri è Jenny Kurtz, che nella serie è stata chiamata Sheri. Clay fa esattamente ciò che Hannah ha chiesto di fare: dopo aver finito di ascoltare la storia di Hannah, consegna la scatola contenente i nastri a Jenny.

Il Clay della serie, invece, prende in mano la situazione e sceglie di non consegnare la scatola a Bryce, il dodicesimo nella lista, ma di recarsi invece da Porter.

Clay affronta i compagni e ottiene una confessione da Bryce

Il legame tra Clay e Hannah nella serie fa sì che, contrariamente a quanto accade nel libro, il ragazzo affronti ognuno dei suoi compagni, minacciando di rivelare i loro segreti e vendicandosi per le sofferenze inflitte ad Hannah.

Quando il ragazzo ascolta il nastro dedicato a Bryce Walker, che ha abusato di lei e di Jessica, il Clay della serie di dirige a casa di Bryce e lo induce a confessare il suo crimine, registra le sue parole e solo allora dà i nastri a Porter, il consulente scolastico che ha deluso Hannah quando aveva deciso di dare un'altra chance alla vita.

Le allucinazioni di Clay

Lo show aggiunge un dettaglio importante per la caratterizzazione del protagonista maschile: Clay Jensen ha delle allucinazioni, degli incubi, è in preda all'ansia. Il suo stato mentale, dopo la morte di Hannah, non sempre gli consente di essere lucido, tanto che nei primi episodi i suoi genitori gli consigliano di prendere delle medicine per risolvere i suoi problemi. Probabilmente si tratta di antidepressivi, medicinali che, come facilmente si intuisce, già il ragazzo aveva assunto in precedenza.

Alex e Tyler e le similitudini con Hannah

Nella serie, Clay non è il solo ad essere duramente provato dalla morte di Hannah. Alex sente il peso degli errori commessi a tal punto da tentare lui stesso il suicidio nel finale di stagione.

D'altra parte c'è Tyler che, come Hannah prima di lui, diviene oggetto di scherno da parte dei compagni e persino di Clay, che si vendica di lui prendendosela con il ragazzo più fragile della scuola. Nel finale della prima stagione della serie, Tyler, che colleziona armi, sembra pronto a vendicarsi a sua volta su chi gli ha causato tanto dolore.

Nel libro non è presente niente di tutto ciò.

Courtney Crimson

Una delle storyline che cambia maggiormente nel passaggio dal libro alla TV è quella di Courtney. Nel romanzo di Asher la ragazza, dopo aver trascorso una serata a casa di Hannah nel tentativo di smascherare Tyler, diffonde la voce secondo cui Hannah farebbe collezione di sex toys. Nella serie, per nascondere la propria omosessualità, sparge dicerie sull'orientamento sessuale di Hannah.

Il ruolo di Tony

Custode della cassette di Hannah, il Tony cartaceo non è una figura fondamentale nella vita di Clay come quello della serie, che continuamente lo sostiene e lo incoraggia a proseguire nell'ascolto delle cassette.

Nel romanzo, Hannah affida a Tony i nastri e la sua bici blu, affidandogli il compito di diffondere la sua verità qualora qualcuno non dovesse seguire le sue indicazioni. Nella serie è lo stesso, ma Tony diventa anche la persona che, sul finire della prima stagione, consegna gli audio ai genitori di Hannah e permette di fare giustizia.

L'indagine sulle responsabilità della scuola

Data la prospettiva limitante del libro e il breve tempo in cui Clay riesce ad ascoltare le cassette, non abbiamo modo di scoprire nulla sulla reazione dei genitori di Hannah alla morte della figlia. Lo show ci permette non solo di dare uno sguardo al mondo dei Baker, andato in frantumi dopo il suicidio della giovane Hannah, ma anche di vederli agire e scegliere di indagare sul perché Hannah sia arrivata al punto di togliersi la vita. Così, nello show televisivo, Olivia e Andy Baker danno via a un'indagine volta a scoprire le responsabilità del gruppo docente, cieco di fronte alle continue richieste d'aiuto della ragazza.

Centocinquanta la gallina canta 

Hannah, Alex e Jessica sono grandi amici nel libro come nella serie prima di allontanarsi inesorabilmente. Spesso si incontrano al Monet dopo scuola per parlare e sfogarsi l'uno con l'altro. Hanno anche un motto, ed è qui che le cose sono diverse. Nel libro dicono in coro “Centocinquanta la gallina canta”, nella serie, Hannah, Alex e Jessica si lamentano affermando “che vita di m***a”.

L'incidente di Clay

Concentrato nell'ascolto delle cassette, il Clay dei libri fa un incidente in bici e si sbuccia le mani. Quello della serie sbanda con la bici per ben due volte, ferendosi in fronte. Il graffio sul volto del ragazzo serve nella serie per permettere agli spettatori di distinguere meglio i flashback in cui Hannah è viva e il presente in cui è morta.

La diversità

Attenta alle tematiche sociali e alla necessità di inclusione a Hollywood e nelle produzioni televisive, Tredici vanta un cast multietnico e personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ+. Nel romanzo, non sappiano nulla di tutto ciò.

Il suicidio

Hannah perde la vita, sia nel libro che nella serie, ma le modalità sono diverse. Nel libro Clay ci fa sapere che Hannah ha ingoiato una manciata di pillole al fine di togliersi la vita. Nella serie la ragazza sceglie di tagliarsi le vene nella vasca da bagno.

Le scene grafiche e la violenza

Durante la prima stagione, la serie è stata duramente criticata per aver mostrato scene troppo grafiche e violente. Lo stupro di Jessica e quello di Hannah non vengono raccontati nei dettagli nel libro come invece accade nella serie TV.

Lo stesso può dirsi del suicidio della protagonista, molto più crudo rispetto alla sua controparte cartacea. Ma c'è una buona ragione se quelle scene nella serie erano necessarie: vedere il dolore di Hannah e sentirlo come nostro doveva servire da monito per lo spettatore, affinché comprendesse che il suicidio non è la strada più facile da percorrere, ma la più dolorosa.

Il finale

Nel finale del romanzo, Clay raggiunge Skye, un'amica d'infanzia con la quale aveva perso i contatti. Clay sa che potrebbe compiere un atto estremo come quello di Hannah e capisce che deve e desidera starle accanto.

Il romanzo si chiude con una nota di speranza, perché Clay è ora capace di cogliere quei segnali che prima gli erano sfuggiti, fare ammenda e cercare di salvare qualcuno.

Se questo momento è presente anche nella serie, ci sono tante cose che cambiano. Lo show ci mostra come le cassette, le parole di Hannah e i tentativi di Clay di cambiare le cose abbiano influito su tutti i protagonisti: a questo punto Jessica trova il coraggio di denunciare lo stupro, Justin affronta Bryce, Tyler svela l'esistenza delle cassette, i Baker ascoltano le verità di Hannah, mentre Alex tenta il suicidio.

Il finale alternativo: Hannah sopravvive

Per 10 anni, i fan del romanzo di Jay Asher hanno vissuto con la certezza che il destino di Hannah Baker fosse quello di morire in giovane età. È la premessa alla base della storia narrata dall'autore. Eppure non sempre è stato così.

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Clay e Hannah in una scena di Tredici

Nella versione del romanzo pubblicata in occasione del decennale, lo scrittore ha pubblicato un finale alternativo, quello che aveva originariamente previsto per il suo best-seller.

Hannah ha registrato le sue cassette dopo le continue vessazioni di cui è stata vittima, ha tentato di togliersi la vita, ma è stata tratta in salvo: è questa la versione alternativa della storia di Asher.

Mi piaceva l'idea di trasmettere un messaggio: 'Abbiamo imparato qualcosa da tutta questa storia. E Hannah ha una seconda possibilità. È difficile per Hannah tornare a scuola e avere a che fare con i ragazzi che l'hanno ferita, le cose potrebbero essere ancora più dure per lei, ma ora può contare su Clay'.

Ma presto Asher si è reso conto di non voler raccontare questa storia, ma qualcosa di diverso.

Vista la serietà del problema trattato, ho capito che quel finale era impossibile. Non importa quante occasioni ci sarebbero potute essere per lei. Quando si compie un gesto simile tutte quelle opportunità svaniscono. Mi sono reso conto che se il messaggio della storia fosse stato molto duro, l'ammonimento sarebbe stato più efficace. Era quella la strada da percorrere. Ecco perché nel finale fa la sua ricomparsa il personaggio di Skye.

Tredici è tratto da una storia vera?

Chi ha guardato lo show non ha potuto fare a meno di domandarsi se 13 Reasons Why sia tratto da una storia vera. La serie, infatti, in particolare nella sua prima stagione, si propone si mostrare il mondo reale in tutta la sua crudezza, non rifuggendo dal trattare argomenti controversi e mostrare situazioni difficili, prima fra tutte il suicidio.

La serie è basata sull'omonimo libro di Jay Asher, ma i fatti narrati dei libri sono o non sono ispirati a personaggi realmente esistiti?

Tredici è tratto da una storia vera?

Anche se Hannah, Clay e gli altri personaggi non sono reali, Jay Asher, autore del libro, ha rivelato che alcuni eventi narrati nei libri sono stati ispirati a esperienze reali e persone a lui molto vicine.

“Tutto ciò che Hannah racconta è basato, almeno in parte, su situazioni che avevo sperimentato o di cui avevo sentito parlare, principalmente da mia moglie o da amici intimi. Una mia parente tentò il suicidio quando andava alle superiori.”, ha spiegato Asher in un'intervista a Coming Soon.

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