Il motto del Cobra Kai: filosofia e significato della Legge del Pugno

Scopri qual è la legge del pugno del dojo Cobra Kai da Karate Kid alla serie televisiva sequel di Netflix: colpire per primi, colpire forte, senza pietà.

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Autore: Giuseppe Benincasa ,

Era il 1984 quando negli Stati Uniti le sale si riempivano per l'uscita del film Karate Kid di John G. Avildsen. La storia di Daniel LaRusso ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo e ciò ovviamente ha portato a una saga cinematografica formata da 4 film e un reboot e poi finalmente, nel 2018, alla messa in onda della serie TV spin-off/sequel Cobra Kai.

Il titolo della serie TV è riferito al dojo di quelli che erano considerati i cattivi nel film del 1984. Questo perché gli insegnamenti del Cobra Kai formavano sostanzialmente dei bulli violenti e spietati. La loro istruzione era fondata sulla Legge del Pugno diffusa da sensei John Kreese:

Colpire per primi, colpire forte, senza pietà.

Nei film degli anni '80 e nei primi anni '90 il bene e il male erano due caratteri ben distinti: il pubblico doveva sapere bene con chi identificarsi e per chi fare il tifo. Per questo la Legge del Pugno era considerata il male ma la serie TV, ora di proprietà Netflix, è riuscita a spiegare attraverso la visione di Johnny Lawrence il significato della frase che ogni membro del Cobra Kai deve conoscere.

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Durante la prima stagione di Cobra Kai, Johnny Lawrence utilizza questo motto per insegnare ai suoi allievi che bisogna affrontare la vita di petto, senza avere paura o timore di cosa dicono o pensano gli altri. La Legge del Pugno non insegna solo il Karate ma insegna a vivere: si tratta di ottenere ciò che si vuole.

Colpire per primi significa anticipare le mosse, prendere in contropiede gli altri, e per farlo bisogna colpire forte in modo da non permettere repliche al nemico. La volontà di colpire per primi indica una certa convinzione della propria forza e ciò può intimorire gli avversari. Questa filosofia è parte delle istruzioni del famoso generale cinese Sun Tzu e del suo libro L'arte della guerra.

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Nessuna pietà significa che per prendere ciò che si vuole non bisogna considerare i sentimenti degli altri. Sensei Lawrence è molto chiaro in questo nella prima stagione e il suo comportamento si confà a chi lui è stato negli anni '80 ovvero un personaggio senza mezze misure. Secondo la logica del Cobra Kai - come dice Johnny Lawrence nel decimo episodio della prima stagione - la vita non mostra alcuna pietà e per questo nemmeno noi dovremmo. 

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Il Cobra Kai considera la pietà come una debolezza che può essere sfruttata dal proprio nemico. A conclusione della seconda stagione infatti, nell'episodio dal titolo "Nessuna pietà" Miguel esita nel colpire Robby già al tappeto e guardandolo gli dice "mi dispiace" ma Robby sfrutta questa dimostrazione di pietà e getta Miguel giù dalle scale rischiando di ucciderlo. La pietà è quindi davvero una debolezza?

Falco e il passaggio al "Lato Oscuro"

Se si guarda affondo però, così come fa la serie TV, la Legge del Pugno è utile ai membri del Cobra Kai come rivalsa sociale, come difesa contro i bulli. Attenzione però, perché come è chiaro anche dagli ultimi episodi della quarta stagione, la linea di confine tra l'anti-bullo e il bullo stesso è molto sottile e spesso si rischia di oltrepassare quella demarcazione e di (parafrasando Star Wars) passare al Lato Oscuro. Ciò infatti avviene con molti personaggi del Cobra Kai: Eli Moskowitz è l'esempio perfetto poiché lui entra nel Cobra Kai per provare a non subire più gli sfottò dei suoi compagni di scuola, che lo chiamano "labbro" per via di una cicatrice sulla bocca, ma Eli si trasforma in quello che non sarebbe dovuto essere ovvero un bullo chiamato "Falco". 

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L'arco narrativo di Eli da "Labbro" a "Falco" è il simbolo perfetto dell'evoluzione della Legge del Pugno e di cosa questa può fare a chi la segue alla lettera. Poi però, la quarta stagione di Cobra Kai insegna che nella vita ci vuole equilibrio e Falco, stavolta senza cresta, torna a impersonare la migliore versione di se stesso a metà tra quel ragazzo timido che era "Labbro" e il "Falco" che colpisce per primo. Non è un caso che Eli vinca il torneo All Valley.

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Come la Legge del Pugno cambia nella quarta stagione di Cobra Kai

La quarta stagione di Cobra Kai è particolarmente importante per la Legge del Pugno perché introduce due fattori determinanti come il pensiero di Terry Silver e la rivelazione di Aisha Robinson.

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Silver è molto più vicino al pensiero del generale Sun Tzu di chiunque altro. Una delle frasi simbolo de L'Arte della Guerra di Sun Tzu è

Il modo migliore per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria ancora prima di iniziare a combattere.

Silver infatti pianifica l'incarcerazione di Kreese già alla fine dell'ottavo episodio della quarta stagione e corrompe un arbitro del torneo All Valley per avere la vittoria in tasca prima che il combattimento si svolga. Sensei Silver colpisce per prima sempre ma lo fa in un modo nuovo per il Cobra Kai ovvero non alla luce del sole, non necessariamente con la forza.

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Lo stesso modo di vedere di Terry Silver ma con un modo di fare decisamente diverso è quello di Aisha Robinson. L'ex membro del Cobra Kai si rivede nel sesto episodio della quarta stagione dello show e confida a Sam LaRusso che è riuscita ad affrontare i bulli della sua nuova scuola applicando la Legge del Pugno.
Aisha dice a Sam che ha colpito per prima non con violenza ma con astuzia facendo la prima mossa in un rapporto che poteva essere deleterio per lei e che invece si è trasformato in un rapporto di amicizia.

Mi guardava in un modo che conoscevo. Sapevo che avrebbe fatto la bulla con me, ma non volevo che il ciclo si ripetesse.

Aisha quindi dice di aver preso il problema di petto, di essersi avvicinata alla ragazza e di averle parlato per prima facendole dei complimenti per le sue scarpe. Da qui è nato un rapporto di amicizia.

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