Li avevamo lasciati innamoratissimi e pronti a tornare a casa. Proprio come ogni principe azzurro che si rispetti, Joker era andato a salvare la sua damigella in difficoltà sul finale di Suicide Squad, penetrando nel carcere in cui era prigioniera Harley Quinn e portandola via con sé.
Andiamo a casa
le sussurrava all'orecchio, travestito da agente della SWAT ma con la scritta Joker stampata sul petto e sul casco protettivo. Qualcosa però è andato storto, dentro e fuori il film, tant'è che l'incipit di Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) ruota tutto attorno alla rottura tra lo storico nemico di Batman e la sua folle assistente e dolce metà. Per capire come Warner Bros sia arrivata ad elaborare la trama di questo film però bisogna tenere a mente almeno un paio di fattori, che hanno influenzato pesantemente la strada scelta dal film per raccontare la vita sentimentale della sua protagonista.
Harley diventa più famosa del suo Joker
Il primo elemento da non dimenticare è che Suicide Squad è stato un flop per la critica e non è andato come sperato nemmeno al botteghino. Dopo i primi deludenti screener, il film è stato fortemente rimaneggiato e le scene riguardanti Joker sono state tagliate, scatenando l'ira funesta di Jared Leto. Guardando con attenzione ai materiali promozionali del film è evidente come fossero inizialmente presenti molte più scene con Joker, che invece nel montaggio finale fa solo una comparsata in un pugno di scene.
A complicare ulteriormente la situazione c'è stata la comparsa di un nuovo Joker, quello che è valso a Joaquin Phoenix un premio Oscar e che ha fatto arrabbiare ancora di più Jared Leto. Il film di Todd Phillips si svolge in una realtà nettamente separata rispetto al continuum dell'universo cinematografico DC, ma quest'iconica performance finirà di certo per influenzare i destini della versione di Jared Leto. Soprattutto considerato che l'attore aveva raccolto parecchie critiche negative per come portava su schermo il personaggio e per alcune discutibili dichiarazioni rilasciate dall'interprete la campagna promozionale di Suicide Squad. Il destino di Joker è intrinsecamente legato a quello di Harley e, sulla carta, se lui affonda lei annega con lui...o forse no?
Il terzo fattore - il più importante - è che proprio grazie a Suicide Squad Margot Robbie è diventata una beniamina del pubblico pagante. Harley Quinn da spalla comica e super sexy del suo amato Puddin è diventata un personaggio immediatamente riconoscibile, iconico, amatissimo anche dal pubblico femminile. Inoltre a interpretarla c'è una donna bellissima, talentuosa e capace di essere imprenditrice di sé stessa. Non dimentichiamo che è stata l'attrice a produrre Tonya, il film che l'ha resa credibile come molto più di una semplice bomba sexy a contorno di prove attoriali maschili. La bionda moglie di Leonardo DiCaprio di The Wolf of Wall Street ha saputo plasmare per sé una carriera di tutto rispetto: quando Hollywood non le ha dato un ruolo che potesse mettere in luce le sue qualità attoriali, se l'è creato da sé.
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Se Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) ha visto la luce è proprio per la capacità di Margot Robbie di indirizzare la propria carriera e puntare su sé stessa, senza lasciare che siano sempre gli studios a plasmarne il destino. La sua proposta di un film tutto incentrato su Harley Quinn è arrivata in un momento particolarmente favorevole, in cui Warner Bros contava gli incassi stellari di Wonder Woman ed era probabilmente già alla ricerca di una nuova eroina su cui capitalizzare. Quale nome migliore di quello di una delle attrici del momento, con un legame narrativo importante con un personaggio destinato ad essere iconico in ogni apparizione, protagonista di un film che consentisse di lanciare altri personaggi femminili ed arricchire l'universo DC?
La rinascita di Harley
Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) vede come protagonista una Harley Quinn in fase di rinascita personale, mentre comincia a scoprire il proprio valore e a esplorare la propria indipendenza di donna e villain. Il personaggio così come narrato è però profondamente rinnovato sin dall'inizio del film, in come racconta sé stessa e si lascia raccontare dal film. In Suicide Squad infatti la cinepresa e la sceneggiatura presentavano Harley Quinn sottolineandone innanzitutto la sensualità e accoppiandola con una follia patologica. In questo nuovo film gli outfit sono altrettanto graffianti ma non puntano più sull'essere un'icona sexy a tutti i costi, mentre l'etichetta di bionda fatalona e un po' sciocca viene strappata con un colpo netto dalla nuova caratterizzazione del personaggio.
Sì, Harley Quinn non prende sempre le decisioni più sagge e si rivela patologicamente superficiale e impulsiva, ma in questo film si tenta (non sempre con successo) di svelarne il complesso carattere autodistruttivo e patologico. È lei stessa a raccontarci chi sia, nella sequenza animata che apre il film (e risolve il problema di come mostrare Joker senza scomodare Jared Leto). Sin da piccola, Harley Quinn vive l'esperienza dell'abbandono paterno e delle istituzioni coercitive, sviluppando un carattere ribelle e un'irresistibile attrazione per i maschi alfa e distruttivi, così come sottolineato da un personaggio nel film.
Harley Quinn in Birds of Prey però tenta di essere femminista e di sottolineare altri aspetti del carattere di Harley. Per esempio viene più volte citata la sua laurea in psicologia e il film stesso la presenta come un'ottima esperta, capace di diagnosticare i problemi psicologici di Black Mask o di Huntress con una semplice occhiata (e con un certo risvolto comico). Il tentativo è insomma quello di dare un nuovo inizio a Harlety Quinn, ridisegnandola come donna indipendente e consapevole delle proprie qualità. Essendo però impulsiva e poco propensa a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni, Harley finirà per attirarsi contro l’odio di mezza Gotham, pronta a farle del male e vendicarsi, ora che non gode più della protezione di Joker.
All’inizio del film infatti, pur essendosi lasciata con Joker, Harley vive ancora nella sua ombra. Anche se racconta della rottura nessuno le crede e quelli che le serbano rancore non osano comunque farle del male, temendo la vendetta del folle criminale. Il punto di svolta è un messaggio plateale che la donna lancia alla città, dando fuoco alla fabbrica chimica simbolo della sua relazione con il Joker (la stessa dove era ambientata una breve scena di Suicide Squad in cui lui la immergeva in un bagno di sostanze tossiche). Da quel punto in poi la rottura è definitiva e Harley dovrà affrontarne le conseguenze.
Come hanno rotto Joker e Harley Quinn
Cominciando in media res e lasciando che Harley Quinn racconti la storia a modo suo (ovvero non lineare e non del tutto affidabile) il film riesce a mascherare in parte il suo vero cruccio, ovvero il fatto di non poter far apparire Joker. Con Jared Leto in stallo e insoddisfatto perché il film dedicato al suo personaggio è stato messo da parte e con un lungometraggio su Batman in corso di scrittura, per Warner Bros tirare in ballo il suo storico villan senza una chiara pianificazione futura sarebbe stato molto rischioso.
La soluzione è la più neutra possibile: fare avvenire la rottura senza di fatto spiegarne il motivo. Tutto quello che sappiamo è che Harley è rimasta per lungo tempo nell’ombra di Joker, compiendo per lui lavoretti sporchi o restando nella sua sfera d’influenza distruttiva.
Nella parte animata iniziale per esempio la vediamo rubare un grosso diamante (che sarà poi un foreshadow della trama del film), mentre la voce fuori campo di Harley si lamenta di come Joker si sia preso tutti i meriti dell’operazione. Più avanti nel film Harley incontra un uomo con un tremendo tatuaggio facciale che ne disegna sul volto il trucco di un clown. Apprendiamo dallo stesso che a realizzarlo è stato proprio Joker, dopo essere stato sfidato da Harley Quinn a farlo.
C’è anche un altro luogo che ci racconta il rapporto tra Harley e Joker: il luna park abbandonato dove la donna dà appuntamento a Black Mask per consegnargli il diamante che sta cercando. In alcuni passaggi è possibile vedere sui muri la scritta ha! ha! ha!, segno che Joker ha trascorso del tempo lì con Harley. Inoltre in un vecchio baule la donna aveva nascosto dei vestiti e una scorta di armi. Queste ultime però sono svanite e Harley incolpa Joker di averle prese tutto per sé.
Grazie a Birds of Prey scopriamo qualcosa in più della storia di Joker e Harley: d'altronde i due interpreti hanno più volte dichiarato che con tutte le scene che li vedevano protagonisti in Suicide Squad, si poteva montare un film dedicato alla coppia. Della rottura vera e propria invece non sappiamo nulla, a parte che è definitiva, almeno dal punto di vista di Harley. Dopo lo stupore (alcolico) iniziale, si disfa di tutto ciò che la lega a Joker, a partire da una vistosa collana con una grossa J che porta appesa al collo.
Se le modalità di rottura non vengono raccontate, il punto di vista del film a riguardo è evidente. Non è chiaro perché si siano lasciati, ma la rottura è senza ritorno e Harley d'ora in poi diventerà protagonista della sua storia. Uno dei focus del film infatti è guarire la protagonista dal far girare la propria vita attorno al suo uomo, rimettendosi al centro. Infatti quando ospita la giovane ladra Cassandra Cain nel suo appartamento e la ragazzina le dice di non conoscere il suo ex nemmeno di fama, Harley realizza che Joker è il centro del mondo solo dentro la sua testa.
Harley, Batman e la scena post credit di Birds of Prey
Un altro personaggio maschile molto citato da Harley che però non vediamo mai nella pellicola è Bruce Wayne, ovvero Batman. Il primo riferimento al ricco miliardario è il nome che Harley dà alla iena che adotta come animale domestico, Bruce. Harley stessa - che non conosce la vera identità di Batman - dice di averla chiamata così pensando all’aitante milionario, esprimendo un certo qual apprezzamento per il suo aspetto. Il secondo riferimento invece è direttamente collegato all’Uomo Pipistrello ed è contenuto nella scena alla fine dei titoli di coda. Scena però non è il termine esatto: si tratta di un semplice schermo nero che fa da cornice alla voce fuori campo di Harley Quinn.
La protagonista si rivolge direttamente al pubblico, dando degli sciocchi agli spettatori per essersi fermati per tutti i titoli di coda. All’improvviso cita Batman, anticipando che svelerà un segreto a riguardo…ma l’audio s’interrompe prima che possa completare la frase, lasciandoci in sospeso.
Tuttavia il riferimento potrebbe essere noto. Nella celebre serie animata di Batman, Harley Quinn sostiene di conoscere il segreto di Batman, ovvero che abbia rapporti sessuali con i pipistrelli, circostanza prontamente smentita dal supereroe. La frase di Harley sembra solo un divertito omaggio alla scorrettissima versione animata del personaggio, ma forse nasconde qualcosa in più: i riferimenti a Bruce Wayne e Batman suggeriscono come Warner Bros accarezzi l’idea di fare incontrare i due.
La domanda più che se sembra essere quando: Il nuovo Batman di Robert Pattinson farà una comparsa in The Suicide Squad di James Gunn oppure sarà Harley Quinn a comparire a sorpresa nel film di Batman in corso di pre produzione? Lo scopriremo con l’arrivo dei prossimi film DC e chissà, magari prima o poi sapremo anche che fine abbiamo fatto Joker e se sia stato lui a mollare Harley Quinn o viceversa.
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Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è nei cinema italiani: potete leggere la nostra recensione dedicata al film.
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